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Autore: Yume Miyu    25/02/2014    1 recensioni
come dice il nome questo è il sequel di "Legami perduti", per leggere dal primo cap ecco il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1916877
L'aggiornamento sarà (si spera) ogni martedì, in caso contrario lo dirò su Fb -per sapere il mio contatto contattatemi pure per MP ^^
Trama:
Yume Miyu è al Villaggio della sabbia insieme a Kirara, lì i rapporti con un ragazzo si faranno più profondi; ma non ci sarà solo lui al centro della storia: i ricordi della protagonista iniziano a svelarsi facendo riemergere suoi segreti del passato, una vecchia amica si farà rivedere e presto la quarta guerra ninja avrà inizio...
I misteri da svelare sono ancora molti ad esempio l'origine di Kirara o la vera identità di chi ha attaccato Suna, ma non preoccupatevi, un po' alla volta tutto verrà a galla ;)
Spero di avervi incuriosito almeno un po', grazie in anticipo a chiunque passi a leggere ^^
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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… La notte era iniziata da poco ed io stavo dormendo vicino a mia madre avvolta in una coperta, quando fui svegliata da un potente rimbombo che proveniva dall’esterno della caverna « Cos’ è stato? » chiesi più spaventata che mai spalancando gli occhi.
« Non preoccuparti, vedrai che presto finirà » si affrettò a dire « Continua a dormire, così non ti accorgerai di nulla.. Va bene? » cercò di consolarmi.
Non feci in tempo a risponderle, che un altro boato si fece risentire, questa volta più vicino e più potente, sembrava essere l’esplosione di una bomba.
« Mamma ho paura! » esclamai, quasi sull’orlo di piangere mentre mi stringevo a lei più forte di quanto potessi
« Shhh, non preoccuparti. Ci sono qua io » cercò di rassicurarmi, facendo finta che non fosse successo nulla di grave.
La guerra civile al Villaggio della Nebbia era iniziata e nessun angolo del paese era al sicuro, tutti i Clan combattevano uno contro l’altro, senza risparmiare nessuno; fuori da quella caverna tutti lottavano senza pietà e senza esclusione di colpi.
Non passò molto tempo dall’udire quell’esplosione che s’ iniziarono a sentire le grida di battaglia degli uomini e molto presto anche la terra iniziò a tremare per le forti scosse provocate dalla guerra; sembrava che anch’ essa si stesse lamentando per il troppo sangue sparso.
« Tra poco tutto passerà, tranquilla » la donna cercava di calmarmi come poteva, ma la mia paura stava prendendo il sopravvento; cercai di fare dei respiri profondi con lo scopo di calmarmi, ma tutto risultò vano
« Mamma che succede adesso?! » iniziai a strillare: la grotta cominciava a tremare e alcuni pezzi di pietra avevano preso a crollare dalle pareti; la battaglia si era fatta vicina.
« Mi fai una promessa? » mi domandò lei d’un tratto
« Quale promessa? » le chiesi ulteriormente
Mi guardò dritta negli occhi « Se io vado fuori a vedere quello che sta succedendo, tu rimani qua; qualsiasi cosa succeda »
« No! Ho paura! » esclamai, attaccandomi a lei il più possibile sperando che non se ne andasse da me
« Yume ascoltami bene: tu sei una bambina diversa, tu sei speciale! Sei capace di cose che nessun’altro può e al tuo fianco ci sarà sempre Kirara.. anche se io e papà ce ne andremo, non ti abbandoneremo mai, perché saremo sempre dentro al tuo cuore..! Bimba mia, ora sei piccola, ma vedrai che crescendo ti farai tanti amici e chissà, magari in futuro sarai anche un punto di riferimento per qualcuno. Solo una cosa ti chiedo: non permettere mai che la spirare l’odio e di dolore che avvolge questo mondo ti trascini con sé; non lasciarti influenzare dalle cose negative e fatti circondare da sensazioni belle e positive. Solo questo ti chiedo » con queste parole la donna si staccò dalla mia debole presa e mi aprì la mano destra; indicò con un dito una strana voglia a forma di rombo che avevo della mano « .. Ricordati, lei c’è sempre » mi fece un sorriso e si concesse di darmi un altro bacio sulla fronte, infine si alzò e andò verso la galleria che portava all’uscita; « Mi raccomando: non uscire dalla grotta fino a quando non sarà tutto finito; qui dentro sarai al sicuro » si voltò per dirmi queste ultime parole ma non mi salutò, né mi concesse di dire niente: semplicemente, se ne andò …
 
La scena della donna che se si allontanava continuava a ripetersi nella mia mente, rumori di battaglia risuonavano nella mia testa come dei rimbombi sempre più potenti e frastornanti; mi misi le mani sulle orecchie, nella speranza che tutto quel frastuono diminuisse « B-basta.. basta .. Basta! » urlai, ma nulla da fare.
Mi sedetti portando le ginocchia più vicine possibili al petto, chinai la testa continuando a dire quell’unica parola che in quel momento riuscivo a pronunciare con le lacrime che ormai erano agli occhi « Basta .. »  ripetei nuovamente ..
D’un tratto, tutt’attorno si fece silenzio: la terra non tremava, gli scoppi delle bombe erano terminati e le urla degli uomini non si sentivano più. Sembrava che il tempo si fosse fermato e che quel mio desiderio che la guerra finisse si fosse improvvisamente realizzato. Mi asciugai le guance, mi sfregai gli occhi ormai rossi cercando di capire se quel silenzio inaspettato fosse solo il frutto della mia mente o se fosse reale; ma nulla di quel momento era un’illusione.
“Mamma ha detto che non posso uscire fino a quando tutto non sia terminato..” pensai “..quindi ora posso uscire..” giunsi a questa semplice conclusione, così feci un respiro profondo e decisi di raccogliere tutto il coraggio che avevo in corpo per andarmene dalla caverna. L’entrata non era più nascosta dagli arbusti e un liquido rosso gocciolava dalla parete, rabbrividii capendo di cosa si trattasse. Uscii con cautela, la nebbia si era diradata e la luce della luna permetteva di guardare ciò che mi era attorno. Fui accolta da uno scenario tetro e cupo: nell’erba erano ammassati numerosi corpi senza vita di ninja che non conoscevo, kunai e shuriken erano sparsi nel campo di battaglia e l’odore acre del sangue iniziava a farsi sentire nell’aria. I miei occhi balzavano da una parte all’altra della scena: in quell’istante la mia unica preoccupazione era quella di trovare mia madre in mezzo a tutte quelle persone; feci un passo fuori dalla caverna, nella speranza di allargare il mio raggio visivo, poi due ed infine tre ..
« Per di là! C’è qualcuno! » una manciata di uomini sbucò da un albero per poi scomparire nuovamente balzando in un’altra pianta
“Che mi abbiano vista?” pensai immediatamente, ma qualcosa mi diceva di no “forse loro sanno dov’è la mamma..” una parte di me voleva inseguire quelle persone, un’altra mi diceva di rimanere nascosta; tentennai per un po’, poi decisi.
Mi feci nuovamente coraggio e mi misi a correre il più veloce possibile nella stessa direzione di quegli uomini; man mano che correvo verso una meta che nemmeno io ero sicura di avere, le urla della battaglia mi assalivano la mente ritornarono a farsi sentire. Ad un certo punto fui costretta a bloccarmi e nascondermi dietro un albero.
Una donna, un’unica donna, circondata da una decina di uomini. Lei indossava un classico kimono, aveva capelli scuri raccolti in una cipolla, non ci misi molto a capire chi era.. “mamma!” ma subito un altro dettaglio mi colpì, lasciandomi ancora più sbalordita: gli uomini che la stavano circondando avevano alcuni tratti uguali ai miei e a quelli di mio padre: tutti avevano capelli bianchi e, anche se ero distante, si vedevano chiaramente i loro occhi viola “Perché anche loro sono così?” nella mia mente, una miriade di domande si stavano facendo strada.
Presto uno degli uomini si scagliò contro la donna, puntandole una katana, lei fu agile e schivò l’attacco senza troppi indugi; la donna approfittò di quel momento di vulnerabilità dell’uomo per affondargli un colpo sulla schiena, sembrava fosse andato a segno, ma quest’ultimo si trasformò in acqua lasciandomi basita “Com’è possibile?” mi domandai. Non passarono molti secondi che un secondo uomo attaccò mia madre alle spalle; lei sembrò non accorgersene « Mamma! Dietro di te! » urlai nella vana speranza che lei se ne accorgesse ..
 
« NO! » urlai; spalancai gli occhi, avevo il cuore in gola e il respiro corto. Mi guardai tutt’attorno, ero di nuovo nella stanza che mi era stata gentilmente offerta dai tre fratelli. Kirara, che prima stava dormendo beatamente, mi venne appresso Tranquilla, era solo un brutto sogno..” riuscì subito a capire la causa del mio spasmo
“No..” le dissi non appena mi ricomposi “..era un brutto ricordo..” mi voltai verso di lei, bastò solo un’occhiata per trasmetterle i ricordi appena ricevuti, in risposta, anche lei sembrò turbata da ciò
« Tutto bene?! Abbiamo sentito che stavi urlando..! » Kankuro balzò dentro la stanza seguito a ruota da Gaara e Temari, i tre erano pronti per qualsiasi evenienza.
Guardai perplessa i tre per qualche istante, poi ricordai l’urlo al mio risveglio « Tranquilli! Era solo un brutto sogno..! » cercai di spiegare la situazione ai ragazzi
« Sei sicura?. » la voce calma e fredda di Gaara risultava tale anche nel bel mezzo della notte. “Come fa?”  domandai al mio stesso intelletto e subito mi saltò alla mente il bacio casto che mi aveva dato nel tetto, poco prima di addormentarmi; arrossii a quel ricordo
Yume!” Kirara mi riportò la testa nel presente; io mi scossi leggermente e mi limitai ad annuire goffamente alla domanda del ragazzo che, però, sembrava poco convinto « Come vuoi. Ricordati, per qualsiasi cosa non esitare a chiedere. » girò i tacchi come se nulla fosse « Forza, torniamo a dormire » si rivolse poi ai due fratelli che lo seguirono « Buonanotte! » mi salutò Temari
« Notte » le risposi.
La stanza tornò a essere buia e mi avvolsi alle coperte il più possibile, portandomele fino al mento.
“Perché non gli hai detto del sogno…?” domandò Kirara
Per adesso non voglio dire nulla sul mio conto..” raccontare qualcosa di me a gente che conosco a malapena mi metteva paura; forse avevo il terrore che, fidandomi di qualcuno, la mia speranza venisse tradita, proprio come nel caso dell’infermiera Seiko
“Dove sei andata prima?”
“Prima quando?”
“Prima di addormentarti sei uscita dalla stanza, non fare la finta tonta..!” la guardai per un istante e notai che mi stava fulminando con lo sguardo perché sapeva che le stavo nascondendo qualcosa. Decisi di essere sincera e raccontarle tutto: del passato di Gaara, del bacio, già .. di Gaara e del bacio … Perché lo ha fatto? Perché se n’è andato senza dire nulla? Perché prima non ha detto niente? Me lo sono immaginato? Forse l’ho impietosito e quindi ha agito in quella maniera ..
Kirara era silenziosa, persino lei era rimasta senza parole “..gli piaci!”
Saltai nel letto da quanto ero sconvolta nell’udire l’affermazione della mia amica « C-cosa?! Stai scherzando vero?! » gridai
Shh! Non urlare o ti farai sentire!” mi ammutolì subito “ .. e comunque io che ne so! Ho solo fatto una supposizione! “  non riuscii a capire se quello che aveva aggiunto lo diceva seriamente o meno
“..comunque adesso sono stanca..buonanotte”  le dissi, cercando di sviare i miei pensieri, curiosa di scoprire se anche questa volta avrei ricordato qualcosa di più del mio passato
Dormi bene e..al tuo risveglio cerca di non farmi prendere un colpo!” scherzò lei
“La tua simpatia non ha limiti!” le feci la linguaccia scherzosamente, poi mi raggomitolai riportando le coperte fino al mento; prendere sonno fu più facile del previsto.
 
 
Note dell’autore: Hei là (^w^)/
Spero abbiate passato un bellissimo Carnevale, io si ^^
Ringrazio tutti per continuare a seguirmi e a leggere la ff soprattutto chi ha aggiunto la storia tra le seguite/preferite, doumo rigato! (=grazie mille) *^*
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, ovviamente ci tengo è inutile dirlo u.u
Ora vi saluto!
Ciao ciao alla prossima!   \( °ω°)/
   
 
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