Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Zia Palla    16/02/2014    1 recensioni
Tratto dalla storia: “– E tu? Tu cosa provi? – gli domandò Harry, dopo parecchio.
– Io? Io preferirei non provare niente. Né dolore, né tristezza, né amore, né felicità. – rispose, guardando fisso di fronte a sé. Harry tirò su col naso, impedendosi di piangere e sedette accanto a lui.
– Ma proviamo tutte queste cose perché siamo vivi, giusto? Tu lo dici sempre. – mormorò, mentre la voce gli si spezzava con un singhiozzo. Louis asciugò una piccola lacrima sfuggita al controllo di Harry e sorrise lievemente.”
Louis Tomlinson ha tutto dalla vita: una carriera promettente, una ragazza splendida e soldi a palate e, a sentir ciò, sembra che la sua esistenza sia perfetta, ma Louis Tomlinson ha anche un migliore amico con cui condivide un rapporto indefinito e strano, un ruolo stressante, tre amici pazzoidi e le idee poco chiare.
Una settimana. Una settimana decisiva per la vita di Louis e quella di chi lo circonda. Una settimana per vederlo com’è in realtà. Otto capitoli per questa settimana e otto capitoli per vedere l’altro lato della medaglia, l’altro lato del successo.
#It's a Larry!
Partecipa al concorso: "Red Carpet: fanfiction da Oscar [Multifandom e Original Contest] sul forum di Efp.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
#.8 He’s the one
Track: She’s the one, Robbie Williams
“I was her she was me 
We were one we were free 
And if there's somebody calling me on 
She's the one
 If there's somebody calling me on 
She's the one 
We were young we were wrong 
We were fine all along
 If there's somebody calling me on 
She's the one”

Si trovava accanto a Zayn, in uno dei tanti taxi gialli tipici di New York. 
– Dove stiamo andando? – domandò, per l’ennesima volta. Zayn sorrise. 
– Non te lo dico. – rispose, beffardo. Louis sbuffò: quel pazzo lo aveva trascinato a New York l’ultimo giorno dell’anno senza un perché, semplicemente prendendolo per il braccio e trascinandolo.
 Louis si sarebbe opposto se non avesse riflettuto sul fatto che probabilmente c’entrava il rapporto tra lui e Harry in tutta quella faccenda misteriosa. Aveva riflettuto parecchio in quei giorni, cosa davvero strana per lui, che non pensava mai. 
Era arrivato a una conclusione: lo amava, amava Harry. Sorrise tra sé e sé, pensandoci. 
Era stato così stupido a non capirlo prima, era così ovvio. 
Loro era un tutt’uno, una cosa sola. Loro erano i Larry e quasi rise a questo pensiero. 
Erano troppo giovani? Erano sbagliati? E a chi diavolo importava? 
Di certo non a lui.
Stranamente era stato il dolore tanto odiato a farglielo capire: era impossibile soffrire tanto per un semplice amico. Era come se gli avessero portato via una parte di sé. Doveva solo dirglielo e avrebbero avuto il loro lieto fine. 
– Dove sono gli altri? – domandò all’improvviso, come se avesse appena finito di comporre un puzzle a cui mancava l’ultimo pezzo. 
Zayn non rispose e Louis scoppiò a ridere. Prese immediatamente il proprio telefono cellulare e inviò l’sms che aveva appena scritto. Picchiettò contro il sedile dell’autista.
 – Io scendo qui. – urlò e l’uomo fermò l’auto. 
– Che cosa? – chiese sconvolto Zayn, ma Louis era già sceso. 
Correva tra le varie auto ferme nel trafficò della metropoli, in cerca di un fioraio.
Se doveva farlo, lo avrebbe fatto per bene.
 
Molla quei due e incontriamoci alle undici e mezza p.m. in cima all’Empire State Building.
 
Harry aveva fatto come gli aveva detto Louis e adesso si trovava nell’ascensore del grattacielo più famoso al mondo, diretto in cima. Piano dopo piano la gente arrivava alla propria destinazione e scendeva, così che ben presto rimase solo con i suoi pensieri. 
Cosa voleva Louis? Non lo aveva fatto soffrire già abbastanza? 
Ogni fibra del suo corpo voleva sperare, ma Harry aveva così tanta paura della prossima sicura delusione che cercava, invano, di non sperare. 
Finalmente arrivò all’ultimo piano e, preso un ultimo, lungo, respiro, attraversò la soglia e uscì fuori sul terrazzo. 
L’aria gelida lo colpì sulle guance e, incamminandosi alla ricerca di Louis, cominciò a fregarsi le mani in modo da riscaldarle. 
Lo trovò ad un angolo della balconata, con i gomiti posati sull’inferriata. Harry si schiarì la gola, facendolo voltare. 
– Ehi! – lo salutò Louis, sorridendogli. Harry si sentiva totalmente imbarazzato, così salutò leggermente con la mano, come solo un totale idiota poteva fare. 
Louis ridacchiò e a Harry venne da sorridere, perché era da tanto che non vedeva il suo amico così felice. 
– Perché mi hai fatto venire qui? – domandò e Louis si avvicinò a lui e gli consegnò il mazzo di fiori che aveva in mano. Harry inarcò un sopracciglio, davanti a quel dono. 
– Perché ho capito una cosa, finalmente. Oserei aggiungere. – disse Louis sorridendo. – E volevo dirtelo. Sono stato un totale idiota per tutto il tempo, ma d’ora in poi non sarà più così. Te lo prometto. –
 Questa volta fu il turno di Harry per sorridere. 
– Tutto qui? – domandò, guardandolo negli occhi. 
– Ti amo anch’io e non mi importa niente di ciò che pensano gli altri. – lo disse con quel leggero sorriso che alleggiava spesso sulle sue labbra, ma non negli ultimi tempi. 
E anche Harry sorrise, perché finalmente era successo. Quello per cui aveva sperato (e anche non sperato) era successo.
 Senza pensarci due volte, prese Louis per il colletto della giacca e lo tirò a sé. 
Finalmente poteva baciarlo. Finalmente si sentiva giusto.
Gli altri li raggiunsero poco prima della mezzanotte e li trovarono abbracciati stretti, tutti intenti ad osservare la famosa sfera di Times Square pronta a cadere. 
– Hanno fatto la pace, a quanto pare. – esclamò Niall, mettendosi le mani in tasca. Liam assestò una pacca sulla spalla di Louis e Zayn rise, perché era giusto così. 
Si guardarono e, mentre il popolo di New York faceva il conto alla rovescia, scoppiarono a ridere. 
Il cielo stellato quella notte era meraviglioso, disarmante e luminoso come non mai, ma niente, per Louis, era più brillante della loro felicità. Niente era più stupefacente del sorriso di Harry.  
– Che farete adesso? – domandò Liam, sicuramente preoccupato per quello che ne avrebbero pensato i manager e il mondo. 
 – E chi lo sa? Per adesso abbiano stanotte, a chi importa del domani? – disse Harry, ridacchiando e intrecciando le proprie dita a quelle di Louis.
 – Ora l’importante è essere felici.  – disse quest’ultimo, stringendo la mano dell’altro. 
– Ben detto. Andiamo a ubriacarci. – propose Zayn, circondando con le braccia le spalle di Liam e Niall. 
Questi ultimi si spostarono di scatto, cominciando a protestare, tra le risate di Harry e Louis. 
– Questo è un nuovo inizio, voglio ricordamene domani! –
 
Così come il 1°gennaio segue il 31 dicembre
Ogni fine è, in realtà, un nuovo inizio.
(cit.)

 
Zia Palla by the night.
Ok, ok, chiedo umilmente perdono per questo disastroso ritardo! Mi spiace davvero tanto, visto e considerato che il capitolo era pronto da un pezzo, ma io sono sempre stata oltremodo ritardataria. Spero vivamente di poter migliorare, in un prossimo futuro.
Comunque sia, questa è la fine, giovincelle care! Una fine lieta, ovviamente, dato che l'angst mi rattrista e non volevo inserirlo in questo contesto.
Per il momento non so con certezza se mi rivredete presto in questa sezione: ho molti progetti e molte idee, ma ben poco tempo e ispirazione! Vi garantisco, per chi fosse interessato, che tornerò lo stesso, probabilmente quest'estate, per ri-postare la versione corretta di
 One Big Happy Family, la mia vecchia long het. Aspetto l'estate perché per adesso tutte le mie energie (che sono ben poche) devono essere spese nello studio, visto che la mia situazione non è delle più rosee.
Su questa storia e questo capitolo non ho molto da dire, a parte che è la prima long che completo e che ci ho messo davvero l'anima nello scriverla, divertendomi e anche commuovendomi un pochino. Il resto del giudizio spetta a voi!
Detto questo, vi saluto! Sperando ardentemente di vedervi a giugno (se Dio vuole), vi lascio con dei
baci,
Zia Palla
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Zia Palla