Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community
’10 pokes’. I personaggi di Harry
Potter appartengono a J.K. Rowling.
Carnival
Tiana alzò gli occhi al cielo e si
morse la lingua per evitare di imprecare ad alta voce. Distese le labbra in un
sorriso che voleva essere rassicurante, ma risultò solo minaccioso. “Vi,
allora?” chiese, una punta di impazienza che le acutizzava la voce.
Victoire negò vigorosamente con la testa.
“Non ce la faccio! Non posso!”
L’altra sospirò e si impose di contare fino a dieci prima
di aprire la bocca. “Devi solo oltrepassare una porta!”
“Ma è pieno di gente e non ho i miei occhiali e poi mi vergogno!” confessò, stringendo tra
le mani la gonna di chiffon color avorio.
“Così ti stropicci il costume.” la
sgridò l’amica. Poi, nel vedere Victoire così
angosciata, lo sguardo di Tiana si addolcì. Sospirò.
“Guarda che stai benissimo. Farai morire d’invidia tutte:
cavoli, sono invidiosa anch’io!” scherzò. Le porse la maschera bianca che Vic si era tolta qualche metro prima
di entrare nella Sala Grande, dove si stava svolgendo il Gran Ballo di
Carnevale. “Forza, rimettila e va’ a far vedere a Lupin
cosa si sta perdendo!”
Victoire prese la maschera e se la rigirò
tra le dita. Alzò lo sguardo per incontrare quello dell’amica, travestita da
Strega Babbana, con tanto di porro sul naso. Sospirò.
“Scusa, mi sto comportando da imbecille. È che…” si bloccò e sospirò di nuovo.
“Non so neppure io che mi prende…”
“È che sei innamorata. Ed
insicura. Cosa molto sciocca, in realtà, perché se Teddy
ti rifiuta stasera dovremmo concludere che bazzichi dall’altra sponda, non so
se mi spiego…”
Victoire scoppiò in una risata sincera, la
tensione smorzata. Poi guardò l’amica con un sorriso colmo di affetto. “Sono io
ad essere invidiosa di te, Tiana:
non c’è al mondo un’amica migliore.”
Tiana sorrise a sua volta. Victoire aveva molti difetti: aveva una mente contorta, si
faceva mille problemi per questioni sciocche, era testarda e, se aveva la luna
storta, diventava acida e sarcastica. Per non parlare di quanto fosse irritante
entrare nella stessa stanza assieme a lei e passare sempre inosservata a causa di quel suo charme che attraeva gli sguardi maschili come falene alla luce, tra
l’altro senza che lei facesse assolutamente nulla per attirarli! Ma, proprio
come le aveva detto Teddy tanti anni prima, era una
buona amica e non l’avrebbe cambiata con nessuno al mondo. Beh, forse con Abel Stair di Serpeverde…
Chissà se sarebbe stato lo stesso così tremendamente carino con una maschera di
bellezza sul viso e le unghie smaltate, a parlare di ragazzi e vestiti? Scacciò
quell’immagine dalla mente prima di scoppiare a
ridere. Alzò il naso per aria, con fare da presuntuosa. “Lo so, non c’è bisogno
che tu me lo dica!” scherzò, lucidandosi le unghie della mano sul tessuto scuro
del suo costume. “E ora entriamo, altrimenti quando ti
deciderai sarà già ora di andare a letto!” La prese per mano e la trascinò
davanti alla porta della Sala Grande. Si sistemò la propria maschera e prima di
entrare si volse verso l’amica. “Sei pronta?”
Victoire deglutì, ancora un po’ nervosa, e
si mise la maschera. “No, ma penso che non lo sarò mai. Perciò apri quella
porta e che Dio me la mandi buona…”
La porta cigolò e la musica ed i
coriandoli multicolore le accolsero…
Teddy stava bevendo il suo Idromele,
quando Ethan gli affibbiò una gomitata tra le costole
per richiamare la sua attenzione. La bevanda dolciastra gli andò di traverso,
rischiando di uscirgli dal naso.
“Ethan!” tossì seccato.
“Scusa, amico. Ma guarda chi è arrivato…” disse il ragazzo
dalla pelle color caffelatte, mascherato da sultano arabo, indicandogli una ragazza travestita da strega ed una da principessa.
A Teddy sembravano vagamente
familiari, ma era quasi impossibile dirlo con quelle maschere che coprivano
loro buona parte del viso. Scrollò le spalle e bevve un altro sorso di
Idromele. “Sì, e allora?”
“Come ‘e allora?’?! Non hai visto
quella vestita da principessa?”
“Mm… mm… È carina.”
Ethan gli lanciò uno sguardo incredulo.
“Carina? Amico, di’ le cose come stanno: quella è una bomba!”
Teddy ridacchiò. “D’accordo.
D’accordo.” Quando il sorriso svanì dalle sue labbra, lanciò uno sguardo mesto nella
direzione di una ragazza travestita da fata che rideva assieme ad un ragazzo
col costume da vampiro. La mano di lui era appoggiata sulla schiena di lei. Un
po’ troppo in basso per essere considerato appropriato, rifletté tra sé Teddy, corrucciandosi.
“Ehi, Ted…” lo richiamò l’amico.
“Ascolta: Grace ormai sta con lui, devi fartene una
ragione. Dovresti guardarti intorno, divertirti un po’ e non pensare a lei.”
“Più facile dirlo che farlo…” borbottò.
Ethan scoccò un’occhiata alla giovane
in abito color avorio, che stava pian piano raccogliendo l’attenzione di gran
parte dei ragazzi presenti in sala. Un sorriso furbesco gli distese le labbra.
“Non sono d’accordo. Anzi, potresti cominciare subito con l’invitare quell’adorabile Principessina a ballare con te…”
“Ma se non so nemmeno chi è!” protestò.
“Questo rende il tutto più intrigante…” disse l’amico con
voce maliziosa. Di fronte all’occhiata eloquente di Teddy,
Ethan sbuffò. “Se vai a chiederle di ballare, puoi
anche chiederle come si chiama, no?”
Il giovane Metamorfomago cambiò
peso da un piede all’altro, a disagio. “Non so se è il caso…”
“Per Merlino, Lupin! Smettila
una volta tanto di fare il bravo ragazzo e buttati nella mischia!”
“Vorrei ricordarti che sono Caposcuola.”
“Io non vedo distintivi appuntati sul tuo costume da…” Ethan si fermò per scrutare perplesso il costume
multicolore dell’amico. “Da che cos’è che hai detto che ti sei travestito?”
“Da Arlecchino, Ethan. Una
maschera italiana.”
“Beh, quella roba lì. Vai a divertirti! È il nostro ultimo
anno: se non ci divertiamo ora, quando?”
Teddy sbirciò
“Non devi tentare.” lo corresse Ethan. “Devi andare a segno.”
Teddy alzò gli occhi al cielo e
ridacchiò. “Okay, okay…”
“Se vuoi posso andare a prenderti un Succo di Zucca o una Burrobirra…”
“Non ho sete. Grazie.”
Ma dov’era finita Tiana?, si chiese Victoire, resistendo
all’impulso di dire chiaro e tondo a quell’appiccicoso
di Brayden Knight di
levarsi dalle scatole.
“Mio padre è il Presidente dell’azienda di catering che ha fornito le cibarie.”
la informò Brayden,
incrociando le braccia sulla redingote del costume da damerino settecentesco.
Tirò verso l’alto gli angoli della bocca, socchiudendo
lievemente gli occhi. “Ma davvero?” commentò, assai poco interessata.
“Già.” proseguì lui, senza
accorgersi di nulla. “Abbiamo una casa in Normandia. Ti andrebbe di venirci per
Pasqua?” le propose, di punto in bianco.
Lei boccheggiò un attimo per la sorpresa, chiedendosi se
fosse stato assegnato a Grifondoro per il coraggio di
fare certi inviti. “Scusa, ma non sai nemmeno chi sono…” ragionò.
Il ragazzo scrollò le spalle. “Sento che c’è una certa
alchimia tra noi…” le spiegò, abbassando la voce di un’ottava, sperando di
farla risultare più sensuale.
Le perfettamente arcuate sopracciglia della ragazza
scattarono verso l’alto e, a quel punto, Victoire si
domandò se: a) avesse a che fare con un idiota; b) il suddetto idiota
appartenesse alla grande specie degli idioti colossali o c) avesse
inavvertitamente attivato il Sortilegio Incantante che maman le aveva insegnato. La
magia delle Veele, insomma.
Dopo il primo disastroso utilizzo della magia delle sue
antenate (Bobby D. non le aveva dato tregua per
giorni e ancora oggi, se le capitava di passare nei pressi del vecchio parco
giochi, le venivano i brividi al ricordo), aveva giurato di non fare più
affidamento su quello stupido trucco. Se qualcuno (TeddyTeddyTeddy) l’avesse mai
voluta, sarebbe stato perché era una ragazza intelligente e carina, non a causa
di uno sciocco sortilegio.
Fissò con commiserazione il patetico essere che aveva di
fronte e si preparò a porre fine a quella pantomima. “Ascolta, forse c’è
alchimia nell’aria, ma di certo non tra noi due.” sentenziò secca. “Ci sono tante altre Principesse a questa
festa: perché non provi con loro, mm?”
Brayden sbatté le palpebre, stordito da
un tanto schietto rifiuto. Poi emise un verso incredulo. “Dovresti imparare ad
essere più gentile.”
“E tu a non importunare le ragazze che non conosci.” ribatté pronta Victoire, dandogli definitivamente le spalle e scoprendo
così dove era andata a finire Tiana: nella pista da
ballo, tra le braccia di Stair, il Serpeverde del loro anno per il quale aveva una bella
cotta…
Hai capito?, si disse con un po’ di
amarezza. Lei sì che sapeva ottenere ciò che voleva. E senza perdere tempo.
Sorrise, nonostante tutto, felice per l’amica che, a
giudicare da come la guardava il ragazzo, aveva fatto decisamente colpo. E
sperò che prima o poi anche Teddy la guardasse in
quel modo speciale…
“Ero venuto per salvare una Principessa in pericolo, ma a
quanto pare
Victoire si voltò di scatto, sgranando gli
occhioni azzurri nel vedere proprio Teddy Lupin, in piedi di fronte a
lei, travestito da Arlecchino, che le sorrideva divertito. Deglutì nel notare
come il ciuffo color cobalto gli ricadesse sulla fronte, abbastanza lungo da
far risaltare gli occhi grigio cupo, che la guardavano con uno sguardo che non
gli aveva mai visto. Come se la vedesse
sul serio. Come se avesse finalmente realizzato che
anche lei era una ragazza…
Di fronte all’espressione sorpresa della Principessina, Teddy sentì il coraggio scemare. Mise le mani avanti. “Ehm…
Non ci sto provando, è solo che sono Caposcuola e ho pensato che fossi nei guai
e… uhm…” si impappinò, come sempre quando era da solo con una ragazza. “Beh,
visto che è tutto a posto, me ne vado. Ciao.” Si voltò e si diede dell’idiota
per la figura barbina che aveva appena fatto: da quando dava retta a quell’imbecille di Ethan? Forse
aveva bevuto troppo Idromele quella sera…
“Aspetta!” Lo fermò trattenendolo per una manica.
Stavolta si girò lui con espressione stupita.
“Sei… uhm… stato gentile. Grazie.” mormorò
talmente a bassa voce che quasi Teddy non la sentì.
“Di niente.”
Per un lunghissimo minuto non si dissero niente. Teddy lo passò a mordersi l’interno della guancia,
dibattendo con se stesso se chiederle o meno di
ballare. In fondo, l’aveva avvicinata per quello, no? Si umettò le labbra,
secche per il nervosismo, e poi li vide. Grace ed il
suo ragazzo che ballavano proprio nel mezzo della pista. E la gelosia gli fece
ritrovare la voce.
“Ti va di ballare?” Gli occhi azzurri della Principessina
lo scrutarono dubbiosi. E a lui sembrò di averli già visti. Aggrottò la fronte,
tentando di ricordare. “Ma ci conosciamo?”
Sulle labbra di lei si disegnò un sorrisetto
furbo. Anche quello gli sembrò familiare. “Forse…” rispose enigmatica. Gli si
avvicinò. “Comunque, sì, mi va di ballare.”
Non l’aveva riconosciuta! Certo, tra maschera ed mal di gola che le aveva arrochito la voce non era
proprio facile… Non sapeva se esserne contenta od offesa. Decise che ci avrebbe
pensato dopo, mentre lo seguiva tra coppiette di studenti che si scatenavano al
ritmo di una canzone pop. Teddy si fermò e si voltò
verso di lei, cominciando a muoversi a tempo con la musica.
“Sono bravi, eh? I Wicked Boys, intendo.”
“Li adoro.” confessò Victoire.
In quel momento, il ritmo da sfrenato che era si fece più
rilassato. Le coppie si strinsero di più in un abbraccio dondolante.
Victoire guardò Teddy
speranzosa, ma lo sguardo del ragazzo era attirato da qualcosa oltre le sue
spalle. Lanciò anche lei uno sguardo in quella direzione e si lasciò andare ad
un sorriso amaro. Ma certo, chi altri poteva catturare i suoi occhi se non Grace Sommers? Gli mise una mano
sul braccio per riguadagnare l’attenzione perduta e tentò di ignorare la
capriola che fece il suo stomaco nel percepire il calore della sua pelle al di
sotto della stoffa. “Beh, grazie per il ballo. Torno dalla mia amica.” Una
bugia, perché suddetta amica stava ancora ballando con Abel
Stair, ma non c’era più motivo di stare lì con lui.
“Aspetta.” la richiamò Teddy
stavolta. “Ti va di ballare anche questa canzone?” Aveva le guance un pochino
rosse quando glielo chiese e Victoire lo trovò
adorabile. “Cioè, se non ti va, non c’è problema, ma
visto che siamo qui…”
“Dici sul serio?”
Teddy annuì ed aprì le braccia. “Ti
va?”
“Sì.” rispose Victoire,
scivolando nel suo abbraccio con il cuore che le frullava nel petto come le ali
di un uccellino in gabbia. Che parve volare libero nel cielo
quando le mani calde di Teddy le circondarono
la vita.
Ma che stava facendo?, gli
gridava la sua mente. Era ridicolo ballare con una di cui non conosceva nemmeno
il nome quando Grace era lì
a due passi! Gli occhi di Teddy continuavano a
cercare il volto di Grace tra la folla di coppiette e
quando la vide appoggiarlo sul petto di quel dannato Tassorosso,
si assottigliarono di rabbia.
Sentì
“No, non fa niente.” Lei era nuovamente arrossita e Teddy pensò che gli sarebbe piaciuto vedere il suo viso per
intero.
Quelle parole lo sorpresero. “Sei amica
di Grace?”
Lei fece una smorfia disgustata. “Assolutamente no!”
Teddy ridacchiò di fronte a quella reazione.
“E allora come mai la conosci?”
“Così…” rispose
“Sai, quando l’ho conosciuta, mi ha tirato del Succo di
Zucca in faccia. Eravamo sull’Espresso ed è stato un colpo di fulmine. Ma non
sono mai riuscito a dirle quanto mi piaccia.” le confidò Teddy, cercando ancora
una volta la testa bionda di Grace. Sospirò. “Ed ora
è troppo tardi…”
Lei rimase in silenzio. “Dovresti… provare lo stesso. A
dirle quello che provi, intendo.” disse, come se le
costasse molta fatica.
Teddy scosse la testa. “Ci ho pensato,
ma lei è felice con lui e non voglio rovinare la nostra amicizia.”
“Quindi tu credi che, se la persona a
cui tieni è innamorata di un’altra, non si debba dar voce al proprio
cuore?” domandò
“No, bisogna aspettare. Quando la persona a cui tieni sarà pronta, allora potrai parlare.”
“E se non fosse mai pronta?”
Teddy guardò la ragazza che aveva tra
le braccia: aveva la testa lievemente chinata in avanti in una posa di
sconforto. “Parli per esperienza personale? Ti piace un ragazzo a cui piace un’altra?” le chiese con voce gentile.
Lei annuì debolmente.
“Lascialo perdere: è un idiota! Come fa a non accorgersi
di una ragazza carina come te?” le disse per consolarla.
“Me lo chiedo anch’io, sai?” replicò
Teddy provò una strana tenerezza e la
strinse un pochino di più. Le prese una ciocca di capelli e la carezzò con il
pollice. “Capelli verdi per una principessa, mm? Una scelta originale.” commentò con un sorriso.
“Non ti piacciono?” chiese lei con una vocina piccola piccola, che per un attimo
gli parve conosciuta.
“Scherzi? Il verde è uno dei miei colori preferiti!” Il cobalto
dei suoi capelli si trasformò in verde foresta. “Ecco, così siamo intonati.” le sorrise più ampiamente, guadagnandosi come ricompensa una
risata da parte di lei. Ancora una volta estremamente familiare. Chinò il viso
verso di lei, percependo il profumo dei suoi capelli e della sua pelle. “Mm…
Buono…” mormorò, chiudendo gli occhi, senza accorgersene. “Hai un buon
profumo…”
La sentì irrigidirsi nel suo abbraccio sempre più stretto.
“G-Grazie…” balbettò lei, ormai con il volto in fiamme.
Arrossì anche Teddy,
accorgendosi della situazione imbarazzante e ripristinando la debita distanza
tra loro. “Scusami ancora. Non so che mi prenda stasera.”
“Senti, non riesco a fare a meno di pensarci: sono sicuro
di conoscerti, ma non riesco ad inquadrarti. Qual è il tuo nome?” domandò Teddy, dopo qualche istante di silenzio. La canzone era
giunta alla sua conclusione ed i due si erano separati.
“Non mi hai riconosciuta?” domandò lei, guardando la mano
di Teddy che ancora teneva la propria con occhi
tristi.
Lui si strinse nelle spalle. “No, mi spiace.”
“Victoire?!?”
Victoire chiuse gli occhi, incapace di
sostenere l’espressione sconvolta che si era dipinta sul viso di Teddy. Congiunse le mani al petto (lui aveva prontamente
lasciato quella che stava stringendo fino a poco prima), aspettando il
verdetto.
“Victoire?!?”
ripeté Teddy, guardandola come se le fosse cresciuta
una seconda testa. I capelli tornarono color cobalto, mentre lui vi infilava le
lunghe dita affusolate.
“Ehm… Sorpresa!” sorrise debolmente lei.
“Ma che sorpresa!” esclamò lui, arrabbiato. “Sei impazzita?! Perché non me l’hai detto subito
che eri tu?” Arrossì violentemente quando intercettò i suoi occhi e puntò i
propri ai suoi piedi. “Oddio! Non riesco neanche a guardarti in faccia, ora!”
“Ora?!” Un moto di rabbia le contrasse il volto. “Di’ la verità,
Teddy: tu non mi hai mai guardata
prima d’ora! È per questo che non mi hai riconosciuta! È per questo che non hai
mai capito niente!” alzò la voce talmente tanto che tossì, irritandosi la gola e
facendosi venire le lacrime agli occhi. “È stato davvero così disgustoso
ballare con me? È perché non sono Grace? O sono
proprio io che non vado bene? Cosa c’è che non va in me, eh, Teddy? È un qualcosa di specifico o è tutto l’insieme?”
Aveva il fiatone e le guance in fiamme, ma non aveva intenzione di fermarsi.
“Anzi, no: non rispondere. Non lo voglio sapere. Non ti darò mai più fastidio,
di questo puoi starne certo!” disse, voltandosi giusto prima che le lacrime
cominciassero a scivolare sul suo volto, disegnando scie fresche sulle guance
ardenti. Spiccò una breve corsa, nonostante i tacchi, spingendo con forza la
porta, lasciando una sala piena di gente basita.
Teddy boccheggiò imbarazzato, stupito,
confuso, arrabbiato. Erano talmente tanti i sentimenti che provava in quel
momento che non riusciva nemmeno a distinguerli. Vide
Come aveva fatto a non riconoscere Victoire,
piuttosto. Perdiana, era cresciuto assieme a lei!
“Ehi, amico. Tutto bene?” gli chiese Ethan,
mettendogli una mano sulla spalla.
“No. Non va per niente bene…” rispose lui, ancora
stordito. “Io non avevo capito che era lei… Non ci avevo nemmeno pensato…”
“Perché sei un imbecille, Lupin.”
si intromise Tiberius Haggard, spostandosi la benda da pirata dall’occhio per
guardarlo meglio. “
“Ma che stai dicendo?! Victoire non ha una cotta per me!” protestò Teddy, nascondendo dietro la rabbia la confusione.
Haggard sbatté le palpebre e si concesse
un sorrisetto. “Fantastico! Sei più
stupido di quanto pensassi!”
Teddy strinse i pugni. “Haggard, non ti conviene infastidirmi ora…” sibilò
minaccioso.
“D’accordo. Perdono.” sghignazzò
l’altro, alzando le mani. “Però, permettimi di darti un consiglio: io non mi
lascerei scappare
“Non ci provare nemmeno ad avvicinarti a lei! È ancora
piccola!” ringhiò Teddy.
“Ehi, sveglia! Ha quasi sedici annii! Ed è una gran
bella…”
Teddy assottigliò gli occhi. “Non
osare.”
Haggard sospirò, rimettendosi a posto la
benda. “Come vuoi. Ma ricordati quello che ho detto.” disse,
facendosi largo tra gli studenti che avevano smesso di parlottare ed avevano
ripreso a ballare.
“So che lo ritieni un deficiente,”
parlò Ethan “però in questo caso ha ragione: Victoire è una ragazza e pure molto bella. Grace non…”
“Grace non c’entra.” lo interruppe Teddy, che stava
ancora guardando male Haggard. “Per me Victoire è come una sorella. Punto. Non ci potrà mai essere
niente di più che affetto tra me e lei.” affermò con
più forza del dovuto, col risultato che sembrava voler convincere soprattutto
se stesso.
Ethan gli batté sulla spalla in segno
di comprensione.
Teddy sospirò. “Andiamo: ho bisogno di
bere…” disse, sperando che l’alcool sfumasse l’intensità di quel turbinio di
emozioni…
Victoire tirò su col naso, tamponandosi
gli occhi gonfi e rossi. “Mi dispiace, ti ho rovinato la serata…”
“Non dire stupidaggini.” la
ammonì Tiana, passandole un braccio attorno alle
spalle. Victoire si asciugò altre due lacrime
sfuggite al suo controllo. Tiana si imbronciò. “Se
becco Teddy…! È un idiota insensibile come tutti i
maschi a questo mondo!”
“Anche Stair?” domandò Victoire.
Tiana arrossì. “Come tutti i maschi a
parte lui.” si corresse, facendola sorridere per un
attimo.
Victoire tirò ancora su col naso, mentre
un nuovo fiotto di lacrime cadeva dai suoi occhi. “Volevo solo che per una
volta guardasse me, invece che Grace. E guarda che
cosa è successo…” singhiozzò.
“Su, non fare così. Non si merita le tue lacrime.” le sussurrò l’amica, abbracciandola e cullandola dolcemente.
“Hai ragione, ma non riesco a smettere…” gemette,
aggrappandosi all’altra disperatamente, mentre il suo cuore spezzato scandiva
il ritmo di un dolore sordo che non l’avrebbe abbandonata tanto presto.
Commenti:
Teddy è un po’ tonto… Chissà da chi ha
preso, eh? Mannaggia a questi padrini…
Scusate, capitolo un po’ cliché. Spero che mi perdonerete.
Un grazie speciale a tutti coloro che mi hanno lasciato
una recensione:
NIKKITH: Spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto! Fammi sapere! ^_^
SORELLINADOLCE: Eh, penso che ora Teddy si sia accorto di Vic, tu
che ne dici?^^ Spero che continuerai a seguirmi per vedere come va a finire!
SIJAY: Sono contenta che continui a
seguirmi!^_^ Fammi sapere cosa ne pensi di quest’ultimo!
FREDDYMERCURY: Wow, non pensavo saresti riuscita
a farmi arrossire più delle altre volte! ^//^ Sei troppo
gentile! E mi hai messo anche un po’ di ansia (no, sto scherzando!^^)!
In questo capitolo c’è quel pizzico di sana tragedia di cui parlavi. Fammi
sapere cosa ne pensi: il tuo giudizio è importante!
RONNINA94: Vic ti ringrazia: mi ha detto che la prossima volta che dovrà picchiare
qualcuno, ti farà sapere. Però sembra che Haggard in questo capitolo
sia stato piuttosto utile a Teddy, no? Magari
stavolta non lo schiaffeggiamo… ^^ Che ne pensi di quest’ultimo capitolo? Fammi
sapere!
FRANCY_MALFOY: Grazie mille per aver inserito la fic tra i preferiti! Molto gentile! Dammi il tuo giudizio
anche su questo capitolo! ^_^
NINNY: Eh, anche a me sta antipatico Haggard, ma in questo capitolo ha fatto un commento
opportuno! Tu cosa dici? Vic è stata un bel peperino
anche qui, eh? ^_^ Dimmi cosa ne pensi!
TSUYUKO: Certo che non è mai troppo tardi!
^^ Anzi, grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto! ^//^ Sono molto
contenta che ti piacciano sia Teddy che Victoire. Davvero ti sei innamorata di Teddy?
Wow! Glielo farò sapere! ^_^ Tu, invece, fammi sapere cosa ne pensi anche di
quest’ultimo capitolo!
MISS NINA: Wow! Quanti complimenti! Sono
contenta che anche a te piaccia il mio Teddy!^_^ Una
mia amica vorrebbe che scrivessi altri dieci capitolo
su Teddy e Victoire, ma non
so se riuscirà a convincermi… non ti resta che fare il tifo per lei!^^
Comunque, vorrei sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo!
ALEMALFOY: Eh,
già: Vicky è troppo cotta. Ma qui ha perso un po’ le
staffe… Vedremo che effetto avrà su Teddy: riuscirà finalmente
a togliersi le fette di salame dagli occhi?! ^_^ Fammi
sapere cosa ne pensi!
GINNY36: Accipicchia! Ho visto la tua recensione quando stavo per aggiornare! Grazie mille come al solito! Sei sempre troppo gentile! Grazie per aver letto
anche se sei in periodo esami! (Anch’io, purtroppo…
-_-) Teddy purtroppo ha preso tutto dal suo padrino,
ma qui Victoire gli sbatte in faccia la realtà:
chissà se finalmente sarà graziato da un lampo di comprensione? Ma sì, non
disperiamo! Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo, eh?
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: Sabato 28
giugno (scusate: l’altra volta ho scritto la data sbagliata! -_-‘)
Grazie anche a tutti i lettori e a chi ha messo la fic tra i preferiti!
Il vostro giudizio è importante! Fatemi sapere dove posso
migliorare!
Alla prossima!