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Autore: lenu88    23/06/2008    1 recensioni
Il professor Lumacorno affida un incarico a Blaise, ma questi non ne sembra molto felice. Ma, chissà,forse non tutte le scocciature vengono per nuocere!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorprese di Natale.


"Ma-ma che ci fai tu qui?" non che gli dispiacesse averla rincontrata così presto, anzi... ma, fra tutte le cose a cui avrebbe potuto pensare per quella mattina di Natale, ritrovarsi la ragazza in casa non era proprio contemplato, ma sicuramente molto gradito.
"Sono venuta a prenderti!" rispose lei con un enorme sorriso.
"Eh?", estremamente confuso, a quel punto Blaise iniziò a prendere in considerazione l'idea di trovarsi ancora a letto, in balia di uno strano, bellissimo sogno.
Con lo sguardo passò in rassegna le altre persone presenti.
Draco sbuffava rimirandosi le unghie, sua madre sembrava spaesata e anche un po' alterata nel ritrovarsi quegli sconosciuti per casa. Poi la sua attenzione fu calamitata dall'uomo che discorreva tranquillamente, apparentemente ignaro del fatto che la sua interlocutrice lo stesse guardando come avrebbe fatto con un folletto ubriaco che balla il tip tap. Il suo sorriso aveva qualcosa di familiare...
Juliet seguendo il suo sguardo, sorrise nuovamente e si avvicinò all'uomo "Questo è mio padre. Papà, lui è Blaise!" li presentò.
L'uomo interruppe il suo monologo per guardare Blaise, sbatté un paio di volte le palpebre e si avvicinò al ragazzo, quasi studiandolo.
Quando ormai solo una decina di centimetri li separavano, si esibì in un nuovo scintillante sorriso e tendendogli la mano disse "Piacere Blaise! Io mi chiamo Robert McDavis"
"Piacere signor McDavis" gli rispose un po' titubante stringendo la mano dell'uomo. Come aveva fatto a non pensare prima che poteva trattarsi del padre di Juliet? La somiglianza era impressionante, ora che lo guardava da così vicino. A sua discolpa, però, si doveva dire che l'uomo sembrava davvero molto giovane; avrebbe pensato più ad un fratello che non a un padre.
"Chiamami Rob. Se mi chiami signore mi fai sentire vecchio. Io ho solo 34 anni, sai? E tutti dicono che ne dimostro anche meno! Solo mia figlia, qui, pensa che io sia un vecchietto rimbambito."
Lo scambio di sguardi di sfida, che vedeva ora impegnati padre e figlia, fu interrotto dalla madre di Blaise che, ripresasi, chiese autoritaria "Posso sapere chi siete e cosa fate in casa mia?"
Fu il padre di Juliet a rispondere, naturalmente sempre col sorriso sulle labbra. "La prego di perdonare la mia scortesia. Mia figlia Juliet frequenta Hogwarts insieme a suo figlio. Si sono conosciuti quest'anno dopo che il professor Horace Lumacorno ha chiesto a Blaise..."
"Papà, non c'è tempo ora per raccontare tutta la storia! Lo farai più tardi." lo riprese Juliet.
Il mago rimase un po' deluso, ma si riprese subito e continuò "Dicevo... abbiamo pensato di invitarvi a casa nostra per trascorrere questo lieto giorno tutti insieme. I ragazzi si divertiranno di più assieme. Blaise ha detto che non avreste avuto altri impegni"
La signora Zabini lanciò un'occhiata di rimprovero al figlio prima di rispondere "Mi dispiace, ma in realtà ciò che ha detto Blaise non corrisponde a verità. Io ho un appuntamento alle 'Terme Veela' questa mattina e nel tardo pomeriggio sono invitata dai miei suoceri."
Robert la guardò un attimo stupito, poi con un altro sorriso disse "Ma lei non ha assolutamente bisogno di andare in un centro estetico. E' bellissima così com'è!"
Ecco fatto, e sua madre era sistemata, pensò subito Blaise. Sì perché la strega era talmente sensibile a quel tipo di complimenti che, probabilmente, si sarebbe lasciata convincere persino a privarsi della sua mastodontica collezione di scarpe, per sentirsi dire cose del genere.
Infatti, ora, si vedeva lontano un miglio quanto fosse compiaciuta, mentre fingeva una modestia che non le era affatto propria.
"Facciamo così..." continuò il mago "... lei ci concede l'onore della sua compagnia, per questa mattina e, nel tardo pomeriggio, andrà dai suoi suoceri. Blaise può rimanere fino a tarda serata. Lo riaccompagnerò personalmente, all'ora del rientro" sollevò leggermente le sopracciglia e chiese "E' d'accordo?"
"D'accordo" acconsentì lei in tono rassegnato.
"Bene!" esclamò allegramente il padre di Juliet sfregandosi le mani. "Se volete prepararvi, noi aspetteremo qui" disse riferendosi a se e Juliet.
La signora si smaterializzò all'istante, Blaise invece rivolse uno sguardo a Juliet che ricambio con un sorriso, poi si voltò verso Draco e disse "Potresti salire un attimo insieme a me?"
Malfoy si limitò, con un gesto del capo, a fargli capire di precederlo, quindi lo seguì su per le scale.
Una volta arrivati nella camera da letto Blaise esordì "Tu lo sapevi"
Non era una domanda ma Draco annuì svogliatamente comunque.
"E da quando siete così intimi?" un po' lo ingelosiva il fatto che Draco fosse più informato di lui.
"Ma che vai blaterando? Mi hanno letteralmente rapito da casa mia poco fa'! A quest'ora sarei dovuto essere ancora a casa a scartare la montagna di regali che mi ingombravano la stanza." soffiò scocciato il biondo. "Hanno intontito mia madre con le loro chiacchiere come hanno fatto con la tua"
"Hanno convinto anche lei?" chiese stupito, già pensando al miracolo.
"No. Lei doveva andare ad Azkaban da mio padre e l'hanno risparmiata. Grazia che non è stata concessa a me"
"Oh dai. Non essere drammatico, sono sicuro che ci divertiremo. Piuttosto, non mi hai ancora risposto: come mai tu sapevi già da prima di questa improvvisata?" chiese nuovamente, sospettoso.
"Sophie McDavis" gli rispose come se in quel nome fosse racchiusa la risposta a tutti i misteri dell'universo.
Blaise attese ulteriori chiarimenti, ma quando Draco non diede segno di voler continuare chiese "La cugina di Juliet? Che c'entra lei?"
"Mi ha intercettato sul Hogwarts Express. All'inizio, quando mi ha chiesto di uscire dallo scompartimento, credevo si trattasse di una chiamata per i Prefetti. Avrei dovuto già sospettare qualcosa quando si è stupita del fatto che la stessi accontentando... Quando siamo usciti fuori, ha cercato di parlarmi, ma oltre i balbettii non riusciva ad andare, così mi ha consegnato una lettera nella quale mi spiegava tutto quanto e mi invitava a passare il giorno di Natale con loro. Io le ho risposto subito che non ero interessato, ma a quanto pare loro non si sono dati per vinti... ed eccomi qui."
Blaise assimilò per un attimo ciò che aveva appena sentito poi... scoppiò a ridere. Aveva ripensato a tutta la chiacchierata avuta tre giorni prima sul fatto che lui, avrebbe passato il Natale da solo e a come Juliet avesse riflettuto sulla cosa. A quanto pareva ci aveva pensato su davvero seriamente e aveva anche trovato la soluzione.
"Che hai da ridere?" gli chiese Draco che di ridere non sembrava proprio avere intenzione.
"Io adoro quella ragazza" disse, tirando via una lacrima che era sfuggita per le risate.
"Beh, ci credo. Tra pazzi si va d'accordo, ho sentito dire..."
"Già!" fu tutto ciò che gli rispose Blaise, andando a recuperare il pacco regalo dal comodino. "Forza, andiamo" disse poi aprendo la porta e invitandolo ad uscire.
Nuovamente al piano inferiore trovarono Juliet e Robert intenti a discutere.
"Ti dico che l'avevo dato a te" stava dicendo l'uomo.
"Si, ma dopo che l'abbiamo usato al Malfoy Manor l'hai tenuto tu" replicò Juliet con le mani sui fianchi. "Prova a guardare nella tasca interna!"
L'uomo frugò, poco convinto, all'interno del proprio cappotto, prima da una parte, poi dall'altra. Dopo qualche secondo di ricerca tirò fuori un orologio da taschino.
"Visto? E poi non dovrei pensare che sei rimbambito?" gli chiese strafottente la figlia.
L'uomo le rispose con una linguaccia. Poi, notando Blaise e Draco di ritorno disse "Siete pronti? Purtroppo non possiamo usare la metropolvere, cosi dovremo usare una passaporta. La smaterializzazione congiunta sarebbe troppo faticosa."
La madre di Blaise si presento alcuni minuti più tardi, fasciata in un lungo abito elegantissimo.
Si riunirono tutti in cerchio e, toccando la passaporta, furono trasportati all'istante.
Si ritrovarono in una grande stanza rettangolare, dall'aria un po' vissuta, con un grande tappeto antico che copriva l'intero pavimento e grandi scaffali pieni di libri a tappezzare le pareti. Una grande scrivania era l'unico altro elemento della stanza. Non c'erano finestre e la poca luce presente era dovuta ai candelabri sparsi un po' ovunque.
"Eccoci arrivati!" esclamò Robert allargando le braccia.
Blaise notò la stessa espressione leggermente schifata apparire in volto a sua madre e Draco.
"Questa... topaia?" chiese Draco e nonostante Blaise ritenesse che un po' di buone maniere non avrebbero guastato, almeno davanti ai padroni di casa, non poté dare torto all'amico. Non era proprio come le sfarzose stanze cui erano abituati per le feste.
"Il mio studio non è di tuo gradimento ragazzo?"
All'inizio Blaise non riuscì a capire chi avesse parlato, poi, abbassando lo sguardo, vide una vecchietta, con tanto di bastone, guardare Draco con una scintilla di sfida negli occhi.
"In effetti no." ecco fatto. Cacciati fuori prima di aver avuto il tempo, almeno, di pensare a come sarebbe stato festeggiare il Natale in compagnia. In bella compagnia, si corresse Blaise.
L'anziana donnina lo fissò per qualche secondo assottigliando gli occhi. Poi annuì soddisfatta e disse "Mi piace questo ragazzo!" schiacciando, però, il piede del biondino con la punta del suo bastone. "Comunque non ti preoccupare..." continuò "...non è qui che festeggeremo. Juliet, fai strada." ordinò.
"Si nonna!" e la ragazza invitò gli ospiti a salire al piano superiore.
Sopra, l'ambiente era decisamente più accogliente e, per la gioia di Draco, arredato con maggior cura estetica. Certo non era niente a confronto col maniero, ma cercò di accontentarsi.
Blaise, invece, si sentiva particolarmente a suo agio. Avvertiva un'atmosfera calda e accogliente. In un certo qual modo avvertiva le stesse sensazioni che provava stando con Juliet. Quando si dice che la casa rispecchia chi vi abita...
"Buongiorno! E buon Natale!" li salutò una bella donna in grembiule con lunghi capelli castani raccolti in una coda alta.
Juliet le andò incontro e disse "Mamma, questi sono i nostri ospiti! Blaise, Draco e la signora Zabini!"
"Molto piacere. Io mi chiamo Maya. Prego accomodatevi" li invitò con un sorriso.
"Ma qui sorridono tutti?" chiese Draco a Blaise, senza curarsi di abbassare la voce.
Nessuno sembrò farci caso. Blaise lo riprese "Guarda che non è una cosa brutta sorridere. Prova a farlo anche tu qualche volta."
"Quando avrò voglia di farlo sarai il primo a saperlo..." gli rispose incolore Draco.
Blaise fu sul punto di ribattere, ma, non appena varcata la soglia, si ritrovò a stringere mani e fare la conoscenza degli altri ospiti.
Quattro in tutto, ma Sophie la conosceva già... perciò gli vennero presentati il padre della ragazza, un'altra chioma rossa, la madre, con una carnagione pallidissima e i capelli scurissimi, identica alla figlia, e il fratello maggiore Tom, un ragazzo piuttosto alto e ben piazzato che ad una prima impressione sembrava vagamente minaccioso ma che si dimostrò gentile e sorridente al pari di tutti gli altri parenti.
Si prospettava una giornata interessante!

To be continued...



Beh, più che altro questo capitolo mi è servito per introdurre il prossimo. Non preoccupatevi per la carrellata di parenti, li dovrete sopportare solo per un altro capitolo!
Un grazie immenso va a SakiJune, che con i suoi commenti mi spinge ad andare avanti. Spero di aver risposto alle tue domande in modo adeguato. Per ulteriori chiarimenti sono a tua disposizione! E se guardi ai capitoli 9 e 12 puoi trovare alcuni riferimenti.
E la mia richiesta è sempre quella: commentino? Giusto per incentivarmi a scrivere...

Kiss
Lenù
   
 
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