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Autore: Gioacchino    18/02/2014    0 recensioni
La trama si sradica dalla serie madre a partire dall'episodio 3x13: l'ultimo episodio andato in onda, prima della pausa. Li avevamo lasciati così: "Emily che si risvegliava, ignara, nell'appartamento di Conrad Grayson, Miko che tirava delle conclusioni sul possibile coinvolgimento di Aiden nell'omicidio di Takeda e l'inaspettato quanto interessante ritorno negli Hamptons della prima moglie di Conrad."
Ora che il grande puzzle dei Grayson sembra resistere ai vari tentativi di Emily Thorne di sfasciarlo, non resta che spianare la strada per una nuova vendetta.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Conrad Grayson entrò nell’immensa tenuta di famiglia con gli stessi abiti di poco prima, stessa Hilton in seta azzurra, stesso pantalone bluastro e stesse scarpe lucide di colore scuro. Scese i due gradini che lo condussero nell’atrio e prima di raggiungere sua moglie Victoria e parlarle di Emily Thorne, si fermò un attimo a pensare.
Quanto ancora avrebbe dovuto premere su di lui e sulla sua “disordinata” famiglia il peso del passato e delle azioni impure commesse? Quale sarebbe stato il prezzo da pagare pur di allontanare tutti quei fantasmi che aleggiavano nella sua testa e nella sua casa?
Lanciò una veloce occhiata all’orologio Montblanc che teneva sul polso sinistro e, sfuggito ai suoi pensieri, si diresse dritto verso la sala ricevimento, dove trovò un nuovo personale al servizio della sua famiglia.
Conrad lo guardò con stupore: << dove diavolo è finito il vecchio staff? Possibile che non possa allontanarmi per qualche giorno senza che mi vengano riservate delle sorprese? >> la sua voce tuonò sicura fra le pareti della stanza, la nuova gente si fermò come pronta a ricevere nuovi ordini mentre dall'ampio giardino entrò, in tutta la sua eleganza, Victoria Grayson.
<< Mio caro marito, sarebbe un bene che tu ti allontanassi dalla casa quanto più possibile. >> il tono di risposta fu lo stesso degli ultimi anni, al contempo provocatorio e ironico, accompagnato da un lieve sorriso che chiunque, persino Conrad, avrebbe additato come falso.
<< Qualunque cosa sia successa qui, esigo delle risposte. >> l’uomo controbatté, facendo trasparire il limite di sopportazione, evidentemente sorpassato già da tempo.
Victoria sistemò lungo i fianchi il suo elegante completo turchese Michael Kors, i capelli raccolti in una ondulata coda la fecero apparire agli occhi del marito come una bellezza di cui si era ormai dimenticato, un qualcosa che adesso non gli apparteneva più perché entrambi troppo impegnati a farsi la guerra, per svariati motivi. La donna gli apparve così diversa che Conrad non poté non notare tutta quella eleganza, vista l’ora mattutina.
<< Dove stai andando? >> le chiese, squadrandola dalla testa ai piedi.
<< A concludere un accordo in galleria, sebbene queste non siano informazioni che ti riguardano. >> ancora una volta Victoria non risparmiò la provocazione; certamente non sarebbe stata lì a spiegare il perché suo figlio Daniel avesse licenziato il vecchio personale, eppure c’era comunque un argomento di cui bisognava parlare: Emily Thorne.
<< allora, che mi dici di quella truffatrice? >> continuò la donna di casa, riferendosi naturalmente alla signorina Thorne. << dorme bene nel suo nuovo letto? >>
Conrad versò del buon vecchio bourbon nel suo bicchiere e, lentamente, cominciò a sorseggiarlo.
<< I sedativi l’hanno talmente stordita che non si ricordava come fosse arrivata all'appartamento, eppure continuo ad avere l’impressione che ne sappia una più del diavolo. Come te, Victoria. >>
<< Ammiro la tua volontà nel non risparmiarmi offese gratuite, tuttavia stiamo parlando di Emily, colei che è stata capace di architettare un amore, un matrimonio e persino una gravidanza. Mio Dio, se ci penso non posso far a meno che sostenere la causa di Daniel. >> anche Victoria passò a versarsi il bourbon nel bicchiere, gli occhi scuri fecero comunque trapelare una certa soddisfazione nel sapere Emily Thorne sterile.
<< se toglierle la possibilità di procreare è la causa che nostro figlio ritiene giusta, allora non vedo l’ora di riavere una discussione con lui. >> Conrad sembrò l’unico lucido. Non aveva di certo perso di vista i suoi obiettivi eppure, nelle impurità di cui la sua anima si era macchiata, era stato l’unico a saper distinguere – ancora – il giusto dallo sbagliato.
  
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