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Autore: ValeDowney    28/02/2014    0 recensioni
Thor, in procinto di diventare Re di Asgard, vuole intraprendere un viaggio attraverso i Mondi per incontrare e meglio comprendere la sua accoglienza da parte dei futuri sudditi. Nell'impresa viene aiutato da Loki, il quale, però, condivide solo in parte questo piano in attesa di un personale tornaconto...... che lo porterà a essere il vero protagonista della vicenda
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I sei viaggiavano velocemente nel vortice di luce, mentre tutto intorno a loro si poteva vedere l’universo; il viaggio sembrava non finire mai, quando, dal cielo, atterrarono sul terreno.

La caduta non fu delle più belle, considerando anche il fatto, che il terreno non era dei più morbidi, non essendoci né erba e nemmeno sabbia: “Ahia, che male: non credevo che cadere da così in alto, fosse così doloroso” disse Volstagg, mentre si toccava, da seduto, la parte finale della schiena.

“ Vuoi che ti butti giù da qualche dirupo, così da provare l’ebrezza di una caduta ancora più dolorosa ?” propose Loki; Volstagg lo guardò malamente, replicando: “Chiudi quella bocca, prima che conficchi in te la mia spada”.

“Ohhh sto tremando di paura” disse sarcasticamente Loki.

 “Smettetela di litigare e tu Loki, togliti subito da sopra di me” disse Thor.

“Ecco perché stavo così comodo” disse Loki guardandolo e scese dal fratello; i restanti si rialzarono in piedi guardandosi intorno: “Che posto è questo ?” domandò Sif.

“Non di certo un buon posto dove alloggiare; Heimdall deve essersi sbagliato” rispose Fandrall.

“Heimdall non sbaglia mai: la destinazione è corretta” disse Thor.

“Come puoi esserne sicuro ? Gliela hai detta tu ?” chiese Sif; Thor la guardò, rispondendole: “No, ma spettava a Loki”.

Tutti allora guardarono il nominato e Volstagg replicò: “Lo sapevo che era male fidarsi di lui”.

“Potresti anche parlarmi direttamente, invece di rivolgerti a me in terza persona: intanto sono qua, proprio davanti a voi” disse Loki.

“Smettila di prenderci in giro: è tutta colpa tua, se ci troviamo in questo posto isolato” replicò Volstagg.

“Ragiona: se fosse isolato, non ci sarebbe il collegamento con il Bifrost, eppure eccoci qua” spiegò Loki.

“Non è il momento di litigare: troviamo qualcuno e facciamoci conoscere” replicò Thor, mettendosi tra i due e poi si incamminò; gli altri guardarono minacciosamente Loki e poi seguirono Thor.

“E’ lui quello che vuole farsi conoscere, ma ben presto scoprirà che non è bello essere figlio di Odino, soprattutto da queste parti” disse sorridendo Loki e seguì gli altri.

Camminavano per quella landa desolata e priva di vegetazione e sotto i loro piedi vi erano solamente ciò che pareva ghiaia, ma di colore molto scuro: “Questa ghiaia mi sta facendo male ai piedi” disse Volstagg.

“A me non sembra ghiaia” disse Sif.

“Di fatti non lo è: è cenere vulcanica” disse Loki; gli altri si fermarono e si voltarono verso di lui, guardandolo con sguardo stupito…più o meno.

“E tu cosa ne sai ?” domandò Volstagg.

“Sta scritto sui libri, ma è vero, che sbadato, voi non ne avete mai letti, quindi…” rispose Loki.

“Non ci raccontare bugie !” replicò Fandrall.

“Anche i bambini sanno che sui libri ci sono utili informazioni o voi prendete solo quelli con i disegni ? Probabile di sì, guardando le vostre espressioni prive di…nulla, perché è proprio il nulla che mi state trasmettendo” disse Loki.

Ci fu silenzio; poi Volstagg tirò fuori la sua spada, replicando: “Io ti ammazzo !” e stava per fiondarsi contro Loki, il quale rimase immobile nella posizione in cui era, quando venne bloccato per le braccia da Fandrall, Hugon e Sif: “Lasciatemi andare ! Voglio vedere la lama della mia spada, trafiggergli il cuore !” replicò Volstagg, mentre si dimenava, cercando di liberasi dalla presa degli amici.

“Volstagg, cerca di ragionare: potrai ucciderlo più avanti” disse Fandrall.

“Ma io voglio ucciderlo adesso !” replicò Volstagg.

“Risparmia le forze, per qualsiasi pericolo dovessimo incontrare qua” disse Hugon.

“Sono calmo: potete lasciarmi andare” disse Volstagg; i tre, fidandosi delle sue parole, lo lasciarono andare, ma poi stava per colpire Loki con la spada, quando Thor si mise tra i due e, mettendogli una mano sul petto, disse: “Volstagg, ascolta, Loki non ha nessuna colpa”.

“Vedo che finalmente c’è qualcuno che ragiona con il cervello, anche se non avrei mai immaginato fosse il mio caro fratello” disse Loki.

“Loki ti prego, non vedi che ti sto difendendo ?” disse Thor, non guardandolo.

“Sto solo reggendoti il gioco” disse Loki.

“Allora non parlare di più, se non vuoi che le cose si complichino ancora” disse Thor.

“Dove è che sono complicate ? Forse lo sono per te” disse Loki.

“Loki ti prego” disse Thor, stringendo i denti.

“Va bene, la smetto; però, quanto sei esigente” disse Loki.

Ci fu silenzio, nel quale Thor si accertava che il fratello non aprisse più bocca; quindi, parlò a Volstagg: “E’ grazie a Loki se siamo qua e nessuno delle guardie ci ha sorpreso, quindi non dovresti prendertela con lui. Come ha detto prima Hugon, risparmia le energie per un qualsiasi nemico che incontreremo, ma non per uccidere mio fratello”.

Volstagg guardò Loki; poi guardò l’amico e, mentre metteva via la spada, disse: “Bada che lo faccio perché sei tu Thor, se no lo avrei già spedito nell’Hell”.

“Dovresti darti una calmata o ti verrà un attacco di cuore” disse Loki; Thor lo guardò, facendogli capire di tenere chiusa la bocca, ma poi Loki aggiunse spiegando: “Questo pianeta non è disabitato: troveremo qualcuno, così che il mio caro fratello possa presentarsi a dovere”.

“Ascoltami bene, piccoletto: se solo dovesse succedere qualcosa a Thor, la lama della mia spada non ti risparmierà, è una promessa !” replicò Volstagg.

“Allora, sarò lì ad aspettarla” disse sorridendo Loki; ci fu silenzio, poi Thor semplicemente disse: “Andiamo” e proseguì il cammino.

Gli altri si guardarono e lo seguirono; Loki li guardò, sorrise maliziosamente e poi li seguì.

Capirono ben presto che quel regno non era di certo un posto molto accogliente: alte pareti rocciose si ergevano ad entrambi i lati del sentiero che stavano percorrendo; il nulla nasceva in quel terreno, se non qualche spicchio di erba, ormai non più verde, ma scurita dalla cenere che dominava il posto.

“Questo posto mette i brividi” disse Sif.

“Ti renderai ben presto conto, cara mia, che questo posto, in confronto ad altri, è il paradiso” disse Loki; Sif lo guardò stranamente: come faceva Loki a sapere di quel posto ? E, soprattutto, come faceva ad essere così sicuro di quello che stava facendo ? Bè, la risposta era molto semplice: sicuramente aveva qualcosa in mente che, di certo, loro non condividevano; quindi, prese fuori la spada, si fermò e la mise sotto il collo di Loki.

“Ohhhhhhh finalmente qualcuno che ha del buon senso come me” disse Volstagg, fermandosi come gli altri, guardando la scena.

“Piano piccola, o così rischi di farmi molto male” disse Loki.

“Avanti, parla: so che stai tramando qualcosa !” replicò Sif; Loki sorrise, per poi dire: “La tua mente è molto aperta, guerriera, ma a volte prende delle strade sbagliate. Se stessi tramando qualcosa, credi che anche io, ingenuamente, sarei venuto in questo postaccio dimenticato da tutti, insieme a voi ? No, me ne sarei rimasto ad Asgard a contemplare la mia vittoria contro degli ingenui come voi”.

“Bada a come parli, Loki” disse Thor.

“Non metto in dubbio il vostro coraggio a venire qua e ad affrontare il Re, ma se proprio volete saperlo, non vorrei incorrere nelle ire del Padre degli Dei, se mai dovessimo provocare qualche guerra” disse Loki; Sif continuava a tenergli la spada alla gola: non si fidava delle parole del giovane dio, eppure è come se stesse dicendo la verità.

Dopotutto Loki non era il tipo da rischiare tanto, nemmeno da mettere in pericolo il regno dove era cresciuto, quindi lentamente tolse la spada da sotto il collo del dio degli inganni; Volstagg voltò la testa, quasi con sguardo triste perché la sua amica non aveva compiuto ciò che voleva.

 Sif lo guardò con sguardo di sfida, non rassegnandosi all’idea che stesse veramente nascondendo qualcosa, ma poi, guardò gli altri e, non dicendo nulla, riprese il cammino; gli altri la guardarono in modo stupito, non sapendo di quell’improvvisa decisione, ma poi la seguirono.

Loki se ne rimase un po’ lì, ma poi il suo sguardo divenne serio, dicendo: “Devo stare più attento: sembra che la guerriera abbia intuito qualcosa; meglio non voltare troppo le spalle o il mio piano verrà svelato” e seguì gli altri.

Camminavano senza sosta, o almeno, era Thor quello che camminava senza sosta: era intenzionato a trovare la popolazione di quel regno ma, fino a quel momento, non avevano ancora trovato qualcuno, quando….

“Quello che cosa è ?” chiese Fandrall: il gruppetto si fermò, ad osservare quella cosa che stava un po’ più distante di loro.

“Meglio ucciderlo” disse Volstagg, già pronto a tirar fuori la sua spada, ma Thor lo fermò, dicendogli: “Meglio di no: può darsi che si tratti di un animale sacro per la gente di questo regno”.

“Un animale sacro quello ?! Secondo me no” disse stupito Volstagg.

Quell’animale aveva l’aspetto di un grosso gatto e, in quel momento, stava mangiando qualcosa a terra: forse un piccolo animaletto appena catturato ed ucciso durante la caccia.

Stettero ad osservarlo, quando l’animale, drizzò le orecchie e li guardò; ci fu silenzio, nel quale nessuno fece qualcosa.

Avevano paura che l’animale li potesse attaccare da un momento all’altro, ma non potevano neanche rimanere lì a non fare nulla: “So cosa passa per le vostre menti e la risposta è no” disse Loki, mentre teneva le mani dietro la schiena; gli altri lo guardarono e Fandrall gli domandò: “No per cosa ?”.

“Pensavo che fossi uno dei più svegli del gruppo ma, a quanto pare, mi devo ricredere; ma è ovvio che è no, per attaccare quell’animale: se farete solo un passo, sarà lui ad attaccare noi e di certo non voglio finire i miei giorni qua” spiegò Loki.

“Bè di certo non possiamo starcene qua a non fare nulla” disse Volstagg.

“I miglior attacchi non sono sempre fatti di combattere, ma anche di difese: se prima non pensiamo ad un modo per difenderci, quell’animale ci farà fare una fine molto dolorosa uno dopo l’altro. Nessuno di noi ritornerà ad Asgard con tutti gli arti” spiegò Loki; Thor lo guardò, ma poi riguardò l’animale, che li continuava a guardare, scrutando ogni loro movimento, dicendo: “Hai ragione: meglio prima pensare ad un modo per passargli accanto, senza che ci attacchi, che attaccarlo direttamente” e riguardò il gruppo.

“Anche se ci passassimo accanto, dubito che ci lasci andare via così facilmente: dopotutto prede come noi non si vedono spesso da queste parti” disse Loki.

“Allora, cosa suggerisci ?” chiese Sif.

“Mi lusinga che tu chieda consiglio a me” disse Loki, guardandola.

“Al momento sembri l’unico a saper esattamente come aggirare quell’animale” disse Sif.

“Togli pure il “sembri”, perché la cosa è molto semplice: andrò io” disse Loki.

“Tu ?! E chi ci dice che poi non ci lascerai qua a farci mangiare dall’animale ?!” replicò Volstagg.

“Dubitate di me ? Non vi lascerei mai nelle grinfie dell’animale; anche io, come voi, tengo un cuore” disse Loki, mettendosi una mano sul petto.

Gli altri lo guardarono con poca convinzione: non si fidano e non volevano fidarsi delle parole del giovane dio.

Fidarsi, per loro, voleva dire rimanere su quel pianeta per il resto della loro vita, ma quelle parole erano così convincenti, che decisero di credergli: “Bada di portarci lontano da quell’animale, se no sarai il primo a finire nella sua pancia” disse Volstagg; Loki sorrise per poi dire: “Avete la mia parola, che quel gatto non vi graffierà neanche”.

Lo guardarono e si fecero da parte per farlo passare; Loki fece un lungo respiro, ma poi si incamminò verso l’animale, ma appena passò accanto a Thor, questi gli disse: “Madre non vorrebbe che tu rischiassi così tanto”.

“Hai paura che possa morire ? Tranquillo, so quello che faccio” disse Loki; i due fratelli si guardarono, ma poi Loki riguardò avanti a proseguì per la sua strada.

L’animale aveva la completa attenzione su di lui: sentiva che il suo “avversario” stava tramando qualcosa e, per questo, voleva accertarsi di non voltargli mai le spalle.

Loki continuava ad avanzare, sicuro di se e di quello che stava facendo: sperava che il suo piano non lo tradisse ma, essendo molto sicuro di se, era certo di non fallire.

 Si fermò, a pochi metri dall’animale; i due si guardarono, entrambi pronti per chi avesse compiuto la prima mossa, ma poi Loki tirò fuori il suo pugnale, mettendolo dietro la schiena e, sorridendogli maliziosamente, disse: “So che stai nascondendo la tua vera natura, quindi che cosa aspetti ad attaccarmi ? Sono disarmato e senza difesa e, di conseguenza, divento una facile preda per te”.

 L’animale mise una zampa avanti e poi ringhiò; gli altri stavano con il fiato sospeso: “Avanti, non ho paura di te” lo incitò Loki ma l’animale, prima di attaccarlo, cambiò aspetto: gli crebbe una criniera infuocata, così come infuocata era la punta finale della coda; comparirono anche delle fiamme attorno alle giunture delle zampe ed il suo corpo divenne come infuocato.

“Proprio questo aspettavo” disse Loki e corse verso il leone infuocato, il quale, a sua volta, corse verso il dio.

“Loki !” gridò Thor.

“Lascialo fare: si è scelto il suo destino” disse Volstagg; Thor lo guardò, replicando: “ Non è vero ed anche tu lo sai: Loki sta solo creando un diversivo per noi”.

“Secondo me lo sta creando solo per se stesso” disse Volstagg.

“Ma perché dubitate sempre di lui ? Ci sta aiutando” disse Thor.

“Perché è il dio degli inganni e sicuramente starà pensando a qualcosa per sbarazzarci di noi” spiegò Volstagg.

“Loki non lo farebbe mai” disse Thor.

“Allora ci dici del perché si è offerto volontario per affrontare quel gatto troppo cresciuto ? E se veramente stesse tramando qualcosa ? Io non voglio passare il resto della mia vita in questa landa dimenticata da tutti” disse Fandrall.

“Amici voi vi preoccupate troppo: Loki è sempre riuscito a cavarsela” disse sorridendo Thor, ma appena si voltò, vide Loki a terra e con il leone infuocato sopra di lui; il solo motivo del perché il leone infuocato non riusciva ad azzannare il suo avversario, era che Loki teneva entrambe le braccia davanti a se: una sulla parte alta della bocca del leone e l’altra sulla parte bassa della bocca.

“Dicevi ?” disse Volstagg.

Senza dire nulla, Thor incominciò a far roteare il suo martello, quando Sif gli disse: “Fermo: così rischierai di colpire Loki”.

“Ho ben di mira il mio bersaglio” disse Thor, continuando a far roteare il suo martello.

“Così facendo, istigherai ancora di più quella bestia” disse Sif.

“Così facendo salvo la vita a mio fratello” disse Thor e, mettendo il martello davanti a lui, volò velocemente verso i due.

Il leone infuocato cercava, ancora, di azzannare Loki, il quale, sentendo dei rumori, alzò lo sguardo all’indietro, vedendo Thor arrivare da loro a tutta velocità; quindi riguardò il leone infuocato e sorrise maliziosamente.

In un millesimo di secondo successero tre cose contemporaneamente: appena Loki allontanò le mani dalle fauci del leone, questi cercò di azzannarlo, ma nello stesso momento, Thor arrivò; Loki scomparve ed il dio del tuono, con il martello, si fiondò sul leone infuocato ed i due finirono a diversi metri di distanza.

I quattro guerrieri guardarono quella scena con il fiato sospeso, mentre il leone infuocato fu il primo a rialzarsi, col il fuoco che ritornò sulla sua schiena e ringhiando contro Thor, il quale, si rialzò anche lui, brandendo il Mjolnir.

Il leone infuocato ruggiva, mentre incominciò ad avanzare verso il suo avversario; Thor invece, gli girò lentamente intorno, tracciando un cerchio immaginario, ma continuando a guardarlo dritto negli occhi.

“Credete che dovremmo aiutarlo ?” domandò Sif.

“No: riuscirà a cavarsela da solo, come ha sempre fatto” rispose Volstagg.

Thor fece roteare ancora il suo martello, proprio mentre il leone infuocato balzò verso di lui: il dio del tuono, lo colpì sotto il mento con il martello, mandando il felino a diversi metri di distanza.

Ma il leone non voleva mollare e, rialzandosi, gli ringhiò contro, ma voltò lo sguardo, quando qualcun altro, parlò: “Ehi, ti sei dimenticato che stavi combattendo contro di me ? Prenditela con uno che ha più coraggio da vendere di lui”.

“Guardate un po’ chi è ritornato” disse Volstagg, guardando, come gli altri, in direzione di chi aveva appena parlato, che poi era Loki.

“Fratello vattene !  All’animale ci penso io” disse Thor.

“Non fare sempre la parte dell’eroe che si sacrifica per gli altri ed incomincia ad usare quel poco cervello che ti è rimasto: sai benissimo che non hai nessuna speranza nello sconfiggere la bestia, quindi lascia fare a me” spiegò Loki, mentre mise la mano destra dietro la schiena, facendo comparire il suo pugnale.

“Avevo la situazione sotto controllo, prima che tu ritornassi, quindi lascia questa battaglia a me” replicò Thor.

“Solo perché brandisci il Mjolnir, non è detto che tu possa vincere a tutti i costi” disse sorridendo Loki e, prima che Thor potesse nuovamente replicare, il leone infuocato corse verso Loki, il quale lo aspettava rimanendo immobile.

Appena fu a pochi centimetri, il leone balzò, ma proprio in quel momento, proprio come aveva fatto prima, Loki scomparve, ma stavolta, comparì dietro all’animale, il quale si voltò verso il dio degli inganni, proprio nel momento in cui questi gli conficcò  il pugnale nel cuore.

Il leone lanciò un acuto ruggito di dolore, per poi cadere a terra, mentre le fiamme nel suo corpo, piano, piano si spegnevano, finché non scomparvero definitivamente da quel corpo.

 Gli altri si avvicinarono a Loki: “Lo hai ucciso” disse Sif.

“Dovevo farlo, o ci avrebbe uccisi lui” disse Loki, mettendo via il pugnale nella cinta della cintura.

“Non era necessario arrivare a questo” disse Thor.

“Oh per favore, smettila con tutti questi sentimentalismi. Se avesse ucciso uno dei tuoi amici, avresti vendicato la loro morte, ma mettiamola così: ora non hai nessuna morte da vendicare” disse Loki, guardandolo.

“Quanto sei crudele” disse Sif; Loki la guardò, dicendole: “Se vi foste trovati un leone affamato a pochi centimetri dal viso, anche voi vi sareste comportati allo stesso modo, quindi vi ho solo difesi”.

“Loki…” iniziò col dire Thor, ma venne subito bloccato dal fratello, che disse: “Non fare la voce autoritaria come fa sempre nostro padre e, per una buona volta, lascia scorrere i fatti: è successo e non possiamo continuare pensare a ciò. Non ci resta che proseguire e vedere cosa ci riserva ancora questo posto”.

Ci fu silenzio, ma poi Thor disse: “Va bene, ormai questa bestia è morta e non possiamo riportarla in vita. Dopotutto, il nostro scopo è quello di farci conoscere dalla popolazione, quindi proseguiamo” e si incamminò; Loki lo seguì sorridendo e poi anche gli altri, dopo aver dato un ultimo sguardo al defunto animale, seguirono i due fratelli.

Man mano che proseguivano il cammino, il territorio cambiava: intorno a loro, al posto delle rocce, ora vi erano enormi crateri, dai quali fuoriuscivano getti di vapore bollente: “Dovevo sceglierla io la destinazione e non ci saremmo trovati qua” disse Volstagg.

“Sicuramente ci saremmo ritrovati davanti a qualche tavola imbandita” disse Loki.

“Dovresti tenere la bocca chiusa, visto che è per colpa tua, se ci troviamo in questo inferno” replicò Volstagg.

“E tu dovresti incominciare ad usare di più il cervello, anche se la trovo una cosa quasi impossibile” lo stuzzicò Loki; Volstagg aveva già messo una mano sull’elsa della spada, ma venne fermato dallo stesso Loki che aggiunse spiegando: “So che vuoi uccidermi, e non solo tu, ma vi servo io per uscire da questo posto…vivi, ma se volete ritornare ad Asgard con i vostri corpi ad uno stato di quasi decomposizione, allora fate pure: tanto so che Thor non vi fermerà”.

“Perché pensi ciò ? Lo sai che ti difenderei” chiese Thor.

“Da una parte ragioni da fratello, ma dall’altra il tuo cervello è sempre impegnato con le battaglie e, di conseguenza, non avresti nemmeno fermato un tentato omicidio” rispose Loki.

“I nostri corpi non saranno in uno stato di quasi decomposizione quando ritorneremo ad Asgard” disse Sif.

“Non lo saranno, se non verrete a contatto con le lucertole di fuoco” disse Loki.

“Le lucertole di fuoco ?! Sono come quel leone che è stato ucciso ?” domandò Fandrall.

“No, sciocco: a volte, possono anche diventare peggiore di quello. Se una lucertola di fuoco ti si attacca al corpo, puoi dire addio ad ogni possibile speranza di poter ritornare a casa tutto intero” rispose Loki.

“E’ così micidiale ?” chiese Sif.

“Appena attaccata alla sua preda, il corpo della lucertola diventa incandescente, bruciandoti la pelle a temperature molto elevate; poi, solo quando avrai ricoperto il corpo da buchi e quasi privo di forze, altre lucertole si avvinghieranno a te, nutrendoti della tua carne. È una morta lenta e dolorosa” spiegò Loki.

“Sembri molto informato su questi esseri, anche se non sei mai stato qua” disse Hugun.

“Perché a differenza di voi, leggo i libri, che sono una grande fonte di ispirazione e studio per chiunque….forse” spiegò Loki e guardò gli altri, sorridendo maliziosamente, ma appena riguardò avanti, Volstagg replicò: “O la smette di darci degli stupidi, oppure, lo ucciderò veramente”.

“Fa pure, ma ha ragione: solo lui può portarci via da questo posto indenni e fra tutti, sembra proprio che ne sappia più di tutti noi” spiegò Fandrall.

“Non mi convince ciò che ha detto: è impossibile che sappia così tante cose su questo posto, ad averle lette semplicemente su di un libro; sta nascondendoci qualcosa” disse Sif.

“Non sei la sola a pensarla così, quindi meglio tenere gli occhi bene aperti e soprattutto mai voltargli le spalle” disse Fandrall.

Camminarono ancora un po’, finché Loki non si fermò, facendo fermare anche gli altri: “Ora cosa c’è ?” chiese Volstagg.

“Dobbiamo cambiare strada” rispose Loki.

“Secondo me, è un altro pretesto per dirci che non sai dove stiamo veramente andando” disse Volstagg e, stava per proseguire, quando Loki gli mise un braccio davanti, bloccando e dicendogli: “Prosegui pure mio caro, ma a tuo rischio e pericolo” e guardò da basso; anche Volstagg e gli altri, guardarono nella direzione dove stava guardando Loki, per vedere tantissime uova di colore verde marcio, ma con macchie tendenti al rosso.

“Sono…uova” disse Sif.

“Uova di lucertola di fuoco e vi consiglio di non pestarne neanche una, se non volete morire” aggiunse Loki, tirando via il braccio da davanti Volstagg, il quale disse: “Finché quelle bestie non nasceranno, non ci potrà accadere nulla”.

“Fa pure e non seguire il mio consiglio da “compagno di viaggio”, così metterai ben presto fine alla tua misera vita” disse Loki, incrociando le braccia.

“Però Volstagg ha ragione: basta non toccarle ed esse non si schiuderanno” disse Fandrall.

 “Come sempre ragionate come dei bambini, appena vedono una figura colorata su di un libro; è ovvio che il concetto “basta non toccarle, così non si schiudono”, è valido solamente per le uova delle creature normali. Alle uova delle lucertole di fuoco, basta anche solo che una forte fonte di calore passi accanto a loro, per schiudersi e, di certo, noi non emettiamo freddo” spiegò Loki.

Ci fu silenzio; poi, gli altri guardarono Thor e Sif gli domandò: “Thor, cosa consigli di fare ?”.

“Cambieremo strada: passeremo intorno alla uova, in modo da non toccarle” rispose Thor e così si incamminò, passando lontano dalle uova; gli altri lo seguirono e, per ultimo, anche Loki.

Camminavano, cercando di stare il più lontano possibile da quelle uova, ma anche stando attenti a dove mettere i piedi, visto che il terreno era ricoperto di piccole rocce appuntite e sassi di cenere indurita, ma ad un certo punto, da una piccola tana delle rocce, spuntò una specie di serpente di colore rosso, il quale strisciò accanto a Volstagg; quest’ultimo lo vide; si spaventò, ma nell’indietreggiare per lo spavento, con un piede andò contro ad una delle uova, che di conseguenza, rotolò a quella accanto, che rotolò a quella accanto a loro e così successivamente vennero toccate anche tutte le altre uova; poi tutte si fermarono.

Gli altri rimasero in completo silenzio: “Bel lavoro, Volstagg” disse Fandrall.

“Non è successo nulla e poi mi aveva spaventato un serpente” disse Volstagg.

 Loki rise, per poi dirgli, mentre lo guardava: “Un essere grande e grosso come te, che ha paura di un piccolo serpente innocuo; che tristezza” e riguardò avanti.

“Cosa ne sai te che era innocuo ?! Magari era velenoso invece” replicò Volstagg, guardandolo.

“Aveva delle macchie ?” chiese Loki.

 “Non ero molto attento ad osservalo, ma perlopiù a starci alla larga” rispose Volstagg.

“Se aveva delle macchie, allora era velenoso; se non le aveva, allora sei stato molto fortunato che quel serpente fosse solo curioso” spiegò Loki.

“Era rosso” disse Volstagg.

“Tutte le creature di qua hanno la pelle rossa, per richiamare l’elemento predominante del regno” disse Loki.

“E mi pare non avesse macchie” aggiunse dicendo Volstagg.

“Non le aveva, perché se no avresti già la bava alla bocca, credimi” disse Loki e Volstagg non aggiunse altro, quando in quel momento si sentirono dei rumori: il gruppetto abbassò lo sguardo, per vedere le uova che si stavano schiudendo.

“Non è successo nulla, vero ?” disse Fandrall, mettendo un piede indietro.

“Non le ho toccate tutte: solo una” disse Volstagg.

“Che cosa facciamo ora ?” domandò Sif.

 “Scappiamo, ovvio” rispose Fandrall.

“Sarebbe tutto inutile” disse Loki.

“Non sarebbe inutile, se ce ne andiamo ora” disse Fandrall, guardandolo.

“Le lucertole di fuoco sono molto veloci e ci metterebbero pochissimo tempo a raggiungerci, soprattutto ora che saranno in gran quantità” spiegò Loki.

“E allora che si fa ?” chiese Hugun.

“La cosa che sapete fare meglio: combattere” rispose Loki e tirò fuori il suo pugnale.

“E’ la prima volta che mi trovi d’accordo con te” disse Volstagg, tirando fuori la spada, così come fecero anche gli altri tre.

Le uova si stavano schiudendo quasi tutte e, da ognuna di esse, veniva fuori una piccola lucertola di colore rosso; il gruppetto si trovava in mezzo a tutte quelle uova, mentre ognuno stava con la schiena contro quella dell’altro.

“Hai qualche idea ?” domandò Thor.

“Sì ed è quella di combattere” rispose Loki.

“Pensavo ne avessi un’altra” disse Thor.

“Tu che pensi è già qualcosa di importante, ma non ti preoccupare, perché sicuramente mi verrà in mente qualcos’altro” disse Loki.

Le uova si schiusero del tutto e le piccole lucertole dal manto rosso, osservarono le loro prede: “Non fate movimenti azzardati: per loro basta anche una piccola mossa, per saltarvi addosso” spiegò Loki.

“Salteranno addosso anche a te se ti dovessi muovere” disse Volstagg.

“Probabile, ma al contrario di voi, io so come difendermi da queste creature” disse sorridendo Loki ed in uno scatto veloce, attaccò un paio di lucertole, uccidendole, colpendole in pieno petto con il pugnale.

Le altre lucertole, vedendo ciò che era appena successo, attaccarono il loro avversario, ma Loki era molto più veloce di loro e, con la magia, riuscì a scaraventarle lontano da lui; poi, guardò gli altri e replicò: “ Non statevene lì impalati come mummie ed affrontate le vostre paure !”.

“Noi non abbiamo paura !” replicò Fandrall.

“Parla colui che voleva darsela a gambe, quando ancora le uova non si erano schiuse” disse Loki e, con un raggio di magia, scaraventò lontano altre lucertole.

“Forse era meglio se lo avessimo fatto veramente” disse Fandrall, quando una lucertola lo attaccò, ma lui riuscì ad infilzarla con la spada.

Anche gli altri vennero attaccati e così iniziò una battaglia contro quelle terribili lucertole, le quali non volevano far scappare quelle prede: “Era così che immaginavi la tua prima visita in un altro regno ?” chiese Sif.

“No, lo immaginavo più regale” rispose Thor e, con il martello, colpì alcune lucertole.

Anche se continuavano a colpire, le lucertole non volevano mollare: “Sono troppe: non ce la faremo mai” disse Sif.

“Chiediamo al genio della situazione: dopotutto è per colpa sua, che ci troviamo qua” replicò Volstagg, lanciando un’occhiataccia a Loki, il quale disse, non guardandolo: “Almeno io, in confronto a voi, penso invece di stare sempre a combattere”.

“Smettila di darci degli ingrati !” replicò furente Volstagg, puntando la spada al collo di Loki, il quale, con la sua solita calma, gli disse: “Sto solo dicendo la verità” e, con una magia, scagliò via una lucertola che si era arrampicata sulla spalla di Volstagg, per poi aggiungere: “ E dovreste ringraziarmi”.

“Per cosa ? Per averci portato in questo posto infernale ?!” replicò Fandrall.

“No: perché vi salvo sempre la vita” rispose Loki.

“Bè, non sembra che ora tu ce la stia salvando” disse Sif e, con la spada, uccise un’altra lucertola.

“Perché con il vostro parlare senza senso, non mi date il tempo di pensare” disse Loki.

 “Vuoi che ti prepariamo qualcosa da bere e da mangiare, mentre te ne stai comodamente seduto su di una roccia ?” disse sarcasticamente Volstagg.

“Questo pianeta deve avere avuto uno strano effetto su di voi: non siete ancora riusciti ad uccidermi; parlate in modo sensato; vi rende spiritosi e…date retta a me” disse Loki.

“Basta prenderci in giro e dicci un modo per sbarazzarci di queste lucertole !” replicò Fandrall, puntando anche la sua spada al collo di Loki, il quale disse loro: “ Se voi mi uccidete, non scoprirete mai la mia idea per fuggire da queste lucertole”.

Volstagg e Fandrall si scambiarono una fugace occhiata; poi, riguardarono Loki e tirarono via le loro spade dal collo del dio degli inganni. “Avanti, spiegaci questo tuo piano” replicò Fandrall.

“Non ho sentito il per favore” disse Loki.

“Loki ti prego, non è il momento di fare i presuntuosi” disse Thor e con il martello allontanò un’altra lucertola.

“Presuntuoso io ?! Ma senti da che pulpito arriva” disse Loki.

“Vuoi dirci questo piano sì o no ?!” replicò Sif.

“Datti una calmata guerriera: agitandosi non si risolve mai nulla” disse Loki.

“Loki !” lo riprese Thor, allontanando altre lucertole, mentre alcune riuscirono, sfortunatamente, ad avvinghiarsi al suo mantello.

Loki sbuffò, ma poi spiegò: “Come avrete, spero, capito, l’elemento predominante di questo regno, è il fuoco, quindi, l’unica cosa per sconfiggere queste lucertole, è confrontarle con il loro stesso elemento”; gli altri lo guardarono stranamente, quindi Loki proseguì con la spiegazione: “ Se utilizzeremo il fuoco, le sconfiggeremo; allora quanti di voi hanno mai utilizzato del fuoco nello combattere ?”, ma ovviamente nessuno rispose.

“Siamo messi davvero bene” disse sarcasticamente Fandrall.

“Se nessuno lo sa usare, lo si può sempre creare” disse Loki.

“E come ? Prendendo dei legnetti e strofinandoli uno contro l’altro ?” disse Sif.

“Sei seria o il “mangia tutto” ti ha contagiata ?” disse Loki.

“Non lo prendo affatto come un complimento” disse Volstagg.

“Di fatti non lo era; lo faremo creare a Thor” disse Loki e tutti guardarono Thor il quale, dopo aver lanciato via un’altra lucertola, li guardò a sua volta, dicendo: “Parli senza senso, fratello”.

“Le mie parole hanno sempre un senso…fratello” disse Loki.

“Non vedo in che modo ora” disse Thor.

“Hai un martello portentoso in mano che, se ce lo avessi io, di certo lo utilizzerei per scopi miei; guardati intorno e trova un modo per creare il fuoco. Tutto sta a te, dio tonante” spiegò Loki; Thor si guardò intorno, mentre gli altri, Loki compreso, ripresero a combattere contro le lucertole.

 In quel momento, un geyser attirò l’attenzione del dio del tuono e capì finalmente a cosa alludeva Loki; quindi, alzò in aria il martello e gridò: “ Ora vedrete il vero potere del figlio di Odino”. Il cielo si oscurò più di quanto non lo fosse già; fulmini e saette colpirono il Mjolnir, con il quale Thor colpì fortemente a terra.

Dapprima non successe nulla, ma poi nel terreno si formarono delle crepe ed aumentavano sempre di numero; poi, la terra tremò: si aprì un’enorme voragine, dalla quale uscì tantissima acqua bollente, che bruciò vive le povere lucertole che si trovavano lì in quel momento.

Gli altri guardarono Loki, il quale sorridendo disse: “Molto astuto, ma faremmo meglio ad andarcene e sfruttare questo momento, mentre le altre lucertole si trovano dall’altra parte del getto di vapore” e dopo aver messo via il suo pugnale, corse via dalla nidiata delle lucertole; anche gli altri lo seguirono, mentre le lucertole cercavano di oltrepassare il vapore, finendo però bruciate.

Erano abbastanza lontani dalla nidiata delle lucertole, quando Sif disse: “Ora ce lo puoi dire come ti è venuta in mente un’idea simile”.

“E’ logico: è tutto frutto del mio brillante ingegno, cosa che vuoi non avete…o avete in parte” disse Loki.

“Loki non ricominciare” disse Thor.

Loki roteò gli occhi, per poi spiegare: “ Per affrontare una cosa, bisogna contrastarla con la sua stessa arma: due poli uguali si allontanano e quindi, facendo creare a Thor un altro getto di vapore, ho come voluto mandare in tilt quelle lucertole”.

“Brillante, direi” disse Sif.

“Peccato che sia venuta dalla mente di Loki, il che non è bello” disse Fandrall.

“Questa idea ci ha salvato la vita” disse Sif.

“Che fai ? Ti rimetti dalla sua parte ora ?” replicò Fandrall.

“Sto solo dicendo un mio parere” disse Sif.

“Basta litigare e cerchiamo qualcuno del posto con cui parlare” disse Thor.

“Non credo troveremo qualcuno abbastanza clemente che voglia parlare con noi” disse Loki.

“Sicuramente qualcuno troveremo” disse Thor.

“Non qui” disse Loki.

“Tu sai qualcosa, che dovremmo sapere anche noi, vero ?”  domandò Hugunn.

“Finalmente qualcuno che ha la mente aperta” iniziò col dire Loki; poi si fermò; si voltò ed aggiunse: “Benvenuti a Muspell” e gli altri si guardarono in modo preoccupato.





 
Angolo autrice: Secondo capitolo finito…uao, mi meraviglio di me stessa di esserci riuscita. Comunque all’inizio, l’idea era diversa, cioè mettere tutto in questo capitolo, ma poi ho optato per dividerlo e quindi la vera azione avverrà nel prossimo. Spero che non mi prendiate per pazza per aver creato strane creature infuocate o nell’aver pensato alla stramba (ma geniale) idea di Loki. Ci sto mettendo di mio per rendere questa storia il più originale possibile, ovviamente cercando di non uscire troppo dai personaggi o renderli pucciosi. Spero recensirete in molti (mi va bene qualsiasi tipo di recensione); ci tengo. Al momento vi lascio e spero di metterci meno tempo nello scrivere il terzo capitolo: ho un sacco di idee da mettere giù. Una buona lettura a tutti /e
  
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