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Autore: Cap Hecate    19/02/2014    3 recensioni
Due sconosciuti, quattro amici troppo impiccioni e un anno da vivere mese dopo mese. Un anno per conoscersi, viversi e innamorarsi.
"se solo avessi saputo prima che mi sarei ritrovato a dover ospitare il figlio di una sua collega di lavoro, forse mi sarei mostrato meno entusiasta di quell’appartamento ammobiliato poco distante dal centro di Londra"
[Ziam con accenni Larry e Nosh]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Josh Devine, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Story Of My Life'
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-  secondo trimestre -
 
[Maggio 2013]

Josh era sdraiato accanto a me in quel parco distante dall’università, entrambe le nostre teste poggiate sul suo inseparabile skate, ma, diversamente da me, lui non stava fumando: Niall e le sue abitudini salutari, che non avevano ragione di essere per quanto riguardava il cibo, lo aveva convinto a smettere. Tanti anni di amicizia non erano stati sufficienti a farmi fare lo stesso: invece Liam e il suo sguardo pieno di disappunto e la sua delusione quando fingevo di non notare il primo erano stati sufficienti a convincermi a non fumare in casa – potevo quindi sfruttare solo le pause universitarie o mi toccava fare tre piani di scale per poter accendermi una sigaretta, quel ragazzo era una tale seccatura.
-Si sono risolte le cose con Leeroy?-
Parlavo di Liam tanto raramente che non uno dei miei amici riusciva ad azzeccare il nome esatto, ma errori come quelli di Josh nessuno riusciva ad eguagliarli: non so perché, ma il nome Leeroy mi  faceva venire in mente un biondo ossigenato, patito di ginnastica artistica. Un tipo più distante da Payne non avrei mai potuto immaginarmelo neppure nei miei sogni più estremi: infatti non riuscì proprio a trattenermi dallo scoppiare a ridere, rischiando di farci sbattere la testa.
-E chi dovrebbe essere Leeroy? Il mio coinquilino si chiama Liam e non avevamo litigato.-
Non si poteva parlare di litigio, ma nelle due settimane seguenti la nostra scazzottata i nostri rapporti si erano per così dire abbastanza congelati, soprattutto da parte mia: non ero riuscito a guardarlo in faccia per giorni e giorni dopo il suo abbraccio, nonostante i suoi continui tentativi. Era stato adorabilmente a disagio, come un cucciolo al quale per sbaglio avessi pestato la coda: mai, come in quelle due settimane, avevo sentito la sua voce, timorosa di disturbarmi, ma allo stesso tempo desiderosa di restaurare un minimo di rapporto. E, alla fine, nonostante le mie inutili paranoie, ero crollato anche io: come potevo resistere a una cena presentante tutti i miei piatti preferiti e i suoi occhioni tristi? Sarebbe stata di una crudeltà assurda, quindi mi ero ritrovato, senza ben saperne il motivo, a scusarmi sia per essergli saltato addosso – che brutta immagine – sia per averlo evitato per quel lasso di tempo. Il nostro riavvicinamento aveva avuto comportato il ritorno degli abbracci nel nostro letto e, stranamente, quasi come una nuova abitudine, quelli sul mio, nostro divano.
-Liam, Leeroy: io non vedo tutta questa differenza e, fidati di me, avevate litigato ma ora siete tornati a tubare. Comunque, quando ti deciderai a presentarcelo e ad ammettere con te stesso che ti sei preso una sbandata per quel tipo.-
Era per quel motivo che io  non potevo permettermi di presentare Payne ai miei amici: io non avevo nessuna cotta per il mio coinquilino, ma era inutile tentare di convincere quei tre disadattati e non avrei mai messo a disagio Liam. Soprattutto perché il suo imbarazzo era solo una mia prerogativa, mie erano le sue guance arrossate e mio era il leggero tremore ogni volta che non era stato in grado di ribattere ad una delle mie battute – e come io non avevo mai avuto il piacere di conoscere i suoi amici o i suoi colleghi di lavoro, così lui avrebbe dovuto adattarsi a non conoscere una parte essenziale di me. Non so per quale motivo, però, l’idea mi desse tanto fastidio: non era necessario che io conoscessi ogni cosa di Liam, no? L’importante era essermi assicurato che il mio coinquilino non fosse un omicida, cosa che mi sembrava a dir poco improbabile ora che avevo conosciuto quell’anima candida di Liam Payne.
-Non mi sono preso una sbandata per il mio coinquilino, non sarebbe eticamente corretto.-
O meglio, una simile ipotesi avrebbe comportato la distruzione del nostro seppur fragile equilibrio: mi piaceva svegliarmi abbracciato a lui, preparargli la colazione, trovare il pranzo e la cena pronti, guardare un film insieme o osservarlo leggere, mentre io disegnavo, e soprattutto mi piaceva addormentarmi con lui. Se fosse sopraggiunta una infatuazione, o da parte o da parte sua, il nostro rapporto non sarebbe mai stato lo stesso: presto o tardi, se ciò fosse successo, sarei stato costretto a chiedergli di andarsene e, ora come ora, non ne avevo la ben che minima intenzione.
-L’importante è che tu ne sia convinto, Zaynie.-

***

[Giugno 2013]

-Per quale motivo imbianchi le case di tutti ma non la nostra?-
La vera domanda da porsi in quell’assolato pomeriggio di Giugno, uno dei pochi in cui ne io ne lui dovevamo lavorare, sarebbe stata relativa alle cause che spingevano Liam a rovinare i miei splendidi piani su come trascorrerlo restando sul divano a poltrire nel suo abbraccio: tuttavia il mio coinquilino era riuscito a colpirmi nell’orgoglio e, dopo aver discusso per delle ore sul colore da utilizzare, sui disegni che avrei dovuto realizzare, decidemmo di metterci al lavoro a partire dall’indomani. Il risveglio che fui costretto a subire aveva poco a che fare con quello cui ero abituato solitamente: Liam era decisamente più esaltato di me, quindi come punizione, mentre io sarei andato dal ferramenta per procurarmi le vernici adatte, lui avrebbe dovuto mettere in sicurezza tutti i mobili e i caloriferi – così impara a scrollarmi con così poca attenzione. Non avevo mai amato lavorare con un pubblico, ma come ogni volta Payne si era rivelato un’eccezione: nonostante stesse osservando il mio lavoro con occhi adoranti, non si era lanciato in complimenti entusiastici come Niall o in battute fin troppo squallide su come sfruttare il mio talento come Louis. Di certo non ero poi così interessato a praticare “body painting” sul corpo del mio migliore amico, il solo pensiero mi metteva incredibilmente a disagio: chissà come faceva Harry a sopportarlo? Liam aveva deciso che la sua, nostra adorata cucina poteva tranquillamente continuare ad essere bianca, ma il salotto avrebbe dovuto essere ridipinto di un bel rosso acceso, con la sola eccezione dello spazio vuoto tra le due finestre, proprio alle spalle del divano: su fondo nero avrei dovuto rappresentare il celebre quadro di Munch, “Il Vampiro” – era assurdo che uno dei miei quadri preferiti fosse anche uno di quelli preferiti di Liam, nonostante ormai avrei dovuto farci l’abitudine tra film e libri. Ci dividemmo i lavori, mentre io mi occupavo del murales a lui toccava il compito di dare la prima mano di colore sulle mura della sala: mi sarei occupato personalmente di quella definitiva, non potevo permettermi di lasciare nelle mani di un principiante il compito di imbiancare casa mia, nostra – dopotutto io non morivo dalla voglia di gettarmi in mezzo alle fiamme di un incendio, quello era e sarebbe rimasto compito suo.
-Zaynie?-
Sentirmi chiamare con quell’assurdo vezzeggiativo fu l’incentivo necessario a far si che mi girassi ad osservarlo con aria scettica: mi sarei aspettato qualsiasi cosa, ma non di ritrovarmi con un’enorme macchia di vernice rossa su una guancia – forse una mossa simile me la sarei aspettata unicamente da Louis, di sicuro non dal controllato e impeccabile Liam Payne. E forse lui si sarebbe aspettato che io ribattessi in qualche modo, magari iniziando con lui un’infantile battaglia a colpi di vernice: di certo non si sarebbe mai aspettato di diventare mio modello – non tutte le idee di Louis Tomlinson erano da buttare. Dovevo decisamente essere impazzito, però, o non mi sarei mai ritrovato in questa situazione: non con Liam totalmente nudo, deciso a lasciarmi usare come tela bianca il suo corpo, splendidamente scolpito da ore e ore di allenamento – avrei dovuto iniziare ad utilizzare il mio tempo libero per andare in palestra e decisamente evitare di arrossire tanto facilmente di fronte al suo evidente imbarazzo. Non sapevo ancora cosa avrei rappresentato, ma decisi di utilizzare il nero come sfondo – fortunatamente mi ero finalmente deciso a comprare vernice non tossica – e rimasi incantato nel vedere come rabbrividiva e si sforzava a rimanere immobile sotto il tocco delicato del pennello: parti da una zona abbastanza innocente come i piedi, osservando come si contorcevano le dita dei piedi sotto le setole, per poi risalire lungo tutto il corpo, ringraziando la mia carnagione scura che non mostrava il mio imbarazzo. Poi vidi azzurro ghiaccio, come gli occhi di chi mi aveva consigliato quella tecnica, in lunghe linee diseguali lungo i suoi fianchi, piccoli cerchi verdi sul suo stomaco: ed infine mi venne l’idea giusta, l’ispirazione per il mio capolavoro – ripassai velocemente di nero i disegni già fatti prima di riprodurre sul suo corpo, come un’immagine speculare di me, i miei tatuaggi. Vedere qualcosa di mio sul suo corpo era a dir poco elettrizzante e, a mio parere eccitante, sia per me sia per il mio amico: l’accenno di erezione che io riuscivo a nascondere meglio grazie ai miei skinny era gemella della sua che, per mia sfortuna, non era celata da alcunché se non dalla mia vernice nera - dovevo ringraziare il mio autocontrollo se riuscì ad evitare di distruggere cinque mesi di pacifica convivenza.
-Grazie Leeyum.-

***

[Luglio 2013]

-Andiamo Zayn, fra un po’ torneremo a casa: certo che è proprio da te non riuscire a rilassarti neppure in vacanza. Non è che senti la mancanza del tuo adorato coinquilino?-
Quale impulso masochistico mi aveva spinto ad accettare a Gennaio l’invito a trascorrere le due finali di vacanza al mare insieme ai miei cosiddetti amici? Soprattutto considerando il fatto che in quella settimana le battute non si erano per nulla risparmiate: Niall aveva trovato nel mio cellulare le foto che avevo fatto a Liam dopo averlo utilizzato come una tela, ma non potevo permettere che quel capolavoro e le emozioni che mi aveva suscitato andassero perduti. Ora tutti e quattro conoscevano la sua faccia ed io mi ritrovavo ad essere vittima di due coppie che avevano scelto di passare le loro vacanze immaginandosi come mie nuove figure parentali: il che aveva generato da parte mia nuove battute su chi fossero le donne e chi gli uomini in quella improbabile orgia che avevano deciso di attuare – orgia che speravo rimanesse solo un’idea nella mia mente, quindi mi costringevo a non rispondere alle loro battute. Niall, però, rimaneva un’eccezione come sempre nella mia vita: nonostante le sue continue battute sapevo che in realtà era preoccupato per me e per la mia inusuale insonnia – era una settimana, esattamente da quando ero partito, che mi ero riscoperto incapace di addormentarmi.
-Sto bene Nialler, davvero.-
Sapevo bene a cosa era dovuta la mia insonnia, ma non potevo davvero credere che ciò che mi stava così duramente tormentando fossero la paura e i sensi di colpa: non sopportavo di ricordare il litigio che aveva visto divisi Liam e me pochi giorni prima della mia partenza. Non riuscivo neppure a ricordare quale che fosse il motivo, forse perché non era davvero importante e ciò che lo aveva suscitato era il semplice fatto che non avessi avvisato Payne se non pochissimi giorni prima della partenza: sapevo di essere in errore, ma non avevo mai sopportato di sentirmi attaccato – più lui continuava a darmi contro più io non riuscivo a controllarmi, aizzandolo sempre di più. I muri che avevamo imbiancato e soprattutto il mio splendido murales erano stati i testimoni di alcuni dei peggiori insulti che io e lui ci eravamo rivolti: nonostante i miei tentativi di evitare qualsiasi tensione di carattere sessuale per non rovinare il nostro rapporto, stavamo camminando lungo il filo del rasoio a causa della mia noncuranza. E poi era successo ciò che più temevo: nell’intimità della mia, nostra camera, esattamente il giorno prima che io partissi, Liam aveva deciso di scusarsi per permettermi di partire e godermi la mia vacanza – avrei decisamente preferito che questo non fosse mai accaduto, tanto la vacanza ormai era rovinata.
-Zayn, non vuoi dirmi cosa è successo tra te e quel tipo?-
Come tutte le sere mi ero ritrovato abbracciato a lui, nonostante fossero giorni che questo non avveniva, e immediatamente avevo sentito la tensione abbandonare i miei muscoli: come sempre Liam profumava di casa e familiarità – come potevo sentirmi a disagio con una delle persone più importanti della mia vita? Ma tutto cambiò, fu distrutto a causa sua. Di quella notte ricordavo ogni cosa: i brividi sulle braccia sotto le sue carezze, quelli sul collo sotto il tocco leggero delle sue labbra di cui già sentivo la mancanza – amavo e odiavo le sensazioni che quel pompiere mi faceva provare, ma non riuscivo a trovare la forza per fermarlo. Non con la consapevolezza che avrei dovuto salutarlo solo dopo poche ore e non vederlo più per due lunghissime settimane: sentivo la sua mancanza ancora prima di essermene andato e con tutto il tempo che avevo sprecato litigando, quando invece avrei dovuto unicamente godermi la sua presenza, non potevo proprio pensare di allontanarlo. Non lo allontanai neppure quando le sue labbra passarono dal mio collo alla mascella e da lì sempre più vicine alla mia bocca finché, delicate come due petali di rosa, non si posarono sulle mie. Un bacio dolce e casto come non ricordavo di aver mai ricevuto.
-Ho sbagliato Niall e ho paura di affrontare le conseguenze del mio errore.-
Non avrei mai dovuto permetterglielo, sapevo che un qualsiasi coinvolgimento romantico da parte nostra avrebbe distrutto tutto quello che era successo tra di noi: per questo non riuscivo a dormire, temevo di rivivere anche in sogno quel momento dolcissimo, ma che aveva segnato l’inizio della nostra fine.
-L’amore non è mai un errore, Zaynie.-

***

Note personali: Prima di qualsiasi altra cosa, vorrei ringraziare chiunque abbia dato mostra di apprezzare questa storia con recensioni, inserendola tra le preferite, le seguite o le ricordate. Grazie di cuore davvero, ci tengo tanto ad Home e oggi ho scritto la parola fine, cosa che mi ha abbastanza rattristata devo ammetterlo; mancano due capitoli e poi (molto probabilmente) stavo pensando ad uno spin off Larry, nonostante i miei problemi a scrivere di loro. Comunque, mi piacerebbe davvero molto sapere che ne pensate delle idee malsane di Lou, dei Nosh e soprattutto dei miei Ziam adorati (nonostante siano idioti) <3
Come avete visto non sono molto brava a scrivere le noti finali capitolo, ma me la cavo decisamente meglio nello scrivere le risposte alle recensioni xD
P.s: che ne pensate di un Leeyum con dipinti addosso tutti i tatuaggi di Zayn? O meglio, quasi tutti ^^
 
   
 
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