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Autore: lola_bi    10/02/2014    1 recensioni
L’amicizia, così come l’amore, è un sentimento che si costruisce nel tempo, mattone su mattone e passo dopo passo, e il sentimento può nascere dopo mesi e anni di semplice conoscenza dovuta alla condivisione di un posto di lavoro, di un dormitorio o di un banco scolastico oppure può nascere per pura casualità. Il colpo di fulmine esiste anche nell’amicizia e è cosa nota che con la casualità ci si sposa alla perfezione; il caso fa incontrare i predestinati all’amore eterno o all’amicizia indissolubile alla fila dell’ufficio postale di Diagon Alley, al pub, alla presentazione di un libro o, come nelle migliori storie, nello scompartimento di un treno.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Chapter II

James Potter era seduto imbronciato vicino a Peter al tavolo dei Grinfondoro. Aveva dormito male, era stato svegliato nel cuore della notte e in più aveva trovato i letti dei suoi amici vuoti e il suo baule aperto, segno che avevano rubato il mantello dell’invisibilità senza averglielo neanche chiesto ed era sgattaiolati chissà dove.

- Come hanno potuto non dirci niente? -

Peter rispose alzando le spalle e continuando ad arraffare tutto quello che gli Elfi domestici avevano amorevolmente cucinato per gli studenti di Hogwarts.

- Non trovi Pad un po’ strano ultimamente? -

Era un po’ che lo pensava onestamente, ma non sapeva come argomentare, più che una certezza era una sensazione.

- Strano come? - Worm rispose con la bocca piena fissandolo con aria interrogativa.

Prongs non rispose perché proprio in quel momento Lily Evans prese posto qualche metro più in là e James Potter si alzò masticando di corsa il suo pane tostato e si lanciò di fronte a lei. Con il senno di poi capì di essere stato innamorato di lei fin dal principio, fin dalla prima volta che l’aveva incontrata sul treno; ovviamente a undici anni il massimo della dichiarazione che le fece fu quello di riempirla di caccabombe durante la lezione di Incantesimi e fino a quel momento non era migliorato granché, aveva solo smesso di lanciarle le caccabombe.

- Evans, luce dei miei occhi, come sei bella questa mattina. - e lo pensava davvero, peccato che il complimento sembrava una presa in giro.

- Potter sei un tormento. -

- Usciamo insieme questo sabato? - di James Potter si poteva dire tutto tranne che fosse una persona arrendevole. Nel momento esatto in cui Lily faceva finta di vomitare nel suo succo di zucca Sirius e Remus si sedettero ai due lati di James che distratto dall’arrivo dei suoi amici non si accorse del gesto poco cortese della ragazza.

- Buongiorno James. Buongiorno Evans, come sei bella questa mattina. Esci con James questo sabato? - e nel dire ciò, Padfoot agguantò il piatto di uova strapazzate di Lily e cominciò a mangiare come se niente fosse.

- Siete disgustosi e cafoni. -

- Grazie tesoro. - e poi James avendo finito il repertorio del “tormentiamo-Lily-Evans-durante-la-colazione” si girò verso Sirius e gli sussurrò tra i denti. - Dove siete stati? Perché non mi avete chiamato? -

- Te lo dico dopo. - rispose con la bocca piena ignorando volutamente la faccia schifata di Alice Prewett che si era appena seduta vicino a Lily.

- Almeno avresti potuto chiedere il permesso, cane rognoso. E mi sorprendo di te - disse stavolta rivolgendosi a Moony che mangiucchiava un toast con finta aria colpevole. - I prefetti non dovrebbero rubare le cose degli altri. Vero Evans? - non era veramente arrabbiato e i due lo sapevano perfettamente.

- Non so di cosa tu stia parlando, Potter, e non mi interessa. - e tornò a rivolgere l’attenzione all’amica continuando a parlare come se nulla l’avesse interrotte.

- Ma io ho chiesto, vero Moony? - e insieme mugugnarono imitandolo. - Si certo Evans, prendilo. -

Sgranarono gli occhi sia la ragazza interpellata sia il povero e ignaro James che per fortuna o purtroppo si risparmiò la briga di dover dare spiegazioni delle sue chiacchiere notturne grazie a Sirius che aveva appena cominciato a fare la parodia di quelli che avrebbero dovuto essere gemiti di piacere, chiudendo gli occhi, tremando, sospirando e urlando “Evans” a intervalli regolari.
Metà della sala a portata di orecchie si voltò verso Sirius, chi scandalizzato, chi divertito, Remus si portò una mano alla fronte scuotendo la testa mentre parlava fra sé e sé James colse solo un “gliel’avevo detto di non bere.” Alice gli diede un calcio sotto al tavolo urlando - Black sei disgustoso! - James, come se il soggetto della presa in giro non fosse lui, cominciò a ridere fino ad avere le lacrime e due ragazzine del secondo anno si erano bloccate all’uscita della sala osservando la scena e diventando di un bel cremisi. Come metà della popolazione femminile di Hogwarts probabilmente anche quelle due avranno avuto una cotta per Sirius Black.

- 20 punti in meno a Grifondoro. - tuonò la McGranitt che come un’ombra silenziosa era comparsa dietro Sirius che smise immediatamente come se fosse stato colpito da un incantesimo di silenzio. - E signor Black, se ha tanta  voglia di fare versi osceni la prossima volta la manderò a fare una visita ai Troll di montagna dove sicuramente si troverà a suo agio. -

*

- A proposito, tra un wisky incendiario e l’altro mi è venuta un’ idea geniale. -

James e Peter poggiarono la piuma e decisero che l’idea geniale di Sirius sicuramente sarebbe stata molto più interessante della lezione teorica di incantesimi. Remus invece continuava a prendere diligentemente appunti come al suo solito.

- Ma mi spieghi perché non ci avete svegliato? - sibilò James ancora un po’ irritato e Peter gli dava man forte annuendo.
Sirius alzò le spalle, abbassò un po’ la testa cercando di far ricadere i capelli sul viso coprendo il rossore. Non era successo nulla durante la gitarella clandestina alla “Testa di Porco” ma era raro che si trovasse solo con Remus ed era incredibilmente piacevole.

- Posso continuare? -

James annuì e Sirius riprese come se non fosse mai stato interrotto.

- Quando siamo passati dietro la strega orba abbiamo evitato Gazza per un secondo e quindi io e Remus pensavamo.. -

- Non mi mettere in mezzo. -

Sirius ignorò totalmente l’amico e continuò a descrivere con trasporto quella che sarebbe dovuta essere un mappa. La famosa mappa che anni più tardi in quella stessa scuola incastrerà uno di loro e ne scagionerà un altro.

- Geniale! - urlò James Potter che si era dimenticato totalmente di essere in un’ aula. Lily Evans dal primo banco gli lanciò un’occhiataccia , Remus dal canto suo fece lo stesso e il professor Vitious chiese il silenzio per quella che era la dodicesima volta in mezz’ora.
Durante il resto della lezione James e Peter tornarono a seguire Vitious, eccitati all’idea di riprendere quel discorso alla fine dell’ora, mentre invece Sirius Black guardava e riguardava Marlene Mckinnon una biondina con i capelli ricci, compagna di dormitorio di Lily. Non la guardava perché gli piacesse, no, anzi ci era già uscito insieme una volta, probabilmente l’anno prima; la osservava da più giorni in realtà, scoprendola a osservare a sua volta Moony che sembrava non accorgersene neanche. Anche lei avrebbe fatto parte dell’Ordine della Fenice qualche anno più in là, ma ovviamente correva ancora l’anno 1975 e nessuno immaginava niente. L’unica cosa che Sirius sapeva era che la brutta bestiolina della gelosia gli stava scavando lo stomaco e stringendo la bacchetta decise, visto che quel giorno si sentiva particolarmente euforico, che se solo Marlene si fosse avvicinata le avrebbe incenerito i capelli, tanto punizione più punizione meno non gli importava granché.
La lezione finì e caso volle che la sfortuna Marlene scelse proprio quel giorno per placcare l’oggetto dei suoi desideri fuori dall’aula. Trascinando sottobraccio la povera Lily corse fuori e James, che evidentemente aveva capito quanto Sirius le intenzioni della ragazza trattenne per le braccia sia Peter che Sirius lasciando Remus andare avanti da solo.

- Prongs ma che… -

- Zitto Pad. Voglio sentire. -

La scena che seguì fu un rocambolesco susseguirsi di disastri; alle orecchie di Sirius arrivò la vocetta acuta della ragazza che chiedeva a Remus se fosse stato così gentile da aiutarla a studiare Incantesimi, (furba, niente uscite pomeridiane o carinerie varie, aveva capito anche lei che per arrivare al cuore di Moony bisognava passare per i libri) Remus borbottò imbarazzato qualcosa che assomigliava a un “sì certo”, Sirius cercando di non farsi vedere incendiò la borsa con i libri di Marlene, James rimase basito, Marlene urlò visto che le aveva preso fuoco anche la veste, Remus spense il fuoco con un incantesimo, la classe, Peter compreso, corse via lungo il corridoio, Lily si avvicinò a passo di carica verso Sirius, tirò fuori la bacchetta ma poi optò per un meraviglioso e sonoro schiaffo in pieno viso e prima che Sirius potesse reagire James lo bloccò e il professor Vitious si mise in mezzo facendo calare il silenzio tombale.

- Mckinnon subito in infermeria, si faccia curare quelle bruciature. - sospirò e poi con una calma spaventosa chiese. - Chi è stato? Potter, Black? -

Ovviamente nessuno rispose allora si rivolse ai due Prefetti. - Signorina Evans, se si permette si alzare le mani o la bacchetta ancora una volta su un suo compagno la spilla andrà a qualcun altro. Signor Lupin, vuole dirmi gentilmente cos’è successo? -

- Non lo so professore. - la finta aria innocente gli riusciva così bene che ci si poteva quasi credere.

- Nessuno sa niente? Benissimo, Black, Potter, Lupin e Evans, questa sera alle 8 nel mio ufficio, penserò a una punizione adeguata. - e se ne andò via lasciando i quattro stupiti. Vitious non metteva in punizione qualcuno a memoria d’uomo. - Ah, quasi dimenticavo, 40 punti in meno a Grifondoro, 10 a testa. -

- Complimenti Black. - e Lily uscì dall’aula infuriata non degnando di uno sguardo nessuno.

Rimasti soli James spintonò quasi affettuosamente l’amico. - Ma sei completamente impazzito? -

- Dirò a Vitious che è tutta colpa mia, se ci tieni tanto. - Sirius cercava di nascondere il rossore. Non gli fregava nulla della punizione, ma un conto è pensare certe cose, un conto è farle, aveva ragione James, doveva essere totalmente fuori di testa.

- Non è questo il punto. - intervenne Moony con aria pacata e confusa. - Il punto è: ma sei impazzito? -

- Non devi andare ad aiutare qualcuno a studiare tu? -

Remus decise di ignorarlo per quieto vivere e uscì dall’aula mentre James non demordeva. - Pad, un conto è affatturare Mocciosus, ma Marlene poverina? Se hai la luna di traverso sfogati in altre maniere. - non ottenendo risposta alcuna propose di andare a pranzo e continuò a parlare della mappa. Avrebbe lasciato stare Sirius e ci avrebbe pensato su, se l’istinto non lo ingannava non gliela stava raccontando giusta.

*

All’inizio della lezione Lumacorno levò la bacchetta e ritirò le pergamene con i temi. La storia del piccolo incidente con il fuoco si era ovviamente diffusa tra i Grifondoro nel giro di un quarto d’ora, anche perché in una mattinata erano riusciti a perdere 60 punti per colpa di Black e compagnia; Lily aveva messo il suo calderone vicino a quello di Severus Piton e girava gli ingredienti della sua pozione singhiozzante con foga, borbottando maledizioni contro Potter e i suoi amici imbecilli.

- Mi chiedo poi come faccia Lupin ad essere amico di quei tre cretini, davvero. Un ragazzo così intelligente e educato. -

Piton alzò le spalle e scribacchiò qualcosa sul suo libro, un qualche appunto per correggere le istruzioni dell’autore che non gli andavano a genio. - Non è diverso da loro, è tutta apparenza. -

- Forse hai ragione. -

Dall’altra parte dell’aula il calderone di James aveva un colorito giallognolo invece del verde mela riportato nelle istruzioni. Odiava pozioni, se non fosse stato per il fatto che sarebbe voluto diventare l’Auror l’avrebbe volentieri abbandonata dopo i G.U.F.O. Quello che non immaginava nemmeno lontanamente è che suo figlio Harry avrebbe avuto la stessa identica idea, e la sua stessa identica semi-imbranataggine in quella materia, arte per pochi eletti.

- L’unica cosa positiva è che almeno la punizione la sconterò con la Evans. -

- Ti adorerà per questo. -

- Oh stai zitto Wormy. Tra l’altro, bravo, per salvarti la pellaccia sei scappato e solo noi ci siamo beccati la punizione. - un’altra cosa che James non sapeva è che dalla vigliaccheria di Peter a scuola avrebbe dovuto capire tante cose, ma purtroppo non fu così lungimirante e né lo furono gli altri.

- Scusa James. - Peter si fece ancora più piccolo e si concentrò sulla sua pozione cercando di capire per quale motivo fosse di un blu oltremare. Lumacorno nel mentre stava girando tra i banchi e alla vista di quella pozione scosse la testa e ripulì il calderone con un colpo di bacchetta.

- Non ci siamo Minus, per niente proprio. - passò a quella di James e azzardò un sorrisetto. - Quasi, Potter. -
Passò in rassegna tutti i calderoni e si soffermò su quelli di Lily e Severus. - Perfetta. Geniale. I migliori della classe come al solito, 10 punti ciascuno. -

- Viscido, schifoso Mocciosus. -

- James stai zitto. - Remus, che era stato in silenzio per tutta la lezione insieme a Sirius, rimproverò l’amico.

- Buon pomeriggio Moony, abbiamo ritrovato l’uso della parola vedo. -

- Non amo particolarmente le punizioni, sai com’è. -
 
*

In piedi davanti la porta dell’ufficio di Vitious i quattro ragazzi aspettavano le 8. Lily era rossa in viso, non parlava con nessuno e inceneriva con lo sguardo chiunque osasse aprir bocca in sua presenza.

- Chissà che punizione ci darà. Vitious è troppo buono per… -

- Potter chiudi quella bocca. -

- Evans, raggio di sole, amo quando sei così carina e adorabile. -

Sirius soffocò una risata e Remus gli lanciò una gomitata nelle costole. La porta si aprì, e un Vitious meravigliosamente di buon umore li invitò ad entrare.

- Buona sera professore. - cantilenarono tutti insieme.

- Buona sera ragazzi. -

*

- Sistemare gli addobbi di Natale insieme a lui? Non potevo desiderare punizione migliore! -

- Parla per te Black. Sempre di punizione si tratta. -

Che Sirius amasse il Natale non era un mistero, che odiasse festeggiarlo con la sua famiglia neanche. Da quando conosceva James Potter ogni volta partecipava solo alla cena e al pranzo nella nobile dimora dei Black e poi correva a passare il resto della vacanze a casa del suo migliore amico che era felicissimo di ospitarlo.

- Evans quanto sei arida. -

- Vuoi un’altra sberla? - le minacce di Lily non sembravano affatto vuote, motivo per cui Remus tappò la bocca di Sirius con entrambe le mani, evitando che dalla nobile bocca di Black uscisse qualche epiteto poco carino.
James ne approfittò per trascinare avanti la ragazza; la tirava poco educatamente per un braccio verso la torre di Grifondoro e la portò fino al ritratto della Signora Grassa, ignorando volutamente le proteste.
  
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