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Autore: _ M i r a i _    09/02/2014    5 recensioni
La musica sta lentamente scomparendo dai cuori delle persone.
Dei musicisti, catapultati nel regno delle note, tenteranno di salvarla usando il potere dei loro strumenti, riportandola anche nel cuore di chi ha creato questa situazione.
"Perché non si vive senza musica".
Dal prologo:
Quando fu di fronte all’altare si fermò e osservò la campana di vetro: guardava la chiave di violino disintegrarsi lentamente e le piccole note svanire nel silenzio più totale. Sul suo volto apparì un’espressione soddisfatta e un ghigno accennato; una strana luce inquietante comparì nei suoi occhi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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.:Epilogo:.




Un brusio di attesa fremeva dalla sala del conservatorio apposta per i concerti. Genitori, nonni, fratelli… tutti lì per assistere all’esibizione di un loro caro, prendendo posto ansiosamente.
Uno spiraglio di luce, causata dai faretti posti sul palco, entrava dalla tenda di velluto rosso, tremante. Un occhio marrone scuro osservava eccitato e allo stesso tempo timoroso le persone entrare nella grande sala. Saranno state minimo un centinaio, forse due.
Anche se quel concerto si ripeteva ogni singolo anno, Endou era sempre agitato. D’improvviso la sua positività e il suo coraggio diminuivano a vista d’occhio, causando un contorcersi di mani sudate e morsi al labbro inferiore. L’agitazione invadeva il suo corpo. Sarebbe stato il primo ad esibirsi, assieme a Kaemaru, Gouenji e Fubuki.
Una mano fresca e delicata si posò sulle sue, calde e bagnate. Gli occhi cioccolato agitati incontrarono quelli rame, sorridenti e rassicuranti, di Ichirouta. Il turchese aveva i capelli raccolti nella solita coda, senza tralasciare però il suo solito ciuffo sull’occhio sinistro, quindi poteva avere una perfetta vista di entrambi gli occhi. Stava davvero bene, ammise a sé stesso.
-sei agitato, vero?- chiese sorridente. Il castano per un attimo invidiò la sua calma.
-come sempre del resto…- rise l’altro -anche se abbiamo provato tanto, l’ansia resta-.
D’improvviso sentì qualcosa di morbido sfiorargli la guancia. Le sue gote assunsero un colorito rosso, forse più dei capelli di Hiroto. Kazemaru gli aveva appena dato un bacio a stampo sulla guancia.
-forse così non sarai più agitato- disse il turchese, anche lui rosso in volto, lo sguardo basso. Il moro sorrise, carico come sempre.
-…andiamo a conquistarli, Ichirouta!- disse entusiasta e l’altro annuì.

 

Gli accordi si susseguivano, formando l’arrangiamento che Kidou aveva preparato per Akio. Glielo aveva consegnato pochi giorni prima del concerto, eppure era riuscito a impararlo a memoria, senza fare neanche tante storie, ammise il rasta. Finito il pezzo, il punk guardò con aria di sfida l’altro, sogghignando.
-se vuoi puoi dirmelo che sono bravo, sai?- disse, facendo arrossire Yuuto.
“Non sarà un genio, però ha una buona memoria…” pensò ironico il ragazzo dagli occhi rossi. Si alzò dalla sedia da cui aveva ascoltato e si diresse verso la custodia del violino, montando la spalliera e dando la schiena all’altro.
-potrebbe anche essere solo fortuna la tua, anziché talento. Ci hai mai pensato?- ribatté leggermente irritato. Però, per quanto gli costasse ammetterlo, era davvero dotato di talento.
-ma se lo ha detto pure il grande Kidou Yuuto che sono sul serio bravo! Devo credere che tu mi abbia detto una bugia?- schernì Fudou.
-eppure ricordo perfettamente le tue parole: “anche se non te l’ho mai detto, sei bravo alla chitarra…”- lo prese in giro, con un tono che lui avrebbe definito “da femminuccia”. Ora Kidou stava seriamente iniziando ad arrabbiarsi, non solo per quello che il punk diceva, ma anche perché sembrava che la spalliera non volesse stare su!
-uff! Perché questa dannata mi odia?!- sbuffò scocciato, cercando di cambiare discorso. Percepì due braccia circondarlo e due mani si posarono sulle sue, afferrando la spalliera. Il mento del ragazzo dagli occhi verdi smeraldo si posò sulla spalla di Yuuto, cercando di vedere in che verso dovesse metterla.
-per forza non sta su, l’hai messa al contrario- disse, stavolta con un tono dolce. Kidou sentiva il cuore di Akio, premuto sulla sua schiena, e il suo battere all’unisono.




La custodia del basso era praticamente sottosopra, così come quella del sax di Hiroto. Proprio non ricordava dove lo aveva messo, dov’era?! Dove si era cacciato quel maledetto plettro?!
Era il suo plettro “fortunato”, a parere di Midorikawa. Ogni volta che, secondo lui, usava quel plettro i brani che suonava uscivano perfetti. Se non lo avesse usato molto probabilmente il concerto sarebbe stato un disastro! Doveva assolutamente trovarlo.
-Ryuuji? Che stai facendo?- chiese non poco confuso Kiyama, enrando e vedendo il suo amico nel panico più totale. Il verde sembrò sinceramente sollevato del suo arrivo.
-meno male che sei qui, Hiroto! Devi aiutarmi a trovare il plettro, altrimenti non suonerò bene!- disse disperato scuotendo il rosso. Quest’ultimo fece una piccola risata.
-prima di tutto calmati, noi siamo dopo Endou e gli altri, con Nagumo e Suzuno, quindi abbiamo ancora un sacco di tempo. In secondo luogo, dovresti fare un po’ più affidamento su te stesso, non credi?- lo calmò, almeno in parte.
-lo so… però voglio sempre essere sicuro di fare bene i pezzi che suono. Diciamo che quel plettro mi infonde più coraggio- disse con un sorriso amaro. Le mani del rosso gli sfiorarono il collo, togliendo qualcosa.
-inoltre- disse -dovresti essere un po’ più ordinato e ricordare dove metti gli oggetti- e mostrò a Midorikawa il suo famoso plettro, che attaccava sempre con un filo a mo’ di collanina, proprio per non scordarselo. Il verde afferrò l’oggetto incredulo, poi saltò su Hiroto, stringendolo in un abbraccio.
-grazie grazie grazie! Mi hai salvato!- urlò tutto contento, ancora nelle braccia dell’altro, che arrossì.




Gouenji scrutò l’orologio con ansia. Le sette e quattordici, avrebbero iniziato tra poco più di un quarto d’ora. I primi erano lui, Shirou, Endou e Kazemaru con un pezzo classico, poi Kidou e Akio con della musica soft e infine Hiroto, Midorikawa, Suzuno e Nagumo con del jazz. Indubbiamente era agitato come tutti.
-tutto apposto, Gouenji?- chiese Shirou. Il biondo si voltò verso di lui, sorridendo.
-spero solo di non essere così agitato quando saliremo sul palco- rise, cercando di smorzare la sua tensione, anche se inutilmente. L’albino si mise affianco a lui, guardando nel vuoto.
-sai, c’è un trucco- disse, attirando l’attenzione di Shuuya.
-immagina di esserci solo tu, con il tuo strumento. Nessun’altro a guardarti. Io faccio sempre così-.
-puoi esserci tu a guardarmi…- sussurrò l’altro -… se ti va-. Fubuki arrossì leggermente, posando la mano su quella di Gouenji.
-mi… mi piacerebbe molto- rispose piano, molto imbarazzato. In un battito di ciglia, le labbra del biondo si ritrovarono sulle sue, in un inocuo e casto bacio, che durò poco più di cinque secondi. Staccatisi, Gouenji diventò paonazzo, così come Shirou.
-andiamo, tra poco tocca a noi- disse Fubuki prendendo l’ottavino e porgendo all’altro il violoncello. Nell’afferrare lo strumento si sfiorarono le mani. Sembravano proprio due piccioncini che arrossiscono per nulla. Una luce comparì negli occhi cioccolato fondente del biondo.
-suoneremo solo per noi, Shirou- disse sorridente. Sorriso che ricambiò anche l’albino.
-esatto, solo per noi-.




-devi ancora dirmi il perché- disse freddo Suzuno. Nagumo ovviamente non lo sentiva, intento a giocare con le sue bacchette. L’albino iniziava a scocciarsi.
-Nagumo!- richiamò più forte, senza lo stesso nessun risultato. Alla fine si stancò di ripetere il suo nome, quindi gli afferrò i polsi con le mani, costringendolo a fermarsi. Il rosso lo guardò irritato.
-è questo il modo di attirare l’attenzione della gente?- chiese scocciato, facendo ribollire ancora di più di rabbia Fuusuke. L’ultimo tentò di riprendere il suo tono serio.
-ho detto che devi ancora spiegarmi il perché- disse. Haruya arrossì, quasi quanto i suoi capelli. Suzuno pensò per un istante che fosse adorabile.
-…leggi- disse porgendogli le bacchette. Dapprima l’albino non capì, poi trovò un’incisione in piccolo, nera, sul lato di una bacchetta. E dopo un’altra sulla seconda bacchetta.
“Per Haruya”  “Da Fuusuke”.
-sono state il primo regalo che mi hai fatto. Molto probabilmente non lo ricordi, avevamo sette anni- sussurrò Nagumo, lo sguardo basso, imbarazzato. Suzuno guardò ancora le bacchette e, forse un’occasione più unica che rara, sorrise.
-già, me lo ero scordato…- rispose - tu però te ne sei ricordato per tutto questo tempo. Perché?-.
La sua risposta fu un bacio sulla guancia da parte del rosso. Anche Suzuno, ora, era rosso come Haruya.
-…andiamo a stenderli ora, Ghiacciolino?- ghignò il rosso. Apparve un ghigno anche sul volto di Fuusuke.
-puoi scommetterci la pelle, Tulipano!- ribattè.

 
***


Delle note riempirono l’aria fresca che passava sul Note Kingdom. I capelli biondi di Simphony ondeggiarono in quel miscuglio di aria e note, che, appena le sentì, le fecero spalancare gli occhi. Appena la melodia fu definitivamente cessata, un sorriso si dipinse sul suo volto.
Corse verso il salone e aprì le enormi porte che la separavano da Yuijro. Saltò gli ultimi gradini e si diresse verso il pianoforte. Come al solito, il moro stava suonando.
-il concerto è andato bene!- disse felice, interrompendo il pezzo. Yujiro si alzò dal pianoforte, sorridendo anche lui.
-allora diamo loro il nostro regalo- disse. I due andarono verso un rampicante pieno di rose rosse e ne presero una ciascuno. Erano bagnate di rugiada e fresche. Aprirono una vetrata colorata e lanciarono le rose in aria. Come per magia, queste furono trasportate dal vento, in una danza che sembrava non finire più.
-bravissimi, ragazzi…- mormorò Simphony.


 
Perché non si vive senza musica.





Chi se ne importa Eleven del calcio di Inazuma! livello: Epilogo!!!
...HO FINITO LA FIC!!!!!! amatemi genteH ù.ù (?)
no ok, ammetto che un pochino (molto ino) mi dispiace, però cavolo, sono sempre più di 9.000 parole eh! mica è facile -u-
praticamente qui la storia sarebbe già finita, e quello sarebbe il famoso concerto che i musicisti dovevano fare all'inizio della storia e di cui nessuno si ricorda l'esistenza coff.
poi, non so, mi andava di inserirci le rose perchè... oh insomma, le rose vanno in tutto, punto e basta ù.ù
prima di andare ai ringraziamenti, ci terrei a puntualizzare quella cosa della "spalliera", nel caso non lo sapeste, la spalliera è una specie di cuscinetto che si mette sotto al violino per farlo stare sulla spalla, anche se alcuni non la portano, e c'è un verso giusto e uno sbagliato per metterla. quindi per chi non lo aveva capito... ecco ^^ (?)
e ora tutti quelli ce hanno recensito, seguito o messo la fic in qualche sezione (?)
S h i n d a
Kori no tamashi
Ale2000
AngeloBiondo99
CarzyFox
Psicopaticamente Blu
diavolettadragonica98
Glace Fubuki
spero di avervi inseriti tutti ^^
alla prossima! :D
Lula





 
  
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