Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Rota    11/02/2014    1 recensioni
-Ohi!
Kagami Taiga si fermò all'improvviso, in mezzo al sentiero, quando il ragazzo decise di uscire dal cespuglio che lo stava proteggendo e farsi quindi avanti. Se non fosse stato composto da due braccia, due gambe e un viso tutto umano, lo avrebbe tranquillamente scambiato per un Pokemon Spettro. Lo guardò male, nell'agitazione della sorpresa, e il Torchic ai suoi piedi fece lo stesso, come dotato di un eguale sentire.
Completamente calmo, però, Tetsuya indicò con il dito indice la strada alla propria sinistra.
-Se desideri uscire da Bosco Petalo, devi procedere in quella direzione.

[Fandom!AU!Pokemon; KagamixKuroko]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*II*


 

-Diventerò il miglior allenatore di tutta Hoenn!
Il giovane Combusken, esagitato quanto il padrone con cui condivideva lo stesso colore rosso acceso sulla cresta ben alta, rispose a questo richiamo con un verso stridulo e poco calibrato assieme a un balzello sul posto che avrebbe dovuto essere, nell'immaginazione di entrambi loro, a dir poco sconvolgente.
Tetsuya si limitò a guardare ancora in viso quell'allenatore inesperto, trovando nella sua espressione una decisione e una forza che già aveva visto altrove e che si insinuò nella sua coscienza come speranza allettante.
Finì di bere il proprio succo, accomodando meglio le gambe sotto il tavolo del bar, mentre gli altri due si riempivano la bocca di cibo, con una foga davvero notevole.
-Non credi di essere un po' troppo sicuro di te? Sei alla tua prima medaglia.
Kagami alzò viso e sguardo con le guance ancora piene, ma si preoccupò di ingoiare ogni boccone prima di rivolgersi ancora a lui.
-Questo non è che il primo passo!
E si rivolse al proprio Pokemon, che con la stessa luce negli occhi smise di mangiare e annuì alle sue parole.
Decisamente, erano fatti l'uno per l'altro – e ogni loro gesto comunicava un'armonia quasi perfetta, di sicuro dalle radici ben profonde.
-Raggiungerò la mia meta al più presto!
Mightyena, sdraiato per terra, proruppe in uno sbadiglio sordo, senza neanche scomodarsi ad aprire gli occhi, e lo stesso scetticismo fu espresso dal padrone, che si vide bene dal risparmiare l'altro dal suo più pungente sarcasmo.
-Lo spero per te...
Kagami lo guardò ancora male, ma non si pronunciò più in maniera acida: forse ancora troppo contento e soddisfatto della propria vittoria, era stato toccato solo in parte dall'ironia di lui.
Tuttavia quelle poche parole gli fecero tornare alla mente la sconfitta della prima sfida lanciata a Junpei. Il suo Nosepass aveva raggiunto la vittoria fin troppo facilmente, tanto che un residuo di mortificazione rimaneva, ai bordi del suo orgoglio.
Combusken, intuendo i pensieri del padrone, si fece avanti con il proprio becco, e lo toccò appena sul braccio per infondergli un poco di conforto. Sorrise come poteva sorridere solo un Pokemon. Lui era lì, vittorioso come il ragazzo, e per quanto fosse stato duro e faticoso l'allenamento per giungere a quel risultato, l'importante era stato essere insieme a lui.
Kagami capì, perfettamente.
Tornò un poco più sereno dall'altro ragazzo, tanto che riuscì ad allungargli uno dei panini che erano disposti sul proprio vassoio.
-Tu hai intenzione di seguirmi ancora per molto?
Kuroko prese il dono offertogli, senza replicare in merito.
-Ti infastidisco, per caso?
-No, ma mi domandavo se non avessi niente di meglio da fare.
Appoggiò il gomito sopra il tavolo e sorresse il mento con il palmo aperto della mano. La vetrina del bar, accanto a loro, mostrava una Petalipoli viva e colorata, piena di gente allegra. Per Kagami non era comprensibile come un ragazzo del genere preferisse sprecare il suo tempo a quella maniera.
-Non so, diventare più forte... allenarti... viaggiare...
Ma l'altro alzò semplicemente le spalle, cominciando a mangiare.
-Sono cose di cui non sento la impellente necessità.
Taiga sbuffò e tornò al proprio pasto, senza dirgli niente. Vide con la coda dell'occhio la coda di Mightyena dondolare, in aria, ma non gli sembrò di recepire altro movimento. Per questo motivo sobbalzò quando lo vide arrampicarsi sulla poltrona di Kuroko e depositarsi sopra le sue ginocchia, senza che l'allenatore glielo impedisse.
Si ritrovò a fissare gli occhi blu di lui all'improvviso.
-Dove hai intenzione di dirigerti, ora?
-La prossima palestra è a Bluruvia, io e Combusken andremo lì!
-A sfidare i Pokemon lotta di Riko Aida?
-Certo!
Combusken confermò il suo entusiasmo, come sempre, e fece il medesimo gesto della sua mano con l'ala fornita di dita. Sulle labbra di Kuroko si delineò una timida contentezza, a quella visione.
Taiga masticò il penultimo panino dei suoi.
-Hai intenzione di seguirmi ancora?
L'altro annuì, bevendo piano ancora, e quindi lo vide sospirare. Sconfitto davvero, Kagami decise che tanto valeva avere un punto di partenza su cui costruire il resto.
-Mi chiamo Kagami Taiga.
E questa volta, la felicità del ragazzo non fu abbastanza discreta da rimanere invisibile.
-Kuroko Tetsuya.

   
 
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