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Autore: abhainnjees    28/02/2014    6 recensioni
Che cosa hanno in comune le fiabe dei fratelli Grimm, le leggende scozzesi, le avventure di Alice, Peter Pan, Mary Poppins, e scrittori come Esopo, Mary Shelley, Roald Dahl e altri autori per "ragazzi"?
Facile, con un po` di fantasia possono essere riadattate al mondo di Supernatural!!
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Raccolta di fairytale!verse
Genere: Dark, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Storia di uno che se ne andò in cerca della paura*




Sam ricorda molto bene come Dean lo trattava quando erano piccoli.
Potremmo stare qui a citare le mille attenzione che il più grande dei Winchester rivolgeva all'altro, ma una sola sarà sufficiente.
Dean leggeva per Sammy.
Quando John andava a caccia, Sam era sempre molto agigato perchè non sapeva mai dove il padre stesse andando e si sentiva come un bambinetto sciocco al quale non si poteva dare fiducia.
Beh, in quelle occasioni Dean leggeva per Sam.
Cosa notevole considerato che il piccolo Dean odiava anche solo l'odore dei libri, o meglio, gli dava fastidio il contenuto dei libri, perchè non vedeva l'utilità di quelle storie. Lui sapeva che erano false, che gli eroi non sempre sopravvivono, che le principesse muoiono e che i veri draghi non volano, ma strisciano nelle viscere della terra.
Eppure Dean leggeva per Sammy.
Leggeva soprattutto fumetti; e Sam, sin da allora, immagginava, sapeva e sentiva, che non sarebbe mai stato come gli eroi di cui Dean gli leggeva, perchè nonostante fosse un ragazzino, sentiva di non essere del tutto puro**, che ci fosse qualcosa di malvagio in lui.

Una volta, una delle tante maestre di Sam, che aveva pressappoco sedici anni, aveva dato ai suoi alunni, per le vacanze di Natale, la lettura di un libro, precisamente "Le fiabe" dei fratelli Grimm; e nonostante i Winchester sapessero già che Sam non avrebbe continuato a frequentare la stessa scuola dopo Natale, Dean glielo comprò lo stesso.
Mentre erano entrambi seduti sul retro dell'Impala, Sammy scartò il suo regalo e chiese al fratellone di leggergli una fiaba.
Scelsero una con un titolo lungo lungo, che incominciava così :
"Un padre aveva due figli. Il maggiore era giudizioso e prudente e sapeva cavarsela in ogni situazione, mentre il minore era stupido, non imparava nè capiva nulla e quando la gente lo incontrava diceva -Sarà un bel peso per il padre- . Se c'era qualcosa da fare toccava sempre al maggiore".
Dean non continuò mai la lettura e, per quanto Sam avesse cercato in ogni angolo dell'Impala, o nella valigia del padre, non ritrovò mai quel libro.

Crescendo Sam si abituò a confrontare la sua vita con l'inizio di quella fiaba e, purtroppo le trovava più simili del dovuto.
Un padre aveva due figli, e ne amava solo uno, quello che sapeva fare tutto, quello che seguiva i suoi ordini, e quello non era Sam.
Quelle parole diventarono la sua ossessioni, a volte persino le sognava.
Il bambino col sangue demoniaco, il re, Ruby, la gabbia, le allucinazioni, le prove; Dean che lo abbandonava, che diceva di non potersi fidare di lui, che lo accusava di essere un mostro.
Sembrava che quella storiella parlasse di lui. Si rivedeva in quel ragazzino che non sapeva fare niente, che non riusciva in niente e che doveva confrontarsi con un fratello migliore di lui che lo accusava di essere un mostro.
A volte Sam cercava di rammendare quel racconto per ricordarsi che prima di essere un mostro era un ragazzino inutile; e per lui tutto era meglio di essere un mostro. Ma ormai era troppo stanco anche per ricordare una storiella, e fini per dimenticarla.

Per questo rimase sconcertato quando Dean, una sera, entrò in camera sua e si mise a sedere ai piedi del letto, gli baciò la fronte e gli scostò i capelli, poi lo coprì per bene, rimboccandogli le coperte come quando erano piccoli e si apprestò a leggere proprio "Le fiabe" dei Grimm, ma il libro era di un edizione diversa rispetto a quando erano solo dei ragazzini. Sam era troppo stanco e beato per opporsi alle cure del fratello e Dean iniziò.
"Un padre aveva due figli. Il maggiore era giudizioso e prudente e sapeva cavarsela in ogni situazione, mentre il minore era stupido, non..." e Sam già temeva la fine del racconto. Certo non si aspettava che "...il re stupito e tutto contento gli domandò com'era andata..." o che addirittura finisse sul ridicolo col ritornello "se sapessi cos'è la pelle d'oca".

Adesso che Dean ha finito la fiaba sta per andarsene, ma un sospiro del fratello lo blocca. Sam ha davvero un fratello di gran lunga migliore di lui. Dean non era obbligato a ricordarsi dell'avvenimento, eppure l'aveva fatto; si fermò allora per non ferire il fratellino e adesso l'aveva riletta per ricordare a Sam che prima di essere un mostro o un ragazzino inutile, era un eroe dotato di straordinario coraggio. Dean allora abbraccia silenziosamente Sam e gli asciuga le lacrime e gli sussurra:"Se devi piangere per questa stronzata, te la do io una buona ragione" e già mimava un movimento di un ceffone.

I fratelli Winchester si addormentarono così quella notte.
Mano nella mano.
Sam comodamente straiato sul letto e Dean coricato sulla sedia affianco.


*E' il titolo di una fiaba dei fratelli Grimm.
**Riferimento alla 8x21

Note dell'autrice
Quando lessi per la prima volta "Storie di uno che se ne andò in cerca della paura" dei fratelli Grimm, pensai che la storia calzasse a pennello ai WInchester nei primi dodici righi, poi mi resi conto di quanto le due storie fossero diverse. Quindi scrissi questa "cosa" per rievocare in un certo senso quelle che furono le mie prime impressioni.

  
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