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Autore: SweetPandemonium    23/06/2008    2 recensioni
...Solo quando si rischia di perdere una persona ci si accorge di quanto essa sia importante... questa FF si spiega solo se vi dico che sono un inguaribile romantica xD
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Brian Kinney, Emmett Honeycutt, Justin Taylor
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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It Is Worth Of It

It Is Worth Of It

 

Secondo Capitolo

 

“Già…immaginavo….non ne vale la pena vero?”

Detto questo aprì la porta e la chiuse alle sue spalle.

Brian, con il rumore forte della porta che si chiudeva sussultò e si rese conto di quello che aveva detto.

Come aveva potuto?

Lui non pensava quelle cose, le aveva dette in balia del nervosismo e della rabbia che, quello che sembrava un ultimatum, gli aveva procurato. Si abbandono sul letto e prese la testa fra le mani.

Lui amava Justin, ma tutto quello che aveva fatto fino ad allora per dimostrarglielo era stato cancellato da quello che aveva detto quella sera. Si sentiva un idiota.

Ma anche se era da solo, l’orgoglio gli impedì di piangere.

 

***

 

Appena uscì dal palazzo Justin si accorse che pioveva. Le gocce d’acqua andarono a bagnare il suo volto già reso umido dalle lacrime versate e che non si decidevano a smettere di scendere.

Si mise a correre. Ma dove andare?

La risposta era ovvia. Debbie.

Appena arrivato davanti alla porta rossa di Deb bussò ripetutamente e dopo qualche minuto la donna venne ad aprire in camicia da notte.

“ Topino…ma cosa ci fai in giro a quest’ora? E per di più sotto un acquazzone del genere!”

“ Hai un posticino per me Deb?” disse Justin stringendosi nel piumino ormai bagnato fradicio.

“ Ma certo tesoro…vieni dentro. Sei bagnato come un pulcino!”

“ Grazie Deb” disse Justin, senza entusiasmo, entrando in casa.

Debbie andò in camera di Emmett che a quanto pare ancora non era tornato dal Babylon o da casa di qualche bel ragazzo, e gli prese un suo pigiama.

Quando Justin lo vide, per quanto non fosse dell’umore giusto, non potè trattenere un sorriso.

Era un pigiama invernale a poua viola su uno sfondo lilla.

Debbie lo guardò, poi fece un sorriso: “ Scusa Topino ma o questo o una delle mie camicie da notte. Decidi tu.”

Justin si lasciò sfuggire una piccola risata e prese il pigiama:

“Grazie Deb. Ma penso che prenderò il pigiama di Emmett.” Dopo aver dato la buona notte e ringraziato ancora una volta Debbie entrò nella sua vecchia camera mentre la donna andò a preparare il divano sulla quale avrebbe dormito Emmett per quella sera.

Appena Justin si raggomitolò sotto le coperte, ricominciò a piangere silenziosamente nel ricordare le sue parole

Affondò la faccia nel cuscino e piano sussurrò: “ Perché non mi ami Bri?” poi la stanchezza e le lacrime che fecero da sonnifero lo portarono tra le braccia di Morfeo.

In quel momento il cellulare di Justin, che si trovava nella tasca dei suoi jeans, abbandonati su una sedia un po’ più in la del letto, iniziò a vibrare.

 

***

 

Brian era seduto sul letto. Erano ormai due, tre minuti che il cellulare di Justin squillava, ma lui non rispondeva.

Appena scattò la segreteria telefonica premette il tasto rosso.

Si lasciò cadere sul letto. Poi si diede istintivamente uno schiaffo sulla fronte dicendo: “ Stupido! Stupido! Stupido! Sei davvero un idiota Mr. Kinney!”

Come aveva preveduto il sonno non arrivò e rimase tutta la notte sveglio a pensare.

 

***

 

La mattina dopo quando Justin si alzò e scese in cucina vide un messaggio di Deb sul tavolo, che diceva: “ Buongiorno Topino! Sono andata a lavorare e torno tardi stasera. Ho lasciato da mangiare per te ed Emmett. Resta quanto vuoi. Baci. Deb”

Letto il biglietto Justin si girò e fece un piccolo balzo quando vide Emmett che dormiva con un braccio ed una gamba fuori dal divano. Sorrise e pensò < Povero Emmett…mi sento in colpa. Gli ho tolto la camera e lo costretto a dormire sul divano. Neanche c’entra! >

Fece un po’ di caffè caldo  e glielo mise sotto il naso dicendo dolcemente: “ Ehi Emmett. Sveglia su!”

Il ragazzo, ancora con gli occhi chiusi, annusò il profumo del caffè appena fatto e sorrise, poi piano gli aprì.

Rimase sorpreso nel vedere Justin che gli sorrideva: “ Buongiorno Emmett. È pronta la colazione.”

Detto questo si andò a sedere a tavola. Dopo qualche minuto venne raggiunto da Emmett, tra uno sbadiglio e l’altro accennò un

Quando il ragazzo più grande addentò una frittella Justin disse:

“ Senti Em, scusa se ti ho occupato la camera stanotte. Mi dispiace che tu abbia dovuto dormire sul divano….”

Emmett lo zittì con una gesto della mano, poi quando mandò giù quello che aveva in bocca disse: “ Oh non ti preoccupare Just! davvero! Però vedo che non è l’unica cosa che mi hai rubato” scoppiò a ridere guardando il biondo. Justin si guardò e ricordò di avere addosso il suo fantasioso pigiama e scoppiò anche lui a ridere.

Dopo qualche minuto Emmett guardò l’orologio della cucina. Erano quasi le nove.

“Oddio! È tardissimo! Alle 9 e mezza ho un appuntamento per il nuovo ingaggio! Just io vado a cambiarmi. Ci pensi tu a sparecchiare?”

Justin lo guardò mentre si alzava: “ Si certo Em, non preoccuparti.”

Lui si precipitò verso le scale, ma quando salì il secondo scalino si fermò e disse: “ Ehi Just. Se hai bisogno di sfogarti, parlare un po’ o distrarti semplicemente ricorda che io sono qui a disposizione”

Justin gli rivolse un dolce sorriso dei suoi: “ Grazie Em. Grazie davvero.” Il ragazzo ricambiò il sorriso e salì al piano di sopra.

Tornò giù circa venti minuti dopo. Justin era seduto a gambe incrociate sul divano. Aveva trovato un suo vecchio blocco, stava disegnando il suo soggetto preferito e mentre delimitava i lineamenti della sua mascella una lacrima solitaria scivolò sulla sua guancia.

Quando sentì i passi di Em sulle scale si asciugò in fretta il viso e chiuse il blocco.

Il ragazzo mettendosi la giacca disse: “ Allora tesoro io vado. Ci vediamo stasera. Nel cassetto c’è un altro mazzo di chiavi in caso tu voglia uscire. Un bacio! Ciao!!”

Justin gli sorrise e lo salutò con la mano.

Emmett era davvero una persona favolosa!

Dopo qualche minuto che Em aveva lasciato la casa, Justin riaprì il blocco ma subito dopo lo richiuse, si alzò e con rabbia lo scagliò a terra urlando: “ Vaffanculo Brian!”

Scoppiò a piangere, si lasciò cadere di nuovo sul divano, come privo di forze, si prese la testa tra le mani e, questa volta piano, ripetè: “ Vaffanculo”

Quando si calmò salì al piano di sopra con l’intenzione di togliersi il pigiama di Emmett e indossare i suoi jeans.

Entrò in camera e si spogliò. Prese i pantaloni dalla sedia e li indossò. Poi si accorse di avere qualcosa nella tasca. Era il cellulare. Se ne era completamente dimenticato.

Lo prese e sbloccò la tastiera. Una chiamata senza risposta. La aprì. Era Brian.

Scese al piano di sotto e lo appoggiò sul tavolino. Accese la tv su Mtv e mentre la musica di una canzone di Madonna si espandeva per la stanza, riaprì il blocco e cominciò un altro disegno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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