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Autore: Ronnie17    04/02/2014    1 recensioni
Sam vive la sua vita come una normalissima adolescente, ma non è una ragazza come tutte le altre. Infatti, spesso succedono cose strane in sua presenza, cose che rispecchiano il suo umore e che possono essere orribili come meravigliose.
Ma improvvisamente la sua vita viene messa sotto sopra.
La sua lettera per Hogwarts arriva ad annunciarle l'esistenza di un mondo a lei sconosciuto, quello della magia.
Ma quando tutto ció avviene, lei non ha 11 anni, come dovrebbe, bensì 16.
Nel magico castello conosce il significato della parola amicizia, impara incantesimi e magie che le appaiono meravigliose e uniche, ed incontra Nicolas, l'affascinante serpeverde.
Lui è diverso dagli altri, ha qualcosa di insolito, ma Sam si tiene ben lontana da lui: un odio reciproco li accomuna dal principio.
Ma quest'odio non è destinato a rimanere, bensì si trasformerà in altro.
E c'è un motivo per cui la lettera di Hogwarts di Sam è in ritardo, c'è un motivo per cui riesce a fare cose agli altri impossibili, c'è un legame tra lei e Nicolas, un legame che proviene da qualcosa di piú antico e oscuro, qualcosa avvenuto molto prima di loro: la storia sta per ripetersi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La prima mattinata di scuola Sam venne chiamata appena prima dell’inizio delle lezioni dal preside Granger, il quale la accolse con un sorriso.
Sembrava un uomo molto saggio, dimostrava circa cinquant’anni, ma Sam pensò che potesse averne anche 100 o qualcosa in più, visto che aveva da poco sentito parlare dell’età che certi maghi potevano raggiungere.
In una sola giornata la giovane Grifondoro aveva scoperto infinite cose sul castello che la ospitava e sul mondo in cui si trovava.
Il preside aveva dei capelli ricci e grigi sparsi sulla testa, non troppo lunghi, e dei rugosi occhi castani.
Dei denti perfetti erano incorniciati da una leggera barbetta sempre grigia.
Sedeva di fronte ad un’ampia scrivania.
Il suo ufficio era stracolmo di libri dall’aria piuttosto antica, e sulla parete i quadri animati davano quel tocco di magico che non mancava mai.
-siediti pure Sam- la incoraggiò.
La ragazza si accomodò sulla sedia sul retro della scrivania di fronte al preside, sorridendo leggermente imbarazzata.
-allora…una Grifondoro?- lei annuì.
-bene bene…anche io lo sono stato…ma veniamo al punto: ti stai trovando bene qui?-
-oh, certo…mi sembra tutto meraviglioso-
-mi fa piacere- il preside abbozzò un sorriso, poi guardò negli occhi la studentessa con aria più seria –so dei problemi che hai dovuto affrontare fuori di qui, e so anche quanto sia stata dura per te…ma se non ti dispiace, vorrei che mi raccontassi cosa ti succedeva. Se per te non è un problema, ovviamente-
Sam respirò profondamente, ricordandosi degli avvenimenti che le avevano fatto capire che lei non era una persona normale, prima di iniziare a raccontare.
Era strano che un preside di Hogwats volesse sapere quest genere di cose su uno dei suoi alunni, ma Sam questo non poteva saperlo.
-em…mi capitavano cose strane…-
-ad esempio?-
-mmm…una volta siamo andati in gita con la scuola. Un mio compagno ed io abbiamo litigato, e mi sentivo parecchio irritata. Così ho sbattuto un piede per terra e l’edificio più vicino è esploso-
l’uomo alzò un sopracciglio.
-bene, continua a raccontare…-
-mi capitava spesso che il tempo variasse in base al mio umore…mi capita ancora adesso in realtà.-
il preside diede uno sguardo veloce all’orologio, mentre assumeva un’aria dubbiosa.
Era strano che le foro successe tutte quelle cose insolite…
-bene, puoi andare, ma avrò ancora bisogno di parlarti. Ah, poi dovremo parlare delle lezioni di recupero che dovrei sostenere…sai, sei piuttosto indietro e non vorrei che fossi svantaggiata rispetto agli altri- abbozzò un sorriso, che venne immediatamente ricambiato
La ragazza si alzò e dopo aver salutato si diresse verso la sua prima lezione ad Hogwarts.
Quel giorno Bonnie le fece conoscere altri ragazzi: jack, un tassorosso dai capelli biondi e gli occhi castani, molto carino, Katy, un’altra Grifondoro, che sembrava avere una leggera cotta per il Tassorosso, June, una corvonero dai capelli scuri e gli occhi di ghiaccio.
A pranzo si sedette di fianco a Liam e Angie, due fratelli gemelli della sua stessa casa, entrambi dagli occhi verdi e i capelli castani.
Fu una giornata piuttosto pesante, ma trovò in quegli sconosciuti qualcuno su cui poter fare affidamento: degli amici.
Imparò moltissime cose nuove su quello strano mondo a lei sconosciuto, e i professori si mostrarono tutti disponibili verso di lei.
Presto avrebbe dovuto iniziare a frequentare delle lezioni extra per rimettersi al pari con il programma e per colmare le lacune che aveva in tutte le materie.
Alla fine delle lezioni, lei e Bonnie si ritrovarono nella sala grande.
Non erano molti i ragazzi e le ragazze al suo interno, e la seconda ebbe un po’ di tempo per spiegare alla nuova arrivata qualcosina sul Quidditch           .
Sam sembrò davvero sorpresa riguardo questo sport.
Ma le due vennero distratte da un colpo di tosse, proveniente da qualcuno alle spalle di Sam.
Bonnie alzò lo sguardo, e gli occhi le luccicarono.
La prima si voltò, e si trovò davanti gli stessi occhi azzurri che la avevano fissata anche la sera prima, e che le erano rimasti impressi.
Non potè fare a meno di notare la bellezza del ragazzo che si trovava di fronte: gli occhi contrastavano con i capelli neri, tirati all’insù, e un corpo alto e all’apparenza muscoloso gli dava un’aria slanciata e atletica.
Sorrise, e Sam fissò quei denti bianchi e perfetti.
Bonnie tornò in se.
-Nicolas…- la voce della ragazza era fredda.
-hey Bonnie, come va?-
Lei alzò un sopracciglio.
-bene presumo…che fai, non mi presenti la tua amica qui?-
Lei sbuffò. –Sam lui è Nicolas, Nicolas, lei è Sam-
Sam lo guardò con aria interrogativa.
-piacere di conoscerti- allungò una mano verso la ragazza, che non ricambiò il saluto.
-uhh, scontrosa la ragazza…- commentò lui, per poi sedersi al suo fianco.
-sparisci, Nicolas- Bonnie si rivolse a lui fredda.
-e dai, volevo solo dirti che è stato bello l’altro giorno…-
Bonnie arrossì, e Sam la guardò a bocca aperta.
-ehi, Nic…- una voce calda arrivò dalle spalle del ragazzo.
Una ragazza bionda, magra e dagli occhi castani gli cinse la spalla –vieni?-
Bonnie alzò gli occhi al cielo.
-arrivo subito…ciao Bonnie e….ciao Sam- l’ultima alzò un sopracciglio.
Nicolas se ne andò con la ragazza bionda.
-e lui sarebbe…?- Sam era incuriosita.
-Nicolas…-
-e…?-
-niente, è il ragazzo decisamente più bello che abbia mai visto e…me lo sono fatto, un paio di volte-
-wow, allora state insieme!-
Bonnie scoppiò in una fragorosa risata.
.credimi- disse, ridacchiando –il giorno in cui vedremo quel ragazzo fidanzato crollerà il mondo-
-perché?-
-Sam, è stato con mezza scuola…la metà femminile intendo. Nessuno gli ha mai negato una seratina, e davvero, il novanta per cento delle ragazze del quinto, sesto e settimo anno hanno avuto il piacere di assaggiare le sue labbra-
-tu compresa- Sam rise. Ma non poteva credere che quel ragazzo fosse così superficiale. O forse sì.
Non voleva limitarsi a sentire le chiacchiere dell’amica.
-ah, poi la gente in un certo senso ha anche paura di lui.- aggiunse Bonnie, abbassando la voce.
-perché?-
-perché se lo provochi finisci con qualcosa di rotto. Ha picchiato Liam una volta perché gli è andato addosso mentre camminava. Per non parlare della maledizione…-
-la maledizione?- Sam era confusa. Non aveva idea di cosa una maledizione potesse essere.
-bè, imparerai presto cosa sono le maledizioni…si tratta di magia oscura. Non è cosa a cui bisogna badare. Esistono tre maledizioni, una delle quali è la maledizione Cruciatus. Serve per torturare.
E lui l’ha usata, contro suo padre, ancora prima di scoprire di essere un mago, e una seconda volta qui, al quarto anno, contro il suo migliore amico, che ora non studia più qui. E non si possono utilizzare incantesimi di questo tipo: è vietato-
-ma…come ha fatto ad utilizzare una maledizione senza nemmeno sapere di essere un mago? Senza conoscere nemmeno un incantesimo?!-
-non si sa-
Sam si appoggiò allo schienale, allibita.
Aveva decisamente paura di Nicolas adesso, e l’unica cosa che avrebbe fatto sarebbe stata stargli alla larga.
 
  
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