Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Miss Writer    11/02/2014    1 recensioni
Seguito di "Finally in Love"
Avreste il coraggio, nei più bei momenti della vostra vita, di guardarvi indietro e riaffrontare tutto il dolore, tutta l'amarezza e la sofferenza della vostra vita passata?
Io l'ho fatto. Ne ho avuto paura, ho quasi demorso, ma con quella forza che solo l'amore è in grado di darti, sono riuscita a slegarmi da quei brutti ricordi e a lasciarli volare via lontano da me.
E ora, rinnovata e rinvigorita, sono pronta a non temere più la felicità e ad abbracciarla definitivamente rendendo la donna che mi ha salvata dal baratro ufficialmente e perfettamente mia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Perfectly Mine

Capitolo due: Vennero la quiete, la tempesta e poi la quiete



Giocano le ombre sulle nostre figure distese mentre lei ancora dorme.

I rami del ciliegio che si erge fuori dalla grande finestra si dipingono in grigio sul bianco delle lenzuola che proteggono il suo corpo dal freddo desideroso di predarne la pelle.

Mi metto seduta.

Le guardo, le intuisco, mi sorprendono. Lampeggiano, da chiare si fanno scure e viceversa. Svaniscono.

Sono imprendibili e affascinanti nel loro tessere trame che non sono mai le stesse.

Che cosa guardavi?”

Le ombre.”

Le mie dita vanno a infrangere le onde sinuose dei suoi capelli color cioccolata e il verde dei miei occhi si accende dell'azzurro dei suoi.

Scende lo sguardo verso i suoi seni coperti ma comunque sensuali nelle loro curve generose.

Sento le sue iridi che su di me si fissano. L'incresparsi lieve del suo sorriso si fa notare, senza che io lo veda veramente, nel cenno di una sfida che so già di perdere.

Inevitabilmente la mia mano si porta sul suo petto a saggiarne e ad apprezzarne le forme, vittima di una spinta ed audace tentazione.


Il suo tocco mi invoglia a spogliarmi di ogni resistenza ed indumento, incurante della temperatura fredda e reale.

Esso si espande andando a coprire entrambi i miei seni. Mi rende sua schiava e mi fa arrendere al piacere che in me sprigiona.

Cosciente dell'effetto che mi fa sorride cambiando posizione e sedendosi proprio davanti a me, dopo aver annullato il contatto.

Con un cenno mi comanda di stendermi al suo posto ed io obbedisco.

Si sdraia sopra di me e comincia a baciarmi collo e mento, mandandomi subito in subbuglio.

Non vedo l'ora di sentirla dentro di me, ma questo mio desiderio viene puntualmente deluso dal suo indugiare.

Nel frattempo la mia lucidità mi saluta facendosi sempre più lontana.

Haruka, ti prego, non farmi aspettare!”

Da supplica la sua richiesta diviene ordine ed io non posso che accontentarla.

Lascio una scia di baci che va dalle sue labbra in giù, per tutto il suo ventre sino a fermarmi sulla sua femminilità. La accarezzo mentre stringo la sua mano nella mia.

Bacio la sua intimità prima con delicatezza aumentando poi il fervore, con i suoi gemiti a riempire le mie orecchie.

Intensifico tutta la mia attenzione nel gesto sentendo il suo piacere crescere attimo dopo attimo.

Rallento le mie mosse sino a fermarmi. Non voglio farle raggiungere subito l'apice.

La penetro lentamente e con vigore e il suo fiato di spezza. Inarca la schiena e solo allora la velocità delle mie spinte cresce gradualmente.

Le sue mani si portano sopra il suo petto e io la guardo estasiata mentre carezza i suoi seni in preda all'orgasmo.



***



Che ore sono?”

Le undici.

Ti sei riaddormentata dopo che abbiamo fatto l'amore.”

Era da tanto che non lo facevamo. È stato sconvolgente e fantastico allo stesso tempo.”

Uh.. Mi fa piacere.”

Scema!”

Afferro il cuscino e con morbidezza dei movimenti faccio finta di lanciarglielo contro con una furia in realtà inesistente.

Che cuscinata micidiale!”

Se vuoi posso rimediare.”

No grazie, sono a posto così.”

Come preferisci.”

Vuoi fare colazione?”

È tardi.. preferisco mangiare un frutto e pranzare meglio dopo.”

Ok.

Allora, lo lasci questo letto o vuoi rimanere qui a poltrire ancora un po'?”

Ummh.. No.

Vado a fare una bella doccia.”

Va bene principessa.”

Si alza e io non posso far altro che seguirla con gli occhi finché non sparisce dalla loro portata.

Cosa vuoi che cucini per pranzo?”

Le chiedo, certa che sia ancora in grado di sentirmi. Attendo di udire la sua voce, trepidante come un bambino che non vede l'ora di scartare il suo nuovo regalo.

Quello che vuoi tu. Mi affido a te.”

Le sorrido, anche se lei non può vedermi e toltami il lenzuolo che avevo usato poco fa per coprirmi entro nella doccia, sotto il caldo getto dell'acqua che mi coccola.



***



Il rumore del getto della doccia giunge fino a me portando con sé il profumo di mora e muschio sprigionato dal bagnoschiuma di Michiru.

Con questa fragranza nelle narici comincio a rendere reale la ricetta che ho in mente:

pasta con zucchine, salmone affumicato e mozzarelline filanti.

Per prima cosa prendo la pentola per la pasta e la padella dove andrò a finire la cottura del piatto. Se non sbaglio dovrebbero trovarsi tutte nel mobile alto alla mia sinistra. Vado a controllare..

Eccole qui.

Ora mi serve il tagliere e quello se non sbaglio si trova nella credenza sotto il piano della cucina, nel cassetto più precisamente.

Alzo la testa e apro le ante del mobiletto dove si trova la pasta ed altre cosucce sfiziose e agguanto queste gli spaghetti. Mi avvicino al frigo all'angolo proprio accanto alla grande credenza e prendo il salmone e le mozzarelle. Torno sul piano della cucina guardando ciò che vi è sopra: una vasta gamma di piantine aromatiche alla cui destra si trova il ben fornito appendimestoli e dopo di esso tante scodelle colorate impilate le une sopra le altre. Non c'è che dire: Michiru ha creato davvero un bell'ambiente in ogni stanza della casa!

Taglio alla julienne le zucchine e metto a bollire un pentolino di acqua salata in cui le farò sbollentare per pochissimo e le metterò a raffreddare in una ciotola con acqua e ghiaccio.

Pulisco il tagliere e faccio il salmone a striscioline per poi metterlo da parte in una delle scodelle e butto le zucchine nel pentolino.

Riempio la pentola di acqua e la salo, mettendo a bollire anche questa. Prendo le mozzarelle e le faccio grossolanamente in tanti dadini per metterle poi in un piatto a sgocciolare sopra ad un foglio di carta assorbente e preparo la ciotola con acqua e ghiaccio per le zucchine. Butto la pasta.

Prendo la padella e in un fondo d'olio faccio rosolare il salmone a cui aggiungerò poi le zucchine.

Ah sì, devo prendere lo scolapasta..

Ehi, io ho finito. Ti serva aiuto?”

Sì, mi puoi dare lo scolapasta?”

Certo, ecco tieni.”

Grazie.”

Nient'altro?”

Per il momento no.”

Ok, allora vado a mettere i panni in lavatrice e poi apparecchio la tavola.”

Ok.”

La pasta è cotta e non mi resta che scolarla e versarla nella padella insieme al salmone e alle zucchine. Amalgamo bene il tutto con un po' di acqua di cottura e aggiungerò poi la mozzarella poco prima di servire il piatto.

Amore, è pronto.”

Arrivo.”

Chissà se la mia ricetta le piacerà...

Eccomi, il tempo di preparare la tavola e mangiamo.”

Mi fa l'occhiolino quando arrivo alla sua destra per prendere la tovaglia dal cassetto.

Le sorrido e vado verso la grande isola di legno che ci fa da tavolo, stendendovi sopra la tovaglia decorata con motivi boschivi.

Sempre alla destra di Haruka, in basso, si trova il mobile dove sono conservati i piatti che mi vengono gentilmente passati da quest'ultima assieme al sottopentola.

Mancano le posate che si trovano nel cassetto sopra il mobiletto di poco fa e quelle vado a prenderle io dato che il mio gentiluomo ha messo la pasta in tavola e ora mette i tovaglioli.

Prendo i bicchieri dallo scolapiatti a destra dei fornelli e a sinistra del lavandino e voilà: la tavola è apparecchiata.

Siediti.”

Grazie.”



***


Mi rilasso al ticchettare posato dell'orologio con Haruka stesa con la testa appoggiata sulle mie gambe si gode un po' di sonno tranquillo.

Alzo lo sguardo a puntare la fonte di quel rumore e scruto attentamente il movimento cadenzato e armonioso delle tre lancette a cui viene rubata la scena dallo sfondo di quel marchingegno che dalla sua venuta non ci ha più abbandonato.

Ad ergersi in fondo fieri e solenni sono i pioppi tremuli con le loro lunghe chiome dipinte di un verde scuro e austero e innanzi a loro altrettanti alberi dei tulipani dalle foglie gialle e sgargianti come i loro fusti snelli. Il vero protagonista è però l'unico e il solo re della foresta: sua maestà il Cervo.

Le sue corna poderose ed eleganti si estendono luminose verso entrambe le estremità del dipinto. Il muso dai lineamenti severi ma buoni, incoronato da un naso la cui forma ricorda quella di una castagna eppure non debilita la sua nobiltà.

Il collo lungo delinea un portamento regale, con la zampa anteriore destra davanti a quella sinistra; quelle posteriori divaricate in un equilibrio innegabilmente invidiabile, le spalle perfettamente allineate e il petto gonfio non di prepotenza bensì di esperienza.

Il suo pelo, anch'esso luminoso, è folto e di un colore bruno rischiarato da una sagoma lunare e calante al centro di un cielo limpido e diurno.

Piego le labbra in un sorriso e continuo ad accarezzare i capelli di Haruka come stavo facendo prima di perdermi nella descrizione dell'orologio.

Abbasso gli occhi a guardarla e dalle sue ciocche arruffate la carezza passa alle sue guance e ai suoi zigomi rilassati dal suo riposare. Su e giù vanno le mie mani e non si fermeranno finché dal suo sonno non si sarà svegliata.



***


Michi..”

Chi si rivede. Ti sei fatta davvero una bella dormita.”

Non immaginavo che mi sarei addormentata così profondamente.. Scusa, hai avuto il mio peso sopra di te per tutto il primo pomeriggio..”

Non devi scusarti. Mi ha fatto piacere coccolarti un po'.”

Mi sorride amorevolmente e interrompe con un solo gesto la carezza che stava regalando ai miei capelli, portando la sua mano dalle ciocche sulla mia fronte fino a quella più alta.

Le sorrido a mia volta e togliendomi di dosso la coperta che neanche sapevo di avere, mi alzo e mi metto seduta. Lei si appoggia con la nuca sulla spalliera del divano e così faccio anch'io, smorzando quell'incantesimo che ci coglie sempre impreparate con un bacio in grado di sciogliere anche il più complicato sortilegio.

Le nostre bocche si privano l'un l'altra dell'aria, resistendo finché ci è possibile. Alla fine però è proprio lei a vincerci, o meglio il bisogno che abbiamo di lei per poter di nuovo respirare.

Come dopo parecchi minuti in apnea torniamo a galla facendo leggermente fatica a riprendere fiato e ci godiamo un ultimo abbraccio prima di dare inizio alle nostre attività pomeridiane.




Ehi, che ne dici se andiamo a fare una bella passeggiata nel bosco? Abbiamo giusto un paio d'ore di luce.”

Ok, prendo il giubbotto!”

Perfetto.”

Eccomi!”

Ma chi sei? La sorella minore di Speedy Gonzales? Non ho fatto nemmeno in tempo a pensare che eri andata a prendere la giacca che già sei tornata vestita..!”

Non è colpa mia se sei lenta di comprendonio. Su, muoviti!”

Con disinvoltura prende la sciarpa dall'appendi abiti dell'ingresso e esce fuori...

Mi ha fatto dieci a zero senza il minimo sforzo.

Haarukaaa...”

Arrivo.”



***


Superato il lungo vialetto ci ritroviamo alle porte del bosco e ci prepariamo ad addentrarci fra la mille miriadi di chiome che hanno di questa vasta area la loro rigogliosa dimora.

Sprazzi di un cielo nordico tinto di un azzurro chiaro con qualche infante venatura di giallo qua e là si fanno intravedere tra le fronde con quel loro potere di farci stare con il naso all'insù per poter ammirare lo spettacolo della natura che essi rappresentano.

L'aria fresca e un po' dispettosa pizzica le mie narici inducendomi a coprire il naso con la sciarpa per poi tornare a guardare verso l'alto, dimenticandomi volontariamente dell'episodio appena passato.

Il freddo ritorna a farmi visita ma ci pensa ad Haruka a cacciarlo via prendendomi a braccetto e creando per me una piccola fonte di calore sufficiente a scaldarmi e a farmi godere il resto della passeggiata.



***


Un odore famigliare e salubre comincia a permeare l'aria rendendo noto a tutti gli abitanti di questa verde magione il suo messaggio: sta per mettersi a piovere.

Porto gli occhi ad individuare, ove possibile, un posto in cui poterci riparare perché oramai siamo troppo lontane da casa per tornare indietro.

Tento di sforzarmi per riportare alla presenza della mia coscienza odierna quei ricordi che tempo fa non erano così introvabili, alla ricerca dell'immagine di un qualunque sentiero disposto a condurci in un posto asciutto e caldo dove aspettare che la pioggia si sposti a dissetare altri suoli.

Un'illuminazione si palesa al cospetto dei miei sensi e la risposta è lontana solo dal punto di vista dello spazio che da essa ci separa.

Michiru, tra poco inizierà a piovere. È meglio accelerare il passo.”

Davvero? Siamo troppo distanti da casa per tornarci.”

Per questo dobbiamo trovare un riparo.

Seguimi.”

Lascia il mio braccio per stringermi la mano e, tirando senza però farmi male, aumenta la velocità del nostro passo.

Giriamo alla nostra destra superando siepi incolte di cespugli brulicanti di bacche rosse e viola che si alzano fino a superare la nostra, o meglio la mia, vita di almeno venti centimetri.

Alle mie spalle sento il rumore di piccole e ancora sporadiche gocce che, una dopo l'altra, cadono sui sassi e sulle foglie rimbombando anche seppur silenziosamente nell'ambiente rappresentando, per alcuni la gioia di riuscire placare una impietosa sete e per altri, come noi, una piccola disavventura che ci rimprovera per il nostro non comprendere appieno quanto la Natura possa rivelarsi, a volte, imprevedibile.



***



Caspita che acquazzone..”

Già, fortunatamente abbiamo trovato questo riparo in tempo.”

Come hai fatto a capire che si sarebbe messo a piovere di lì a poco? Le previsioni davano temporale per la tarda serata.”

Ho sentito l'odore della pioggia nell'aria.”

Davvero? Io non ho sentito niente.”

Avevi il naso coperto dalla sciarpa.”

Ah sì, è vero!

Beh, ora che si fa?”

Non abbiamo molta scelta. Accenderemo un fuoco e rimarremo qui fino a quando non avrà smesso di piovere.”

Ma qui non c'è della legna asciutta.”

No, però ce ne sono alcuni fasci dietro questa roccia. Quelli dovrebbero andar bene perciò mentre io vado a prenderli perché non posizioni quei sassi che sono laggiù in cerchio? Fallo abbastanza largo così che la superficie del fuoco basti a scaldarci per bene.”

Ok, lo faccio subito.”

Esco e l'aria fredda della pioggia mi si cuce addosso come un'armatura dalle maglie sottilissime fino quasi ad intorpidirmi del tutto già prima di aggirare la roccia diroccata che ci sta dimostrando, in questo momento, la sua ospitalità.

Mi consolo con la sola idea del fuoco chinandomi a raccogliere tanti rametti di legno sparsi qua e là in un punto in cui un alberello dalla folta chioma funge loro da tetto impedendo alle gocce piovane di arrivare a bagnarli e renderli poco utili.

Li unisco in un fascio prendendoli sugli avambracci e mi incammino verso l'apertura della roccia scorgendo il letto del fuoco preparato da Michiru.

Ecco qua. Come pensavo il piccolo acero ha protetto la legna dall'acqua.”

Bene.. Come accendiamo il fuoco?”

Ho un accendino in tasca. Meglio sempre averne uno a portata di mano.

Resisti ancora qualche minuto e poi ci potremo riscaldare.”

Il lieve gelo portato dalle nubi cariche di pioggia ribadisce la sua presenza portandomi a soffiare sulle mie mani infreddolite nell'attesa di vedere tante belle fiammelle che danzano in cerchio diffondendo il loro calore.

Adocchio una prima scintilla che però fallisce nel suo intento seguita da altre due o tre che finiscono allo stesso modo, poi fulminea una nuova scheggia pulsante dà vita ad una minuscola fiammata che finalmente incendia la legna.

Già da subito il tepore emanato dal bruciare dei rametti mi dona sollievo e pazientare qui finché non avrà smesso di piovere non rappresenta più un problema per me.

Ah, il fuoco!!”

Stai meglio adesso?”

Decisamente!!”



***



Haruka, guarda quanto è bella la nostra casa vista da qui!! È stupenda...”

Mi fermo poco prima di lei orientando gli occhi nella stessa direzione in cui stanno guardando i suoi e non posso che convenire con ciò che ha detto.

Sorrido con le labbra, con la mente e con il cuore perché sapere quanto le piaccia la casa del nonno mi riempie di una gioia indicibile.

Mai avevo pensato che potesse esserne così entusiasta.

La abbraccio da dietro posandole un bacio sulla testa, suscitando una sua reazione sorpresa. Si adegua alla situazione in men che non si dica godendosi questa piccola coccola quando il sole comincia a spandere i suoi ultimi raggi su tutta la foresta.

Poche nuvole permangono a turbare il cielo dopo la tempesta.

Il vento si fa messaggero facendomi presente che la quiete dopo la tempesta è monito della saggezza che ci deve spingere ad essere sempre previdenti, e in un baleno riaffiora nella mia mente l'immagine che, prima che uscissimo di casa, vedeva protagonista la legna nel camino consumata dal fuoco quasi spento.

Michiru, ho appena ricordato che a casa non c'è più legna da ardere, quindi è meglio che torni indietro a prenderne almeno un po' per stasera e per la nottata.”

Tornare indietro? Ma amore, farà buio tra meno di due ore.”

Lo so però non possiamo rimanere senza legna.

Sta tranquilla, sarò a casa prima che farà buio. Tu intanto affrettati a rientrare, tanto conosci bene la strada oramai.”

Sì, questo è vero ma...”

Eccoti le chiavi. Se hai dei dubbi sul sentiero guarda verso l'alto i tronchi degli alberi più robusti. Quelli segnati blu ti condurranno dritta alla nostra splendida dimora.”

Ok.”

A più tardi piccola.”

A dopo.”

Con le sue ultime frasi in testa la saluto scollandole le iridi di dosso solo quando non riesco più a distinguerla dalla folta vegetazione.

Mi incammino a passo sicuro per il sentiero, non incontrando per il momento nessuna insicurezza. Le sue parole riguardo ai fusti più massicci segnati di blu però mi incuriosiscono e allora mi metto a cercare questo particolare che ritrovo per davvero in ogni albero che incontro lungo la strada. Mi chiedo dunque come mai all'andata non sono stata capace di notarlo.

Accelero scoprendomi agile nel trovare la giusta via per arrivare a casa e giusto un pizzico di orgoglio sopraggiunge a farmi compagnia in questo viaggio di solo ritorno verso la nostra magnifica villetta.

Tra mezz'ora sarò già sulla soglia dell'uscio e non appena lo varcherò mi darò da fare per preparare un'ottima cena che possa rifocillare Haruka ricompensandola di tutta la fatica a cui oggi è andata incontro.



***



Tiro un sospiro di sollievo dopo aver raccolto abbastanza legname per il resto dell'oscurità; mi appoggio un attimo ad un vecchio tronco a metà giusto per riprendere fiato per poi togliere il gilet del nonno dalla tracolla che mi sono portata appresso. Lo indosso in modo da rendermi più facile il trasporto dei ciocchi fino a casa.

Dopo averlo abbottonato per bene prendo una fune e la avvolgo con più giri intorno ai fasci lasciando due giri di corda affinché essi mi possano servire da spallacci per trasportare comodamente la legna fino a casa.

Detto fatto la carico sulle spalle mi avvio lungo il sentiero che mi porterà dalla mia splendida donna.

Chissà cosa stara facendo in questo momento...

Vista l'ora magari si è messa a cucinare. Speriamo che sia davvero così perché inizio ad avere una certa fame.

Gambe in spalla Haruka!



***



Dato che Haruka sarà di certo affamata ho deciso di prepararle una cena ghiotta ma non esagerata. Il ragazzo del mercato stamattina sul tardi ci ha portato delle ottime uova fresche e ho intenzione di fare due belle frittate: una con verdure e l'altra con dei gamberi.

Per la prima mi servono due uova, mezza cipolla, una melanzana, una zucchina e un cucchiaio e mezzo di olio con l'aggiunta finale di sale e pepe; per la seconda frittata utilizzerò duecento grammi di gamberi, quattro uova, un cucchiaio di latte, un filo di olio, mezzo scalogno, mezzo bicchiere di vino bianco e anche qui sale e pepe.

La seconda richiede più tempo in quanto devo pulire i gamberi e separare i tuorli dagli albumi per fare due lavorazioni diverse dei due.

Per la prima mi occorrono venti minuti ma dato che mi sono portata avanti con il fare le verdure a cubetti sono avvantaggiata.

Certo devo coccolare anche loro per ottenere un buon risultato.

Forza Michiru! Pensa a quanto sarà affamata la tua biondissima donna!



***



Amore, sono tornata.”

Ehi, sono ai fornelli amore. Adesso non posso allontanarmi. Tutto a posto?”

Sì piccola. Adesso metto la legna nel camino e vado a sistemarne un po' nel capanno nel caso ci serva una scorta... Mmmh, cos'è questo profumino??”

Ti ho preparato due belle frittate per cena. Contenta?”

Oooh, puoi scommetterci! Ti manca molto?”

Ancora un po'. Vai pure a mettere la legna nel capanno.”

Ok, torno subito.”





La cena è pronta.”

Eccomi. Ah, finalmente si mangia!!”

Hai lavato le mani?”

Sci mammina...”

Con ancora il mestolo in mano le sferro un colpo con quest'ultimo che, a differenza della cuscinata di stamattina va a segno.

Un oggetto contundente dalla strana forma si scontra con la mia testa in maniera niente affatto delicata... Ammetto che la cuscinata mattutina era molto meglio.

Ahio!”

Oh amore scusa!! Volevo colpirti per finta e invece l'ho fatto per davvero.”

Era pulito almeno il mestolo?”

Sì, l'ho preso per far scivolare le frittate sui piatti ma non l'ho ancora fatto.”

Menomale. Ma guarda tu.

Torno a casa dopo un pomeriggio di duro lavoro e le prendo dalla mia donna... Che tristezza!”

Di sottecchi osservo lo sguardo di Michiru, il cui sopracciglio sinistro lievemente alzato le dona un'espressione decisamente sexy con quei suoi occhioni blu che scintillano di... beh, non saprei proprio trovare le parole per descrivere quella bella smorfia dipinta sul suo viso.

Oh piccola lei. Tieni, consolati con questo.”

Lascio scivolare le frittate sul piatto e le faccio a metà in modo da avere le due varianti a portata d'assaggio e della prima taglio un triangolino che dirigo verso la bocca di Haruka così, giusto per zittirla. Come mi aspettavo sembra gradire alquanto la cenetta che ho preparato apposta per lei.

Scherzi a parte è davvero buona! Ci sono i gamberi vero?”

Sì, mentre nella seconda ci sono delle verdure. Assaggia.”

Aumh... Mmh, anche questa è deliziosa. Qui ci sono delle melanzane, delle zucchine.. e ai aggiunto dei pomodorini.”

Esatto. Ho variato la ricetta all'ultimo momento. Lo sai che adoro i pomodorini cotti.

Com'è questo mio lampo di genio?”

Azzeccato direi. Dai ora siediti, così mangiamo con calma.”

Bene. Beh, buon appetito!”

Anche a te spendore.”

Non si parla con la bocca piena...”

Cusa. ”    

***



Lo scalpitio del fuoco mi accoglie subito dopo aver chiuso il getto della doccia e il pensiero del legno mi riporta dritta alle fragranze che hanno accarezzato la mia pelle ridestandola dalla stanchezza.

Il profumo del legno di Guajaco mi avvolge con tutto il suo mistero fatto di note legnose ed esotiche capaci di trasportarti in un altro continente in men che non si dica.

Mentre ancora mi manda in visibilio mi asciugo i capelli. Uso il fon per fare più velocemente e appena sono asciutti inizio ad indossare gli indumenti che uso per la notte. Riordino il bagno e uscendo spengo la luce. Entro nella camera da letto per disfare il letto e prepararlo per la notte e scendo al primo piano per dire a Michiru che ora possiamo andare a dormire.

Entro in salotto e la trovo già addormentata sul divano con solamente un plaid addosso. La prendo in braccio insieme alla coperta e la porto su per le scale e la stendo delicatamente sul letto coprendola con la nostra calda trapunta.

Con queste parole vi lascio affinché la notte possa fare il suo dovere e chissà che le mie ultime parole non siano le prime della mia bella addormentata domani.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Miss Writer