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Autore: fuku    16/02/2014    0 recensioni
“Può qualcuno ascoltarmi? Ho troppe cose nella mia testa. Non riesco a respirare.”
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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( colui che colpisce )


Non ce la faccio.
Ogni volta mi fa male, ogni schifosa volta ci sto una merda, eppure ogni volta torno da lui.
Lo amo, ovviamente. E anche lui afferma la stessa cosa, ma non si dovrebbe mai fare del male alla persona che si ama.
Arrivo in classe e quella stronza oggi è assente, almeno ho due ore di buco e ho il tempo di riprendermi. Non mi basteranno due ore, ma almeno posso evitare di scoppiare a piangere di fronte a tutta la classe.
Mi metto all'ultimo banco, con la testa poggiata sulla borsa e chiudo gli occhi.
Ogni giorno che mi sorride è il migliore della mia vita, eppure ho appena chiuso con lui.

Sono stanca di tutto, di tutti. Non mi va di parlare con nessuno e scanso chiunque si avvicini a me a chiedermi cosa ho.
Andate tutti via, voglio stare da sola. Almeno ora.
Faccio finta di ascoltare i professori per cinque ore, annuisco, ma ho la testa completamente da un'altra parte, dalla sua parte.
Finalmente suona la campanella dell'ultima ora e schizzo fuori, meno male che lui è uscito un'ora fa e non lo vedrò.
Senza parlare con nessuno, evitando i miei amici che si fermano fuori a fumarsi una sigaretta, schizzo verso il motorino, levo la catena e parto, verso il mare. 
Non lo cercherò, lo dimenticherò. Ci vorrà tempo, ma sono più forte di lui.

Il vento mi spinge i capelli in tutte le direzioni, ma già riesco a sentire l'odore del mare. Scendo dal motorino e senza legarlo mi incammino verso la spiaggetta davanti, mettendomi seduta sul muretto.
Prendo il telefono e mando un sms a mamma, dicendole che sto a pranzo da Federica e torno per cena. 
Prendo una sigaretta e mi lascio distruggere i polmoni, tanto ormai sono a pezzi.
Guardo il mare. E quando diciotto anni saranno un ricordo, e ne avrò trenta, quando la sveglia alle sette non sarà più un fastidio, quando sarò grande, quando il futuro che sto temendo oggi sarà presente, cosa penserò di questi anni buttati a insicurezze e paure?
Scuoto il capo, guardo la cenere cadere.
Sono così concentrata su me stessa, che non mi accorgo di un ragazzo che mi viene incontro fino a quando non lo ho davanti, allora alzo lo sguardo.
"Hai una sigaretta?"
Annuisco, e tiro fuori il pacchetto, tendendoglielo, e lui ne prende una. Poi mi sorride, è carino in fondo.
"Grazie. Cosa ci fa una bella ragazza tutta sola qui?"
Il suo complimento non mi sfiora neanche, ma lo osservo. Anche lui è solo, e forse vuole solo attaccare bottone
"Ci stai provando con me?"
"Non lo so. Posso farlo?"
Allora ci penso. Ho appena lasciato Andrea, il ragazzo di cui sono innamorata. Posso farmi corteggiare da uno sconosciuto?
"Boh, penso di si."
Sorride, ha un bel sorriso, i denti sono bianchi e dritti. Forse ha portato l'apparecchio da piccolo.
"Io sono Tommaso."
Mi porge la mano, e gliela stringo, mentre lui si siede accanto a me.
"Diletta, piacere."
Dopotutto, un cuore più rincoglionito del mio non esiste.


 
  
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