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Autore: Ashura_exarch    13/02/2014    6 recensioni
Cosa fareste se veniste trasformati in pokemon? Nessuno saprebbe rispondere con certezza, nemmeno i pokemon stessi saprebbero cosa fare se venissero trasformati in umani. Matt ed Allyn sono due studenti di Litiopoli, nella regione di Annor, e durante una gita nel bosco succede loro qualcosa di inaspettato.
Nonostante non sia riuscito a finire di leggere "Il signore degli anelli", sono rimasto affascinato dallo stile di scrittura di Tolkien, che descrive tutto per filo e per segno. Per questo nella mia storia non troverete né descrizioni mancate né salti temporali. Per cui buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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7. Inseguimento

Cercai di non farmi prendere dal panico. Anche se non riuscivo a muovermi, mi sentivo
tremare, ma cercavo di controllarmi.
Per prima cosa mi guardai intorno, per vedere se Allyn era con me. Lo notai a qualche metro di
distanza, infagottato bene come me, che dormiva. Tanto per cambiare. Allyn, quando succedeva qualcosa di importante, dormiva sempre, e questo mi dava veramente sui nervi.
Cercai di chiamarlo. Niente da fare, era peggio di uno Slowpoke ed uno Snorlax messi insieme quando si trattava di dormire. Mi sgolai, e alla fine riuscì a fargli aprire un occhio.
- Dove siamo? - chiese sbadigliando, non capendo la gravità della situazione.
- Come, non vedi, siamo sulla torre di Luminopoli, non vedi che bella vista! - esclamai esasperato.
- Ah, beh, se la metti così torno a dormire.
Mi stava dando veramente sui nervi.
- Dai, scherzo, dove siamo? - chiese. Diamine, che stress che provavo a sopportarlo.
- Non lo vedi?
- Vedo, vedo - provò a muoversi, senza risultati. - Questo è un problema - disse alla fine. Grazie tante, come se non me ne fossi accorto. Mi ero svegliato da cinque minuti, e si stavano rivelando i cinque minuti peggiori della mia vita.
- Adesso come facciamo? - chiesi esasperato.
Allyn ci pensò un po' su.
- Fai con calma, mi raccomando - lo esortai dopo un po'. Avevo un grande autocontrollo, che però stava cominciando a vacillare. Mi sentivo osservato. Ovvio che lo ero, chi ci aveva portato lì non era lontano, di questo ero sicuro.
Allyn sembrò concentrarsi, e dopo un po' sferrò un poderoso morso alla seta viscosa che lo avvolgeva. "Perfetto, è andato completamente" pensai. E invece realizzai, dopo che Allyn ebbe tirato un altro paio di morsi e lacerato un po' di tela. C'era un leggero luccichio nella sua bocca. "Morso! Che stupido, perché non ci ho pensato subito?". Non ci avevo pensato perché Buizel non poteva imparare Morso.
Mentre il mio amico si liberava lentamente, tentai di usare Idropulsar contro la seta che mi teneva in trappola, ma non servì. Mi misi allora a guardare Allyn, che nel frattempo si era liberato il braccio destro e si stava dando manforte con gli artigli. Sperai con tutto il cuore che
facesse in fretta. La mia ansia cresceva, mentre Allyn si liberava degli ultimi filamenti che lo intrappolavano.
Quando si fu completamente liberato, quasi cadde, infatti non si era ancora stabilizzato. Ma, con un veloce gesto, si afferrò di nuovo alla rete.
- Vieni a liberarmi! - gli gridai.
Allyn, un po' a fatica, avanzò verso di me. Doveva essere molto fastidioso, visto che ogni due passi doveva usare Morso per staccarsi dalla tela che lo appiccicava ogni volta. Finalmente arrivò a me, e cominciò a liberarmi. Mentre mi slegava a morsi, presi a guardarmi intorno. Mi sentivo sempre più osservato. Percepivo un'altra presenza vicino a noi.
- Sbrigati - gli dissi dopo un po'.
- Scufa, ma non è apfatto pfemplice, pfovaci tu - rispose lui, con la bocca impastata dalle ragnatele. Non dovevano avere un gran gusto.
Finalmente mi liberò. A fatica riuscì a guadagnare il bordo della ragnatela, e sbirciai giù. C'erano almeno sette metri tra noi e il terreno.
- Scendiamo? - chiese Allyn dopo che si era ripulito la bocca.
- Scendiamo.
Cominciai a scendere poggiando le zampe sui rami. Avevo paura. Non ero mai stato molto agile, e menché meno in quel momento. Ad un certo punto mi fermai, e guardai sopra. Allyn aveva cominciato anche lui a scendere. Ma non fu quello che attirò la mia attenzione. Per un attimo mi sembrò di vedere un paio di occhi fra le frasche, ma su solo per un momento. Sbattei le palpebre. Non c'era nulla. Ero consapevole di quello che avevo visto, e avevo un bruttissimo presentimento.
Fu un attimo. Misi la zampa sul ramo sbagliato. Quello si spezzò, e persi la presa. Caddi nel vuoto. Me ne accorsi a malapena. Quando sbattei a terra con la schiena me ne accorsi eccome. Avevo fatto un volo di almeno due metri. Allyn mi guardò preoccupato, e prese a scendere più veloce che poteva. Quando fu a terra mi raggiunse di corsa.
- Come stai? - mi chiese allarmato.
Non risposi. La schiena mi faceva molto male, ma non mi sembrava di essermi rotto niente. Afferrai la zampa che Allyn mi porse, e mi tirai su. Notai che fece un notevole sforzo per sorreggermi. Mi ricordai che i Chespin pesavano meno di dieci chili, e pensai allo sforzo che il mio amico fece per tirarmi su.
Una volta che mi fui levato un po' di terra e polvere di dosso, guardai dov'era il sole.
- Per di là - dissi.
Ci incamminammo subito. Mi sentivo ancora osservato, più che mai. Andammo avanti senza pause per tutto il giorno, senza nemmeno rivolgerci la parola. Sicuramente anche Allyn aveva notato che c'era qualcosa di strano nell'aria.
Ci fermammo quando il sole fu alto nel cielo. La sacca delle bacche era sparita, ovviamente. Forse era rimasta attaccata alla ragnatela, o forse era rimasta dove ci eravamo fermati la sera prima, non lo so. C'era una pianticella di baccamele, e ne prendemmo alcune. Nonostante i frutti, stavo cominciando a risentire dell'assenza di acqua. "No" pensai "Non è questo il momento. Non possiamo fermarci".
- Qualcuno ci segue - disse Allyn, senza particolare enfasi.
- Me ne sono accorto - mi limitai a rispondere.
Riprendemmo presto il viaggio. Mentre le ore passavano, il cielo cominciò ad oscurarsi. Un vento forte cominciò a scuotere i rami sopra di nomi. "Aria di tempesta" pensai, e avevo ragione.
Verso metà pomeriggio, presi a deviare la direzione, tenendo però mentalmente quella giusta. Uscimmo presto dalla foresta, e sostammo su una collina brulla ed arida.
- Perché ci siamo fermati qui? - chiese Allyn.
- Se qualcuno ci segue, è sicuramente un Ariados. Ho riconosciuto le ragnatele, e per seguirci almeno uno di noi ha un filo attaccato che segna la strada, anche se non lo vede e non lo sente.  Se proprio li dobbiamo affrontare, lo faremo all'aria aperta, senza che ci sia la copertura degli alberi.
- Ma così saremo svantaggiati.
- Anche loro, se è per questo.
- Non mi sembra che siamo molto agguerriti. Sia io che te conosciamo una sola mossa, e non penso che sia sufficiente.
- Se la mia ipotesi è giusta, tra poco pioverà. La pioggia renderà una poltiglia inutile le loro ragnatele, così almeno avremo più probabilità di cavarcela. Adesso non dobbiamo fare altro che aspettare.
Scese la notte, e nel frattempo si mise a piovere. Mi sentì rinvigorito, quando l'acqua bagnò la mia pelliccia. Purtroppo non potei dire lo stesso di Allyn.
Quando il sole fu tramontato, cominciai a notare dei movimenti ai limiti del bosco. L'unica cosa che mi venne da pensare fu "Fatevi sotto".
  
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