CAPITOLO 17
Vicky's Pov:
I raggi del sole entravano delicatamente attraverso le fessure della finestra e si posavano dolcemente sul mio viso. Molto lentamente mi stiracchiai tra le lenzuola bianche e rimasi qualche minuto ad osservare il soffitto rilassandomi un altro po'.
Quando mi alzai notai che in casa non c'era nessuno: i miei erano già andati a lavoro.
Presi la vestaglia appoggiata sulla sedia e andai in cucina a fare colazione guardando un po' di Tv.
Nel prepararmi la colazione sentì che l'orologio appeso in salotto rintoccò le nove in punto e tranquillamente mi sedetti sul divano a mangiare latte e cereali avendo ancora un' oretta di tempo prima dell'appuntamento in ospedale.
Tornai in camera mia e quando trovai cosa indossare posai tutto sul letto e cominciai a togliermi il pigiama finché lo sguardo si pose sullo specchio vicino all'armadio. Delicatamente appoggiai le mani sul ventre: il freddo della mia pelle mi fece quasi sobbalzare mentre un piccolo brivido mi pervase correndo lungo la schiena.
Mi accarezzai lentamente osservando come quella piccola vita dentro di me sarebbe pian piano cresciuta mese dopo mese. Pensando a ciò alcune lacrime mi rigarono il viso fino a quando qualcuno suonò il campanello.
Mi vestì velocemente ed andai ad aprire.
"Zayn, cosa ci fai qui?"
dissi asciugandomi con una mano la lacrima che mi bagnò la guancia destra.
"Ho bisogno di parlarti. Ma... come mai stai piangendo?"
"No non sto piangendo, sono solo un po' raffreddata, non è niente. Scusa ma ora non posso farti entrare; devo prepararmi, ho un appuntamento"
Scandì quelle parole velocemente e provai a chiudere la porta ma lui con il braccio oppose resistenza bloccandola e mi costrinse a farlo entrare. Chiusi la porta alle sue spalle e lo invitai ad accomodarsi in salotto. Mi sembrava a suo agio pur non essendo mai stato a casa mia. Rimase in piedi guardandosi attorno strofinandosi le mani e mettendole successivamente in tasca.
"Allora? Per cosa devo l'onore di questa visita?"
Si girò cautamente verso di me puntando i suoi occhi sui miei e facendo un passo per avvicinarsi. Rimase per un attimo a guardarmi ed abbassò lo sguardo sospirando.
"So tutto Vicky. Non puoi nascondermi nulla".
"Sai cosa, scusa?".
"Vicky non fare finta di non saperlo. So tutto del bambino, e so che il padre sono io..."
"Come diavolo fai a saperlo? Scommetto che ti hanno detto tutto Jane e Gaby...avrei dovuto capirlo...Zayn tu non dovevi sapere nulla, dovevi rimanere all'oscuro di tutto."
"Così avresti potuto abortire in mia insaputa, senza farmi sapere nulla del bambino e avresti potuto continuare a vivere beatamente la tua vita con Liam? No, non pensarci neanche... Tu non deciderai da sola. È colpa di entrambi se ora sei, o meglio siamo in questa situazione ed è per questo che dobbiamo decidere insieme cosa fare".
"E cosa penseresti di fare? Se hai già pensato ad una soluzione dimmelo perché io non so proprio che cosa fare...L'ho detto anche alle altre...Io, Io non lo voglio, non mi sento pronta!."
Scoppiai in lacrime e subito dopo Zayn si precipitò intento ad abbracciarmi ma,senza pensarci , lo respinsi:
"No...non toccarmi. Lasciami stare, lasciami fare ciò che ritengo giusto per me, per il bambino..."
" Vicky, non posso."
Rimanemmo per un po' in silenzio a guardarci: a volte Zayn sospirava e distoglieva lo sguardo altrove. Poi si riavvicinò a me e con una mano mi spostò delicatamente il ciuffo di capelli che mi si erano posati sulla fronte ed avvicinò il suo viso al mio sussurrando:
"Non devi preoccuparti...mi prenderò io cura di te. Te lo prometto. Non ti abbandonerò. Ma tu mi devi promettere che lo terrai. Lo so che non sarà facile, che richiederà dei sacrifici ma insieme ce la potremmo fare..."
"Te lo prometto" pronunciai sospirando e con un semplice gesto mi alzò il mento con la sua mano stampandomi un tenero bacio sulle labbra che, diversamente da quelli scambiati durante la festa, mi sembrò pieno di fiducia e amore.