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Autore: thelightonmyeyes    08/02/2014    3 recensioni
La sua vita è proprio un disastro: tra amici, famiglia e amore tutto in lei si trasformerà fino a farla diventare una nuova Audrey.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(2)
ADAM'S PROBLEM.
 

Mia mamma viene a prendermi in macchina davanti a scuola e io saluto con un bacio sulla guancia Mel e con un piccolo coppino ad Adam.
Appena arrivo a casa mi fiondo in camera mia e mi butto sul letto di peso, tiro fuori il telefono dalla borsa e scorro un po’ la home di Twitter, non trovando niente di interessante.
Allora mi alzo, vado alla stupenda radio che mi avevano regalato qualche anno fa, infilo un cd a caso dai milioni che ho in disordine sullo scaffale e premo play. Prendo il mio blocco e comincio a disegnare. Una lotta tra cavalieri vestiti da astronauti. Un alieno che discute con un essere umano.
Dopo due ore di disegno mi sento soddisfatta. Stacco i fogli e li appendo alla parete per metà riempita di fogli disegnati.
Mia mamma pensa che sia una perdita di tempo il disegno, e più in generale l’arte. Io penso che sia la cosa più bella della vita poter disegnare, cantare, ballare, recitare.
 
Faccio un paio di passi indietro e guardo il mio muro. Forse aveva ragione Mel, forse dovrei frequentare qualche corso di disegno.
Scendo in cucina, dove mia mamma sta cucinando tranquillamente.
 
“Mamma, voglio fare un corso di disegno.”
“Cosa ti serve saper disegnare nella vita, tesoro?”
“A me servirebbe. Amo disegnare. E lo sai.”
“La matematica, economia e scienze ti servono. Non disegno.”
“Ma mamma, io farei sia disegno che economia, come già faccio.”
“Fammici pensare, ok? Ci penserò su seriamente, e poi ti farò sapere.”
“Va bene.”
 

A scuola mi ritrovo Polipo-Scarlett davanti al suo armadietto, dentro rigorosamente dedicato a quel colore orribile chiamato anche rosa porcello. Dentro avrà un negozio di vestiti e trucchi e mi chiedo come faccia a farcelo stare, contando che gli armadietti sono microscopici. Ma quando si tratta di trucchi e vestiti e scarpe, Scarlett è imbattibile.
Tyler passa, e io mi ritrovo la mascella incollata al pavimento e Mel che cerca disperatamente di farmi chiudere la bocca, nel tentativo di farmi apparire meno ridicola di quanto già non sono.
 
A storia cerco di seguire la lezione, che mi sembra terribilmente noiosa. Così mi ritrovo a modificare i ritratti che ci sono sul libro: al posto di Washington, un bel faccione tutto tatuato, braccia idem e qualche piercing qua e la. Ora è molto più moderno.
Io mi chiedo perché dobbiamo studiare qualcosa che è successo centinaia di anni fa e ora sono tutti morti. Mbah.
Le ore scorrono molli e lente. I miei disegni sono qualcosa di molle e lento, sempre se si può definire così un disegno.
Il caldo estivo comincia a divampare nella scuola, così che le ore diventano ancora più insopportabili di quanto giù non siano. Tra un po’ arriveranno le vacanze estive, che equivale a feste e piscine e mare e sole e ragazzi e ancora ragazzi.
Io, Mel e Adam ci vediamo ogni pomeriggio per fare i compiti insieme. Anche se non abbiamo praticamente corsi in comune, però almeno combattiamo la noia dei compiti in questo modo.
 

 
Sono al bar che c’è dietro la scuola e sto aspettando Mel e Adam per fare fisica. Ho davanti un favoloso frullato alla fragola, il mio preferito, e lo guardo in attesa di qualcosa. Alzo gli occhi e mi ritrovo davanti Tyler che entra dalla porta a mo’ di supermodelloAbercrombie dalla porta. Per poco non mi strozzo con il frullato, così comincio a tossire come una foca in preda ad una crisi epilettica grave. E no, non ero un bello spettacolo. Lui si volta verso di me e io arrossisco più di quanto già non sono.
Si sta avvicinando.
Cazzo.
 
“Ei, tutto bene?”
“Sì.. sì. Sto bene. Solo colpa del.. frullato.”
Ride. La sua risata mi riempie il cuore e le vene e mi sento vibrare tutta. Sorrido anche io.
“Beh, ora stai bene vedo.”
“Sì, grazie.”
Mi fa un sorriso e torna con i suoi amici a qualche tavolo più in là. Io resto incantata finché non mi sento scuotere il braccio.
 
“Audrey, yuhuu? Terra chiama Audrey.”
“Ohu, ciao Mel.”
“Sembri sulle nuvole, che è successo?”
“Beh, mi stavo strozzando con il frullato e Tyler è venuto a vedere se stavo bene. Che ragazzo dolce.”
“Che schifo…” borbotta Adam seccato.
“Che hai Adam? Sei geloso per caso?” chiede Mel con la sua solita malizia.
“No, in realtà  non sono geloso. Il fatto è che secondo me Audrey meriterebbe qualcosa di molto di più. Lui è uno stronzo. Si crede tutto lui ma in realtà non è nessuno.”
“Ok, ok, calma i bollenti spiriti Adamuccio. Scherzavo io.”
 
Mentre studiamo fisica io ho ancora in mente la sua risata contagiosa e mi chiedo il motivo per cui lui è così stronzo a volte (beh, diciamo più di a volte. Diciamo quasi sempre). Non so se lo faccia per mantenere alta la sua reputazione, o se gli esca naturale. Però cosa ci posso fare se sono innamorata di lui fin dalla seconda elementare? Niente, per l’amor di Dio!
 
Oggi tocca ad Adam l’accurato compito di risvegliarmi dai miei sogni ad occhi aperti, che più o meno sono uno ogni trenta secondi.
 
“Mel, senti, ho un’idea…” sento blaterare ad Adam, senza poi farci caso veramente.
“Dimmi, sono tutta orecchie baby.”
“Ma se….” Parole, parole, parole. Troppe parole. Metto le mie orecchie in modalità “isolati dal mondo ed entra nel tuo universo magico, fatto di pandacorni luminosi e Tyler che ti fanno la corte”.
Non voglio sapere cosa stanno progettando quelle due canaglie, so solo che se c’entro qualcosa io… beh, la finiranno male. Molto male.
 
I miei occhi a cuoricino ovviamente non si dissolvono nemmeno quando torno a casa. Sorrido a mia mamma, sorrido a tutti. La vita mi sorride. Tutto mi sorride. Gli uccellini, le caprette e anche le montagne.
Okay, sto esagerando. Soprattutto perché così sembro molto Heidi in versione adulta. Adulta non proprio.. insomma, tecnicamente non sono ancora un’adulta.
Ecco, ci risiamo. Comincio a parlare, e parlare. Parlo troppo. E penso troppo. Due cose che insieme non vanno molto d’accordo per chi mi sta intorno.
 
Faccio un ritratto di Tyler che mi esce sputato e me lo attacco sopra la testiera del letto. Così sembrerà sempre con me. Avevo anche la foto dell’annuario dell’anno scorso appesa sopra, ma era piccolina e non si vedeva molto. Invece il ritratto è a dimensioni enormi.
Però, aspettate. Attaccarla qui sarebbe pericoloso, nel caso mia mamma venisse a fare una circospezione nella mia camera (cosa che per altro succede giornalmente).
Decido di staccarla e me la infilo in borsa. Troverò un luogo in cui metterlo.
 
 
Quando il giorno dopo vado a scuola, ho voglia di vedere Tyler. Potrò sembrare ossessiva, ma questo è l’amore, cari lettori, questo si chiama amore.
Mentre sono al mio armadietto lo vedo arrivare, da solo per miracolo. Mi sfoggia un sorriso e si avvicina.
“Ehi, come stai oggi? Il tuo frullato?”
Arrossisco come un pomodoro, spero non lo noti anche se è impossibile non notarlo.
“Ehm… bene…”
“Meno male. Ci vediamo in classe, ciao.”
Sorride.
Sorrido.
Si allontana e io comincio ad analizzare le sue parole.
“Meno male” potrebbe significare che era preoccupato. “Ci vediamo in classe” significa che sa che esisto, sa che sono nella sua classe.
Devo calmarmi. Mando un sms a Mel, e le dico di correre al mio armadietto, emergenza.
 
Dopo nemmeno due minuti vedo arrivarmi incontro Mel tutta affannata, i capelli all’aria, il fiatone e anche una gocciolina di sudore sulla fronte. Un’assatanata.
 
“che succede???!”
“Tyler.. mi ha chiesto come stavo per via del frullato di ieri e poi mi ha detto che ci saremmo visti in classe.”
“CIOE’, TU MI HAI FATTO SCHIZZARE FINO AL TUO ARMADIETTO, FACENDOMI SEMBRARE UNA MATTA ASSATANATA, SOLO PER DIRMI DI TYLER?!?!?!”
“Shhh, non gridare il suo nome, potrebbero sentirti. Comunque si, per me è un’emergenza bella e buona.”
“Io giuro che un giorno o l’altro ti ammazzo. Te lo giuro. COMUNQUE, hai visto Adam per caso? Non l’ho visto stamattina.”
“Sinceramente nemmeno io l’ho visto.”
“Lo troveremo in giardino, sotto un albero, ad ascoltare musica.”
 
Setacciamo tutta la scuola o quasi, ma non c’è traccia di Adam. Il telefonino è spento e a casa ci risponde la segreteria. Io e Mel decidiamo di andare a casa sua.
Dopo cinque volte che suoniamo a vuoto, ci dirigiamo verso la porta sul retro della casa. Ormai la conosciamo a memoria e sappiamo che quando non ci risponde dobbiamo entrare dal retro.
Le vibrazioni che producono le casse in camera sua ci arrivano fino alle nostre orecchie. Saliamo le scale di corsa e irrompiamo nella sua camera, scoprendolo mentre fissa malinconico una foto e una lacrima gli scende.
Appena si accorge di noi, appoggia la foto a pancia in giù e si asciuga la lacrima.
 
“Adam.. che succede?”
Ci avviciniamo al letto e io lo abbraccio forte forte. Non l’avevo mai visto così e questo mi fa un po’ di paura. Lui è stato colui che ha sempre sollevato il morale del gruppo e ora è… debole.
Si appoggia a me e si lascia cullare. Io e Mel non facciamo altre domande e lasciamo che si sfoghi.
 
Dopo qualche ora si è addormentato, la pelle tirata dalle lacrime. Lo adagiamo sul letto e ci alziamo.
 
“Cosa gli sarà successo? Non l’ho mai visto così” sussurro per non svegliarlo.
“Non ne ho idea, ma deve essere qualcosa di grande.”
Prendo il quadro della foto e la giro.
È una foto di Adam e sua madre.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE.
Ciao pipooolsss!
Scusate per il ritardo mostruoso ma è un periodo un po’ di cacca. La scuola mi sta distruggendo e la mia ispirazione è andata a farsi fottere quando ho finito di leggere Delirium e cominciato Chaos (che, tra l’altro, vi consiglio in un modo assurdo. È una specie di droga!).
Uuuh, non c’è molto da dire sul capitolo. SONO APERTE LE SCOMMESSE SU COSA SUCCEDERA’ (anche se non so ancora nemmeno io cosa succederà, ma YEEEAH BABEEE!).
Alla prossima, sperando di riuscire a postare prima di un mese!
Ve se ama <3
≈E

 
   
 
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