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Autore: Holkay    05/02/2014    5 recensioni
Niall studente della Royal Academy of music.
Scarlett studentessa della London college of fashion.
Hanno tanto in comune ma c'è qualcosa che cercherà di tenerli divisi.
Riusciranno a portare avanti il loro amore contro i tabù della società?
Holkay xx
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni che precedevano le festività natalizie passarono velocemente contro la mia volontà ed il giorno della vigilia sembrava essere sempre più vicino ed incombente con la sua ombra.
Con Charles decisi di non vedermi più, non aveva senso, ormai sapeva tutto e sarebbe stato solo un continuarsi a prendere in giro e fare del male a Niall.

Passai col mio fidanzato tutte le intere giornate, alternammo i nostri appartamenti e spesso ci raggiunsero Melanie e Liam.
Passammo lunghe serate tra film, pizza e chiacchiere, quello era il mio mondo e non avrei voluto cambiarlo per nient altro.
Un pomeriggio mentre aspettavo che Niall facesse il suo arrivo a casa mia, mi squillò il cellulare.
Corsi subito verso la mia camera per recuperarlo ed il nome che lampeggiava sullo schermo mi fece roteare gli occhi al cielo.
Presi un respiro, indossai un finto sorriso e risposi.
“Mamma, ciao” cantinellai con una voce falsamente contenta.
“Scarlett piccola mia, come stai?” domandò lei in modo altrettanto finto.
Non le interessava realmente sapere come io stessi, aveva solo bisogno di iniziare il discorso in qualche maniere.
Bene mamma, dimmi” tagliai a corto sentendo la mia voce farsi sempre meno felice.
Piccola, ti ho chiamato per dirti che quest'anno alla cena della vigilia di natale sarà presente anche la famiglia di Charles” feci un sonoro respiro e sgranai gli occhi “io e tuo padre abbiamo pensato che vorrai passare le feste con il tuo fidanzato quindi festeggeremo insieme” concluse il discorso.
In quel momento Niall aprì la porta di casa, gli avevo dato le chiavi per non farlo sentire sempre un ospite.
Mi vide bianca in viso e subito il suo volto fu impossessato da un'espressione preoccupata.
Si avvicinò a me a passo svelto ed io alzai una mano per fargli capire di rimanere in silenzio.
Ero rimasta zitta per secondi che sembravano lunghissimi e mia madre aveva fatto lo stesso.
“Scarlett ci sei?” domandò alla fine non sentendomi.
Sì mamma, va benissimo per me sono contenta di passare il natale con Charles” mentii e sperai che mia madre non si fosse accorta del tono di voce leggermente vibrante.
Alle mie parole Niall sgranò gli occhi e fece scivolare dalle dita il sacchetto che aveva portato.
Salutai mia madre senza dar tanta importanza alle parole e la rimandai alla vigilia di natale.
Scossi la testa guardando il mio fidanzato.
Non dirmi niente amore, non è colpa mia” sussurrai superandolo velocemente tirando da terra il sacchetto, dirigendomi in cucina.
Significa che passerete il natale insieme?” parlò Niall seguendomi.
Io annuii quasi impercettibilmente e non so come lui mi riuscì a vedere.
Posai la busta sul bancone, premetti i palmi contro il duro piano tenendo le braccia stese, chiusi gli occhi e tirai un sospiro.
Niall mi abbracciò da dietro, intrecciando le mani sul mio ventre premendo le labbra sul collo scoperto.
Piccola andrà tutto bene, è una stupida cena e poi noi ci vedremo qui subito dopo” sussurrò le parole soffiandole sulla mia pelle.
Mi rigirò nell'abbraccio facendomi trovare così a pochi centimetri dal suo viso.
Sai cosa facciamo? Chiedo a Liam e Mel di venire qui da te dopo la mezzanotte così ci scambiamo i regali. Che ne pensi?” inclinò la testa di lato guardandomi dolcemente, come un padre fa con una bambina.
Io annuii sorridendo, non potevo fare altro, il mio fidanzato sapeva sempre come risollevarmi il morale.

 

•••

 

Il pomeriggio della vigilia ero in uno stato di angoscia mista ad ansia.
Presi il primo vestito rosso dall'armadio, un paio di collant neri ed indossai tutto senza metterci più di tanta attenzione.
Nella mia testa girava solo un unico pensiero: dopo tutto quel tempo avrei dovuto rimettere il atto la sceneggiata con Charles.
Chiamai Niall che mi rassicurò che dopo la cena saremo stati tutti insieme, Mel e Liam ovviamente avevano accettato l'invito.
Scrissi così anche un messaggio alla mia miglior amica, più per una ricerca di serenità che come conferma al fatto che ci saremo viste dopo qualche ora.
Arricciai i capelli solo alle punte e li lasciai cadere sulle spalle e sul seno, mi truccai in modo leggero e tirai un sospiro, ero pronta per uscire.
Infilai il cappotto di panno nero e recuperai la mia borsa di Chanel regalata il natale prima da mio padre.
Scesi le scale con calma, non avevo di certo fretta nell'arrivare a casa dei miei.
Appena la serratura del portone scattò mi rivelò un'amara sorpresa, l'auto di Charles era parcheggiata dall'altro lato della strada e quando mi vide fece un sincero sorriso salutandomi con la mano.
Era venuto a prendermi, senza preavviso, scombussolando così i miei piani di rilassamento alla guida pre-cena.
Guardai entrambe le direzioni di marcia ed attraversai molleggiando sulle alte scarpe col tacco che fasciavano i miei piedi.
Feci il giro della macchina e tirai un altro sospiro prima di aprire la portiera.
Ciao Charles, non ti aspettavo” gli sorrisi freddamente facendo sentire nel tono di voce che la sorpresa non era stata gradita.
Lui si sporse verso di me e per un attimo ebbi paura che la messa in scena dovesse già iniziare, ma deviò la sua traiettoria verso la mia guancia lasciando un morbido bacio su di essa.
Sei bellissima” si complimentò facendomi sorridere in modo più reale.
Mia madre ha insistito e per evitare grattacapi ad entrambi sono passato a prenderti” spiegò finalmente la sua presenza lì.
Lo guardai e nei suoi occhi non c'era cattiveria, aveva fatto tutto in buona fede.
Non preoccuparti” gli accarezzai d'istinto la gamba piegata girandomi subito dopo per allacciare la cintura di sicurezza.
Charles mise in moto e ci avviammo così verso casa dei miei genitori.
Dovevo tenere bene in mente che il mio accompagnatore era un mio alleato e non un nemico.


 

•••

 

Quando l'auto fu spenta nel viale davanti al grande portone, la mia agitazione era alle stelle.
Come tutti gli anni mio padre aveva ingaggiato la squadra specializzata in addobbi natalizi e tutta la facciata della casa era ricoperta di ghirlande e fili di luci, così come gli alberi in giardino.
Le finestre erano tutte illuminate e sapevo che mia madre era nascosta dietro una delle sue tanto amate tende doppie.
Riportai lo sguardo all'interno dell'abitacolo e mi voltai verso Charles.
Pronti, partenza, via” sussurrai mentre mi allungavo verso di lui per potergli stampare un bacio sulle labbra.
Il ragazzo mi sorrise scendendo subito dopo dall'auto, fece il giro e mi venne ad aprire lo sportello porgendomi una mano che io non tardai ad afferrare per poter uscire .
Chiuse lo sportello con un tocco delicato ed attivò l'allarme facendo lampeggiare le quattro frecce.
Intrecciai le dita alle sue e mi strinsi al suo corpo per farmi condusse su per le poche scale fino davanti al portone che il quel preciso istante fu aperto da mia madre.
Scarlett, Charles mi si riempie il cuore quando vi vedo così” trillò facendomi fare una smorfia stringendo la mano di Charles nella mia.
Lui mi dedicò un sorriso per calmarmi che a mia madre parve sicuramente un atto d'amore ed era questo l'effetto che volevamo.
Entrammo seguendo la figura sempre più snella di mia mamma la quale continuava a blaterare cose sull'amore, sui fidanzati e Dio sa chissà cos'altro.
Sciolsi l'intreccio con la mano di Charles una volta che salutammo anche i nostri padri seduti sulle poltrone in pelle marrone del salone.
Amore vuoi qualcosa da bere?” domandai girandomi verso Charles dopo aver risposto a tutte le domande di rito che mi pose suo padre.
Lui fece un cenno con la testa che accompagnò con un sorriso troppo “felice”, sembrava gli fosse piaciuto il nomignolo che avevo usato.
Doveva tenere ben in mente lo scopo di tutto ciò.
Lo afferrai poco gentilmente per il braccio e lo trascinai dietro di me verso il salone dove avremmo cenato.
Mi fermai nell'atrio tra le due camere, pur essendo al centro della casa, a causa delle spesse mura, era sempre privo di luce.
Charles ascoltami bene, non voglio vederti mai più quel sorrisino sul viso” sibilai a pochi centimetri dal suo viso stringendo le dita nella stoffa sul braccio.
Ricordati perché sto facendo ciò” conclusi allentando la presa.
Lui mi guardò negli occhi quasi impaurito dalle mie parole.
Sì, Letty me lo ricorderò” sussurrò con un filo di voce.
Feci scivolare la mano lungo il braccio ed in quel momento mia madre uscì dal salone.
Strinsi la mano di Charles e con l'altra gli accarezzai la linea della mascella per baciarlo.
Sentii mia madre sospirare mentre ci guardava; la seguii con lo sguardo fino a quando sparì nell'altra camera.
Mi staccai velocemente da Charles e gli puntai il dito contro.
Ricordalo” sibilai ancora e mi diressi in cucina.

 

•••

 

La cena iniziò presto ma si prolungò per tutta la sera.
Ad ogni portata le domande aumentavano, i nostri genitori chiedevano sempre di più ed io e Charles riuscimmo a sviarcela quasi sempre.
Tenevamo le mani intrecciate sul tavolo mentre parlavamo e gli occhi di mia madre erano fisse su esse.
Mio padre sembrava contento di vedermi finalmente con il ragazzo che desiderava, ma sapevo bene che non era perché volesse la mia felicità, gli interessava solo che il suo portafogli si gonfiasse.
Le effusioni che ci scambiammo sembrarono convincere gli adulti seduti al tavolo, le attenzioni che mi regalava Charles non erano mai troppe.
Mi versò il vino ogni qual volta che lo volevo, mi porgeva i vassoi stracolmi di cibo.
Non potevo di certo nascondere che tutto ciò mi faceva stare bene, ma infondo quello non era il mio posto.
Alla fine della cena ci trasferimmo tutti nel salone ed io avevo praticamente gli occhi incollati sull'orologio che era appeso contro la parete ed il braccio di Charles intorno alle mie spalle.
Mi condusse fino al divano dove ci sedemmo.
Continuammo così le chiacchiere a vuoto, i convenevoli fino a quando l'orologio non scoccò la mezzanotte e sul mio viso apparve il sorriso più sincero di tutti.
Mia mamma saltello su i suoi tacchi fino all'albero da sotto al quale prese dei pacchetti ben incartati che porse a me e al mio “fidanzanto”.
Lui ricevette un orologio ed io la borsa della Louis Vuitton che tanto desideravo; quello era l'unico motivo buono di avere una famiglia benestante.
Quando tutti gli auguri furono fatti e tutti i regali furono scambiati mi strinsi al braccio di Charles.
Riportami a casa per favore” gli bisbigliai all'orecchio senza dare tanto nell'occhio, difatti gli baciai la guancia per non destare nessun sospetto.
Sì” lui annuì sorridendomi.
Salutammo i nostri genitori e ci congedammo con la banale scusa che dovevamo raggiungere gli amici di Charles.
Quando uscii da quella casa sentii l'aria fresca colpirmi il viso e mi sembrò di riemergere da un apnea, tenni la mano al ragazzo accanto a me solo per non rischiare di spezzarmi una caviglia sui sassolini che ricoprivano il viale.
Salii in auto e tirai l'ennesimo sospiro ma questa volta fu di sollievo.
Charles mi riportò a casa dove già mi aspettavano i miei amici ed il mio vero amore.

 

•••

 

Arrivai nel mio quartiere e non faci altro che guardarmi intorno, l'auto di Niall non c'era e nemmeno quella di Liam, tutto ciò mi preoccupò.
Salutai freddamente e frettolosamente Charles e raggiunsi in modo veloce il mio appartamento.
Come immaginavo non c'era nessuno ed il mio cuore si intristì, non sapevo cosa fosse successo.
Provai a chiamare prima Niall, ma non ricevetti risposta.
Tentai così con Melanie ma il suo cellulare era addirittura spento.
Mi sfilai le scarpe e mi lasciai cadere sul divano mentre la stanza era illuminata solo dall'albero di Natale che avevo addobbato.
Rimasi a fissare il soffitto bianco mentre ipotizzavo mille versioni di ciò che era potuto accadere.
La suoneria del mio cellulare tagliò in due il silenzio ed io mi lanciai verso di esso per poter rispondere.
Niall.
Pronto?”
Ehy piccola, scusami ho avuto un contrattempo ma sono sotto casa tua” mi spiegò velocemente, sapeva quanto mi stessi preoccupando.
E perché non sali?” chiesi scioccata.
Sentì un rumore sordo dall'altra parte del telefono, sembrò uno sportello che si chiudeva.
Non subito”rispose brevemente.
Era stranamente silenzioso quella sera Niall, di solito le nostre telefonate erano piene di risate e chiacchiere.

Con il telefono all'orecchio raggiunsi la mia camera e controllai che il suo regalo fosse ancora al suo posto, impacchettato per bene.
Sorrisi accarezzando la carta, immaginando il viso che avrebbe fatto da lì a poco quando gli avrei dato il regalo.
Piccola ci sei ancora?” domandò sentendomi in silenzio.
Sì sei tu quello assente” feci notare.
Se ti affacci al balcone della tua camera capirai il perché” mi disse.
Non gli feci ripete due volte la frase.
Aprì i vetri e poi gli scudi.

La mia camera affacciava in un giardino interno tra il mio palazzo e quello accanto.
Era completamente buio, ad illuminarlo ogni tanto c'era solo qualche piccolo lampione.
Vidi Niall in corrispondenza del mio balcone
Lui era in piedi e davanti ai suoi piedi la sua sorpresa.
Una scritta formata da tante piccole candele:
TI AMO” seguita da un cuore fatto nella stessa maniera.
La sua figura era illuminata dalla luce emanata dalle candele.
Mi portai una mano alla bocca per lo stupore e delle lacrime non tardarono a scendere.
Mi aveva stupito nel migliore dei modi.
Non me ne ero accorta ma avevo ancora il telefono vicino all'orecchio.
Scendi” la sua calda voce mi colpì facendomi invadere dai brividi.
Chiusi le ante e senza nemmeno prende una giacca corsi giù per le scale.
Aprì il portone di legno che dava sul giardinetto e mi buttai tra le sue braccia.
Lo baciai con tutta la passione che avevo in corpo fino a rimanere senza fiato.
Anch'io” dissi con un filo di voce.
Anche tu cosa?! Anche tu ti ami?! Sapevo che eri vanitosa ma non fino a questo punto” disse ironico facendomi scoppiare in una risata rumorosa.
Mi accarezzò la guancia, spostando i capelli dalle spalle alla schiena.
Anche io ti amo stupido” gli confessai guardandolo fisso nei suoi occhioni blu.
Le sue labbra si curvano in un sorriso luminosissimo ed immenso.
Mi strinse forte a se in un abbraccio infinito.
Si staccò un po' da me e tirò fuori un sacchetto di velluto, lo aprì e ne uscì fuori un bracciale formato da tre fili intrecciati.
Ad un estremità pendeva un ciondolo a forma di infinito.
Perché noi saremo infinito” mi disse prendendo il mio polso e chiudendo i gancetti intorno ad esso.
Non mi restò che baciarlo ancora.
Sapevo fare solo quello, le parole non uscivano ed era l'unico modo che avevo per dimostrargli il mio amore.

 

•••

 

Quando facemmo il giro per tornare su trovai Melanie e Liam fermi a scambiarsi effusioni contro il mio portone.
Diedi un colpo di tosse e loro si staccarono.
Tutto bene?” sorrise la mia migliore amica al mio fidanzato che mi teneva stretta tra le braccia.
Lui annuì sorridendo e capii che fossero complici.
Ci scambiammo gli auguri e salimmo nel mio appartamento.
Rubo un attimo Niall, scusatemi” dissi ai miei amici che intanto si erano accomodati sul divano.
Ricevetti in risposta un grande sorriso da entrambi, Melanie sapeva già che quello era il momento nel quale poteva dare il regalo a Liam.
Lo portai in camera mia e chiusi la porta .
Accesi la lampada sulla scrivania, così da far illuminare un po' la stanza.
Lo feci voltare verso il grande pacco appoggiato al muro e lo indicai.
Cos'è?” domandò spaesato.
Il tuo regalo, ovvio!”.
Si avvicinò piano e io aiutandolo tirai su lo scatolo.
Siediti che è meglio” gli dissi e lui seguì il mio consiglio.
Gli posai il regalo sulle gambe e rimasi a guardarlo mentre lo scartava.
Aprì con troppa lentezza il coperchio e non ero più nella pelle, volevo vedere la reazione che avrebbe avuto.
Quando sposto la carta della confezione sgranò gli occhi e gli si aprì un sorriso sul viso.
Tu sei pazza” bisbigliò toccando con due dita la cassa armonica lucida.
Resto così per qualche attimo.
Alzo una mano verso il mio viso e la posò all'altezza della mia mascella avvicinandomi piano verso la sua bocca.
Mi baciò in un modo speciale, lo sentii ancora più mio.
Posso solo dirti grazie” soffiò sulle mia labbra.
Grazie a te per essere entrato nella mia vita” risposi.
Si distanzio, attaccando i miei occhi ai suoi e accarezzandomi i capelli mi disse.
Ti amo Let”
“Ti amo anch'io amore mio”.
Vidi le sue guance colorarsi di rosso, spostò la chitarra sul letto e mi strinse a se come non mai.
Ero completa, era lui il tassello che ci mancava nella mia vita!

 

 

 

Angolo Autrice:

Hiiii!
TRUCIDATEMI!
Non so quanto sia passato dall'ultimo aggiornamento, credo quasi due mesi.
La colpa non è mia, o forse sì, ma non avevo più ispirazione.
Infatti avviso che questo forse è il penultimo capitolo, non ho più idee per portare avanti la trama.
Scusatemi ancora, mi sono fatta perdonare avendolo fatto poco più lungo
Mi fate sapere cosa ne pensate in una recensione pleaseeeee?

Much love!!

 

Holkay xx

   
 
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