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Autore: Bellafifi1986    04/02/2014    6 recensioni
Violetta, Francesca e Camilla e tutti i personaggi di Violetta sono i figli dei personaggi delle favole. Tutti sono pronti a partire per iniziare il loro primo anno allo Studio Ever After, una scuola per imparare a seguire il proprio destino delle favole dei genitori. Ma cosa succederebbe se qualcuno non sarebbe d'accordo o se un incontro cambierebbe tutto? Riusciranno a riscrivere il destino o saranno intrappolati per sempre nella propria favola? Ad unirli tutti loro è la passione per la musica.
Ispirato dal gioco "Ever After High".
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Attenzione spoiler: per chi non ha visto la 3 serie di  C’era una Volta (Once Upon a Time), contiene l’evoluzione del rapporto di Emma e Uncino fino alla 3x12 e il resto è una mia idea.
 
 
Diego il figlio di Emma Swan/Castillo e di Killian Jones/Capitan Uncino
 
Diego tornava dal bosco di Cappuccetto Rosso sulla famosa Jolly Roger, dove lo aspettavano sua madre Emma Swan e suo padre Killian Jones conosciuto da tutti come Capitan Uncino (Hook).
Si era il figlio di Uncino ma era diverso da quello che dipingevano nelle favole Disney e nei film. Non aveva boccoli o quei baffi e non aveva paura degli orologi. Era molto diverso e anche la sua storia.
Una Storia che aveva portato all’incontro con sua madre Emma Swan. Una Castillo. La prima genita di Biancaneve e di German.
Una principessa e un pirata.
http://joey-artworks.deviantart.com/art/Captain-Swan-420398302
Una favola mai sentita prima ma era tutto vero. Lui e la sua sorellina Milah erano il frutto di quell’amore.
I suoi erano spiriti affini. Erano il vero amore dell’altro.
Ma l’universo di Ever After e il mondo umano non conosceva quella versione della Favola.
Lui odiava che per il mondo suo padre era cattivo. Suo padre era un uomo incredibile, un vero gentiluomo e un padre migliore del mondo che avrebbe fatto di tutto per loro, si era guadagnato pian piano l’affetto e la fiducia di tutti. Aveva salvato suo nonno German, suo fratello Henry e poi risalvando di nuovo sua madre.  Odiava che non potevano farsi vedere insieme in pubblico per colpa di un incantesimo di qualcuno che aveva cambiato le cose, potevano farlo solo sulla Terra. Odiava star lontano dai suoi nonni, che non sapeva più di avere una figlia, un genero e due nipoti, uno era lui e l’altro Henry. Non sapevano che era nata Milah, aveva pochi mesi.
Non aveva potuto credere insieme a sua cugina Violetta.
Chissà una volta allo Studio Ever After, se lui e Violetta avrebbero istaurato un bel rapporto.
Lui avrebbe fatto di tutto per far creare questo rapporto, proprio come avrebbe conquistato Francesca. Era testardo come suo padre.
-Ma come! Già di ritorno?-chiese suo padre sorpreso.-Pensavo chi ci avresti messo più tempo. Il fascino Jones funziona sempre-
-No Francesca pensa che io sia un bugiardo, un cattivo. Crede a quel Marco-disse Diego scendendo le scale per andare in cabina.
-All’inizio anche tua madre pensava che fossi un bugiardo, non devi preoccuparti-disse suo padre mettendo una mano sulla sua spalla.
-avevo paura di sbagliarmi ancora, avevo paura di far entrare qualcuno di nuovo nel mio cuore-disse sua madre sul letto con la piccola Milah in braccio.-vedrai Francesca capirà quanto tu sia fantastico, figliolo, proprio come io ho capito che tipo è tuo padre-
 All’inizio era un pirata che pensava a sé stesso e e che si alleava con chiunque per compiere la sua vendetta contro Trimotino che gli aveva portato via il suo primo amore Milah e la sua mano. Aveva passato 300 anni per placcare la sua sete di vendetta ma aveva deciso di tornare indietro per Emma e aiutarla a trovare Henry.
Aveva trovato la sua nuova direzione in Emma. Lei aveva ucciso il pirata e aveva fatto rinascere l’eroe, Killian Jones. L’uomo dai sani prinpici. Quel tenente che aveva perso suo fratello in un modo tragico nell’Isola Che Non C’è(Neverland) e quell’episodio aveva ucciso in lui tutta una vita d’onore.
Era proprio lì, nell’ultimo posto che suo padre non voleva tornare che si erano avvicinati nonostante la grande attrazione scattava sin dal loro primo incontro. Suo padre era diventato il tutto di sua madre. Una persona che non aveva mai avuto nella sua vita. Una persona che la sosteneva, che credeva in lei, che la rassicurava e che aveva scelto di amarla e di stare al suo fianco. Una persona che non l’aveva mai lasciata sola. Una persona che si era donata a lei senza freni e senza riserve. Una persona che l’accettava per quello che era.
Anche lei era cambiata accanto a lui. Lui rra riuscito ad abbattere quei muri dove tutti avevano fallire per via dei suoi problemi di fiducia per dell’abbondano dei suoi (anche se per salvarla) e dal suo primo amore (per rispetto del suo destino). Lui la capiva come nessuno mai, lei era un libro aperto. Erano entrambi dei ladri dal passato tormentato, ed entrambi avevano perso il grande amore, quindi entrambi vedevano molto di se stessi nell’altro. Erano spiriti affini.
Solo con lui aveva ceduto, per la prima volta che aveva sentito di aver qualcuno al suo fianco che non era suo parente, suo figlio e altro. Suo padre non aveva nessun obbligo di starle accanto eppure aveva deciso così. Per una persona come sua madre che aveva affrontato la vita sempre e solo da sola, è qualcosa di imparagonabile.
Era stato grazie a lui che si era trasformata in una persona che aveva fiducia in qualcuno e che aveva bisogno di rassicurazioni.
Suo padre aveva lottare per lei come nessuno mai aveva fatto nella sua vita. Anche quando lei non ricordava più niente compreso lui,  aveva fatto di tutto per farla ricordare con pazienza e amore e ci era riuscito. Altrimenti non sarebbe qui a raccontare la storia della sua famiglia e quella sua.
Una favola diversa dal solito.
Solo adesso aveva notato che sua madre allatava Milah.
-Che schifo-disse Diego un pò schizzinoso.
Adorava la sua sorellina, una bellissima bambina dai capelli biondi e il sorriso di sua madre e gli splendidi occhi blu come il mare di suo padre.
-Non fare lo schizzinoso, anche tu adoravi il latte da bambino-disse Emma alla sua reazione.
-ah si, adoravo anch’io succhiare quel nettare-disse Killian con quella voce sexy.-e ancora adesso-
-Uncino!-esclamò Emma con tono di rimprovero, tappando le orecchie alla piccola.-Ci sono i nostri figli-
Quando lo chiamava Uncino e no Killian, voleva dire che era nei guai.
Certe cose non cambiavano mai, le battute a sfondo sessuale non se le risparmiava mai. Ma era una cosa di lui che amava. Riusciva sempre a distrarla dai cattivi pensieri con quelle battute. Però non di fronte ai loro figli. Certe cose dovevano rimanere private.
-Oh andiamo, amore. Sa perfettamnete come è venuto al mondo-disse lui alla reazione della moglie.-E’ stato concepito proprio in questa cabina, ricordo ancora come se fosse ieri quella notte...
Diego si era tappato l’orecchio. Non voleva saperlo. Nessun figlio voleva sapere di quella sfera sessuale dei propri genitori.
Se l’era svignata nella sua cabina, cercando di togliere l’immagine dei suoi mentre facevano l’amore.
Guardava la scrivania dove c’erano dei libri, un diario d’incantesimi, la mappe delle stelle e il disegno di Francesca.
Gli piaceva disegnare e le stelle come suo padre mentre studiava la magia che scorreva nelle sue vene proprio come sua madre.
Aveva preso da tutti e due.
-Oh Francesca! Vorrei tanto che ti accorgessi di me-disse Diego sospirando d’amore con il foglio in mano sul letto.
Ricordava come ieri, la prima volta che aveva visto Francesca. Era una notte in cui la Jolly Roger si era fermata in una baia non lontano dal bosco di Cappuccetto Rosso.
Era vicino al timone con la sua sorellina Milah tra le braccia, coperta da una copertina per raccontare delle stelle mentre lasciava un pò di spazio ai suoi genitori per riposare o altro.
Adorava prendersi cura della sua sorellina e proteggerla da chiunque. Anche lei era nata sulla Jolly Roger nella famosa cabina.
Era stato proprio in quel momento che aveva sentito una splendida melodia. Una melodia che veniva dal mare. Aveva subito pensato ad una sirena. Tra le acque c’era lei, la sua Francesca. Era rimasto incantanto da quella voce e da lei. Era stato amore a prima vista, un vero colpo di fulmine. Quello che se ti capitava, non ti lasciava scampo.
Da quel momento aveva voluto conoscerla. I suoi gli avevano sempre insegnato di lottare per quello che voleva. E lui voleva Francesca, voleva che fosse sua ora e sempre. Credeva nell’amore eterno proprio quello dei suoi. Sapeva che lei era il suo Vero Amore. Ne era sicuro.
Suo padre aveva lottare l’amore di sua madre e lui avrebbe fatto lo stesso.
...
Si ricordava quante volte aveva osservato Francesca nel bosco per proteggerla in silenzio e di nascosto. Soprattutto dai quei... maiali che guardavano e facevano quegli indecenti commenti su di lei. Se c’era qualcuno che doveva fare qualche battuta tipo quelle di suo padre, era soltanto lui.  Prima aveva usato le buone maniere da vero gentiluomo come gli aveva insegnato suo padre e poi era passato alle cattive, facendo a botte con loro. Non si dovevano proprio permettere di avvicinarsi a lei o fantasticare su.
Ogni volta ritornava lì grazie ai fagioli magici e all’incantesimo della chiave argentata, legata al suo collo da una collana con dei ciondolo in argento a forma di cigno, un libro, un fagiolo e un uncino.
Quei quattro ciondoli avevano dei signifacati: 1) sua madre 2) il libro Once Upon A Time portato sempre da Herny, ormai scomparso chi sa dove 3) l’inizio della favola dei suoi genitori, lo loro prima avventura insieme 4) suo padre.
Non si separava mai da quella collana. Era importante.
Si era innamorato di lei giorno dopo giorno, lei così dolce, forte e leale. Lei aveva conquistato il suo cuore e adesso toccava a lui conquistare il suo.
Ricordava sempre le parole detta da suo padre a sua madre quando erano nell’Isola Che Non C’è.
“When I win your heart Emma, and I will win it. It won't be because of any trickery. It will be because you want me”
Una delle tante dichiarazioni. Era una delle parti preferite della favola della sua famiglia.
Sapeva come conquistare il cuore di Francesca con la musica. Suonava la chitarra. Aveva scritto una canzone per lei “Yo soy asì”.
Era stato quel giorno, in cui lei spaventata che fosse qualche lupo, aveva corso senza vedere quel fosso.
Quanti sentimenti attigliavano il suo cuore nel vedere sua Francesca svenuta in quel fosso.
Era a causa sua.
Che razza di Vero Amore era!!!
Non era stato in grado di proteggerla da quel pericolo.
Diego era sceso nel fosso tramite una fune. L’aveva presa dolcemente tra le braccia, era così bellissima. Avrebbe guardato il suo viso per tutto il giorno.  
-Tranquilla, ci sono. Non permetterò a nessuno di farti del male-
Aveva accarezzato i suoi capelli morbidi e lisci, quando si era accorto della taglio su un ginocchio.
Sapeva cosa fare: la magia.
Come diceva sempre sua madre: “La magia è legata alle emozioni”
Aveva messo la mano sulla sua ferita, si era concentrare su di essa con il desiderio di guarirla. Sentiva la magia dentro di sé ma non riusciva a farla fluire verso la sua mano.
Com’era possibile?
Emozioni.
Guarisci. Guarisci. Si era ripetuto nella testa.
Nulla.
Non era in grado di fare una cosa così semplice.
Poi si era ricordato le parole di sua madre:”Non è facile la magia, neanch’io all’inizio ero in grado di padronarla. Ero spaventata perché c’è sempre un prezzo da pagare con la magia. Ci vuole pazienza e tempo, Diego”
C’era un altro modo.
Aveva aperto la sua sacca di pelle per prendere del Rum. Era della riserva speciale di suo padre. Naturalmente suo padre e sua madre non lo dovevano sapere, Suo padre non voleva che lui prendeva certi suoi vizi a quell’età. Ma a lui piaceva.
Prima aveva versato del rum sulla ferita per disifettarla e aveva visto una smorfia sul viso addormentato di lei. Sapeva che bruciava ma era per il suo bene. Poi con delicatezza aveva avvolto la benda intorno al ginocchio.
Quell’idea gli era venuta dai racconti di suo padre, quando sua madre si era ferita alla mano sulla famosa pianta di fagioli e lui aveva usato quella stessa tecnica per medicarla.
-Starai bene adesso, principessa- disse Diego accarezzando la sua guancia.-Ora devo solo portarti fuori di qui e darti dell’acqua. Di sicuro avrai una gran sete-
Così aveva presa in braccio, si era aggrappato alla fune con la mano e con l’altro aveva usato un incantesimo per portarli sopra.
Aveva appoggiato Francesca contro un tronco.
Non vedeva l’ora che si svegliava per parlare con lei per la prima volta. Era un pò nervoso ma felice.
Quello era l’inizio della loro favola.
-torno subito, amore-disse lui con un sorriso.
Era andato alla Jolly Roger per prendere l’acqua e quando era tornato da lei, il destino aveva avuto un’amara sorpresa.
La sua Francesca tra le braccia di un altro. Conosceva chi era, Marco il figlio del Cacciatore.
-Grazie per avermi salvata-disse Francesca con un dolce sorriso e un lucicchio negli occhi.-Sei il mio eroe-
No, non era giusto.
Lui l’aveva salvata, lui era il suo eroe.
-Ho fatto quello che tutti avrebbe fatto-disse Marco toccando i suoi capelli.
Che schifoso bugiardo!!!
La rabbia gli ribolliva nelle vene. Avrebbe voluto squartarlo.
-Sei un ragazzo d’oro, Marco-disse Francesca già presa da lui.-ogni ragazza vorrebbe un ragazzo come te-
No non poteva essere. La sua Francesca si stava innamorando di quello là.
Non ci aveva pensato due volte a mettersi con lui già subito.
Era lui che doveva stare al suo fianco.
Quello aveva rotto il suo cuore.
...
Avrebbe fatto di tutto per far capire a Francesca che lui era nel giusto e che era il suo vero amore.
Adesso si doveva preparare per lo Studio Ever After, dove aveva una missione da compire. Non ci andava certo per quella cosa di seguire la favola perché era sbagliata totalmente.
Aveva una giaccia e pantaloni di pelle, una maglietta bianca e delle scarpe. Come accessori: al polso portava dei braccialetti in cuocio, alcuni con teschi, altri con borchie e con delle conchiglie e al collo la sua collana.
Aveva preso la sua valigia con la chitarra e aveva raggiunto i suoi.
-Mamma, papà io vado-disse Diego pronto.
-Mi raccomado, figliolo, trova il libro e la nostra unica posibilità per far tornare le cose apposto-disse suo padre mettendo una mano sulla spalla.
-Si troverò il libro, papà. Sono un Jones, un Castillo. Il salvatore-disse Diego deciso.-presto la nostra famiglia sarà riunita-
-Non avevo dubbi, io e tuo padre siamo orgogliosi di te-disse sua madre prima di abbracciarlo.-stai attento ai pericoli e fatti tanti amici-
Chi conosceva la storia di Emma Swan e di Killian sapeva che erano tipi da non arrendersi e andare fondo al problema ma la verità è che non potevano avvicinarsi per qualche strano incantesimo alla Foresta Incantata o altri regni. Una forza li respingeva. Molto probabilmente era per evitare che qualcuno ricordasse le loro vere identità. A qualcuno era scomodo la loro presenza ma per fortuna Diego era immune da ciò forse perché era il nuovo Salvatore proprio come era stata sua madre.
I tre si stringevano in un’abbraccio d’amore.
Diego era pronto ad andare verso il suo destino e affrontare il suo destino.
Era giunto il momento.
La sua storia era iniziata e la domanda per lui era diversa:”Avrebbe preso il libro per riportare la favola com’era o sarebbe rimasto intrappolato in un destino non suo?”
Ciao a tutti,
Per prima cosa, volevo ringraziarvi come sempre per le vostre recensione e mi scuso per non avervi risposto singolarmente.
So che state pensando e si sono innamorata pazza del nostro Uncino di C’era una volta (Once upon a Time). Come darmi torto, è la versione più sexy e migliore di Uncino mai creata prima e sono anche una fan della Captain Swan. Sono sicura che Uncino è il vero amore di Emma e no Neal. Non vedo l’ora di vedere la seconda parte della terza stagione.
Come avete trovato la storia di Diego e dei nostri Captain Swan? Riuscirà nel suo intento e a conquistare il cuore di Francesca?
Il prossimo è Maxi.
Baci a presto.
 
 
 
 
 
 
  
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