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Autore: Tina_Legolas    19/02/2014    2 recensioni
Unconventional story, proprio come nel titolo, è una storia particolare nata da un sogno che ho fatto alcuni mesi fa e che non ho potuto far a meno di scrivere.
I personaggi principali sono Lindir e una nuova ragazza, Lory, giunta da un mondo lontano, Asgard. Vivrà a Gran Burrone, ma Loki ha alcuni piani per loro e non esiterà a metterli in pratica.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arwen, Elrond, Lindir, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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--- CAPITOLO 2 ---
 

Erano passati quasi tre mesi dall'attacco di Loki, il tempo trascorreva tranquillo, non c'erano state visite sgradite e nessuno del popolo di Asgard si era fatto vedere.

Da alcuni giorni re Elrond e Lindir erano partiti, scortati da un gruppo di elfi, per il regno di Lothlorien, lasciando Lory in compagnia di Arwen e dei gemelli Elladan ed Elrohir.

“Ti manca la tua gente?”

Lory era seduta su una bellissima gradinata di pietra bianca e fissava il tramonto, così simile al tramonto della sua Asgard, il sole dalle calde tonalità rossastre che avvolgeva ogni cosa di fronte a lei. La voce la distolse dai suoi pensieri e alzò lo sguardo voltandosi dietro di se, re Elrond si stava avvicinando sedendosi di fianco alla giovane. Doveva essere appena rientrato.

“Un po'. Però ho più nostalgia di Asgard...”

“Com'è?” chiese incuriosito Elrond.

“La chiamiamo la città dorata...” disse voltandosi di nuovo di fronte a se “Non esistono parole per descriverla...” sorrise, ma poi inclinò la testa pensosa “Ma voi potete vederla!” esclamò “Nella mia mente...” disse porgendogli una mano.

Elrond prese la mano della giovane nelle sue e chiuse gli occhi.

“Ora so perchè ti manca quel posto...” sorrise il sovrano riaprendo gli occhi.

Anche Lory sorrise.

“Presumo che Loki sia il moro, dai tuoi racconti. Chi era il ragazzo dai capelli biondi? Sembravate amici...”

Lory sorrise “Esatto. E' Thor. Il futuro re di Asgard...” sospirò “Chissà che cosa gli avrà raccontato Loki per giustificare la mia scomparsa...Thor è un bravissimo ragazzo, ma è troppo ingenuo...” si voltò verso il sovrano “Ma non posso continuare a rimuginare su questo...”

Alcuni passi dietro di loro li fecero voltare.

“Mio signore Elrond...” lo chiamò Lindir.

“Si, Lindir.” disse il sovrano guardandolo.

“Ci sono delle missive per voi da...” ma l'elfo non finì la frase piegandosi in due con una smorfia di dolore dipinta sul viso.

Elrond scattò immediatamente in piedi, impedendo al giovane elfo di cadere a terra, Lory fu subito al suo fianco.

“Lindir che hai?” chiese spaventata la giovane. In quei mesi si era avvicinata molto a quell'elfo, anche se continuavano a punzecchiarsi a vicenda ormai a livello d'amicizia. “E' pallidissimo...” disse sussurrando sapendo che il sovrano l'aveva udita benissimo.

“Portiamolo dentro. Resisti...” disse poi rivolto a Lindir.

Lindir continuava a digrignare i denti.

Raggiunte le camere del re lo coricarono sul letto, Elrond fu subito al suo fianco.

“Posso fare qualcosa?”

“Fuori. Aspetta li...”

“Ma...” cercò di ribattere la giovane..

“Ti prego non costringermi a buttarti fuori...”

Lory si accorse solo in quel momento che teneva ancora nella sua mano quella dell'elfo e che quest'ultimo la stava stringendo. Riuscì a liberarsi dalla presa ed uscì chiudendo la porta alle sue spalle.

Si adagiò al muro di fianco alla porta e attese quelli che le sembrarono minuti eterni, sentiva qualche lamento, dei passi, rumori di vetro che cozzava contro altro vetro.

Doveva immaginarselo che qualcosa sarebbe successo, che qualcosa sarebbe andato storto, non aveva vissuto periodo più felice in tutta la sua vita, non poteva essere vero.

La porta si aprì, Elrond le fu subito accanto accovacciandosi di fronte a lei.

“Come sta?” chiese, preoccupata, con voce bassissima.

“Sta riposando, ma per ora sembra tutto tranquillo. Staranno bene...”

“Staranno? Chi staranno, cosa sta dicendo? Li dentro c'è solo Lindir...”

Elrond sospirò passandosi una mano dietro al collo e scostando leggermente i lunghi capelli corvini che gli si erano impigliati nel collo alto della veste.

“Sta crescendo qualcosa dentro di lui...anzi direi più qualcuno...”

Lory sgranò gli occhi cercando di comprendere le parole del re che la fissava dritta in viso.

“Cosa?”

“L'ho visto, ne sono certo...”

“Io non...”

“UnBambino...” disse tutto d'un fiato.

“No. No, è impossibile. E' un masch...” le si bloccarono le parole come se la lingua fosse stata improvvisamente ghiacciata. Ghiacciata. Era la parola esatta.

“Da quanto tempo?” chiese in un sussurro appena udibile anche per l'elfo.

“Da quello che vedo io, si e no, tre mesi...”

Lory chiuse gli occhi, un'improvvisa rabbia la invase.

“Loki!” ringhiò.

Elrond alzò le sopracciglia guardandola.

“Cosa?”

“E' stato Loki!” disse cercando di mantenere la calma. “Lindir è stato colpito dalla magia di Loki...esattamente tre mesi fa. Parlavano già quando io sono arrivata, non so cosa gli abbia detto Lindir, qualcosa che ha fatto arrabbiare Loki e...”

“Calmati! E...?”

“Loki ha già avuto dei figli...”

“Non lo voglio sapere, credo di aver inteso...” disse alzandosi e porgendo poi una mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi.

“Lindir lo sa?”

Elrond scosse il capo.

“Non sa nulla, sta riposando adesso. Non so come dirglielo...”

“Immagino...” sospirò Lory “Non la prenderà bene...”

“Vorrei che fossi tu a parlargli, vi siete molto avvicinati in questo periodo...”

“Io?” chiese allibita “Non sono la persona più adatta a certe rivelazioni...”

“Da quel che ho capito non è la prima volta che ti capita di gestire una situazione simile...” cercò di convincerla il sovrano.

“Si, ma Loki sapeva benissimo quello che stava facendo. Lindir ne è totalmente inconsapevole e per prima cosa chiederà di sbarazzarsene, io cosa dovrei dirgli?”

“Non se ne sbarazzerà...” disse Elrond.

“Come fate ad esserne così certo?”

“Perchè per noi elfi uccidere un bambino, non ancora nato, è un'onta che non possiamo neanche pensare di sopportare e perchè, se anche solo l'avesse in mente, gli farei cambiare idea...”

“La cosa dovrebbe tranquillizzarmi?” chiese Lory.

Elrond la guardò appoggiandogli poi una mano sulla spalla, accarezzandola, cercando di tranquillizzarla.

“Entriamo...” disse il sovrano spingendola delicatamente e aprendo la porta.

Lory si avvicinò al letto sedendosi sulla sponda vicino all'elfo, che era avvolto in una candida coperta argentea.

Quando Lindir si sentì accarezzare il viso aprì leggermente gli occhi.

“Lory...” disse flebilmente.

“Hey, ciao...” le rispose la giovane.

Il sovrano si sedette su uno sgabello che era stato posto vicino al letto.

“Cos'ho?” chiese l'elfo.

Lory guardò Elrond che fece un gentile gesto con il capo dandogli la parola.

“Perchè non parlate? Cosa c'è?” chiese preoccupato.

“Non ti agitare...” disse Lory.

“Non mi dovrei agitare? Come?”

“Sta calmo...” disse prendendo un lungo respiro cercando le parole “Lindir, ti dobbiamo dire una cosa, ma tu devi stare calmo. Va bene?”

Lindir ingoiò rumorosamente portandosi la mano a coprire il ciondolo che portava al collo.

“Non è di quello che parliamo Lindir...” disse il re vedendo la ragazza non capire il gesto.

“Vi prego ditemelo, mi state uccidendo...”

“Va bene, allora...ti ricordi quando sei stato atterrato da un colpo di Loki?”

Lindir annuì.

“Va bene...”

“Smettila di ripetere “Va bene”, non va bene per nulla...perchè parli tu? Mio signore?” disse agitato.

“Ascoltala Lindir, non è semplice quello che stiamo cercando di dirti...”

“Subito dopo il colpo non sei stato molto bene, pensavamo fosse la botta, non ci abbiamo dato molto peso, purtroppo Loki aveva in mente altro...”

“Dimmelo.”

“Lindir...”

“Veloce, se devi comunicarmi qualcosa di spiacevole voglio saperlo subito...”

“AspettiUnBambino..” disse tutto d'un fiato.

Lindir trattenne il respiro.

“Co...cosa?” chiese con la voce più alta di qualche ottava.

“Devi averlo fatto arrabbiare non poco...”

Lindir guardava i due presenti con occhi spiritati.

“E' uno scherzo vero? Lory è opera tua come al solito, smettila di fare così, perchè non ridi?”

“Lindir non stiamo scherzando, te lo posso giurare...” disse accarezzandogli una guancia.

“No...no...” sussurrò.

“Adesso non prenderla male però, non ti devi agitare...”

“Sono un maschio, non posso aspettare nessun bambino!!!” urlò.

Lory chiuse gli occhi.

“Lindir non mi sono sbagliato, posso anche dimostrartelo se vuoi...” disse il sovrano abbassandogli la coperta e posando una mano sul ventre dell'elfo avvolto nella lunga stoffa porpora.

“Chiudi gli occhi...” disse il re posando poi una mano su di essi.

Lory non sapeva cosa stava facendo, in quei mesi aveva visto e conosciuto alcune pratiche degli elfi, tra cui pratiche magiche, a lei oscure, tipiche di quel popolo.

Pochi attimi dopo il re si alzò andandosi a risedere sullo sgabello.

Lindir si ammutolì per diversi minuti.

“Non...” la sua lingua era come legata “Mio signore...” lo chiamò.

“Lindir non c'è molto da fare...”

L'elfo si ricoprì con la coperta sprofondando nei cuscini e chiudendo gli occhi.

“Perchè mi avrebbe fatto una cosa simile?” chiese infine, questa volta rivolto alla giovane.

“Non ho sentito la prima parte del vostro discorso, penso che non abbia preso bene qualcosa che gli hai detto e per Loki è una cosa comune avere figli...”

Lindir mugugnò qualcosa che i due non compresero.

“Lo sai vero il discorso che sto per farti?...” disse Elrond.

“Lo conosco. Ma vi prego, mio signore. Io non posso...”

“Lindir, no. Non ucciderò tuo figlio...” disse Elrond prendendo una mano fra le sue.

“Mio signore Elrond, vi scongiuro...”

“No, Lindir...sai che non lo farò. Che sia tu non cambia le cose...”

Lindir sentì gli occhi pungere, non riusciva più a trattenere le lacrime che bagnarono le guance diafane dell'elfo.

Lory, alla vista delle lacrime, si addolcì abbassandosi ad abbracciare l'elfo che ricambiò subito l'abbraccio. Era la prima volta che si abbracciavano.

“Lory penso che tu abbia qualcosa da dirgli. Vi lascio soli, passerò fra poco...sarò nella camera qui a fianco se avete bisogno...” disse il re alzandosi.

Quando la porta fu chiusa Lory si alzò di nuovo a sedere asciugando con una mano le lacrime dell'elfo.

“Non piangere...” cercò di sorridergli “Su, fammi spazio...”

Lindir si scostò permettendo alla ragazza di stendersi di fianco a lui. Lory si sorreggeva su un gomito usando l'altra mano per sistemare i capelli all'elfo.

“Non è una cosa così tremenda sai?” disse.

Lindir la guardò di traverso.

“Non scherzo, non guardarmi così...Ho visto Loki quando aspettava i suoi figli...”

“Mi rende più tranquillo conoscere questa storia...”

Lory sorride.

“Scusa, non sono brava a confortare la gente...”

Lindir sospirò fissando il soffitto.

“Io non posso crederci, non riesco...”

“Penso che tra poco meno di un mese non potrai più far finta di nulla...”

Gli occhi di Lindir si velarono di nuovo.

“Hey, no! Basta piangere...” disse Lory prendendo il suo volto fra le mani “Non risolverai nulla piangendo...”

“Cosa faccio adesso, Lory?”

“Nulla...” disse lei continuando a fissarlo “Te ne stai calmo e tranquillo...”

“Come fai ad essere così tranquilla? Questa non è una cosa normale, te ne rendi conto?”

“Lindir, ci sono passata con Loki per ben due volte, per me è normale...”

“Racconta...”

“Credimi non vuoi saperlo...”

Lindir sgranò gli occhi terrorizzato.

“No, no, no...non in quel senso, è andato tutto bene e non ha avuto nessun problema, tranne per quanto riguarda la specie dei figli, ma Loki ha seri problemi mentali...”

“Spe...specie?”

“Loki era giovanissimo quando ha avuto il primo...figlio...un cavallo per l'esattezza, con otto zampe....e poco dopo ha avuto tre gemelli, un lupo, un serpente e una bimba al momento a capo degli inferi..."

Lindir era sempre più terrorizzato e stava iniziando a tremare visibilmente.

“Lindir non ti spaventare, è stato lui a scegliere questa cosa, non è il tuo caso. Tu l'hai visto! E' un bambino, due gambe, due braccia, una testa, due orecchie...lui o lei è solo tuo e di nessun altro.”

“Cosa stai dicendo? Io io io.....” gli si bloccarono di nuovo le parole, respirò profondamente prima di continuare “Non posso, non è naturale, non...” scoppiò in singhiozzi.

“Oh Lindir....” lo chiamò abbracciandolo e stringendolo a se dove l'elfo nascose il volto nella curva del collo della giovane. “Avrai un figlio, non sei felice?”

“No...” mugugnò.

“Perchè?” chiese la giovane.

Ma l'elfo non rispose.

Bussarono alla porta, ma i due non si girarono.

“Tutto bene?” disse Elrond, entrando nella stanza, trovando la giovane adagiata sul letto e l'elfo scosso dai singhiozzi.

Lory poteva vedere il re in viso e scosse leggermente il capo in segno negativo.

“Fra poco ceneremo...”

“Non ho fame...” mugugnò Lindir.

“Lindir devi mangiare...” disse il sovrano “Vediamo così se funziona. Lindir ti ordino di scendere a cena...”

“Vi prego non fatelo...” disse scostando appena il viso dal collo della giovane.

“Se è questo che mi obblighi a fare lo farò. So che non disubbidirai mai a un mio ordine...Lindir non farti obbligare in questo modo...” disse, avvicinandosi, appoggiando le mani sulle spalle del giovane elfo aiutandolo a sedersi sul letto.

“Lindir, lo so che questa rivelazione ti ha sconvolto ed è quello che vuole l'essere che ti ha fatto questo, ma tu non puoi lasciarti abbattere. Reagisci...so che tu non sei così...”

Lindir annui fissando la coperta che gli copriva le gambe.

“Mi aspetto di trovarvi giù fra poco...”

L'elfo annuì di nuovo seguendo il sovrano uscire dalla porta.

“Va meglio ora? Come ti senti?”

“Non so come dovrei sentirmi, meglio di prima?” cercò di sorridere fissando sempre la coperta.

“Nausee? Voglia di qualcosa?”

Lindir scosse il capo, Lory non era certa che avesse seriamente compreso quello che gli aveva appena chiesto.

“Bhe, meglio così...” gli sorrise “Su ti aiuto, scendiamo a cena...”

 

**

 

Lory l'aiutò a risistemare i lunghi capelli castani e gli aggiustò il vestito che si era leggermente scomposto rimanendo coricato, infine gli porse il sottile diadema che si trovava sul piccolo tavolino.

“Tutto bene?” disse, prendendolo sottobraccio, intanto che camminavano diretti alla sala da pranzo.

Lindir annuì.

“Fammi un sorriso su...” disse la giovane.

Lindir la guardò cercando di rimanere serio, ma alla fine sorrise. Lory gli rispose con un altrettanto sorriso sincero.

Entrarono nella sala, altri elfi erano già seduti alla tavola, Elrond capotavola e due posti liberi, alla sua destra e alla sua sinistra, che aveva riservato a loro.

I due si sedettero ai loro posto seguiti da un sorriso di re Elrond.

“Stavo pensando che non sareste scesi...”

“Lindir non avrebbe mai disubbidito ad un vostro ordine...” disse Lory guardando il giovane elfo.

“Possiamo iniziare allora” facendo gesto di servire in tavola.

Non proferirono parola per metà cena. Lindir, boccone dopo boccone, molto lentamente aveva svuotato il piatto, non alzando mai la testa da esso.

“Mio signore Elrond ditemi che è tutto uno sbaglio, vi prego...” disse Lindir , quasi sussurrando, oscurandosi in volto .

“Lindir, purtroppo sono sicuro di quello che ho visto e ho anche guardato nel tuo futuro...”

“No...” pigolò l'elfo.

“La amerai come non hai mai amato nessuno in vita tua...” disse il sovrano con aria trasognata rivivendo la scena.

“La amerai?” rimuginò la giovane “E' una femmina???” esclamò Lory.

Lindir sgranò gli occhi.

“Scusatemi...” disse all'improvviso alzandosi uscendo dalla sala.

Lory, colta alla sprovvista, lasciò il tovagliolo sul tavolo e lo raggiunse.

“Lindir!” lo chiamò, correndogli dietro, ma l'elfo era più veloce di lei e riuscì a raggiungere le sue camere, chiudendosi dentro.

“E no caro...” disse fra se Lory usando la magia per aprire la porta.

Lindir era in piedi di fronte alla finestra aperta.

“Perchè sei scappato?” chiese la giovane.

“Ho bisogno di rimanere solo, ti prego vai giù...”

“Non ci penso neanche...” disse Lory, avvicinandosi, abbracciandolo da dietro e appoggiando le mani sul suo ventre ancora piatto. Lory sorrise.

“E' una bambina...” sussurò l'elfo coprendo la mano della giovane con la propria.

“Si, Lindir...” sorrise la giovane appoggiando la fronte alla schiena dell'elfo.

“Non posso essere padre, non così...” disse Lindir con voce atona.

“Sarai un buon padre, in qualsiasi modo avrai la tua bambina...”

Lindir strinse la mano della giovane con cui intrecciò le dita.

“Sicura?”

“Ne sono certa...” sorrise facendolo voltare “Non poteva capitare nulla di meglio a questa piccola...”

Lindir sorrise.

“Non mi state prendendo in giro vero? Non sei d'accordo con re Elrond...”

“Non abbiamo ordito nessun piano contro di te, Lindir...” disse Elrond entrando in camera con un flebile sorriso sulle labbra “Credici, continua a crederci perchè tra pochi mesi l'avrai fra le braccia e saprai che non è un nostro inganno...”

“E poi aspetta un mese e prova a dirmi che ancora non ci credi...” disse la giovane imitando con le mani il pancione.

Lindir rise.

“Così ti vogliamo...non permettere a niente e nessuno di toglierti il sorriso, specialmente per una cosa così bella. Se Loki voleva punirti ha decisamente sbagliato e noi saremo sempre al tuo fianco, per qualsiasi cosa, per qualsiasi aiuto tu abbia bisogno. Non sei solo, Lindir...” disse la giovane.

“Grazie...” disse abbracciandola, poi si rivolse al sovrano “Io...”

"Va tutto bene...” disse Elrond abbracciandolo “Cosa vuoi fare ora? Andrai via per un po'...?”

“No..” sorrise in direzione del sovrano “Rimarrò qui...”

Elrond annuì.

“Devo tornare in sala...se volete restare non ci sono problemi, il signorino qui presente mi sembra che abbia mangiato...”

Lory sorrise “Si, sembra anche a me...” disse soddisfatta.

“Riposatevi...a domani”

“A domani mio signore...”

“Buonanotte...” disse infine prima di ritornare ai suoi impegni regali.

  
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