LET ME BE YOUR BIGGEST THRILL
Capitolo 1: Festa a sorpresa

Matthew’s POV
 Odio dover fare le commissioni per mia madre, odio doverlo fare soprattutto quando è domenica mattina e mi tocca alzarmi dal letto fin troppo presto per i miei gusti.
- Matthew! - urla mia madre dal piano di sotto. - Ti vuoi muovere?! -
- Sì, arrivo - dico con pochissimo entusiasmo, mentre infilo le pantofole e osservo l’orario sull’orologio in camera: mezzogiorno e dieci. Decisamente troppo presto.
Corro verso il bagno e mi faccio una doccia velocissima, indossando i panni del giorno precedente, perché c’è ben poco da fare quando hai una madre mezza isterica che è pronta a dirtene di tutti i colori.
- Credo che ce la puoi fare ancora, manca ancora mezz’ora alla chiusura del supermercato - mi dice. - Questa è la lista della spesa -
La prendo tra le mani e la stringo forte come se fosse un oggetto prezioso: l’ultima cosa che voglio è perderla e subire le isterie di mia madre.
- E questi sono i soldi - aggiunge, mettendomi nella tasca dei jeans alcune banconote di un verde sgargiante.
- Non metterci troppo tempo -.
- Sarò un fulmine – dico con un finto sorriso prima di uscire di casa.
 
È una vera fortuna che il supermercato si trovi a due isolati da casa mia, così ci posso arrivare tranquillamente senza l’ansia di dover fare presto e fare subito i miei acquisti.
Apro la porta di ingresso che emette un tintinnio, mentre un signore alla casa con dei baffi enormi, sbuffa pesantemente come se non ne potesse già più di quella giornata.
Santo cielo amico, non sai come ti capisco.
Prendo un carrello e comincio a spuntare i punti della lista, assicurandomi che ogni oggetto richiesto da mia madre sia stato preso.
“Oh, finito” penso mentre ripongo il barattolo di fagioli nel carrello, l’ultimo elemento della lunga lista di mia madre.
Faccio per dirigermi verso la cassa, ma prima che me ne possa accorgere noto qualcuno di mia conoscenza osservare il banco frigorifero.
È Flyss.
I suoi lunghi capelli biondi le ricadono dietro la schiena, mentre ha messo in mostra il fisico snello e scattante con un abitino rosa decisamente sgargiante.
- Questo è da prendere assolutamente – dice a Kenny, che l’ha raggiunta qualche istante dopo. Anche lei non si smentisce, con la solita tuta nera e i capelli neri legati alla meno peggio in un codino.
- Certo, la cioccolata non può mancare – approva dunque l’asiatica, mettendo una busta di cioccolatini nel carrello che stringe tra le mani.
- Ah, non vedo l’ora, sarà una festa indimenticabile – ride Flyss, mentre stringe tra le mani e cancella un nome dalla sua lista della spesa.
- Frankie non ci poteva dare notizia più bella, proprio non me l’aspettavo che non si trasferisse più – aggiunge Kenny, sorridente.
Cosa, cosa, cosa?!?!?! Frankie non si trasferisce?!
Non so cosa scatta in me, ma emetto un gridolino di gioia nell’apprendere quella notizia.
È una fortuna che sia nascosto dietro ad uno scaffale: se Flyss e Kenny mi avessero visto, chissà che figura ci avrei fatto. Dopotutto, non è che tra noi scorra buon sangue, ma…Frankie…beh Frankie è diversa, è tutta un’altra storia con lei.
- Dobbiamo fare presto, ci sono tante cose da preparare per stasera, e così poco tempo – nota Kenny, osservando l’orologio sul polso.
- Sì, hai ragione, andiamo – approva Flyss, aiutandola con il carrello.
 
* * *
 
Micheal ha confermato: a quanto pare, sua sorella Lindz, e le altre, stanno organizzando una festa a sorpresa per Frankie. Inaspettata poi, è stata la conferma del fatto che non partirà più per l’Australia, e che Crescent Bay, sarà per sempre il suo posto nel mondo.
Sarà una festa a cui prenderanno parte tutti i nostri compagni di scuola, compresi gli M+M, benché le ragazze dello Sleepover, inizialmente, fossero un po’ restie.
Ma dopotutto…facciamo pur sempre parte della classe, e sarebbe stato ingiusto non farci partecipare.
Rimango quindi un po’ davanti allo specchio, a rimirare tanti look possibili ed immaginabili per l’evento.
Non riesco a comprendere il motivo di tanta indecisione, in fondo è soltanto una stupida festicciola…e dopotutto, Frankie non è per niente una mia amica.
 
Entro quindi in stanza con l’accappatoio ancora indosso, prendo una camicia ed un paio di jeans e opto per quelli: li infilo velocemente e spruzzo la mia nuova acqua di colonia, che tra l’altro, ha un profumo buonissimo.
Direi di essere pronto.
Mi affretto dunque a congedarmi da mia madre, mentre bussano alla porta di ingresso.
Mamma fa le mie veci e si avvicina, salutando una voce femminile che mi è fin troppo familiare.
- Matt, tesoro, è per te – urla per farsi sentire, mentre la sento poi riprendere a lavare i piatti nel lavabo. Un rumore di una sedia che si sposta, molto probabilmente, è proprio questa persona che si è accomodata.
Non posso farla aspettare oltre, scendo velocemente le scale, e si conferma la mia ipotesi: Frankie è davanti a me, con indosso una t-shirt con la scollatura a V e una gonnellina di jeans, che le mette in mostra le gambe fin troppo snelle.
- Ciao Matthew – mi saluta qualche istante dopo, notando la mia presenza vicino alle scale.
- Frankie, quale onore – la canzono, in effetti non so perché sto usando questo tono con lei.
- Stavi uscendo? – chiede curiosa, guardandomi dalla testa ai piedi, come se stesse facendo una radiografia.
- Sì, cioè, ehm…no – perché comincio a balbettare? La verità è che lei è insolitamente bella, qui, in questo momento. Non riesco a capire il perché, ma la guardo in maniera diversa dopo che abbiamo partecipato insieme a quella gara di ballo.
Prendo il telefono tra le mani, fingendo di dover evidentemente guardare l’orario. La realtà è che non mi aspettavo di trovarmela proprio qui, sotto il mio naso, a qualche minuto dalla sua festa a sorpresa.
Noto con stupore un messaggio che mi ha appena lasciato Flyss: ho il suo numero, ma le scrivo soltanto per prenderla in giro di tanto in tanto, e lei a sua volta ha il mio, soltanto per rispondere alle mie provocazioni.
“Frankie sta venendo da te per degli appunti che ti ha prestato. Devi distrarla per un quarto d’ora, ce la puoi fare?” dice il messaggio, lasciandomi con gli occhi fuori dalle orbite.
Oddio, e come faccio?
- Matt, va tutto bene? – domanda visibilmente preoccupata Frankie, sporgendosi per osservarmi meglio.
- Sì, tutto bene – rispondo fin poco convinto, poi cerco di cambiare discorso. – Come mai sei qui? –
- Oh beh…ti ho prestato gli appunti di geografia, beh ecco…mi servono, in realtà – farfuglia nervosamente.
Qualcosa mi dice che non è qui solo per questo.
Saliamo al piano di sopra, mentre io sto letteralmente andando in palla perché non so cosa fare con lei. Che scusa posso inventare?
- Ecco i tuoi appunti – le dico porgendoglieli fra le mani. – E…grazie comunque.
- Di niente – risponde lei, facendo spallucce.
Rimaniamo qualche istante in silenzio, mentre ascoltiamo entrambi il rumore delle pagine di un libro aperto sulla mia scrivania.
- Frankie, dimmi la verità, sei venuta qui solo per questo? – le chiedo a bruciapelo.
- Beh, in effetti…in effetti no. Beh ecco…io e miei genitori abbiamo deciso di rimanere qui, a Crescent Bay, per sempre. E…mi andava di dirtelo, tutto qui, non c’è nient’altro. –