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Autore: CacciatriceDiTramonti    02/03/2014    2 recensioni
[Braccialetti rossi]
La storia parla dei personaggi di Braccialetti Rossi che proseguono la loro vita una volta usciti dall'ospedale. In particolare la storia è centrata su Leo e su un nuovo personaggio che gli cambierà la vita: Francesca. Potrei aver scritto cose che in realtà non esistono o cose sbagliate, mi scuso in anticipo ma erano funzionali alla storia. Che altro dire, buona lettura a tutti!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Il display del cellulare mi dice che sono le 8 del mattino. Ho un freddo cane e mi sono svegliato con i brividi. Cerco le coperte intorno a me ma non ne trovo e solo ora m'accorgo che sono vestito. Le stampelle poggiate accanto al letto mi ricordano che ieri Francesca me le ha portate e in un attimo ricordo la litigata con Asia e realizzo di aver saltato la cena, chissà quanto ho dormito. Mi alzo e corro, si fa per dire, in cucina. Asia sta facendo colazione e s'accorge quasi subito del mio arrivo, non si può certo dire che io sia leggiadro.
<< Asia.. >> inizio sulla soglia della cucina.
<< Non fa niente Leo, davvero >> mi blocca sorridendomi stanca.
<< No invece fa Asia fammi dire solo questo. Mi dispiace, non si ripeterà mai più una cosa del genere, non ti meriti di essere trattata così. Però detto ciò ti prego di starmi vicino in questa cosa che voglio fare perchè ci credo davvero. Lo dirò a papà ma il suo parere non cambierà la mia decisione >> riprendo fiato. Asia si alza e mi viene vicino. << Scusami tu Leo, sai che ti sono vicina per ogni cosa, il mio appoggio ce lo hai. Papà arriva oggi, diglielo almeno non si potrà lamentare poi >> mi dice dolcemente e poi mi abbraccia. Mi lascio cullare dalle sue braccia, dalle sue carezze e dalle sue coccole. La adoro e mi ricorda troppo mamma. Mi siedo accanto a lei e faccio colazione, aveva già preparato per due nonostante avessimo discusso.
<< Senti Asia, mi daresti il numero di Francesca? Penso di doverle delle scuse >> dico masticando un biscotto.
<< Penso anche io Leo >> ride in tutta risposta. Finiamo colazione, Asia mi lascia il numero di Francesca e va all'università. Mi sdraio sul letto e compongo il numero. Il cuore inizia a martellarmi nel petto mentre lo squillo mi assordisce. Uno squillo. Due squilli. Tre squilli. Ora attacco.
-Pronto?- che bella voce, giusto in tempo.
-Francesca..sono Leo-
-Ah Leo, ciao, tutto bene?-
-Si senti..non ci giro intorno..scusami per ieri io davvero non volevo..mi sono comportato come un ragazzino. Davvero scusa-
-Ma tranquillo non me la sono presa, eri arrabbiato è giusto non è detto che devi sempre essere col sorriso a 32 denti, però mi fa piacere che m'hai chiamato- Le fa piacere, sapessi a me Fra.
-bhe immagino che ora hai da fare-
-si sto per iniziare la lezione all'uni-
-a ok allora ti lascio, buona lezione-
-ciao Leo un bacio- tu-tu-tu. Fine chiamata. Te lo volevo mandare pure io un bacio. Butto il telefono sul letto, mi metto le cuffie da dj e riprendo il progetto per l'università svizzera.

<< Ciao Leone >> la voce di mio padre così forte e chiara nel momento in cui l'mp3 fa il cambio di canzone random mi fa trasalire. È in piedi sulla soglia della mia cameretta con quella maledetta divisa dell'esercito. Abbasso le cuffie sul collo e con l'aiuto delle stampelle mi alzo e lo raggiungo.
<< Ciao papà >> dico piano, quasi stessi sussurrando. Mio padre mi abbraccia e io mi lascio abbracciare.
<< Come stai figlio mio >> mi chiede con la faccia di chi si sente in colpa.
<< Sto bene papà, sono guarito >> gli rispondo mentre insieme raggiungiamo la sala.
<< Leo, sei stupendo, tutto tua madre >> mi dice accarezzandomi la guancia. Questo contatto mi provoca i brividi. << Cosa fai ti tiri indietro? >> mi chiede deluso.
<< Non ci sono abituato papà >> rispondo secco.
<< Leo lo sai che è per lavoro >>
<< Io so solo una cosa papà, che prima che morisse mamma e prima che io mi ammalassi tu in casa c'eri nonostante il lavoro. Morta la mamma ti sei lasciato prendere dal lavoro e quando mi sono ammalato sei proprio sparito. Asia mi ha fatto da madre e da padre. Alle carezze di Asia sono abituato, non alle tue! >> gli urlo contro, sento il sangue pulsarmi nelle vene e la rabbia arrivarmi al cervello.
<< Leo io qua dentro non ci riesco a stare, tutto mi ricorda tua madre e voi due..tu e Asia siete identici a lei..io non ce la faccio >> ammette lui con la voce bassa e rotta nonostante io gli abbia urlato addosso.
<< papà lo capisci che è come se fossi morto anche tu se ti comporti così? >> sbotto, non reggo più.
<< Forse sarebbe stato meglio, io al posto di vostra madre..lei non vi avrebbe abbandonato >> dice lui.
<< Papà TU sei rimasto e TU sei nostro padre, fattene una ragione >> dico sempre ad alta voce.
<< Menomale che tu e Asia ve la cavate bene >> dice abbozzando un sorriso.
<< Io e Asia??? sai da quanto sono qui? Una settimana! Asia è sempre da sola tranne uno o due giorni che torni tu qua ma quando torni papà. Tra me te e la mamma Asia è invecchiata molto prima..e non è giusto >> controbatto io tirando un pugno sul divano. Lui si alza e io lo seguo, non ti lascerò chiudere in camera anche stavolta papà.
<< Sai,Asia vuole che io ti dica i miei progetti per il futuro, ci tiene che tu li sappia, pensa che scema che è >> dico sprezzante.
<< No ti prego Leo >> mi dice cambiando tono e girandosi verso di me << dimmeli >>. Gli racconto dei miei progetti e lui sorride mi da pacche sulle spalle, si commuove pure. Mi offre i suoi soldi ma io rifiuto, io non li voglio i soldi di un estraneo. Mi dice che riparte l'indomani, e io non avevo dubbi.
<< Potrai mai perdonarmi Leo? >> mi supplica.
<< Se un giorno tornassi per restare io ti perdonerei.. >> rispondo, poi esco dalla sua stanza, caccio indietro le lacrime e torno a lavorare al progetto.
<< Scusa Leo >> mi urla dalla sua stanza, ma io fingo di non sentirlo e faccio partire la musica. Scusa un cazzo papà.

  
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