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Autore: Serpeverde_    13/02/2014    1 recensioni
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=Ytlml2YMNQg
Lasciare San Francisco per 15 giorni è una faticaccia.
Ma almeno avrei rivisto mio fratello Liam.
E poi, chissà, magari il futuro mi avrebbe riservato qualche sorpresa.
«Con Zayn? Ti ricordo che starò qui solo poco più di una settimana»
«Questo sarà il bello»
«Non ti seguo» affermai persa.
«Dovrai farlo innamorare di te in soli 15 giorni, se ci riuscirai io parlerò a Edward»
«Ci sto»
tanto cosa avevo da perdere?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio la mia migliore amica per il trailer,
ringrazio Gimp per il banner ,
e ringrazio tutti voi che state leggendo.



15 giorni per farlo innamorare.

Prologue.



Trailer

 

22 dicembre

 

Finalmente me ne sarei andata. Scappata via da quel trambusto,da quella 
St. Francisco chiassosa, da quel baccano che ogni mattina mi disturbava il sonno. Scappata via dalle persone che mi giudicano, mi deridono, mi usano e mi gettano,anche se solo per 16 giorni.
«Signori passeggeri tra dieci minuti atterreremo all'aeroporto di Manchester, si prega di allacciare le cinture».
Ebbene sì, stavo per atterrare nella sognata Inghilterra. 
Tra pochi minuti avrei rivisto mio fratello, finalmente. Ogni giorno pensavo a lui e immaginavo un Liam più alto, più muscoloso, con la barbetta da uomo cresciuto.
Avrei rivisto mio padre e mi chiedevo se anche lui fosse diverso da come lo era due anni fa', mi chiedevo se si fosse deciso a indossare le lenti a contatto anziché quegli orribili occhiali che lo invecchiavano di tanto.
Ma tutte quelle domande che mi frullavano nella testa, da lì a poco, avrebbero avuto una risposta.
L'aereo aveva iniziato la sua ripida discesa, avevo sempre avuto paura dell'altezza, ma poco importava quel giorno.

 

Liam.

«Scusami amico, ma è tardi» urlai cercando le chiavi della macchina.
Morivo dalla voglia di rivedere la mia sorellina, volevo abbracciarla forte fino a farle mancare il respiro, pizzicarle le guance rosse come ai vecchi tempi.
Aprii il cassetto dove normalmente tenevo le posate ed eccole lì, le chiavi verdi della mia Audi. 
L'aggettivo 'ordinato' non mi si ad diceva molto, anzi era proprio l'opposto di quello che ero io.
«è tardi per cosa?» continuava a ripetere il pakistano confuso dalla mia agitazione, ma diciamocelo lui non era mai stato tipo da zittirsi e acconsentire, doveva sempre mettere il dito nella piaga.
«Mia sorella,Zayn» dissi esausto infilandomi la giacca in pelle nera «Devo andarla a prendere all'aeroporto, tra poco atterrerà ed io sono ancora qui a darti spiegazioni che possono certamente aspettare» finii spintonandolo fino alla porta.
«Okey amico rilassati, posso farti un'ultima domanda?» propose il moro.
Le sue domande non erano mai state interessanti e non avevano mai un vero senso logico, a meno che non si trattasse di ragazze.
Inarcai un sopracciglio prima di schiudere le labbra: «Sputa il rospo» affermai facendo intanto scattare l'apertura della macchina.
«Com'è tua sorella?» chiese con il suo solito sorrisetto malizioso, e ci avrei scommesso milioni che sarebbe stata una di quel tipo di domande.
«Ha due occhi, due gambe, due braccia.. vuoi che continui?» dissi saccente con un accentuata ironia nella voce.
Il moro sbuffò «Almeno me la presenterai?» propose ulteriormente combattuto.
«Ma certo che no Zayn, la rinchiuderò in casa e non la farò uscire se non per andare in chiesa» conclusi con sarcasmo facendolo ridere prima di entrare nel posto guida e infilare la chiave. 
«Ci conto Payne» urlò per un ultima volta scomparendo nel lato opposto della strada verso la palestra del quartiere.
Ingranai la marcia e partii.

 

Winter.

Era più di mezz'ora che stavo seduta su quella panchina talmente consumata che sembrava stesse per cedere da un momento all'altro. Guardavo la gente: la studiavo, ma al di fuori potevo sembrare solamente una ragazza morbosa che non aveva altro da fare se non impicciarsi negli affari degli altri, cosa che non ero assolutamente. 
Mi divertivo a leggere le emozioni dei passanti, provavo a leggere gli occhi, le movenze, l'atteggiamento e provare a decifrarne la vita, le difficoltà con cui avevano a che fare.
Un vento gelato mi fece rabbrividire così mi cinsi ancora di più nel mio cappotto bianco quasi come la mia pelle, mi strofinavo i palmi in un tentativo vano di scaldarmi. Mi spostai il ciuffo che mi impediva la visuale e mi lasciò in mostra una serie infinita di uomini e donne che aumentavano il passo in vie opposte, probabilmente dovuta a un nuovo atterraggio. 
Un ragazzo impacciato si fece largo tra loro, correva tenendosi stretti i pantaloni poco più larghi di lui, si scontrava con la gente ma nello stesso tempo si scusava.
Sventolai la mano verso quel ragazzo e subito vidi i suoi occhi illuminarsi.
Accelerò schivando, o meglio urtando, una scia indescrivibile di uomini senza mai togliermi gli occhi di dosso.
«Liam!» urlai alzandomi dalla panchina poco prima che lui mi alzasse da terra in un lieve e dolce abbraccio. 
Mi staccai per guardare meglio il suo viso: era rimasto uguale se non per una leggera barbetta che li dava un fascino più virile da ragazzo ventunenne.
«Winter, quando sei bella» affermò facendomi fare una piroetta di fronte a lui e facendomi colorare le gote di rosso.
Afferrò il manico della mia valigia e cominciò a camminare sul marciapiede facendomi cenno di seguirlo, e così feci seppure sviando di tanto in tanto a causa del mio piede addormentato.
«Abbiamo quindici giorni giusto?» mi chiese mentre non distoglieva mai gli occhi dalla strada, ma tanto la maggior parte della gente l'aveva già urtata, non credo potesse fare peggio.
«Si signore, ed è tuo dovere mostrarmi qualsiasi angolo della città» proseguii io soddisfatta. Liam si girò divertito «Da quando sei tu a darmi ordini?» 
«Beh sai ora ho diciott'anni, non potrai più dirmi 'quando sarai maggiorenne potrai,forse, contestarmi'» dissi saccente mentre seguivo le sue movenze.
Lui sbuffò ricordandosi probabilmente che ormai la sua piccola sorellina era cresciuta e che avrebbe cominciato a dettare lei le regole.
Mi aprì la portiera facendomi accomodare su quegli splendidi sedili di pelle nera per poi richiuderla pesantemente e entrare nel posto guida.
«Winter, Bradford non è come St. Francisco» spiegò scuotendo la testa, ma questo io lo sapevo bene. 
«Per fortuna» sussurrai prima di appoggiarmi al finestrino gelido.
«Allora- esortò per rallegrare la situazione- preferisci andare a casa per sistemarti o..» lo interruppi.
«Preferisco andare a casa e prendere confidenza con il tutto» 
Liam rise rumorosamente «Oh certo vuoi passare un po' di tempo da sola per prendere confidenza con il tuo letto, dopo tutto dovrete passare 15 giorni assieme»
Sì, era certamente rimasto identico a come lo era prima' pensai ridendo seppure fosse una pessima battuta.

                                                                                                                                   
 

Era più di un'ora che me ne stavo sdraiata sul letto ad ascoltare canzoni a manetta, come primo giorno era stato un po' noioso ma alla fin fine ero io ad aver deciso di starcene a casa.
Mi guardavo intorno, pensavo a cosa stesse facendo mia madre in quel momento, pensavo se le stessi mancando oppure se fosse felice della mia partenza. Ma mia madre non era una donna che mostrava le sue sofferenze, preferiva tenersi i dispiaceri per sé e non urlarli al mondo come faceva,invece, mia zia Wenda.
Ed io, come lei, preferivo chiudermi in me stessa.
Mi girai di scatto vedendo una sagoma far capitolino nella stanza che, a causa della musica alta, non avevo sentito entrare.
Lo guardai perplessa «A cosa è dovuta la tua visita?»
Continuava a sorridermi, e questo mi metteva in grossa soggezione.
«Lo so che devi prendere confidenza con il tuo letto ma ti andrebbe di uscire?» mi domandò titubante e non mi lasciò nemmeno schiudere le labbra per rispondere «Potremmo andare a mangiare assieme, fare un giro per i negozi come piace a voi femmine, trovarti magari dei..» lo interruppi ridendo.
«Va bene, ma niente McDonald» lo ammonii per poi sentirlo sbuffare.



                                                                                                                                      
 

Ero sfinita, quando mi aveva chiesto di uscire non intendevo farci tre chilometri a piedi girando a vuoto.
Ero stanca, volevo solo buttarmi su un letto morbido e lasciarmi cullare dalle braccia di Morfeo, ma dopotutto mio fratello stava facendo questo per non portarmi alla noia.
Camminavamo sul marciapiede anche se, a dirla tutta, non ne sapevo il motivo dato che la strada era vuota se non deserta. Ero avvolta nella mia sciarpa che a poco serviva, e nel mio capello che a momenti mi volava via a causa del vento forte.
Sentii qualcuno picchiettarmi il braccio per richiamare la mia attenzione che in quel momento era rivolta a una vetrina di bigiotteria, Liam.
«Devo un attimo entrare in quel negozio, mi sono ricordato che il tubo della doccia è guasto vuoi venire co...» non lo lasciai finire.
«Vai, ti aspetto qua» e così mi guardò perplesso «Tranquillo non scappo mica» sbraitai prima di spintonarlo verso l'entrata.
Mi rivolse un sorriso a 4567 denti prima che la porta scorrevole si aprisse e me lo portasse via dalla vista.
Mi sistemai la sciarpa e mi infilai le mani dentro le tasche del cappotto cominciando a soffiare solo per vedere fuori uscire dalla mia bocca tutto il respiro ghiacciato.

 

You and I, 
we don't wanna be like them,
we can make it 'till the end,
nothing can come between you and I

 

La mia attenzione fu subito catturata da quella melodia, così dolce, così melodica, così vera.
Mi girai innumerevoli volte per cercare la fonte ma sembravo solo una ragazza schizzata che si agitava per niente.
Era una voce così bella che ci tenevo a scoprire chi fosse colui che la possedesse, ma in quella via non c'era nessuno che potesse essere un sospettato, dato che l'unico ragazzo/uomo presente era un anziano di settant'anni con la busta della spesa.
Mi ricomposi appoggiandomi al muro opposto pensando di essere completamente pazza.
Poi apparve, un ragazzo alto dalla pelle ambrata. Un ragazzo con degli splendidi occhi color cioccolato fondente, un ragazzo con una giacca in pelle nera da vero 'badboy' ma che sembrava essere tutt'altro.
Era lui?Era sua quella splendida voce? 
«Ehi» urlò guardandomi, o almeno io in quel momento pensavo mi stesse guardando così mi indicai il petto con l'indice come a chiederli se stesse parlando con me.
«Leeroy» ripeté successivamente facendomi diventare rossa come l'insegna del negozio.
Solo dopo mi accorsi che Liam lo aveva raggiunto per batterli in cinque sorpassandomi e lasciandomi come una povera disgraziata a sprofondare nella vergogna.
Il moro mi fissava, e quella volta ne ero certa, così si voltò pure mio fratello e insieme aspettavano che mi avvicinassi ma sfortunatamente ero incollata al cemento.
Mi ripetevo 'Rilassati stai facendo la figura della idiota, muovi quel bel culetto che ti ritrovi e raggiungili' ma il mio corpo me lo impediva, e la mia mente alla fine non era molto convinta.
Sospirai un paio di volte e mi feci coraggio, così un passo alla volta mi ritrovai di fronte a quegli splendidi occhi marroni e accanto al fisico virile di Liam. Sorrisi, seppure le mie labbra sembravano sigillate.
«Quindi sei tu la sorella di cui Liam mi parlava» alluse il ragazzo con una voce profonda ma allo stesso tempo calda.
Annuii incantata.
«Beh io sono Zayn» continuò allungando la mano che io lasciai sospesa in aria dato che i miei avambracci erano bloccati.
Lui continuava a fissarmi confuso.
«Oh scusa» sussurrai imbarazzata afferrando la mano del moro «Winter» conclusi facendolo sorridere, mi persi nei suoi occhi.

 

                                                                                                                                 


«Tesoro come procede?» urlò agitata la mia migliore amica dall'altro lato della cornetta.
«Benissimo?Stupendamente bene? Fantasticamente?» urlai a mia volta entusiasta.
«Conosco quel tono, o meglio quegli urletti.. chi hai conosciuto Winter?» disse, ormai mi conosceva meglio di me stessa.
«Un' amico di Liam, credo si chiami Zayn ma non me lo ricordo..» 
«Zayn? Beh vedo che ti interessa molto dato che non ricordi nemmeno il nome» rise
«Ero troppo concentrata sui suoi occhi» mi giustificai lanciandomi sul letto.
«Tu invece? Ti sei decisa a parlare con Edward?»
Stette zitta.
«Eddai Abigail tira fuori le palle!» urlai.
«Vorrei vedere te, lo sai che non ce la faccio» mormorò lei.
«Devi solo dirgli 'ciao' non credo ci sia qualcosa di troppo complicato in questo»
«Parla quella che si agita se qualcuno la guarda»
«Cosa c'entra ora? Lo sai benissimo che ho problemi di autostima»
«Facciamo un patto allora»
«Di che tipo? Non inventarti cagate per piacere »
«Se tu riuscirai a far passare il tuo problema di autostima, io parlerò a Edward»
Inarcai un sopracciglio.
«E come potrei far scomparire il mio problema?» chiesi strafottente.
«Con quel tipo, con quello.. Zono?Zano?»
«Zayn»
«Ecco sì lui, con Zayn»
Risi di gusto.
«Con Zayn? Ti ricordo che starò qui solo poco più di una settimana»
«Questo sarà il bello»
«Non ti seguo» affermai persa.
«Dovrai farlo innamorare di te in soli 15 giorni, se ci riuscirai io gli parlerò»
«Ci sto» urlai,
tanto cosa avevo da perdere?



Spazioperme

Buonasera a tutti, ebbene eccomi con una nuova storia. 
Devo dire che a me piace parecchio, e spero vivamente che piaccia anche a voi. 
Stavolta il protagonista maschile è Zayn, il nostro caro e dolce Zaynuccio.
La protagonista femminile invece è Miranda Kerr, Winter nella storia.
Ora vi mollo.
Vi dico solo due ultime robette:
Mi fa' molto piacere ricevere qualche recensione, negativa o positiva che sia. 
Quindi vi invito a farmi sapere la vostra, ci conto.
 


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Questa è l'altra mia storia, vi lascio il link qui : Hot Chocolate
Potete accedervi anche solo schiacciando il banner. 
Il trailer lo potete trovare nella bio della storia. 
Passate e ditemi che ne pensate, fondalmentalmente è diversa da questa.
Per il banner di Hot Chocolate, i crediti vanno ad underline


 

  
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