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Autore: NeaFallenAngel    21/02/2014    6 recensioni
"Faceva male, fottutamente male.
Faceva male sapere che la persona a cui aveva dato tutto, l’aveva tradito.
Odiava il tradimento, che fosse per amore o meno.
Si sentiva abbandonato, ferito, confuso ,deluso, stanco e stupido.
Ora che era lì solo, gli passarono per la mente tante piccole cose che avrebbero potuto fargli capire che qualcosa non andava, ma che aveva ignorato, cieco come chi è perdutamente innamorato.
Eppure non riusciva ad odiarla, ora la sentiva del tutto indifferente.
In quel momento la porta del bar si aprì, facendo sì che la porta vecchia cigolasse.
Andy continuò a tener la testa china verso il basso, cercando di capire chi potesse essere."

Come stareste,se tutto quello che credavate fosse una realtà salda,si sbriciolasse?
Come stareste se veniste salvati da qualcuno che avete salvato inconsciamente?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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This Is A Rebel Love Song

-9.wretched and divine -

 

 

Kirsten uscì dalla stanza,ancora mezza assonnata,incuriosità dal silenzio tombale in cui la casa era avvolta.

Di solito non era così calmo, Ashy urlava imprecando contro qualcosa che cambiava ogni volta: dalla macchinetta del caffè che non collaborava ai vicini di casa che decidevano di fare le grandi pulizie all’alba,turbando il sonno della mora.

Quella mattina il silenzio invece era quasi inquietante,tanto quanto il fatto che si fosse svegliata così presto,visto che come l’amica amava dormire.

Il telefono squillò tra le sue mani e si affrettò a rispondere,per non disturbare Ashy, accettando la chiamata,senza nemmeno controllare chi fosse.

Scese le scale,mentre parlava con il suo ragazzo al telefono,del fatto che fosse svegliata  così presto,ma si bloccò di colpo lasciando la frase a mezz’aria .

Andy dormiva beato  abbracciato ad Ashy.

Luke,il suo ragazzo,dal telefono la chiamò un paio di volte prima che lei sentisse il suo nome.

Quando fu certo di aver attirato la sua attenzione,le  chiese se andasse tutto bene dall’altra parte della linea.

Lei rispose con un semplice “Si certo,mi si era bloccato il telefono” prima di tornare in camera sua cercando di fare il minor rumore possibile.

 

                                                                -----------------------------------

 

-Un momento,ora mi alzo!- borbottò Andy,sentendo le zampe di uno dei suoi gatti che grattava sulla spalla.

Aprì gli occhi lentamente,cercando di mettere a fuoco nel buio,visto che le finestre erano chiuse,ed entravano solamente  delle fini lame di luce chiara.

Gli scappò un sorrisetto,quando si accorse di essere ancora a casa di Ashy e soprattutto che lei era ancora accanto a lui che dormiva placidamente.

La zampa che aveva sentito non era dei suoi gatti,ma di Angel,che rivoleva la sua padrona,probabilmente .

La padrona,dal canto suo,si stava svegliando,rigirandosi un paio di volte e stiracchiandosi.

Guardò fissa il soffitto per qualche secondo,per poi girarsi verso di lui e fissarlo.

-Buondì….ma perché mi guardi così?-

-Uhm…mi sto chiedendo se sia sveglia o meno-

-Si lo sei,mi stai parlando-

-Posso abbracciarti?-

-E me lo chiedi pure- concluse lui,per poi sporgersi in avanti,in modo da essere più vicino a lei,così da potersi far abbracciare.

Lei lo abbracciò,aggrappandosi a lui come fosse un ancora in mezzo al mare.

-Mi sento tanto una bambinetta…-

-Ma perché?non lo sei…-

Lei non rispose.

Anche perché quando stava cercando si spiegarsi meglio,di dirgli che effettivamente si sentiva così per via del fatto che si stava avvinghiando,come un koala all’albero, al suo cantante preferito,nonostante non era passata nemmeno una settimana da quando lui aveva rotto con la sua ragazza.

Il telefono squillò.

Nella foga di rispondere velocemente al cellulare,credendo che fosse sua madre che quindi se non le avrebbe risposto subito avrebbe pensato a un rapimento,chiamando l’FBI  e la polizia,cadde dal letto,inciampando nelle coperte,provocando un tonfo sordo che risuonò nella stanza.

Andy si sporse dal letto,per vedere se si fosse fatta male,ma la vide alzarsi come niente fosse e facendo spallucce,cercando di liberarsi delle coperte con i piedi,risultando goffa.

Mentre la ragazza rispondeva al telefono,Andy si tirò su a sedere,portandosi il gatto il braccio,stuzzicandolo qua e la per giocare.

-Pronto?-

-Bassistaaaaa!-

-Clary….sono le otto del mattino,da dove la trovi tutta questa vivacità?- rispose la mora,una volta dedotto che dall’altro capo della linea si trovava la sua batterista.

-Oh…bè…..sono sveglia dalle sei,ed avrò bevuto una decina di caffè. Comunque,oggi tu puoi venire a provare? Perché domani Shey non può,e viene fuori un casino…-

Ashy si girò per guardare Andy,che sembrava non ascoltare la telefonata,ma solamente cercava di non far si che la micia nera  gli piantasse le unghie nel petto.

-Bè…ok,non credo di avere da fare, a casa tua o alla sala?-

-Casa mia,non c’è nessuno,e poi è più comodo,facciamo alle tre?-

-Ok,va bene,a dopo allora.-

-è un impressione mia o hai da fare,Ashy?-

La mora avampò,guardando fuori dalla finestra,mentre tutti i pensieri poco puri riferiti al cantante che avevano attraversato la sua testolina negli anni le tornarono alla mente in un flash.

-No.- disse solamente,provocando la risata dall’altro capo del telefono,e soprattutto,lo sapeva,provocando anche curiosità.

-Ho capito,non  mi dirai nulla,per ora….- concluse,per poi riattaccare.

Quando si girò,quasi le prese un colpo quando vide Andy dietro di lei che si preparava un caffè.

Non tanto perché fosse lui,ma quanto per il fatto che non lo aveva sentito muoversi,se fosse stata lei,come minimo sarebbe caduta un paio di volte,svegliando l’intero vicinato e rischiando di chiudersi da sola in quel divano-letto,cosa che per altro era già successa.

In meno di cinque minuti la macchinetta aveva già prodotto caffè caldo e fumante e Ashy la guardò di sbieco,visto che lei a volte impiegava il doppio del tempo,e non sempre le cose andavano a finire bene.

-La odio- proferì dal nulla.

-Chi?- fece Andy,mentre le porgeva la tazza di caffè fumante,che lei prese prima di sedersi.

-La macchinetta- sospirò –io odio lei e lei odia me,non ci sono spiegazioni- concluse,allungando la mano verso il pacchetto di sigarette appoggiate sul tavolo,per poi accendersene una.

Il moro non tardò a seguirla.

-Quando hai cominciato?- chiese lui,di punta in bianco.

-A far che?-

- A fumare.-

-Credo….intorno ai diciasette anni….ogni tanto ne fumavo una..-alzò lo sguardo,pensierosa-poi quando  ho iniziato l’università,ho rincarato la dose….- finì,trattenendo una risata.

-E tu?- gli chiese lei,rialzando lo sguardo.

-Io….credo che avrò avuto quattordici anni…si,sono un idiota-rise anche lui.

-Non c’è nessuno che non lo sia,credimi…..idiota dico. O al massimo chi dice il contrario lo è..uhm,oggi pomeriggio io devo,uscire,tu vai da Ash?-

Non voleva dirgli delle prove…se ne vergognava.

Infondo era infantile che suonasse le loro canzoni,o almeno per lei lo era,trovandosi di fronte lui.

Il moro finì di bere,per poi risponderle con calma –proverò a andare da lui…al massimo tornerò qua ad aspettarti seduto sullo zerbino-

-Bè,credo che lo zerbino ne sarebbe contento- concluse ridendo.

 

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-Come è andata ieri sera?- chiese CC,dal nulla, per poi proseguire –e soprattutto stanotte.- concluse,alzando le sopracciglia e accennando ad un sorrisino per nulla rassicurante.

-E tu che ne sai?!?- Sbottò Andy,sapendo a cosa era riferita quella domanda

-Bè,me lo ha detto ieri sera Ash…-

-Tu ieri sera eri con Ash?!?!?-

-Si perché?? Oh cazzo,mi sa che non dovevo dirlo…- fece il batterista,coprendosi la bocca con la mano,dopo essersi accorto che forse,sarebbe stato meglio stare zitto.

Ash entrò in cucina in quel momento,come se nulla fosse,improvvisando un motivetto anni ’90,ondeggiando leggermente.

-Allora,come è andata?- chiese,non curante,come se fosse la più normale del mondo.

-Tu lo hai fatto apposta per farmi dormire con lei!-

-Bravo,ci sei arrivato,comuqnue come è andata-

Andy senti il sangue ribollire nelle vene dal nervoso ,prima di lasciarsi scappare  un “ma sei scemo ?!?”

-Si,ma sono anche utile quindi voglio i dettagli-

-Di dettagli non ce ne sono,non abbiamo fatto nulla.- disse,sperando che non cominciassero come loro solito.

-Nemmeno un bacetto casto casto?-chiese CC ,sbattendo gli occhi,cercando di risultare tenero.

-No CC,nemmeno un “bacetto casto casto”-concluse Andy,con tono che non invitava a discutere,mimando le virgolette con le dita.

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Prima di andare alla prove mancava più o meno un'oretta, quando Kirsten uscì dalla camera,all’alba delle due del pomeriggio,cominciando a mangiare le prime cose che le capitarono in mano.

-Quindi stanotte….voglio dire è successo qualcosa?-

Ecco,la domanda che non voleva che le fosse posta.

-Ma….succederà qualcosa?-

-Ma nulla…anche volendo non potrebbe esserci qualcosa.- finì la frase,guardando fuori dalla finestra,aspirando una bocca di fumo.

-Ma perché…..? Voglio dire,ha dormito con te senza nemmeno toccarti!A meno che tu mi nasconda qualcosa…-

-No,non ti nascondo nulla,non ne avrei il motivo…-

-Quindi,ha dormito con te,non avete fatto nulla se non stare abbracciati,e tu te ne esci “anche volendo non potrebbe esserci nulla”-controbatte,mimando le virgolette con le mani e alzando la voce di qualche ottava.

-Si,ma parliamoci chiaro….lui è quasi una divinità per me,tu lo sai..e io sono come una sorta di disgraziata che nessuno vuole e che non riesce a raggiungere i suoi obbiettivi!- sbottò di colpo,alzandosi dalla sedia e salendo al piano di sopra.

Le dava fastidio la piega che il discorso stava prendendo.

Era vero effettivamente,per quanto non avesse esperienza in materia,che raramente un uomo e una donna dormissero assieme senza che accadesse nulla,ma comunque era ben lontana dal pensare che lui potesse…volerla.

D’altronde lui  era un musicista e lei una studentessa nemmeno così brillante poi.

D’altronde nonostante una parte di lei voleva sperare in un avventura romantica con lui,l’altra aveva paura di stare male. Aveva paura che lui l’avrebbe piantata in asso in men che non si dica,se ce ne fosse stata l’occasione e gli avrebbe anche dato ragione: infondo lui poteva avere chi voleva,mentre lei…..lei non si amava nemmeno da sola.

 

D’altronde aveva paura di amare,anche se non voleva ammetterlo.

   
 
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