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Autore: Niky Son    19/02/2014    4 recensioni
Raccolta di one-shot.
In un Universo dove i saiyan e i terrestri sono in guerra e dove Goku viene ucciso da Vegeta, quest'ultimo rapisce il piccolo Gohan e lo porta con sé sul pianeta dei saiyan, per farlo divenire uno spietato guerriero assassino.
Dopo vari anni, dove la terra è di proprietà dei saiyan, Gohan incontrerà una persona che gli cambierà la vita nuovamente, forse per sempre.
Mia prima raccolta dove Gohan è OOC.
Grazie per l'attenzione e spero che vi piaccia
Niky Son
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Vegeta, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2-Due mondi diversi.
 -Principe Gohan, la vuole suo padre-
-Va bene-
Un ragazzo sui diciannove anni uscì dalla sua camera e con passo deciso si diresse nella stanza reale, dove lo aspettava il padre, re del pianeta.
-Padre…-
-Gohan, sei il mio unico figlio maschio, il mio erede al trono, sei uno dei Saiyan più forti del pianeta. Dopo anni e anni di allenamento sei pronto per andare sulla Terra, ho bisogno di schiavi terrestri: soprattutto femmine, in modo che anche tu ti possa divertire- Annunciò Vegeta dirigendosi verso il figlio, che intanto si era inchinato.
 -Certo padre, farò del mio meglio- Sorrise compiaciuto il principe.
-Se qualcuno prova a ribellarsi puoi farlo fuori senza alcun problema, ovviamente.- Il Saiyan più piccolo annuì e una volta che si fu alzato si diresse fuori dal palazzo, pronto per partire verso la Terra. Grazie alle nuove tecnologie il viaggio durò una mezz’ora: Gohan si diresse subito in città, pronto per far schiavo qualche terrestre.
-Gohan!-
-Kadisha!- Il mezzo sangue vide una ragazza avanzare verso di lui, i due si baciarono appassionatamente.
-Ieri ho lasciato Lena solo per te- Disse Gohan continuando a baciare la Saiyan.
-Gohan- disse uno dei comandanti dell’esercito Saiyan al principe.
-Idiota non vedi che ora sono impegnato?-ringhiò il mezzo saiyan e la saiyan si staccò a malavoglia da quello che adesso era il suo fidanzato.
-Dimmi- Disse il moro al comandante.
-Tuo padre suppongo che ti abbia già detto la missione: prima vai, prima finisci- Gohan si alzò in volo e iniziò a perlustrare la zona, in cerca di qualche fuggitivo: voleva far fuori qualche terrestre. Dopo vari minuti di ricerche inutili trovò due persone che stavano scappando: un malvagio ghigno si dipinse sul suo volto e atterrò velocemente davanti ai due malcapitati.
 -Non si scappa dai Saiyan- Li rimproverò il figlio di Vegeta, erano una ragazza di circa gli stessi anni di Gohan e un uomo di circa quaranta anni, capelli ricci e neri e occhi celesti, era muscoloso, ma non arrivava minimamente al livello dei temibili guerrieri. L’uomo si era avvicinato al saiyan, quest’ultimo gli puntò un Ki Blast contro.                -Non provare ad avvicinarti, lurido terrestre- Ringhiò Gohan.
 -Perché fate questo?- Chiese l’uomo, arrivando davanti al mezzosangue sotto gli occhi attoniti della figlia.
-Perché vive chi è più forte- Rispose secco Gohan, lanciando il raggio energetico verso l’uomo: il Ki Blast attraversò il corpo dell’uomo, ponendo fine alla sua vita.
 -Papà!- Urlò la ragazza, correndo verso il corpo senza vita del padre.
 -Perché lo hai fatto?-
-Non ti preoccupare, fra poco lo raggiungerai anche tu- Rispose il ragazzo puntando la mano sul corpo di lei, i due si guardarono negli occhi: gli occhi neri dei saiyan contro gli occhi dei Terrestri. Il mezzosangue vide la determinatezza negli occhi celesti della ragazza, intuì subito che aveva un bel caratterino.
-Sei solo un bastardo- Sibilò la terrestre.
-Non ci si rivolge così al Principe della stirpe più forte dell’universo, pagherai diventando la mia schiava e ti prometto che ti renderò la vita un inferno. Ricorda un cosa: io mantengo sempre le mie promesse- Annunciò il moro, colpendo violentemente la terrestre con un pugno allo stomaco, se la caricò su una spalla e ritornò nella navicella: nonostante avesse catturato solo una preda era molto soddisfatto del suo operato. Entrò nel palazzo reale, dove abitava, notò che il padre non era presente, così si diresse verso altri schiavi.
-Portatela nella mia stanza- Ordinò il Principe ai Terrestri, andandosene velocemente per allenarsi, vide Vegeta combattere con altri saiyan, Gohan sorrise orgoglioso: suo padre era il più forte di tutto l’universo, era molto ambizioso, voleva superare sempre i suoi limiti.
-Gohan, che ci fai qui fuori? Entra- Gli ordinò il padre, visibilmente arrabbiato.
-Non ti permettere mai più di restare fuori a guardare i miei allenamenti, capito?- Gli urlò contro il Re, il mezzosangue si prese anche uno schiaffo da parte del padre, ma non disse niente.
-Forza combattiamo, adesso avrai la punizione che ti meriti- Continuò Vegeta, spingendolo nella stanza.
-Vegeta, non sembri un po’ esagerato?- Intervenne Bulma. -Taci donna, non hai diritto di parola qui. Vedi di stare in silenzio o avrai una bella punizione anche tu- Rispose in modo scontroso il Saiyan, preparandosi al combattimento, Gohan non pensava a quello però: da quando aveva incontrato quella Terrestre non pensava ad altro. Era attratto fisicamente da lei, ma non era una novità, andava a letto con sette ragazze diverse in sette giorni diversi, non l’avrebbe certamente trattata in modo diverso dagli altri schiavi, avrebbe avuto il giusto trattamento. -Devi stare attento quando combatti, imbecille! Hai abbassato la guardia- Lo rimproverò. Il mezzosangue incassò un pugno all’altezza dell’addome e un calcio sulla mascella, che gli spaccò il labbro.
-Ah, sei un incapace. E’ per questo che oggi avrai una punizione dolorosa, così impari a pensare ad altro, Lerxis mi ha detto che durante la missione lo hai insultato, eri troppo impegnato a baciare Kadisha. Devi smetterla, ti stai distraendo troppo in questo periodo, puoi farci quello che vuoi con la tua troia, ma non quando devi affrontare missioni o combattere, capito?- Vegeta continuava ad insultare il figlio, mentre scaricava sul corpo del mezzo Saiyan tutta la sua ira. Gohan non riusciva a prevalere sul padre, a volte lo stimava per la sua forza, ma altre lo detestava perché quando era arrabbiato si sfogava su di lui, che si sfogasse con la moglie. Fin da piccolo, Gohan, non aveva mai chiamato Bulma “mamma”, semplicemente perché era una Terrestre, “una razza inferiore”, così la definivano i guerrieri. Vegeta finì il suo lavoretto una mezz’ora dopo, con un calcio ben assestato sulle costole, dopodiché, con un sorriso soddisfatto sulle labbra se ne andò, ordinando alle guardie di portarlo nella sua camera, ma non di curarlo. Il ragazzo, svenuto, venne adagiato sul letto della sua grande stanza e fu ordinato alla sua schiava di vegliare su di lui: la ragazza con gli occhi celesti fissò il suo padrone per almeno venti minuti. A prima vista poteva sembrare una persona buona, dolce, dal cuore puro; in realtà però, dietro a quel viso all’apparenza dolce, si nascondeva un mostro, una bestia. Uccise per la prima volta quando aveva appena sei anni, da lì fu una catena continua: uomini, donne, bambini, vecchi, anche animali; non aveva pietà per nessuno, il suo cuore di pietra non veniva scalfito da nessuna preghiera per la sopravvivenza. Finalmente il saiyan aprì gli occhi e la prima persona che incontrò fu proprio il viso angelico della sua schiava: quest’ultima arrossì visibilmente e si scostò dal letto di Gohan. Il mezzosangue sorrise, si alzò e andò a frugare dentro uno dei cassetti della stanza, riuscì a trovare una miracolosa medicina che guariva tutte le ferite. Era una medicina terrestre, Unica cosa utile di quel pianeta, la chiamavano “fagioli di Balzar”: la mangiò e si diresse verso la ragazza, le girò attorno, osservandola attentamente.
-Come ti chiami?- Le chiese, mentre continuava a camminare.
-Videl-
 -Bene, d’ora in poi sarai la mia schiava, è inutile provare a scappare da qui: questo sarà il tuo Inferno e infine, la tua tomba. Il saiyan osservò l’aspetto fisico della ragazza: capelli neri e occhi celesti, abbastanza alta e capelli, molto lunghi, erano raccolti in due code che arrivavano a metà fondo schiena. La ragazza indossava dei pantaloncini che le arrivavano poco sopra al ginocchio, verdi militare e una canottiera bianca, ai piedi portava dei lunghi stivaletti neri. Videl, non appena sentì le parole di Gohan, rabbrividì: non voleva restare in balia di quegli assassini, non voleva restare nelle grinfie di colui che aveva ucciso suo padre, la sua famiglia. La terrestre provò a scappare, ma Gohan fu più veloce e sbarrò la strada alla corvina, chiudendo la porta a chiave.
-Ah cara mia, non hai capito bene le regole qui e mi stai facendo innervosire, pagherai per ciò- Il mezzosangue si era molto arrabbiato: prese per i polsi Videl, la sbatté violentemente al muro e la fissò con sguardo minaccioso.     -Non hai capito chi comanda qui? Non hai nessun diritto: non puoi parlare senza il mio consenso, non puoi mangiare senza il mio consenso, non puoi dormire senza il mio consenso. Sarai il mio giocattolo, non ti vedo molto esperta nella materia che ti farò vedere ora, ma non disperare: sarò il tuo maestro, non per vantarmi ma me ne intendo molto, sai?- Disse Gohan con voce roca e minacciosa, sembrava più un ringhio il suo timbro di voce. I loro volti si avvicinavano sempre di più, la ragazza tentava di liberarsi, ma la presa di Gohan si fece più stretta fino a che il Saiyan non la fece scivolare sul pavimento. Si sedette sopra di lei, con le ginocchia che toccavano il marmo freddo.
-Dove credi di andare signorina? Ti ricordo che io sono il tuo padrone ormai: non scappi, bella mia- Il mezzosangue avvicinò il suo volto sempre di più a quello della ragazza, iniziando a baciarla con passione, mentre le mani scivolavano sul corpo femminile di Videl, iniziando a spogliarla con foga e senza pudore, cercando insistentemente la sua lingua. Il volto del principe di Vegeta-sei iniziava a scendere sul candido collo della Terrestre, mentre con le mani non lasciava nessuna parte inesplorata del corpo della ragazza, quest’ultima, ogni volta che provava a liberarsi, sentiva la resistenza di Gohan, che intanto passava la sua lingua sul collo di lei, facendola gemere maggiormente. In pochi secondi i due si ritrovarono in intimo, il figlio di Vegeta puntò i sui occhi magnetici in quelli cobalto della schiava e per un attimo la sua malvagità sembrò dissolversi nel nulla, durò per pochi secondi però. Continuando a farla gemere le slacciò il reggiseno e posò le sue labbra sui seni della ragazza, mentre quest’ultima iniziava a godere, cominciando ad accarezzare i pettorali guizzanti del diciannovenne, mentre con una mano gli toglieva i boxer. I due si diressero sul letto del Saiyan: quest’ultimo si ritrovò sopra il corpo esile della schiava, le mani scesero sulle cosce, mentre la lingua scese sull’addome. Videl era totalmente sopraffatta dall’istinto, non riusciva a capire cosa stesse succedendo: stava perdendo la sua verginità con un saiyan, suo acerrimo rivale da tanto tempo. Lei, per lui, era solo un passatempo, sentiva però nei suoi modi di fare che non voleva farle troppo male, c’era qualcosa di Terrestre nel ragazzo. Erano arrivati al dunque e Gohan, senza tanti complimenti, le aprì le gambe ed entrò in lei, facendola gemere e stringere istintivamente alle sue ferree spalle: era arrivato alla barriera che divideva Videl tra una ragazza e una donna. La guardò per un attimo negli occhi e si accorse che le sue iridi di cobalto brillavano di paura e qualcosa nel suo io gli disse di rassicurarla, in qualche modo.
-Falla finita di tremare in questo modo, schiava! Questa è una cosa del tutto normale, non devi avere quella faccia: cos'è, hai paura di un po' di sangue o di sentire male? Che donna sei se non reggi il dolore? Falla finita, non mi sembra che fino ad ora non ti sia piaciuto, lasciati andare e lasciami godere, vedrai che lo farai anche tu se ti levi quella faccia spaurita che hai!- Videl non ebbe il tempo di apprendere in pieno le parole del Saiyan: una tremenda fitta al basso ventre la colse improvvisamente, Gohan era entrato completamente in lei senza il minimo preavviso e il dolore che le aveva causato era immenso, anche un rivolo di sangue di vergine macchiò il lenzuolo candido del letto del Saiyan.
-Aaaaaaah- Videl si lasciò scappare un leggero urlo e si strinse ancora di più alle spalle di Gohan, mentre lui sbuffava ed iniziava, trattenendosi appena, a muoversi in lei e a far ondeggiare il bacino avanti e indietro. L'atto sessuale durò per parecchio tempo, Gohan aveva iniziato a lasciarsi sfuggire gemiti di piacere incontrollati, mentre Videl si abituava a poco a poco a quella invasione, anche se il dolore non sembrava voler diminuire. Gohan arrivò all'orgasmo dopo svariati minuti e, una volta riversatosi nella ragazza, uscì dal suo corpo e si girò dall'altra parte del letto, addormentandosi: non le rivolse una parola, non le rivolse un sorriso, nulla. Videl invece si rivestì, ancora dolorante e nella sua mente echeggiava una sola domanda “Perché mi è successo questo? Adesso sono una donna, la sua donna, ma che cosa ho fatto di male?- Lacrime di lava iniziarono a scendere sulle sue pallide guance, nessuno dei due sapeva quello che avevano appena fatto, realmente.








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Angolo autrice:
Ciao!
Ecco qui il secondo capitolo, spero che vi sia piaciuto. Andando avanti con la storia si capirà bene il passato di Gohan. Ho deciso di alzare rating sotto consiglio di una persona, che mi ha aiutata a scrivere anche la parte se vogliamo chiamarla "Hard" tra Gohan e Videl.
Bene non ho altro da aggiungere.
A presto
Niky Son

 
   
 
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