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Autore: bethrandall    28/02/2014    1 recensioni
Adhara è letteralmente distrutta da una giornata molto stancante passata con la principessa Amina , nei soliti giorni a palazzo. Non è un caso , se , dopo una giornata molto movimentata la ragazza si sente esausta e molto assonnata. Ritornando nelle sue stanze prende il suo letto come un' ancora di salvezza e vi si fionda dentro. Addormentandosi e calandosi in un sogno particolarmente strano e magico … forse a causa dei diversi problemi, forse per le storie fantasiose lette con Amina ,il suo sogno è molto reale , tanto che appena si risveglia in un prato, ha la paura che quel che sia accaduto negli ultimi mesi sia un sogno. Ma il prato non è il prato della prima volta. Bensì … il prato del Paese delle Meraviglie.
con le meravigliose note di
Avril Lavigne- Underground
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adhara, Amhal, Amina, San, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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E ora dove sono? Quale altro pazzo incontrerò? E troverò Amhal?
 Sono nel mezzo di un isoletta. Tutto sabbia, fino a un grosso punto verde di fronte a me. Una foresta,  forse.
Vedo una casette di conchiglie. È carina. Ma ormai ho capito che di questo posto non bisogna fidarsi. Ed ecco infatti la fregatura. Un uomo alto e grosso avvolto in una lucida armatura veniva verso di me. Però era strano. Mira?
O cielo, perché tutti non sono come … sono nella realtà?
Aveva le orecchie da topo, la coda di un ratto e dietro un guscio di tartaruga. E io ero … coperta di sale e sabbia , i miei vestiti erano interamente bagnati , i capelli attaccati alla faccia. Già che il quadro è bello … penso io. Non sono certo bella come alcune ragazze, lo so. Ma certamente conciata con i capelli attaccati alla faccia , il fiocco sghembo e  impanata come una cotoletta , so di certo che non mi rendo giustizia … affatto.
<< ehi , Alice !>> ci risiamo con la tiritera. ‘’Mira’’ si avvicina verso di me col suo sorriso da bravo papà e comandante e mi saluta con un gesto della mano. Almeno di lui posso fidarmi. È come un padre per Amhal. Posso provarci anch’io come fa lui , può darsi che mi sappia dare una risposta. << hai visto Amhal oggi?>>  detto questo mi sciolgo il fiocco dai capelli e lo strizzo per far uscire l’acqua. <> ci risiaaamo!
<< Scusa! Bianconiglio … >> detto questo il volto di Mira si accese di una luce simpatica. Di quelle che ti urlano , ‘’ Sì , so cosa devi fare per l’occasione ‘’ , e poi si gira verso di me sorridente indicandomi un punto oltre l’isola. <>
ma di che Diavolo parla? io non ho fatto niente a nuoto , non so nemmeno se lo so fare , figuriamoci farmi un intero oceano. E non ricordo di essere caduta in acqua o cose del genere. Spero che non sia il sudore di poco fa, quel tipico sudore freddo da paura durante  la mia disavventura con il ‘’Dodo’’ , se è per questa causa , beh … dovrei evitare allora tutti i futuri appuntamenti con Amhal o Amina.
<< ehi Alice! Vuoi qualcosa per riscaldarti?>>  annuisco. Onestamente non sento freddo , ma il vento sulla pelle è pungente e poi i vestiti sono pesanti.
Mira mi fa segno di avvicinarmi verso casa sua. Percorriamo in silenzio il vialetto di ciottoli e sprofondiamo nella macchia verde,altro non era che la foresta. La sua casetta è piccola, rivestita di conchiglie e ciottoli. Le piate marine si arrampicano verso il tetto di  foglie di palma e a mo’ di cespugli ci sono dei coralli rossissimi che brillano alla luce del sole , di un certo mezzogiorno. Giusto. Non mi sono chiesta che ore erano ,e poi un sogno poteva essere così dannatamente dettagliato?
Mira mi sorride nuovamente  e mi invita ad entrare nella sua casetta. L’interno è ancora più ‘’marino’’ di fuori. I coralli erano riusciti a penetrare la casetta di conchiglie e le tende svolazzano dall’unica grande finestra che c’è.
 Al centro un enorme giaciglio di paglia e sacchi di sabbia e poi sotto la finestra un enorme baule molto piratesco. Da lì fuoriuscivano degli abiti. Ne presi uno .Sono  i miei , quegli che indosso abitualmente. Corpetto , calzoni e casacca , ma anche questi sono bagnati . L’unico asciutto era la copia blu del vestito azzurro che indosso e poi ce n’è uno rosso più carino , accanto un bel tascapane ben cucito e con delle fantasie graziose.
<< posso prender …>> Mira mi interruppe subito. << puoi prendere tutti quegli che vuoi , anche la borsa da viaggio, l’importante e che lasci gli abiti bagnati qui. Non si sa mai, così quando si asciugano te li ridò>> il suo sorriso è di nuovo stampato in faccia. Prendo quello che mi serve e senza che io gli dico niente , esce silenziosamente dalla casa richiudendosi dietro la porta.
Solo ora noto che era fatta di un pezzo di fiancata di qualche nave. Faccio spallucce e metto l’abito blu togliendomi quello azzurro. Riposiziono l’abito dentro il baule, attendendo che si asciughi , ma il sale e la sabbia rimanevano lì dov’erano. Evidentemente per quanto magico è questo posto, di certo la magia non asciuga gli abiti di corsa.
  Riapro la porta e noto che Mira era seduto su uno scoglio in mezzo alla sabbia che leggeva un libro rosso. Il libro di Sennar. Strano l’avevo letto con Amina  proprio oggi , e la figura del libro mi fa sentire meglio , come fossi a casa.
<< Mira?>> lui si gira incuriosito , posa il libro e inizia ad allisciarsi la barba. << il mio nome è Mock Turtle , signorina>> detto questo , sorride per la milionesima volta e mi squadra da capo a  piedi.<< Questo blu ti dona parecchio, sicuramente a Bianconiglio piaceresti … anche se , non ce ne dovrebbe essere bisogno, visto quanto sei carina! >> So di essere arrossita , e stringo la cinghia del tascapane. Mira mi fa segno di sedermi vicino a lui. <> fa un gesto ampio col braccio ,indicandomi tutto il luogo << che sei venuta a trovare questo posto. >> guardo ancora in basso , anche se sapevo che quello non era Mira, che magari poteva essere un altro personaggio ,  so per certo che quella figura , da Maestro di Amhal ,mi suscita sempre un po’ di insicurezza. << perché Bianconiglio era in ritardo? E per cosa? >> quelle domande sono uscite sole, questo perché sono curiosissima  di sapere dove andava e cosa doveva fare. Mira fa spallucce. << non so , è uscito di corsa dalla porta, si è cambiato d’abito ed è corso via. >>  sospiro. È una ricerca terribile questa.
<>  si passa una mano sulla testa pelata , evitando accuratamente le orecchie.
<< noto che sei un po’ … confusa>> Mira mi sorride –di nuovo- e mi accarezza i capelli. << in genere quando Bianconiglio non corre a destra e manca , si ferma qui , con me a guardare l’oceano. Amo i posti tranquilli , e anche lui. Ci piace il silenzio , perché il re non ci da mai tregua. Ma non possiamo fare nulla. Stiamo qui per poco , contando i secondi come fossero una dolce eternità. E poi non è cattivo. Credimi. Può sembrare un po’ … lontano , distaccato … severo. Ma è buono , e a un bel cuore d’oro. E parla sempre di te. >> io arrossisco di colpo. È un sogno. Ma se quelle parole fossero vere … Mi crogiolo in questo paradiso , dopo la discussione col Dodo e tutti i fatti accaduti , stare lì con Mira mi rilassa troppo. E so per certo che ora il mio cervello rielaborerà altre catastrofi.
<< se devi andare , vai ora. Più tempo perdi … più lui si allontana. >> mi da una pacca sulla spalla e mi sistema i fiocchi sulla gonna. << vedi laggiù? Quel vulcano che sputa acqua. Lui prende sempre quello per arrivare prima. >> si alza , e io lo seguo a ruota.
<< come faccio coi vestiti ? si bagnano … >> lui scuote la testa. << hai un cambio carino no? >> rispondo con un sorriso accarezzando il tessuto morbido del tascapane.
 Iniziamo a camminare per tutta la foresta arrivando ai piedi del vulcano. << ti spiego cosa devi fare … salta dentro il vulcano ,e se ti bagni in un primo momento non ti preoccupare. Tieni la borsa attaccata al petto e se ci tieni tieniti anche il fiocco che hai in testa. >> mi risistema i capelli , e mi da un bacio paterno sulla fronte. << va da lui, e se ti capita ripassa da qui , ho molte cose da farti leggere , vestiti carini da farti indossare e molte storie e pettegolezzi da raccontarti >> annuisco.
Stringo la borsa al petto e mi faccio accompagnare fino alla bocca del vulcano. Salto giù , senza salutarlo e piombo nell’acqua calda. Inizialmente non sento le bollicine salire piano, poi una furia proveniente da sotto mi fa gonfiare la gonna. Esco fuori tutto in una volta. E vedo l’isola sparire sotto i miei piedi. Urlo dal terrore e allo stesso tempo dal divertimento , buco le nuvole e per poco non colpivo un uccellino che svolazzava di lì. Poi la caduta. Sapevo che prima o poi la situazione poteva peggiorare. Cado immediatamente giù. Le nuvole sono lontane , gli uccelli puntini nell’azzurro. Il sole brilla alto a segnare il mezzogiorno e poi piombo nell’oscurità. Sento lo spaccarsi di calcinacci e travi e poi il pavimento freddo.
 La  polvere di quel nuovo luogo mi entra dentro il naso e inizio a starnutire copiosamente. L’eco del mio starnuto suona fra le pareti di quel luogo. Stringo forte il tascapane ancora pieno e incondizionatamente  tocco il fiocco che ho in testa. Starnutisco nuovamente .Mmm ! E ora? Devo ripetere la domanda nuovamente? 
  
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