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Autore: Ditetu    10/02/2014    0 recensioni
[Nico centric]
La battaglia di Manhattan prende una piega diversa. Sì, mi è piaciuto quando gli Dei hanno abbattuto Tifone, però... volevo sapere che cosa stava succedendo sotto l'Olimpo e la mia fantasia ha navigato un po'troppo.
Tutta dedicata a Nico, che adoro.
Non c'è limite alla follia.
Spero vi piacerà. Io avevo l'angoscia mentre scrivevo.
PS: ho messo il link di un immagine di quella fantastica Viria, solo che non riesco a caricarla. andate a vederla se volete :P
Genere: Avventura, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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LA BATTAGLIA DI MANHATTAN 2

[dopo la battaglia contro Crono]

Appena Annabeth si sveglia la abbraccio. Non dice niente. MI capisce. Tutte le persone che sono morte erano anche sue amiche.
<< Voglio trovarlo.>> mormoro
<< Percy, è impossibile.>>
<< Non mi interessa. Devo>>
Lei sospira e raggiungiamo l'ascensore. La guido dove ricordo che stavano combattendo. Vedo la macchina della polizia ribaltata e numerosi schizzi di sangue più una piccola pozza. Mi guardo intorno scoraggiato finchè non vedo Paul ad un centinaio di metri di distanza che scruta la strada. Lo raggiungiamo e lui mi abbraccia.
<< Dov'è mamma?>>
Indica la palazzina alle sue spalle.
<< E' lì dentro.>> esita << Con... il tuo amico.>>
Lo guardo perplesso, come la mia amica. Che significa?
Il mio patrigno ci spinge nel palazzo dove vediamo Sally scendere la scale. Singhiozzo. Avevo paura di perderla... e Nico ha fatto in modo che non succedesse, non potrò mai più ringraziarlo, ora. Mentre anche mamma mi abbraccia guardo per un secondo Annabeth attraverso un velo di lacrime. Mi sento stupido a comportarmi così, anche se so che non lo è. Lei ha appena perso un fratello, ma rimane se stessa.
<< Venite>> scioglie l'abbraccio e attraversa il corridoio fino alla porta semiaperta di un appartamento. La spinge ed entriamo in un salotto che assomiglia troppo a quello di casa.
Continua a camminare ed apre la prima porta a sinistra e si fa da parte.
La figlia di Athena ed io entriamo nella stanza nella penombra.
Stesa nel letto c'è una figura esile ed esangue. I capelli neri spiccano come ali di corvo sulla neve e formano quasi un'aureola attorno al viso appuntito. Ora non è più sporco di sangue ed è bianco quanto la federa del cuscino su cui è poggiato.
La braccia sono interamente coperte da bende, come le spalle, anche se lì sono macchiate di rosso.
Lo vedo respirare, respiri leggeri e quasi inesistenti, ma abbastanza regolari.
<< Nico...>>
Rimaniamo fermi sull'uscio, con un espressione incredula dipinta in faccia.
Non ci credo. Mi irrigidisco, non è assolutamente possibile. Mi avvicino al letto incerto e sfioro una guancia del ragazzino. Mi volto verso Annabeth.
<< Non può essere ancora vivo. Era al..>>
Anche lei si avvicina e scosta delicatamente dal petto del ragazzo il lenzuolo immacolato, di un bianco quasi accecante nel buio.
Noto con sorpresa che vicino al cuore non c'è nessuna ferita, però un po' più su del bordo dei jeans c'è una fasciatura impregnata di sangue rappreso e non.
Osservo di nuovo il movimento quasi impercettibile del torace del mio amico. Ripenso alla visione. Sono certo che è stato colpito al cuore e che è morto. Penso a tutti i dettagli. Sento lo schiocco della corda dell'arco nella confusione e il fischio della punta di ferro che fende l'aria. Nei ricordi percepisco un movimento ai margini del mio campo visivo.
<< Crono!>> esclamo a bassa voce.
Annabeth mi guarda come se parlassi un'altra lingua.
Mi agito mentre le dico cosa ho capito e nella mia voce concitata si percepisce la mia sorpresa.
<< Mentre veniva lanciata la freccia Crono ha fatto un movimento con la mano e le immagini si sono sfocate e poi rimesse a fuoco.>>
<< Ha modificato la visione!>> sembra delusa e al contempo eccitata.
MI guardo attorno senza sapere che cosa sto cercando. Vedo su una sedia i vestiti del figlio di Ade. Sollevo la maglia: è sbrindellata e appiccicosa di sangue. Ci sono molti strappi e un foro sul fianco ma niente all'altezza del torace.
Il giubbotto è di sicuro messo meglio, solo qualche strappo e un po' di polvere di mostro mischiata all'emoglobina. Vedo qualcosa brillare all'interno. Metto una mano nella tasca della fodera. Tiro fuori una statuina. L'ultimo reglao di Bianca. La rimetto a posto e faccio segno a Beth di uscire. Guardo un ultima volta il figlio di Ade e poi la seguo. Passo una mano sul viso per eliminare le ultime traccie di lacrime.
Faccio un sorriso sghembo alla mia amica.
Crono mi ha tirato un brutto scherzo. Crudele, più che altro. Penso che lo avrà fatto perchè voleva vedere il mondo crollare. E direi che in parte c'è anche riuscito.

 

  
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