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Autore: AnnaDirectionerMalik69    07/02/2014    1 recensioni
Il Mio Nome è Hanna, Hanna Tomlinson 17 anni. Ragazza alta magra occhi scuri e capelli marroni. La mia storia? Quella della ragazza che si innamora del ragazzo sbagliato, dei ragazzi sbagliati. Non ho mai ascoltato il parere di mio fratello Louis riguardo ai ragazzi che frequento.... forse è uno sbaglio la mia vita è strana, è così che spesso la definisco... strana, proprio come me. Sono una ragazza solare e odio stare da sola ho tanti amici e un ragazzo (Alex) che mi ama, ma che ha problemi di alcool e droga. Quando stavo con lui dicevo di non essermi mai innamorata di nessun ragazzo in quel modo ma poi incontrai Liam... il ragazzo perfetto, la festa, ecco è stato in quel luogo che l'ho guardato con occhi diversi....quel ragazzo alto, occhi scuri, moro labbra perfette, da baciare ogni singolo istante. Anche se era un bastardo corteggiatore di ragazze, era dolce, affascinante un po' presuntuoso ma perfetto, perfetto per me! Il mio cuore apparteneva a lui.. appartiene a lui...
*Spazio Autore*
Spero che io vi abbia almeno stimolate ad andare avanti a leggere... spero di pubblicare presto il primo capitolo :D Come avrete intuito sono nuova... ma spero di essere gradita
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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WHERE ARE YOU NOW <3
Capitolo 8 <3
Midnight <3
*Parla Charlie*
Il ragazzo mi teneva stretta, inizialmente lo faceva con forza, una spudorata forza che probabilmente avrebbe lasciato segni permanenti sul mio braccio, ma col passare del tempo  la presa cedette, ora  sarei potuta scappare, ma le mie gambe non me lo consentivano… erano come serrate a terra e il mio stomaco si contorceva per la paura.
Io: ehy- avevo paura, ma non sarebbe stata la paura a tirarmi fuori da questa situazione- se- presi fiato- se mi lasci andare non dirò nulla a nessuno, lo prometto- dissi tutto d’un fiato.
X: piccola- mi sussurrò all’orecchio facendomi rabbrividire-  è scontato che tu non parlerai- il sangue nelle mie vene è come se avesse cessato di scorrere.
Io: che significa?
Portai la mano libera alla bocca, e le lacrime incominciarono a bagnarmi il viso.
X: ora non piangere- la sua voce d’un tratto si fece rassicurante, come se cercasse di farmi credere che sarebbe andato tutto bene.
Io: perché lo fai?- pronunciai queste parole quasi solo a me stessa.
X: cosa? – si avvicinò a me più di quanto non lo fosse già.
Io: ti ho domandato il perché tu stia facendo una cosa simile- questa volta la rabbia prese il sopravvento.
 
*Parla Hanna*
Raggiunsi Niall, che come al solito stava riempendo lo stomaco con della pizza trovata chissà dove.  Stava chiacchierando con una ragazza carina, mi dispiaceva interromperli, ma dovevo.
Io: Niall-scusate l’interruzione- sfoggiai il mio miglior sorriso-Niall ecco i tuoi dolci- gli porsi i muffin e le tortine prese al banco del buffet.
Niall: non preoccuparti- afferrò i dolci e iniziò a buttarli nel buco nero.
Apparve anche Jade, aveva un’aria perplessa e non curante del fatto che era ubriaca fradicia.
Io: Jade, tutto bene?- la presi per un braccio e la feci accomodare su un sofà di fronte a noi.
Jade: sì sì, tutto liscio- sorrise, quel sorriso tipico degli ubriachi che non si ricordano quello che hanno fatto il secondo prima- mi stavo chiedendo dov’è Charlie.
Niall: ma non era con te?- aggrottò la fronte e per una volta lasciò quei maledetti dolci sul tavolo.
Io: Diavolo! Spero solo che non sia finita a scopare con qualche ubriaco.
Jade: sarà meglio che andiate a cercarla- si mise una mano alla bocca e  poi non riuscì più a contenersi e iniziò a vomitare.
Io: Cazzo!- esclamai- ci mancava solo lui.
Vicino all’ingresso, notai un viso familiare, fin troppo familiare. Era Alex. Fortunatamente non si accorse della mia presenza e sinceramente non avevo nessuna voglia di parlarci, soprattutto dopo quello che era accaduto stamattina.
Io: Niall, io vado a vedere al piano di sopra, tu resta di sotto e vai a vedere nella sala giochi e nei bagni- feci un sorriso rassicurante a Jade e pregai la ragazza sconosciuta che pochi secondi fa era con Niall, di fare compagnia a Jade.
 
 
*Parla Charlie*
X: questo non deve interessarti- tirò su con il naso- senti, ora sali in macchina.
Io: no- feci una pausa e  mi inumidii il labbro superiore- lasciami andare- lo guardai fisso negli occhi- ti prometto che non dirò nulla.
X: non posso farlo.. ora sali in macchina o ti ci porterò io con la forza- indicò un fuoristrada con lo sguardo.
Io: d’accordo.
Lui era dietro di me. Sentivo il suo respiro affannato seguirmi.
Aprii la portiera e mi cimentai in macchina.
*Parla il ragazzo*
Mi sedetti al posto del guidatore. Serrai la mascella guardando con cautela le immagini riflesse negli specchietti retro versori , nessuno doveva scoprirmi, nessuno. 
Infilai le chiavi nel nolettino  e il motore dell’auto si accese. Non volevo fare del male a questa mocciosa, l’avrei portata al sicuro, speravo non ci fossero stati molti feriti, il mio compito era quello di uccidere Simon.
Io: come ti chiami piccola?- avevamo già passato Woldorf Street.
Ragazza: perché dovrei rivelarti il mio nome?… sei un assassino- urlò lei.
Io: shh- le misi una mano sulla bocca per impedirle di continuare ad urlare- tappati quella boccaccia, non sono un assassino.
Notai che smise di parlare e le tolsi la mano dalla bocca.
Ragazza: dove mi stai portando?- il mio sguardo rimase fisso per alcuni secondi sulla sua mano tremante.
Io: al sicuro- sussurrai
 
*Parla Hanna*
Salii al piano di sopra a cercare Charlie, era possibile che quella ragazza sparisse sempre? Mi affrettai a salire le scale.. e arrivata in cima il mio respiro divenne affannato.
“Cazzo”- pensai,  avevo il fiato corto io. Mi diressi verso la prima porta che mi ritrovai di fronte ed esitai un poco prima di aprire, volevo evitare di ‘interrompere’ le solite coppiette che si rifugiavano in camere da letto come questa, a fare cose sconce. Bussai alla porta e poi feci un passo indietro aspettandomi, magari, qualcuno che mi aprisse, ma nulla. Schiacciai la maniglia della porta.  Entrando nella stanza ebbi la percezione che qualcuno mi avesse seguita, ma poi quando voltai la testa dietro di me non c’era nessuno. La stanza inoltre era vuota, deserta. Charlie non c’era.
“ Sta calma, non le è successo nulla”- continuavo a ripetermi nervosa, mi morsi l’interno della guancia e feci un respiro profondo. Speravo tanto che le mie ricerche e quelle di Niall servissero a qualcosa. Proseguii per il corridoio, la casa era enorme e tutta ben arredata. Il proprietario doveva essere un riccone per permettersi tutta questa fortuna. Sentii un crampo allo stomaco. Per una volta non era causato dalla fame, forse era una sensazione di disagio, preoccupazione che aveva preso il dominio, possesso del mio corpo.
Feci pochi passi e arrivai al bagno. Non era il caso di entrarci cioè poteva essere occupato. Inoltre non pensavo si fosse rinchiusa in un bagno. Perlustrai altre stanze e stanzini, quella casa era un vero e proprio palazzo. Eccola l’ultima stanza della casa finalmente. Cercavo di non guardarmi in giro… non volevo farmi i fatti d’altri.. ed era difficile visto che io sono una ficca naso. Era una stanza deliziosa, era una camera da letto comunissima, semplice e ben arredata. Era la stanza di un ragazzo. Sentii alcuni passi provenire dal corridoio. Mi bloccai e mi avvicinai all’uscio della porta per sbirciare. Non credetti ai miei occhi. Alex.
Si avvicinò a me sorridente.
Alex: ehy- sorrise- ti ho cercata dappertutto- si inumidì il labbro- aveva ancora le fasciature, ma stava molto meglio.
Io: ebbene mi hai trovata- alzai un sopracciglio ed iniziai a fissare il lampadario. Ero bizzarra, ma la situazione stessa lo era.
Alex: ascolta, mi manchi- si avvicinò più di quanto non lo fosse già- e io… ti manco?- Che diamine di domanda era? Cazzo, quel ragazzo era come una palla al piede, io cercavo di dimenticarlo e lui tornava da me come se niente fosse.
Io: Alex senti- feci una pausa- sto frequentando un altro ragazzo- mentii, ormai con lui lo facevo spesso, non volevo che lui si continuasse ad illudere. La nostra storia era passata ormai.
Alex: cosa?- disse accigliato- stai scherzando non è vero?- sbottò lui.
Io: affatto- mi inumidii il labbro prima di continuare- ti ho amato, questo è vero.. vero come il fatto che mi hai fatta soffrire, e io non voglio più soffrire- abbassai lo sguardo. Fissavo il pavimento in attesa della sua risposta. Perché avrebbe commentato, ne ero sicura.
Alex: come hai fatto a dimenticarmi così velocemente?- la rabbia prese il sopravvento su di lui.
Io: Alexander, io non dimenticherò mai quello che c’è stato fra di noi- mi interruppe.
Alex: ma hai dimenticato me non è vero?- scosse la testa.
Io: sto cercando di farlo.. e mi ci sto riuscendo- pronunciai queste parole fissandolo negli occhi. Doveva capirlo una volta per tutte.
Alex: okay… ma io ti riconquisterò…con le buone o con le cattive- uscì di fretta e  chiuse la porta alle sue spalle bruscamente.
Scossi la testa. Odiavo quando faceva così. Mi sedetti per alcuni secondi sul letto.  Non avevo ancora trovato Charlie. Chissà invece se Niall ce l’aveva fatta.  Accarezzavo la trapunta finemente lavorata e fissavo il soffitto. L’odore dell’aria era profumato, profumo da uomo, mascolino, pungente ma delicato. Sbattei velocemente le palpebre per riprendermi dall’estasi di quel momento e mi alzai andando verso la porta.   La serratura era bloccata. Ero rimasta chiusa in quella stanza. “Diavolo”- urlai-“ e ora come cazzo faccio?”
 
*Parla Niall*
Charlie non si trovava, Hanna sicuramente sarebbe stata più fortunata, Charlie non si sarebbe mai allontanata… almeno credo. A volte quella ragazza era proprio una bambina. Mi sedetti per alcuni secondi su una poltrona che dava sulla pista da ballo, quando William Sparks mi annunciò che la casa doveva essere evacuata  a causa di un incendio.   
Io: come? Un incendio?- aggrottai la fronte.
Will: esatto, qualcuno ha appiccato il fuoco in giardino e ora si sta espandendo in tutta la casa- gesticolò lui.
Hanna era al piano di sopra.
-La casa stava andando a fuoco e Hanna era al piano di sopra- mi ripetevo inconsciamente.
Will: uscite, uscite tutti… pericolo d’incendio, forza ragazzi- urlava lui.
Io dovetti uscire, ero costretto a farlo. Ma Hanna? Hanna che avrebbe fatto?
 
*Parla Hanna*
 A prendere il posto dell’odore del profumo fu l’odore di bruciato.
“Che succede?”- domandai a me stessa.
 
CONTINUA <3

Spazio Autore:
Che ne pensate :D ? Continuo ad almeno una recensione :P <3
 
  
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