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Autore: SynysterIsTheWay    03/03/2014    19 recensioni
Cosa farebbe una ragazza aristocratica in un covo di criminali?
"Spaventata, provo ad indietreggiare ma lui stesso, tenendo la sua mano calda sulla mia gamba, mi incita a guardarlo.
Per un attimo, ho pensato di esser in una sottospecie di Paradiso terrestre.
Le sue labbra piccole e sottili, quasi a forma di cuore, cominciano a torturare le mie facendomi sentire una stupida.
Perchè mi sento così impotente? Perchè non riesco ad allontanarlo?
Sentendo la sua lingua, giocare improvvisamente con la mia, provo a capire quali sono le sue intenzioni.
Lui si ferma, cacciandomi la lingua per mostrarmi una sottospecie di pillola bianca che sta per sciogliersi. Riprende a baciarmi e quella pillola
comincia ad entrare nella mia bocca.
Senza rendermene conto, finisco per ingoiarla.
Quando Gates smette di baciarmi, si allontana dalle mie labbra mostrandomi la lingua completamente vuota.
Ho appena ingoiato una pillola di cui non sò neanche l'esistenza!
-Buonanotte piccola.-
Guardo il volto soddisfatto del ragazzo con stranezza, inarcando un sopracciglio non capendo cosa stia accadendo.
Sto per ribattere ma non ci riesco vedendo improvvisamente il volto del ragazzo duplicarsi, per poi triplicarsi.
Chiudo gli occhi, annusando uno strano profumo di birra e sigarette..."
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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22° È difficile definire l'amore.


 
Lasciarsi sfuggire l'amore è lasciarsi sfuggire la vita.
(Leo Buscaglia)





AVVERTENZE: IN QUESTO CAPITOLO, SARANNO PRESENTI DELLE SCENE PARTICOLARI QUINDI SE SIETE ESTREMAMENTE SENSIBILI VI CONSIGLIO DI NON LEGGERE.
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE E BUONA LETTURA.






Una settimana dopo...



Valigia pronta e mani sulla pancia.
Mi farà bene stare un pò lontana dalla mia abitazione e da tutto il dolore che ho accumulato con il tempo.
Ho proprio bisogno di rimettere in sesto alcuni pensieri e di dare una svolta alla mia vita ormai cadente,come me.
In questo momento, mi sento come se stessi per sanguinare lasciando qui in California una parte di me ormai bruciata.
Probabilmente, non troverò mai le parole giuste per abbandonare le persone che mi sono intorno ed è proprio per questo motivo
che non ho detto niente neanche a Nishelle.
Questa volta, andrò via e di mia spontanea volontà...non lascerò alcuna traccia di me evitando di combattere ancora contro
i miei stessi sentimenti. 
Quei sentimenti...che non si sarebbero mai dovuti tramutare in amore.
Sarà difficile da affrontare ora che ho un'altra vita di cui prendermi cura. 
Sentendo dei colpi profondi premere nella mia pancia, mi limito a chiudere gli occhi e a sentire questa sensazione stranamente
bella.
Sentendomi quasi soffocare in me stessa, mi dirigo ancora una volta verso la valigia, chiudendola definitivamente fin quando dei colpi
alla porta non mi fanno sussultare.
-Avanti.- Borbotto, vedendo la maniglia della porta abbassarsi ed una donna,entrare in camera.
Sbarro gli occhi, ancora incredula di avere mia madre proprio dinanzi ai miei occhi.
-E tu che cosa ci fai qui...- Sussurro con debolezza, vedendo gli occhi di mia madre perdere la propria bellezza.
-Ti prego Frances, ho bisogno di parlarti...non cacciarmi via.- Ribatte la donna, con il viso di chi non deve aver dormito per tutta la notte.
-No, esci subito da questa camera...io non voglio più vederti!- Urlo contro mia madre, vedendola poi mettersi una mano sul cuore.
-Frances, ti prego...dammi solo una piccola opportunità per parlarti...-
-Io non ti devo niente. Esci fuori di qui prima che non chiami papà.- 
-Ho già parlato con lui...e mi ha dato la possibilità di parlare anche con te...ti prego Fran, sei la mia unica figlia
ed ho un bisogno esasperato di parlarti.-
Sbuffo, non riuscendo a negare alcun diritto di parola alla donna che mi ha messa al mondo. 
I suoi capelli ormai arruffati ed il suo viso stanco non può far altro che darle un punto a favore.
-D'accordo, però sbrigati. Ho un aereo che mi aspetta.- Sbotto sedendomi sul letto ed incrociando le braccia contro il petto.
La vedo torturarsi le mani ed aprire e chiudere la bocca più volte...probabilmente, non riesce neanche a trovare le parole giuste.
Non credevo che saremo mai arrivate a questo punto...non credevo di poter provare un risentimento del genere proprio contro mia madre.
-Io...volevo chiederti scusa...- 
-Scusa? E' questo tutto quello che sai dirmi?-
-Sono stata una madre orribile...ho preferito pensare sempre e solo a me stessa anzichè dare del vero amore a te...-
-Hai finito con questa sceneggiata? E' proprio di pessimo gusto...ma credo che tu lo abbia già capito.-
-Frances...sto cercando di spiegarti come hai tentato di fare anche tu con Gates quella mattina che ti ho trovata in quella villa
in sua compagnia.-

-Non nominarlo neanche! Non permetterti mai più anche solo di parlare di lui!- Urlo alzandomi di scatto dal letto e puntando un dito
contro alla donna che mi ha messa al mondo.
-Non puoi neanche immaginare quanto male mi hai donato! Non immagini neanche quante vite hai distrutto!- Urlo ancora, più furiosa di prima mentre vedo mia madre cominciare a disperarsi.
-Io non sò se papà avrà mai il coraggio di perdonarti...ma una cosa è certa...tu per me non esisti più! Io non ho più alcuna madre!- 
-Ti prego Frances, non dirmi queste cose...-
-Dov'eri quando ho avuto bisogno di te!? Dove cazzo eri quando il mio mondo andava a puttane?-
-Frances! Le parolecce!-
-Ti interessa davvero delle parolacce?-
-Tesoro io...-
-Non chiamarmi più tesoro! Anzi, non chiamarmi proprio più...intesi!?- 
Dò le spalle a mia madre, cercando di non farmi divorare dal dolore per tutte le cose orribili che le ho detto. 
Mi limito ad osservare il paesaggio al di fuori della finestra, sospirando con debolezza.
-Sò che mi odi...e sò che non sono mai stata la madre perfetta. Probabilmente, ti avrò fatto mancare fin troppe cose ma...devi sapere
che non avrei mai voluto tutto questo ne per me stessa che per te!-

-Vai via da qui...- 
-All'epoca anche io fui costretta a sposarmi con tuo padre perchè i miei genitori avevano già programmato la mia stessa vita. Mi sposai
con tuo padre ma ero follemente innamorata di...-

-No, non voglio ascoltare!-
-Lo amavo ed eravamo così giovani e...ingenui. Da quando i miei genitori si erano impossessati della mia vita, cominciai ad odiare
tutto ciò che mi circondava. Odiavo tutto e tutti e mi lasciai trasportare dal volere di mia madre e dal potere che avrei acquisito
una volta sposato tuo padre. Se solo potessi tornare indietro Frances...cercherei di colmare quei vuoti di dolore che ti ho provocato
sin da quando eri piccola. Sarei stata più presente nella tua vita e ti avrei accudita nel migliore dei modi...ed invece, sono stata
un fallimento anche per me stessa.-

Sento mia madre singhiozzare, ma non me ne curo, continuando ad osservare il solito paesaggio.
-Se non vuoi più vedermi...io lo capisco. Ho interrotto la tua crescita e ho distrutto il tuo amore per quel ragazzo. Mi sono lasciata
prendere dalla situazione e mi sono soffermata alle apparenze senza riuscire a scavarvi dentro. Avrei dovuto capire sin dall'inizio
il perchè ti potesse piacere un ragazzo del genere...ma ora, ho capito che non è solo questione di piacere...lui ti ha dato un qualcosa
che non sei più riuscita a strappar via. Mi dispiace di aver giudicato senza sapere...e mi dispiace di averti reso la vita impossibile.
Ho rovinato tutto...ed adesso mi sento come un parassita.-

-Esci.- Sbotto dopo aver sentito le parole di mia madre. 
Incredibile...sta ancora piangendo.
Mia madre che...piange? Questa si che è bella!
-Allora...addio Frances. Ah...quasi dimenticavo...ho chiesto all'agente di polizia di lasciar andare i ragazzi. Ho pagato la cauzione
e tra un pò saranno liberi. Questo...è solo un piccolo assaggio del mio pentimento, spero che tu un giorno...possa capire.-

Mia madre esce dalla camera, chiudendo la porta e lasciandomi con il cuore in gola.
Lo...ha fatto davvero? Sta davvero cercando di rimediare?
Gli occhi cominciano a pizzicarmi, mentre il mio sguardo è diretto ancora una volta contro la porta.
Deglutisco, uscendo di corsa fuori dalla camera per raggiungere mia madre al piano inferiore. Scendo velocemente le scale, vedendola poi
uscire dalla casa accompagnata da mio padre che le sorride da uomo innamorato. 
Non potete neanche immaginare quanto sia brutto avere dei genitori che non riescono più ad amarsi.
-Mamma!- Urlo raggiungendo la donna e avvinghiando le mie braccia attorno al suo collo.
Mia madre, sorpresa, ricomincia a piangere stringendomi a sè come non aveva mai fatto in tutta la sua vita.
Per la prima volta...sento quello strano profumo di mamma prendere il sopravvento.
-Tesoro mio...- Sussurra mia madre continuando a piangere e a stringermi come se non ci fosse alcun domani per noi.
E' proprio come se...questa fosse la nostra ultima ora insieme.
-Ti perdono mamma.- Borbotto, annegando nelle mie stesse lacrime.
Alla fine, la mamma è sempre la mamma...
Nonostante tutto...non posso far altro che perdonarla e apprezzare questo suo piccolo sforzo. Tempo fa, non mi avrebbe mai abbracciata
in questo modo e non mi avrebbe mai chiesto scusa. 
Mio padre guarda la scena intenerito, facendomi un'occhiolino a cui non posso far a meno di sorridere.
-Adesso vai tesoro e...fa buon viaggio. Io non pretendo di esser amata come una figlia ama la propria madre ma...ti ringrazio
per aver cercato di capirmi e di perdonarmi.-
-Non sarà lo stesso ma possiamo riprovarci.- 
Mia madre mi dà un bacio sulla guancia e dopo aver salutato anche mio padre, entra nella sua limousine tornando nella sua abitazione nuova
di zecca.
Vedendo Desmond chiudere la porta di casa, decido di correre in cucina e bere alcuni sorsi d'acqua.
Ho proprio bisogno di tranquillizzarmi un pò.
-Sei pronta?- Mi domanda mio padre, vedendomi tracannare l'acqua come se stessi morendo disidatrata.
-L'hai perdonata?-
-Diciamo che ho cercato di capirla...io non sono come lei.-
-Non sarà facile ricominciare per voi due...-
-Sarà il destino a decidere per noi.-
-Hai ragione papà.-
-C'è qualcosa che non va tesoro?-
-Diciamo tutto...non voglio lasciarti qui da solo.-
-Ma io non sono solo tesoro...e tu, hai bisogno di prenderti del tempo per te stessa. E poi...zia Mary ti sta aspettando da troppo tempo
ormai! Deve vedere che bella signorina sei diventata, no?-
Sorrido alle parole di mio padre, cercando di non ricominciare a piangere. Devo darmi una regolata o qui finirò per allagare mezza
casa!
-Tu...sei proprio sicura di voler andare?-
-Si papà. Sicurissima.-
-Vieni qui allora...fatti abbracciare.-
Mi avvicino a mio padre, vedendolo allargare le braccia per accogliermi.
Il suo abbraccio è triste ma allo stesso tempo...mi dà conforto.
Sa che non è facile per me affrontare tutto questo ma non posso permettere a me stessa di crollare ancora.
Adesso è arrivato il momento di vivere.
-Ricorda...se viene qualcuno a cercarmi...-
-Io non sò dove sei. Si cara, lo sò bene.-
-Un'ultima cosa...-
-Tutto quello che vuoi.-
-Manda qualcuno a controllare Violet...la ragazza di cui ti ho parlato.-
-Si, stai tranquilla. Manderò qualcuno a controllare la situazione.-
-Tienimi informata...-
-Certo...-
Sorrido ancora a mio padre, vedendo poi Desmond e Linda caricare le mie valigie in auto.
-Abbi cura di te tesoro mio e...stai attenta a tutti i ragazzacci che ci sono in giro!-
-Sò cavarmela da sola papà...ti ricordo che sono stata per più di due mesi rinchiusa in una casa abitata da criminali ed assassini.-
-Chiamami quando arrivi.-
Annuisco, correndo verso l'auto e vedendo Max aprirmi lo sportello per farmici entrare.
Entrata in auto, abbasso velocemente il finestrino, vedendo mio padre tornare in casa mantenendo uno sguardo totalmente assente.
-Ah papà!- Urlo cercando di attirare la sua attenzione, immergendo la mia testa al di fuori del finestrino.
L'uomo si gira verso di me, speranzoso.
-Ti voglio bene!- Gli urlo vedendolo sorridere e nascondere una lacrima ribelle che ha appena rigato un pò del suo viso.


































BRIAN POV'S

-Sono stanco di vivere in questo posto cazzo!- Urla Matt con disperazione, sdraiandosi sul suo lettino distrutto.
-Questione di tempo...il mio avvocato è partito per il viaggio di nozze e non può essermi d'aiuto. Altrimenti, saremo già
usciti da questa fogna.- Ammetto, sapendo che con tutti i contatti che ho...sarei riuscito a corrompere anche l'FBI come ho fatto altre volte.
-Sto diventando matto a stare qui dentro...voglio uscire e farmi tante belle ragazze!- Sbotta il nanetto, sorridendo
all'idea di tornare al locale.
-Che c'è Christ? Il tuo cazzo è fuori servizio?- Urla Jimmy, ridendo come impazzito.
-Vogliamo parlare del tuo invece Rev?- Ribatte Johnny con ironia.
-Smettiamola di parlare di cazzi ed escogitiamo un modo efficace per poter uscire di qui!- Esclama poi Vee, distrutto almeno
quanto me.
Ieri, dopo che Fran è uscita da questo posto, un pezzo di merda ha osato chiamarla "troietta" Ed io non ci ho visto più dalla rabbia.
Eravamo in mensa e appena ho potuto, mi sono scaraventato contro l'uomo barbuto, dandogli tanti di quei pugni che adesso fa ancora
fatica a capire chi sia realmente. Poverino, gli ho provocato una bella crisi d'identità a quel bastardo!
Ovviamente poi, nella rissa, anche Jimmy e gli altri hanno avuto la loro parte ma ben presto siamo stati costretti a ricevere una punizione
abbastanza critica. Diciotto anni di carcere, non sono proprio il massimo.
-E' stata tutta colpa di quella snob del cazzo...- Borbotto, vedendo Jimmy sedersi sul letto, accanto a me.
-Io non posso credere al fatto che lei ci abbia traditi...e se le cose che ti ha detto ieri, fossero vere?-
-Rev, non dire cazzate adesso. E' pur sempre un'aristocratica...deve essersi giocata bene le sue carte!-
Continua Matt, più furioso
che mai.
-Sarà che Nish è riuscita ad addolcirmi ma...sono sicuro che Fran non ci avrebbe mai traditi in questo modo. Syn, pensaci anche
solo per un istante...tutto quello che ha detto è fottutamente sincero. Non puoi dire che i suoi occhi ti stavano mentendo...io stesso
li ho osservati bene!-
Mi spiega poi Zacky, gesticolando.
-Nish ti ha proprio cambiato amico. Non riesci più a distinguere il buono ed il cattivo.- Ribatto riferendomi a Zacky.
-Sarà che mi sono innamorato proprio come ti sei innamorato tu.- 
Esausto di sentire sempre le stesse stronzate, mi alzo velocemente dal letto, prendendo il colletto della divisa da prigioniero di Vee 
e scaraventando il suo corpo contro il muro.
-Brian ma che cazzo stai facendo!?- Mi urla contro Jimmy ma io non gli dò ascolto, incollando i miei occhi contro quelli cristallini di Zacky che mi
osservano con preoccupazione.
-Gates...ma che ti prende...- Mi sussurra Zacky, mentre io provo a ritrovare la mia sanità mentale.
Vedo Johnny, Matt e Jimmy guardarmi con preoccupazione, così decido di lasciare il colletto di Zacky e sospirare.
-Mi dispiace...io...non sò che cosa mi è preso.- Mi giustifico, vedendo Zacky sorridermi con comprensione e darmi uno schiaffetto dietro la nuca.
-Hey...va tutto bene amico.- Mi risponde il ragazzo dagli occhi color acqua marina.
Mi porto le mani tra i capelli con nervosismo, cercando di rilassarmi.
-Sei troppo stressato Gates...prendi una sigaretta.- Continua Johnny, lanciandomi il suo pacchetto di sigarette.
Quelle sigarette di contrabbando che vendono i prigionieri che sembrano essersi costruiti una casa qui dentro per tutti gli anni che hanno
da scontare.
Prendo una sigaretta, la accendo e provo a calmare i miei nervi ormai distrutti.
Fottuta ragazzina che mi sta divorando anche l'anima...non la perdonerò mai per ciò che mi ha fatto.
All'improvviso però...vedo una figura avvicinarsi alla nostra cella. E' l'agente Luke, sempre il solito rompicoglioni.
-Oggi è il vostro giorno fortunato ragazzi. Qualcuno ha pagato la cauzione.- Annuncia l'agente, aprendo la porta della nostra cella.
Jimmy si catapulta al di fuori della cella insieme agli altri mentre io resto con i miei soliti complessi mentali.
Forse...Nish è riuscita a fare qualcosa...
Esco anche io dalla cella, spegnendo la sigaretta a terra.
-Riprendila Gates o te la faccio mangiare.- 
-Non puoi più farmi un cazzo Luke.- Ribatto vedendo gli altri ridere divertiti.
-Si può sapere chi ha pagato la nostra cauzione?- Domanda Matt con curiosità all'agente.
-Che t'importa? Adesso siete liberi ma attenti a voi...non lo sarete per molto. Se scopro che trafficate ancora eroina nei dintorni
vi sbatto di nuovo in cella e giuro di farvi morire qui dentro per il resto dei vostri giorni. E guai a voi se vi becco con una pistola
tra le mani...sono stato chiaro!?-
Jimmy alza il dito medio contro l'agente ed insieme, usciamo da quest'orribile posto, sentendo finalmente il profumo inguaribile
della libertà.
Cazzo, siamo di nuovo liberi.
-Cazzo si!- Urla Matt colmo di felicità.
-Che ne dite di andare subito all'ospedale? Devo sapere come sta Violet...- Continua Jimmy, avente già gli occhi lucidi al solo pensiero
di poter star accanto alla sua ragazza.
-Buon'idea James! Cazzo, Nishelle sarà felicissima di rivederci in piena libertà!- Esclama infine Johnny.
Io invece, continuo a fissare il vuoto dinanzi a me. C'è qualcosa che non và...lo sento.
-Gates, che cos'hai adesso?- Mi domanda ancora Zacky più preoccupato di prima.
-E' che...mi sembra tutto così strano...qualcosa non torna.-
-Che cazzo ti frega? Siamo liberi e d'ora in poi i nostri affari non faranno altro che migliorare.- 
Annuisco alle parole di Shads mentre tutti insieme, ci dirigiamo verso l'ospedale.


































-Mi dispiace signori ma la paziente non può ricevere visite a quest'ora.- Borbotta la dottoressa dai capelli biondi, 
provocando una rabbia profonda nel cuore di James.
-Stammi a sentire brutta dottoressa del cazzo dai capelli finti e le tette siliconate, io sono venuto qui per stare accanto
alla persona che amo e non permetterò ad una donna da strapazzo di rovinare tutto!- Urla Rev più furioso che mai mentre io e Matt
proviamo a farlo ragionare.
La donna, sentendosi offesa, ci caccia via ma noi ci opponiamo tentando di resistere.
-Se non uscite subito di qui, chiamerò la polizia e vi farò arrestare!- Esclama la dottoressa mentre Jimmy continua ad urlarle contro
nonostante Matt stia cercando ancora di tenerlo a bada.
Cazzo...il mio migliore amico deve aver perso proprio la testa per Violet. Avevo ragione...l'amore sarà sempre il punto
debole di tutti gli esseri umani.
Ma dopotutto, sono ancor più sicuro che quel sentimento non serve proprio a un cazzo.
Pieno di odio nelle vene e nel sangue, provo a gestire la situazione nel migliore dei modi, parlando con la dottoressa.
Dopo diversi tentativi, riesco finalmente a convincere la donna e con velocità, ci avviamo tutti verso la camera in cui è stata ricoverata Violet.
Nishelle è dinanzi alla porta della camera e continua ad osservare la ragazza, piangendo con disperazione.
Non appena la bionda ci vede arrivare, corre tra le braccia di Zacky ed i due, cominciano a baciarsi con passione.
-Credevo di averti perso per sempre...- Sussurra Nish a Zacky continuando a giacere tra le braccia del ragazzo.
-Ma ora sono qui...- Continua Zacky, stringendo ancora Nish a sè.
Questa scena, riesce stranamente a scuotermi. Nessuno mi ha mai amato...solo...Fran è riuscita a vedere qualcosa di buono in me.
Jimmy entra velocemente nella camera di Violet e le tiene la mano, sussurrandole delle cose assurde. Cose che non avevo mai sentito
fuoriuscire dalle sue labbra...deve tenerci davvero tanto a lei.
-Sò che non ti ho mai chiamato "amore" ma adesso sono di nuovo qui con te...non ti abbandonerò un' altra volta, te lo prometto.- Sento
le parole così soffocanti di Jimmy prendere vita mentre con una gran forza di volontà prova ad esser forte.
-Non sono mai stata una persona esemplare ma per te...posso migliorare. Ti prego amore mio...svegliati.- Continua il mio migliore amico,
accarezzando con il pollice la mano di Violet che sembra esser priva di ogni sensazione.
Vedo la tristezza negli occhi di Jimmy prendere il sopravvento su ogni sua piccola emozione. Fanculo, ma a che cazzo serve l'amore se non
a far soffrire le persone!? Che spreco di tempo a dir poco inutile...
I miei occhi si spostano verso quelli degli altri che sono affaticati e terribilmente tristi.
Non nascondo che...vedere Violet in questo stato mi fa sentire strano. Non è solo un dispiacere ma è come se mi fossi in qualche modo
affezionato a lei nonostante i piccoli battibecchi che abbiamo avuto nell'ultimo periodo.
Con decisione, poso una mano sulla spalla di James, dandogli conforto. Lui ha bisogno di noi ora più che mai.
-Io...vado a prendere un caffè...voi, volete qualcosa?- Domanda Matt, sbadigliando. 
Infondo, lo capisco...abbiamo passato fin troppe notti in bianco in quel luogo a dir poco sudicio.
-Io...- Risponde Johnny con debolezza strofinandosi gli occhi come se si fosse appena svegliato.
Matt si incammina verso i distributori ed io provo ad incoraggiare Nishelle che sta ancora piangendo.
Neanche Zacky riesce a tranquillizzarla e la situazione è comprensibile...ha perso già suo padre ed ora sta per perdere anche Violet.
-Fatti coraggio. Lei si sveglierà.- Sussurro a Nish, continuando ad osservare quegli occhi terribilmente stanchi e sanguinanti.
-Come lo sai?- Mi domanda la bionda, asciugandosi le lacrime.
Le sorrido. 
-Perchè mi sorridi adesso?-
-Perchè tu hai bisogno di sorrisi...-

-Quella ragazza ti ha proprio cambiato eh?- 
Cazzo. Perchè devono sempre parlarmi di lei? 
Mi allontano da Nish e Zacky sentendomi come scosso. Comincio a barcollare non capendo cosa mi stia prendendo. Perchè quando mi parlano di lei,
mi sento così disperso!? 
Cazzo, cazzo, cazzo! Devo smetterla di pensarla o potrei perdere il nome della ragione.
-Oh merda...- Sussurra improvvisamente Jimmy, sbarrando gli occhi.
Tutti ci voltiamo verso di lui, osservando poi la mano di Violet cominciare a prendere vita.
La mano di Violet stringe quella di Rev mentre i suoi occhi verdi...si sono ormai aperti contro le porte del mondo.
-V...Violet...- Sussurra Jimmy, sorridendo come non lo avevo mai visto fare prima d'ora.
Tutti travolgono Violet con felicità, cominciando a farle delle domande assurde. Povera...si è svegliata solo ora e già la stanno assillando.
Io resto immobile dinanzi alla soglia della porta, ad osservare la scena con felicità. Finalmente, qualcosa di positivo.
-Chiamami...amore.- Sussurra Violet a James, provocando in lui una scarica di emozioni che non riesce più a trattenere.
Jimmy bacia con velocità le labbra della ragazza e lei un pò affaticata prova a fare lo stesso.
Nishelle adesso, sta piangendo di gioia ed io non posso far altro che restare nascosto qui per evitare che tutti notino i miei occhi lucidi.
-Ma che succede qui!?- Domanda Matt, tornando nella camera con due bicchieri di caffè tra le mani.
-Violet si è svegliata!- Annuncia Zacky più gioioso che mai, osservando poi Matt urlare come un pazzo appena uscito da un manicomio.
-Finalmente!- Urla ancora Shads, lasciando cadere a terra i bicchieri colmi di caffè.
Non posso far a meno di ridere alla scena, vedendo poi tutti gli altri offrire il proprio supporto alla ragazza dai capelli viola.
-Amica mia...- Sussurra Nishelle, abbracciando la ragazza che sta cercando di riprendere i sensi.
Ben presto però...il nanetto di avvicina a me guardandomi con curiosità.
-Che cazzo ti guardi Christ?-  Gli domando cercando di nascondere i miei occhi lucidi.
-Sei proprio bravo a fare il cattivo Gates...ma adesso non ne hai più bisogno.-
-Fatti i cazzi tuoi nanetto che non sei altro.-
-Perchè non ti avvicini per salutare Violet?-
-Perchè è meglio così, credimi.-
-Piagnucolone.-
-Fottiti Johnny.- Sorrido, dando un calcio al sedere del mio amico, vedendolo poi ridere di gusto.
Porto i miei occhi contro quelli di Violet, che stranamente, mi sorride.
Ricambio il suo sorriso, sentendomi un perfetto idiota. Cazzo...che diavolo sto facendo!?
Credo...di aver bisogno di prendere un pò d'aria.
Con velocità, esco fuori dalla camera e dall'ospedale, ritrovandomi nel parcheggio dell'edificio.
Mi accendo disperatamente una delle sigarette che mi offrivano in carcere, guardandomi poi intorno. 
Dinanzi ai miei occhi, appare una famiglia felice che sta per entrare in ospedale. La donna è incita e suo marito tiene la mano
a quello che sembrerebbe essere suo figlio. Un bambino dagli occhi azzurri ed i capelli neri che continua a sorridere alle battute
idiote che continua a proporgli il padre pur di strappargli un misero sorriso.
Io mi limito ad osservare la scena con un pò di malinconia...avrei voluto avere anche io una famiglia felice e ricevere l'amore
di un padre apprensivo.
Osservo ancora la famiglia, vedendo poi l'uomo prendere le mani del bambino per posizionarle sul pancione della madre.
Il bambino si volta verso il padre come sorpreso da chissà quale grande scoperta...
-Sarebbe stato bello, non è vero?- La voce di Nish mi fa sussultare.
Mi volto velocemente verso la mia amica, vedendola asciugarsi le ultime lacrime.
-Cosa?-
-Avere una famiglia del genere. Felice e spensierata...-
-Non m'importa. Io sto bene così.-
-Già...quasi dimenticavo che tu non hai un cuore come tutti noi.-

Deglutisco. Sò bene dove vuole arrivare...
-Nishelle se vuoi parlarmi ancora di Fran, sappi che non mi interessa sapere nulla.-
-Neanche che è stata qui in questi giorni?-
-...-
-Hai capito bene. E' venuta a trovare Violet ogni giorno e per qualche strano motivo oggi ha preferito restare a casa.-
-Che cosa pensava di fare? Far arrestare anche Violet?-
-Smettila di essere così duro con lei...sai che non avrebbe mai fatto una cosa del genere.-
-E' riuscita a fare il lavaggio del cervello anche a te allora.-
-Non ha fatto proprio un cazzo Brian...perchè ti ostini a farle del male?-
-Perchè è quello che sò fare meglio.-
-Ma tu non la odi Brian...non l'hai mai odiata.-
-Ed invece ti sbagli di grosso. Adesso chiudiamo questo discorso o potrei diventare intrattabile.-
-Perchè non fai altro che scappare da questa situazione?-
-Non sto scappando. Non mi importa più un cazzo di cosa fa o non fa Frances.-
-Ti va di spiegarmi il perchè di questa tua scelta?-
-Andiamo Nish. Non è mai stata così importante per me...e se proprio lo vuoi sapere, ho già deciso di renderle la vita impossibile.-
-Per starle ancora accanto...no?-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Avresti fatto di tutto pur di attirare la sua attenzione su di te. E' sempre stato così.-
-Tu...stai dicendo solo tante cazzate tutte in una volta Nish.-
-Perchè non lo accetti? Brian, tu ti sei innamorato di lei...-
-Ahahahahah ma non farmi ridere! Ti prego, è una battuta di pessimo gusto.-
-Ridi pure...tanto prima o poi piangerai nel vederla tra le braccia di un altro.-

Il mio sorriso,improvvisamente, si spegne.
-Comunque sia...lei mi ha raccontato cos'è accaduto.... Vuoi saperlo?-
-No...ti ho già spiegato che adesso lei per me, è solo un capitolo chiuso.-
-I suoi genitori...l'hanno costretta a sposarsi con Etan ma lei aveva accettato quelle condizioni solo per salvare te! La madre aveva minacciato
di farti del male e lei per amor tuo decise di sposare quell'aristocratico figlio di puttana!Poi mi ha raccontato di quel giorno a casa tua 
quando lei pensava che tu fossi morto... Avete fatto l'amore e lei avrebbe voluto dirti che quel giorno stesso stava per sposarsi con quel ragazzo.
Ma non ce l'ha fatta perchè sua madre ha minacciato il padre...colui che voleva solo vederla felice e accettò di portarla da noi solo
per un'ultima volta. E cazzo se sei un'idiota!-
-Tuttavia...ha preferito sposarsi. Ha avuto il coraggio di presentarsi dinanzi ai miei occhi con quel fottutissimo abito nuziale!-
-E' proprio qui che ti sbagli...lei non ha sposato più Etan. Lei ama te e se non sei davvero il coglione che credo, dovresti correre
da lei e dirle che la ami!-

Ho sentito bene!? Non si è più sposata?
-Quando è stata al carcere, da te...voleva solo ricominciare. Ricominciare con te. Voleva dimostrarti il suo amore ma tu l'hai cacciata via 
vedendola vestita in quel modo.-

Cazzo...
Tento di regolarizzare il mio stesso respiro, senza rischiare di lasciarmi prendere dall'ansia. 
Nishelle mi osserva con rabbia, aspettando una mia risposta.
Io decido di voltarle le spalle, buttando via la cicca della sigaretta e rispondendo con decisione.
-Non m'importa più...ormai.- 
La mia risposta, fa zittire anche Nish che non riesce più a ribattere.
-Hey, allora, andiamo? I dottori dicono che Violet ha bisogno di riposare...-Borbotta improvvisamente Johnny, 
mettendo un braccio intorno alla spalla di Nish.
-Okay.- Ribatto con indifferenza, avviandomi verso la mia stessa auto.
-Ehm Gates...aspetta!- Urla Jimmy questa volta, correndo verso di me.
-Che c'è James?-
-Dovrei parlarti...-
-Fallo.-
-Io ed i ragazzi abbiamo deciso di...concludere.-
-Spiegati.-
-Io penso che adesso potremmo vivere una vita più serena...l'ho promesso a me stesso e a Violet.-
-Cosa stai cercando di dirmi?-
-Che...voglio uscire dagli schemi. Adesso che Violet si è ripresa ho deciso di non darle più alcun dispiacere...-
-Bene...la pensi solo tu così?-
-No, anche gli altri. Vogliamo dedicarci alle persone che amiamo ed avere un futuro...meno complicato.-
Mi stanno abbandonando!? Stanno davvero pensando di lasciare l'organizzazione per una fottuta donna!?
-Anche Zacky...ha promesso a Nishelle di abbandonare l'organizzazione ma solo per il bene del loro rapporto.E' ciò che vorrei fare anche io e che
penso dovresti fare anche tu.-

-Io non faccio proprio un cazzo. Volete uscire dai giochi!? Bene, fatelo. Ma non ritornerete più nell'organizzazione neanche se mi pregate in 
ginocchio.-
-Gates...cerca di capire...noi...-
-Voi un cazzo Rev. Johnny e Matt non avrebbero alcun motivo per abbandonare l'organizzazione.-

-In realtà, hanno preso in considerazione il fatto di voler creare anche loro una famiglia un giorno...e restare nell'organizzazione farà del male
non solo a noi stessi ma anche alle persone che ci appartengono. Il Signor Edwards...voleva il nostro bene, ricordi?-
-Senti James, io non abbandonerò l'organizzazione ne ora e ne mai.-
-Pensaci Brian...restare nell'organizzazione porterà solo tanto dolore alle persone che più ti amano...-
-Non correrei mai questo rischio.Nessuno mi ama e...solo ora mi rendo conto del fatto che avrei dovuto far qualcosa alle vostre menti fottute
dai sentimenti. Le donne, vi stanno lacerando il cervello!-
-Non è così Brian...cerca di capire.-
-Ho già capito tutto. Vaffanculo anche tu Jimmy...sono abituato agli addii.-
-Gates, cerca di essere ragionevole.-
-Mi avete abbandonato tutti. Va bene così figli di puttana.-
Concludo, entrando nella mia auto e scappando via anche da me stesso.
































Arrivato a destinazione, scendo velocemente dall'auto, prendendo a calci tutto ciò che mi circonda.
Pieno di rabbia e rancore, entro nel "Johnny's" Un bar frequentato da me e i ragazzi, aperto anche la mattina.
Al mio ingresso, tutte le persone cominciano ad applaudirmi.
-Gates, cazzo, sei vivo e vegeto!- Urla Donald con felicità.
Sorrido al mio amico, nonchè il proprietario del bar, sedendomi su di uno sgabello.
-Qualcosa di forte amico.- 
-Subito.-
Mentre aspetto il mio drink, vedo le persone venirmi incontro per congratularsi. Le notizie girano in fretta da queste parti...
-Sei riuscito ad uscire Gates, allora sei proprio un grande!- Esclama Josef, dandomi delle pacche amichevoli sulla spalla.
-Cazzo, sai sempre come salvarti il culo in ogni situazione!- Continua Patrick, ridendo come un'idiota. Dev'esser già mezzo ubriaco.
Converso per un pò con alcuni amici per poi prendere il drink preparato da Donald e buttarlo giù come se fosse acqua.
-Hey Donald, riempi!- 
-Vuoi andarci giù pesante oggi amico!-
-Non sono cazzi tuoi.-
Donald ride alla mia risposta, preparando un altro drink che spero arrivi presto.
Dopo un pò, vedo una ragazza avvicinarsi a me camminando con lentezza e sensualità.
La conosco bene...Stacy è sempre stata una delle migliori prostitute della zona.
-Ma guarda un pò qui chi c'è...il nostro Synyster Gates è tornato a trovarci.- Borbotta la rossa con una voce a dir poco seducente e maliziosa.
Osservo con attenzione ogni singolo particolare del suo corpo semi-nudo, rivolgendole poi uno sguardo colmo di malizia.
-Stacy...è da un bel pò di tempo che non ci si vede.- Ammetto vedendo la ragazza sorridermi.
-A volte, mi chiedo come fanno le altre ragazze ad addormentarsi senza di te.-
-Tu invece...ci riesci?-
-Diciamo che nessun cliente è come te.-
-Vedo che anche solo respirare la mia stessa aria ti fa male.-
-Vedi bene. Ho sempre avuto un'attrazione particolare per i ragazzi dalle mani come le tue...-
-Le mani di un assassino...-
-E agli assassini piace giocare?-
-Non immagini nemmeno quanto.-
-Allora, andiamo un pò a sballarci?-
-Voglio solo scoparti come non ha mai fatto nessun'altro.- Ammetto, vedendo la ragazza cadere quasi ai miei piedi.
Lei mi fa strada voltandosi e camminando con sensualità mentre io, tracanno con velocità il drink appena preparato da Donald per poi seguirla.
Stacy mi porta nella solita camera sul retro che non frequentavo da un bel pò di tempo e si posiziona dinanzi ai miei occhi, cominciando
a disfarsi di quel pò di vestiti che ha indosso, mostrandomi ogni singolo desiderio nascosto al di sotto della sua pelle.
Con velocità, la spingo contro il letto, vedendola svestirmi con un'agilità assurda.
La lascio fare, sentendo solo il bisogno di divertirmi e nient'altro. Fanculo il mondo e...fanculo tutti.
Stacy comincia a baciarmi il collo ed io passo con poca delicatezza le mie dita sui suoi seni. La sento gemere sotto di me, mentre con passione comincio
a baciarle le labbra screpolate e vogliose.
Il mio tocco, fa rabbrividire la sua pelle desiderosa e le sue mani, cominciano a viaggiare sul mio torace.
Sentendola gemere sempre di più al contatto con le mie braccia e le mie mani, decido di aprirle velocemente le gambe e sfilarle via il tanga rosso.
Lei mi sorride, incitandomi a continuare, ma per qualche strano motivo, quando comincio ad allargarle le gambe...mi blocco.
Il mio sguardo si perde nei suoi occhi...come se avessero riflesso il volto di Fran.
Cerco di riprendermi, tentando di penetrare la ragazza ma mi blocco ancora una volta, vedendo Fran dinanzi ai miei occhi, piangente.
Cazzo, si può sapere cosa diavolo mi sta prendendo!? 
Stacy si inginocchia sul letto, riprendendo il possesso delle mie labbra ma io non riesco neanche a chiudere gli occhi avendo l'immagine di Fran
impressa nella mia stessa mente.
"Devo smetterla di pensarla...cazzo, devo smetterla!".
Ripeto a me stesso, cercando una via di fuga a tutto questo. 
Con prepotenza, spingo di nuovo Stacy sul letto, allargandole le gambe con decisione questa volta e posizionandomici nel mezzo.
Provo a penetrarla ma l'immagine di Frances in lacrime mi rende così impotente e fragile da farmi rialzare di scatto ed allontanarmi da Stacy
che mi osserva con preoccupazione.
-Syn ma...si può sapere cos'hai?- Mi domanda Stacy con il respiro affaticato mentre io comincio a sudare.
-Cazzo! Cazzo! Cazzo!- Urlo fuori di me, tentando di cacciar via il pensiero che ho di Fran ancora impresso nel mio cuore.
Già...il mio cuore.
-Syn...cerca di calmarti...-
-Esiste una pillola per dimenticare? Dimmi di si, ti prego.- Sbotto con disperazione, vedendo la ragazza preoccuparsi sempre di più.
Nessuno mi aveva mai visto in questo stato...e neanche io credevo di poter reagire in questo modo. 
E' inutile...non servirebbe a nulla scopare con un'altra...Frances sarà sempre il mio punto debole. Sempre.
-Ma...adesso, cosa stai facendo?-
-Mi dispiace ma devo andare.-
-Eh...te ne vai così?-
-Si...Non credo che mi rivedrai più qui Stacy. Ti auguro di ricevere sempre il meglio dalla tua vita. Ciao.- 
Mi vesto con velocità, correndo via dal bar ed entrando di nuovo nella mia stessa auto.
Sbatto lo sportello con rabbia per poi dare dei pugni contro il volante.
Sto per dare un calcio alla mia dignità...ma sento il bisogno di fare un'unica cosa che non credevo di poter anche solo pensare di fare.
Giro con decisione la chiave dell'auto, mettendo in moto e sfrecciando via nella speranza di poter migliorare qualcosa in più nella mia 
vita spericolata.
Ed ora...mi sto sentendo come se dei coltelli stiano tagliando via ogni mio orgoglio.
Scorgo l'abitazione che stavo cercando al di fuori del finestrino dell'auto, fermandomi di colpo.
Scendo velocemente dall'auto, dirigendomi verso l'abitazione e bussando con prepotenza alla porta.
-Cazzo, c'è qualcuno in casa?- Urlo dopo un pò di tempo, vedendo poi una signora con una divisa,aprirmi.
-Si, desidera?- Mi domanda la donna, sorridendomi con dolcezza.
Con il fiato sospeso, comincio a respirare con affanno e fatica.
-Sto...cercando...- Provo a dire, ma la voce di un uomo mi fa ribbollire il sangue nelle vene.
-Chi è alla porta, Linda?- Domanda l'uomo che si è appena avvicinato alla domestica.
E' il padre di Fran...
-E tu che cosa ci fai qui?- 
L'uomo sposta i suoi occhi contro i miei, più sorpreso che mai.
-Fran...è qui?-
-Cosa ti fa pensare che potrei farti parlare con lei?-
-Senta, non sono venuto qui per discutere con un padre geloso ma per chiarire delle cose con sua figlia.-
-E se lei non volesse vederti?-
-Sarei capace di far qualsiasi cosa pur di vederla. Mi bastano anche cinque minuti ma ho bisogno di parlarle.-
-Per raccontarle di quanto sei stato stupido a lasciarla andare via così...?-
-Mi ha tolto le parole di bocca ma adesso...io...devo vederla cazzo! Anche a costo di dormire dinanzi a questa posta se necessario.-
-Ti consiglio di fare qualcosa allora...e al più presto.-
-Cosa intende dire...?-
-Che il suo aereo sta per partire e tu potresti non rivederla più per un bel pò di tempo.-
-Partire!? Oh cazzo...-
-E' all'aereoporto...primo volo per Las Vegas.-
-Grazie...- Ribatto senza perdere tempo e correndo di nuovo verso la mia auto.
-Aspetta! Gates!- 
Mi volto verso il padre di Fran, vedendolo sorridere.
-Riporta qui la mia bambina o sarò io questa volta a farti arrestare.- Mi dice l'uomo, sorridendomi ancora con ironia.
Annuisco alle parole dell'uomo, ritornando nella mia auto e dirigendomi con velocità verso l'aereoporto.
Sto per perderla...sto per perderla e ancora non posso crederci.





















Agitato e distrutto, mi ritrovo dinanzi alle porte dell'aereoporto e senza perdere altro tempo, vi entro, guardandomi intorno.
Di Fran non c'è alcuna traccia e sarebbe comunque difficile scorgere il suo bel viso tra tutta questa folla di persone.
Corro a più non posso, divincolandomi tra la gente e cercando i primi voli per Las Vegas. 
-Signore, posso esserle utile?- Mi domanda improvvisamente un addetto alla sicurezza.
-Il primo aereo per Las Vegas è già partito?-
-No signore ma a momenti dovrebbe partire...c'è qualcosa che posso fare per aiutarla?-
-...Devo trovare una persona! Devo parlarle prima che sia troppo tardi...-
-In amore non è mai troppo tardi ed il suo volto è proprio perso come quello di un uomo innamorato che sta perdendo la sua unica
e sola ragione di vita. Magari, potremmo controllare i registri e risalire al nome della persona così da poter attirare la sua attenzione.-

-Si, mi sembra un'ottima idea.- Rispondo all'uomo, seguendolo.
L'addetto, mi porta in un ufficio colmo di carte volanti e documenti sparsi.
-Come si chiama?- Mi domanda ancora l'uomo, prendendo il registro dei voli per Las Vegas.
-Frances...Frances Williams.- 
-Attenda un attimo che controllo.-
Annuisco alle parole dell'uomo, guardandomi poi intorno. Qualcosa, sobbalza dinanzi ai miei occhi, facendomi venire in mente
delle idee a dir poco assurde.
-Cos'è quello?- Domando all'uomo, indicando poi un microfono posizionato su di una scrivania.
-E' un microfono...è collegato con i megafoni situati in ogni angolo dell'aereoporto...solitamente, lo utilizziamo per gestire delle
comunicazioni importanti.-
Mi si illuminano gli occhi, mentre un'idea mi fa sentire esaudito.
Senza perdere altro tempo, mi avvicino alla scrivania, premendo un bottoncino rosso situato proprio sul corpo del microfono in metallo.
-Che sta facendo!?- Mi rimprovera l'addetto ma io non gli dò ascolto, posizionando le labbra sul microfono ma mantenendo comunque la giusta
distanza per poter parlare.













FRANCES POV'S

Dannazione, il mio aereo è in ritardo!
Dopo aver appreso la notizia, decido di ritornare nella hall dell'aereoporto nella speranza di poter parlare
con il direttore. Possibile che proprio il mio aereo sia in ritardo!? Questa è una cosa inconcepibile...
Cerco di tranquillizzarmi, sentendo poi lo squillo del mio cellulare. Prendo velocemente l'aggeggio tecnologico tra le mani
per poi osservare il display.
"Zia Mary"
Sospiro, cercando di sembrare il più calma possibile.
-Pronto?-
-Ciao tesoro, allora, sei arrivata?-
-Zia, non sò cosa sia successo ma l'aereo è in ritardo!-
-Oh mi dispiace tanto cara...vedrai che tra un pò arriverà! Ti ho preparato un pranzetto con i fiocchi!-
-Ho sempre amato la tua cucina zia...beh, adesso vado a parlare con il direttore...magari lui potrà darmi qualche informazione in più.-
-Va bene tesoro, ci sentiamo quando arrivi qui.-
-Si zia...a dopo, ti voglio bene.-
-Ti voglio bene anch'io cara.-
Riattacco la telefonata, sbuffando fin quando...non sento una voce familiare rientrarmi nella mente.





"Ehm...vediamo...questa signori e signori non è una comunicazione così importante ma mi serviva un modo per poter
parlare ad una persona in particolare che è tra di voi oggi. Sò bene che in questo preciso istante mi sto giocando la reputazione
ma...come si dice...quando si ci tiene ad una persona, si trovano anche dei metodi assurdi per poterci parlare e per poter chiarire
determinate cose. Ah beh...mi sento proprio un coglione adesso...credo che dopo questo discorso, dovrò camminare con coperchio del cesso
in testa ma almeno, per la prima volta in tutta la mia vita, proverò ad essere sincero con me stesso. Sapete...non sono mai stato
un uomo di tante parole ma ora mi sono reso conto di voler dimostrare un qualcosa ad una persona speciale. Questa persona speciale
dovrebbe esser tra di voi ed io vorrei fare qualsiasi cosa pur di rivederla almeno per un'ultima volta. Quindi...Frances, se mi stai ascoltando...
ti chiedo solo di non partire."








Un bruciore al petto, mi provoca una strana sensazione. 
Ho una voglia matta di cadere a terra e piangere ma cerco di prendere il controllo delle mie azioni, restando in silenzio
ed ascoltando la voce soave di Brian. 
Cosa starà cercando di fare?
Respiro profondamente, sentendo i miei occhi cominciare a pizzicare sempre di più.












"Adesso...mi ritrovo qui da solo e...non immagini neanche quanto faccia male.
Vorrei tornarmene a casa ma volevo che tu sapessi che non è più la stessa senza di te. Sono stato un fottuto coglione
a lasciarti andare quel giorno in cui avrei preferito non vederti con quello stupido abito da sposa. In quel momento...
ho pensato a quanto quell'abito bianco ti donasse e a quanto avrei voluto essere al posto di quel pezzo di merda che ti avrà
stretta alle sue braccia fin troppe volte da quando non sei più mia. Non ti dirò che ho sbagliato...sono troppo orgoglioso per
questo. Mi dispiace solo di averti mentita...perchè sai, non sono mai stato un Santo. Ti ho mentita...
Quando dicevi di amarmi, io ero sempre il solito bastardo pronto a dire qualsiasi cosa pur di non mostrare al mondo i suoi veri
sentimenti. Perchè come dici sempre anche tu...anche noi mostri, riusciamo ad amare. Il più delle volte...ho detto a me stesso di non cadere.
Ma sai...io, fino a poco tempo fa credevo di esser solo un perfetto incapace nel dare amore alle persone che mi circondano. Ed è così. Volevo allontanarti da me
a tutti i costi ma assicurarmi che saresti sempre stata mia...ed ora, sto per perderti da bravo coglione che non sono altro. Ho provato
così duramente a farmi odiare da te...ma mi sono reso conto del fatto che più mi facevo odiare e tu più ti innamoravi. Così come anche io...
più provavo ad odiarti e più...riuscivo ad...amarti. Lo sò...sò che non avrò mai niente da offrirti...sò che non sono il ragazzo perfetto
e che ho spezzato il tuo cuore fin troppe volte ma...volevo solo che tu sapessi che a me importa. Mi importa di te da quando ti ho vista
quella sera all'accampamento dell'organizzazione. Quando le tue paure, sono improvvisamente diventate anche le mie. Mi importa da quando...
ho cominciato a spiarti senza che tu te ne accorgessi. E cazzo si...io, ho avuto paura. Mi faceva paura il modo in cui solo tu sei
riuscita a farmi sentire. Sò che mi stai ancora ascoltando Fran...e sò che probabilmente, non vorrai vedermi mai più ma...se davvero ci tieni a me
e a tutto quello che abbiamo costruito, non partire. Non prendere quell'aereo e resta qui con me. Cazzo se mi sento un'idiota e sò che evidentemente
non ti saresti mai aspettata una cosa del genere proprio da parte mia...ma cazzo se ti voglio Fran!
Mi voglio svegliare al mattino con il suono della tua voce e le tue mani sul mio petto, voglio fare l'amore con te fino a farti sentire parte di me,
voglio lasciare la mia sporca vita per iniziarne una nuova...solo per restarti accanto nel migliore dei modi.
Sò che adesso ti riuscirà difficile credermi e che probabilmente, starai già pensando al modo più efficace per scappare da me ma credimi
che sono pronto a mollare tutto solo per riaverti."



















"No lacrime...no, vi prego..."
Sussurro a me stessa, immobile ed incredula.
Non avrei mai potuto immaginare che Brian potesse dimostrarsi una persona così...profonda.
Sento che presto, non riuscirò neanche più a camminare per colpa delle mie gambe che stanno tremando a più non posso.













"Adesso che conosci la mia vergogna e che sai tutto di me...credo di poterti lasciar andare.
Se quindi...deciderai di andare via e prendere quell'aereo...non avrò più alcun giorno per amarti.
Sono stati i miei stessi sentimenti a tradirmi...non tu e questo avrei dovuto capirlo prima. Però adesso...ti prego, torna da me o potrei morirne.
Nessuno mi ha mai amato come hai avuto il coraggio di fare tu...nessuno ha mai visto del buono in me. Tu invece...mi hai sempre
amato per quello che sono e non avrei mai dovuto ferirti. Ti prego piccola, dammi la possibilità di curare quelle tue ferite."
















Le lacrime cominciano a rigare il mio volto ed io sento di non poter più sopportare tutto questo
dolore interiore.
E' come se il tempo per noi...fosse ormai scaduto.













"Sto ancora ingoiando questo mio addio...ma sembra proprio che io non riesca a lasciarti andare. Tuttavia...se dovessi cambiare idea, sai
dove trovarmi.
Ci si vede...piccola."




















BRIAN POV'S

"...Ci si vede...piccola."

Sposto il dito dal bottone rosso, battendo poi un pugno di dolore contro la scrivania.
L'addetto alla sicurezza, resta pietrificato dinanzi a me, senza dire nulla ed io...beh, io forse non ci spero più.
-Io non sarei mai riuscito a dire delle cose del genere a mia moglie...è incredibile.- Borbotta l'uomo, sbarrando gli occhi.
Sorrido per metà, stringendomi poi nel mio giubbino in pelle ed aprendo la porta dell'ufficio, per uscire.
-Dovresti semplicemente dirle più spesso che la ami.- Sbotto uscendo dall'ufficio e divincolandomi tra la folla di persone.
Più imbarazzato che mai, mi dirigo verso l'enorme finestra che mostra le partenze dei vari aerei.
Ed eccolo lì...l'aereo per Las Vegas ha appena spiccato il volo.
Sapevo che Fran non mi avrebbe ascoltato...e se l'ha fatto, sapevo che non sarebbe mai tornata da uno come me.
Come potrebbe continuare ad amare la persona che non ha fatto altro che offrirle del dolore?
Resto immobile, fissando l'aereo ormai decollato e posizionando le mie mani contro il vetro, sentendomi incapace di fare qualsiasi cosa.
-La mia piccola...è andata via.- Sussurro, sentendo una lacrima rigare il mio viso. Con velocità, provo a nasconderla, senza
riuscire però a camuffare tutto il dolore che sto provando in questo preciso istante.
E' finita...per noi due...non c'è più tempo ormai.
-Brian...-
Perfetto, adesso sento anche la sua voce...cazzo, devo dimenticarla.
-Devo dimenticarla.- Sussurro battendo più volte la testa contro il vetro dell'enorme finestra.
-Devo dimenticarla.-
-Devo dimenticarla.-
-Devo dimenticarla.-

Continuo non riuscendo più a trovare la pace interiore.
-Adesso sono qui...e non posso più uccidere alcun sentimento...-  
Mi volto, sentendo dei singhiozzi rendermi sempre più debole.
Vedo Fran dinanzi ai miei occhi, puntare un dito contro il suo stesso petto. Le sue lacrime, danno vita ad una penetrante rottura
dentro di me mentre i rumori intorno, sembrano esser già morti.
Sento il mio cuore che non credevo di possedere, battere sempre più forte come se volesse fuoriuscire dal mio stesso petto.
E' bellissimo vederla sorridere tra le lacrime ma allo stesso tempo è disarmante il suo modo così perfetto di mostrarsi forte nonostante la sua immensa fragilità.
Lei è qui...
La vedo correre verso di me ed io con decisione prendo al volo il suo piccolo corpo, stringendola tra le mie braccia e baciandola come non credo di aver mai fatto
in tutta la mia vita.
Fran ricomincia a sorridere ed io ricomincio a vivere.
Tutte le persone attorno a noi, sembrano essersi fermate ad osservarci, continuando ad applaudirci senza sosta.
La cosa potrebbe sembrare terribilmente imbarazzante per uno come me...ma adesso, tutto questo, non ha importanza.
Frances prova a dirmi qualcosa, ma io non le dò la possibilità di parlare, riprendendo il possesso delle sue labbra per farle mie ancora una volta.
Mi era mancato baciarla...mi era mancato sentire le sue labbra premere contro le mie.
Posso avere tutte le donne che voglio ai miei piedi...ma non potranno mai esser paragonate a lei.
-Fran io...-
Provo a dirle qualcosa di sensato, ma le mie parole, muoiono quando il suono di uno sparo, fa spaventare la mia piccola.
Tutte le persone che hanno appena smesso di applaudirci cominciano a scappare via, mentre io osservo due uomini dei "Waw" Cominciare a sparare
a più non posso.
-Gates! Dove sei pezzo di merda!- Urla uno di loro, che credo si chiami John.
Prendo velocemente la mano di Fran, che impaurita, lascia la mia.
-Non di nuovo, ti prego!- Piagnucola lei, opponendosi alla mia presa ma io serro la mascella, prendendole i polsi con la forza.
La trascino velocemente dietro ad una colonna, vedendola ricominciare a piangere.
Dio...odio vederla così.
-Smettila di frignare adesso!-
-N...n...non ci riesco!-
-Devi riuscirci cazzo! Non ha senso piangere per ogni stronzata!-
-Ma io...-
-Fran, ascoltami ti prego!-
Le prendo il viso tra le mani, vedendola annuire con debolezza.
Quegli occhi così profondi...mi fanno venir voglia di mollare tutto e portarla in una camera più vicina per poterla amare come non mai.
-Non voglio perderti ancora una volta Fran...-
-Non mi perderai ma...-
-Shh.- 

Sposto velocemente la mia visuale al di fuori della colonna, sentendo alcuni rumori sospetti.
Le persone sembrano esser fuggite via mentre altre sono state sparate.
Dove cazzo è la polizia quando serve!?
-Promettimi che resterai qui.-
-No Brian, ti prego, non andare...-
-Non ricominciare!-
-Brian io...devo dirti una cosa importante.-
-Non c'è tempo adesso...-
-Brian, ascoltami ti prego.-

-Figli di puttana...li farò fuori senza pietà.- Sussurro con rabbia, uscendo quasi allo scoperto, dirigendomi verso quei pezzi di merda.
-Sono incinta.-
Mi volto di nuovo verso Fran, vedendola tenersi una mano sulla pancia.
Sento un qualcosa sciogliersi dentro di me, mentre incastro Fran contro il muro.
Ella ricomincia a piangere, gemendo dal dolore per la presa della mia mano che riesce a tenerle fermi entrambi i polsi spalmati contro la colonna.
-Non voglio che...che...mio figlio, cresca senza suo padre.- 
Lascio all'istante i suoi polsi, sentendomi quasi morire dentro. No...non posso essere io il padre del bambino...
O forse si...
Serro di nuovo la mascella, lanciando un ultimo sguardo a Fran e correndo contro i miei nemici sentendola chiamare ormai in lontananza il
mio nome.
Mi scaravento con velocità contro il corpo di John mentre entrambi, cadiamo a terra, su dei vetri affilati, ormai frantumati.
Provo a conficcare un vetro nel petto di John ma non ci riesco, vedendo l'altro ragazzo puntarmi contro la sua pistola. Sento il ferro dell'arma,
premere contro la mia testa e così, mi rendo conto di esser stato incastrato.
-Sta' fermo o sparo Gates, è un avvertimento...- Mi sussurra l'altro, con presunzione.
Arrendendomi, socchiudo gli occhi e sospiro con decisione, alzandomi dal pavimento e mollando il corpo sanguinante di John.
Sposto il mio sguardo contro quello dell'uomo con la pistola, sentendomi un perdente.
Alzo le mani in alto, non mostrando il mio fallimento ma sorridendo come mi è solito fare.
-Potrei farti del male...questo lo sai vero?- Minaccio l'uomo, vedendolo poi ridere.
-Ah si? Voglio proprio vedere con quale coraggio adesso proverai a cavartela Gates.- L'uomo fa un cenno di mano ad un altro "Waw" Che non 
avevo visto entrare prima.
Ed ecco che rientrano in gioco altri tre uomini che hanno appena catturato Frances.
-Hai perso.- Ride ancora l'uomo con la pistola mentre vedo Fran cercare di dimenarsi tra quei tre uomini che non sembrano volerla lasciare.
-Lasciatela andare! Lei non centra un cazzo! Potete avere me...ma non toccate lei!- Urlo fuorioso, avvicinandomi con rabbia all'uomo.
-Rallenta Gates. Un altro passo e la tua bella fidanzata finirà all'inferno.- 
Le parole del pezzo di merda mi fanno rabbrividire e così, decido di indietreggiare.
Non posso permettere che le facciano del male...è già accaduto troppe volte e le sue urla collassanti...non fanno altro che divorarmi.
-Brian...io...mi...dispiace.- Urla Fran, ancora piangente.
Deve smetterla di piangere o da un momento all'altro potrei...fare qualcosa di stupido. 
-Non piangere tesoro...c'è una bella sorpresa per te.- Le sussurra uno dei tre uomini, prendendole il viso tra le mani e facendomi morire
di paura.
-Levale le mani di dosso o ti uccido  figlio di puttana!- Urlo più furioso che mai, vedendo l'uomo provare a baciarla.
Lei prova ad allontanarsi dall'uomo, ma ben presto, lui stesso la spinge a terra provocandole un dolore atroce alla schiena.
-No!- Urlo ancora, per la paura che ho di perdere...quel bambino...
L'uomo che ha appena spinto Fran, adesso le sta ridendo in faccia, incitato dagli altri idioti che gli dicono di continuare.
Lui si toglie la cintura dai pantaloni, avvicinandosi poi al corpo di Fran, distrutto a terra.
Io perdo il controllo, urlando a più non posso sapendo che quel figlio di puttana vorrà farle del male. 
No cazzo...solo io posso toccarla!
-Brian ti prego aiutami...- Urla lei, continuando a scalciare e a dimenarsi ma è tutto inutile...starà per perdere il bambino e per colpa
di un luridissimo stronzo!
La sento cercare il mio aiuto, mentre io stesso sto pensando ad un modo per evitare che tante cose possano accadere.
Adesso è tutto nelle mie mani...se quella pistola, spara il suo colpo...mi finirà diritta nel cervello e a quel punto la paura di Fran
diventerà realtà. Non vedrò mai mio figlio nascere e non lo vedrò mai crescere...
Mentre provo a fare qualcosa però, vedo due occhioni azzurri scrutarmi.
-Vuoi fottertela anche tu eh Gates? Possiamo fare qualcosa in tre!- Continua l'uomo, mentre sta per stracciare via i vestiti della mia piccola 
ma io con velocità, mi scaravento contro di lui, riuscendo ad evitare il colpo di pistola e vedendo quattro ragazzi uscire allo scoperto.
Sapevo che non mi avrebbero mai abbandonato.
-E' qui la festa?- Domanda Matt, cominciando a tirare pugni a John.
-Che cosa cazzo ci fate voi qui?- Urlo dando dei calci nello stomaco all'uomo che voleva violentare Fran.
-E' questo il ringraziamento? Che ne sò amico, mi aspettavo di sentirti dire un "Grazie ragazzi, siete stati davvero così gentili nel
venire in mio aiuto!"
- Ribatte Jimmy, cominciando a sparare ad ogni cosa che vede in movimento dinanzi a sè.
Rido alle parole di James, vedendo poi Zacky coprirmi le spalle.
-Credevo di vedervi scopare su di un aereo ed invece, vi ritrovo ridotti così!- Esclama Vee questa volta, dandomi il cinque.
Il nanetto invece, sta disarmando tutti gli uomini e devo dire che ci riesce alla grande.
Senza pensarci sù ulteriormente, mi avvicino ai miei amici, che mi sorridono capendo le mie intenzioni.
Tutti e cinque, ci abbracciamo, sapendo di non poter vivere gli uni senza gli altri.
Abbiamo vissuto una vita insieme e adesso non mi importa un cazzo di cosa faremo...l'importante è che comunque vada, saremo sempre insieme.
-Si, sei proprio un coglione amico.- Continua Jimmy, scompigliandomi i capelli come cominciano a fare anche gli altri, provocando in me
una felicità assurda.
Dopo quest'attimo di profonda spensieratezza però, mi volto verso Fran che non dice neanche una parola.
Sussulto, vedendola distesa sul pavimento, con gli occhi chiusi.
Velocemente, mi inginocchio accanto al suo corpo, prendendole il viso tra le mani e sussurrando più volte il suo nome.
-Fran? Frances...ce l'abbiamo fatta, hai visto?- Le domando con gioia ma lei non apre gli occhi e non dà alcun segno di vita.
Le prendo una mano, accarezzandole la pancia ma notando la sua pelle esser diventata terribilmente pallida.
Il mio sorriso si spegne anche questa volta.
-Cazzo...presto, qualcuno chiami un'ambulanza!- Urla Matt, continuando a fissare Fran.
Io comincio a tremare, non sapendo più come reagire alla situazione. Cazzo...se solo avessi fatto più attenzione a lei tutto questo non
sarebbe successo!
All'improvviso però, il suono di una sirena, ci fa spaventare.
E' la polizia e questa volta...sarà dalla nostra parte.
-E così...gli Avenged Sevenfold stanno cercando di rimediare, facendo opere di bene? Era da un bel pò di tempo che tenevamo alle calcagne alcuni
uomini dei "Waw".- Borbotta un poliziotto, osservando poi i corpi dei figli di puttana, spalmati sul pavimento.
Altri poliziotti invece, si limitano a prendere i corpi dei "Waw" Per poi portarli via. Pagheranno per ciò che hanno fatto.
-Andrà tutto bene.- Mi sussurra Zacky, dandomi una pacca sulla spalla per confortarmi.
Annuisco, tenendo ancora la mano di Fran. Non riesco più a lasciarla e non posso permettermi di farlo.
Passati alcuni minuti che sembrano esser interminabili, Fran non dà ancora segni di vita ed io le sono ancora accanto sentendo il dolore dentro
di me ricominciare a prendere forma.
-Ti prometto che andrà tutto bene amore mio.- Le sussurro con dolcezza, sentendo poi il suono dell'ambulanza rientrarmi nella testa.
Finalmente...
-Buongiorno, dov'è la ragazza?- Domanda un dottore a Jimmy che indica il punto esatto in cui sono ancora inginocchiato.
Il dottore si avvicina a noi, esaminando con attenzione Fran.
-Ragazzo, dobbiamo portarla in ospedale.-
-No...-
-Avanti, non si preoccupi...-
-Ho detto di no!- Urlo con rabbia, non potendo sopportare il fatto di vedere anche Fran su quello stupido lettino.
-Hey...hey, amico, coraggio.- Mi dice Matt, tentando di prendermi per le spalle nella speranza di convincermi a rialzarmi dal pavimento
ma io non voglio.
Non voglio abbandonare così il corpo di Fran...non ce la faccio.
-No...voglio starle accanto!- Urlo ancora, perdendo il nome della ragione, ma Jimmy e Matt questa volta provano a staccarmi
via dal corpo della ragazza, riuscendoci.
Il dottore ed i suoi aiutanti, prendono il corpo di Fran posizionandolo su di una barrella mentre i miei amici provano a tranquillizzarmi.
E se...Fran potesse non risvegliarsi più? No...non devo neanche pensarci. Ho già perso mia madre ed il Signor Edwards... non voglio perdere così anche lei.

























Osservo con nervosismo le lancette dell'orologio mentre seduto su questa sedia, mi tengo il viso tra le mani.
Intanto, osservare  anche Jimmy camminare avanti ed indietro per il corridoio non aiuta.
Matt è seduto accanto a me e sta provando a tranquillizzarmi mentre Johnny e Zacky provano a confortare Nishelle. 
Violet invece, è ancora in questo fottutissimo ospedale perchè verrà dimessa solo tra qualche giorno. Ha bisogno di riprendersi...quindi
è del tutto regolare.
-Quanto cazzo ci mettono!?- Sbotto, tamburellando più volte il mio piede contro il pavimento.
-Sono sicuro che Fran starà bene...dopotutto, non ha subìto lesioni o ferite preoccupanti.-
-L'unica cosa che mi importa adesso Shads è che lei stia bene e sia viva! E se avesse subìto una sottospecie di trauma? Merda,
non potrei mai perdonarmelo!-
-Rilassati Gates...sei troppo stressato...vuoi del caffè?-
-Non ti ci mettere anche tu Christ o rischio di impazzire.-
-Prima mio padre...poi Violet...ed adesso lei...- Continua Nishelle, in lacrime.
-Supereremo anche questa amore.- Borbotta Zacky, tenendo Nish sulle sue gambe.
-Gates...ma toglimi una curiosità...che cosa ci facevi tu all'aereoporto?- Mi domanda poi Matt, facendomi imbarazzare.
-Stava partendo. Stava abbandonando tutto ed io...non volevo che facesse una cazzata del genere.-
-La risposta esatta credo che sarebbe: "Non volevo lasciarla andare".- Ghigna Nishelle tra le lacrime, sorridendomi con soddisfazione.
Tutti cominciano a ridere mentre io imbarazzato, li intimo di smetterla.
Ed ecco che finalmente, un dottore si decide ad uscire da quella cazzo di stanza. Ci voleva tanto!?
Velocemente, mi alzo dalla sedia andando incontro al dottore insieme agli altri che sono preoccupati almeno quanto me.
-Dottore, come sta?- Domanda Nishelle,gesticolando.
-Sta bene vero? E' viva?- Domanda poi Johnny al dottore che sta provando a parlare.
-E' solo svenuta, niente di grave ragazzi.- 
Le parole del dottore mi fanno sospirare con tranquillità. 
Per un attimo, ho temuto il peggio.
-Tuttavia, lo svenimento della ragazza non è causato solo dallo spavento del momento ma è una cosa del tutto normale quando 
si ha una nuova anima nel proprio corpo.-

Tutti sbarrano gli occhi, non capendo a cosa si stia riferendo il dottore.
-E' lei l'interessato a cui devo rivolgermi?- Domanda poi l'uomo, indicandomi.
-Si, sono io.- Annuncio con sicurezza, respirando a fondo.
-Se vuole...può anche farle visita...la paziente si è appena svegliata.-
-Come...sta...il...-
-Sano e salvo. Sua moglie ha una gran forza di volontà.-
-La ringrazio...dottore.- Concludo, vedendo l'uomo annuire e salutare anche gli altri.
Ha davvero pensato che Fran possa essere mia moglie?
Scosso dalla situazione, mi volto verso i miei amici, vedendoli parlare tra di loro e guardarmi allo stesso tempo con stranezza.
Come al solito...non avranno capito un cazzo.
-Brian...che cosa voleva dire il dottore?- Mi domanda Nishelle, deglutendo.
Prendo un sospiro profondo, voltandomi verso la porta della camera in cui è stata portata Fran.
-Sto per diventare padre.- Ammetto, con un sorriso stampato sulle labbra che non riesco a nascondere.
In un attimo, mi ritrovo Nishelle dinanzi agli occhi che avvolge le sue braccia attorno al mio collo.
La ragazza comincia a singhiozzare.
-Shh...avanti Nish...ti ho detto che sto per diventare padre non che sono in fin di vita.- Ironizzo, cercando di calmarla.
La capisco...non dev'esser facile per lei sopportare tutto questo. Troppe emozioni...tutte in una volta sola.
-Quindi...Frances è incinta?- Mi domanda poi Matt.
-E cazzo Shads certo che è incita se nò come me lo spieghi il fatto che Brian stia per diventar padre!? Questo pover uomo non riesce
più a scoparsi nessuna se non lei!-
Scherza Johnny, beccandosi poi un'occhiataccia da parte di Matt.
-Un momento...se Brian sta per diventare padre...noi stiamo per diventare zii!- Esclama improvvisamente Jimmy, più gioioso che mai, saltellando
di qua e di là come impazzito.
-Congratulazioni Gates! Cazzo, stai diventando vecchio!- Continua Zacky, congratulandosi con me.
-Adesso basta ragazzi...il nostro Gates ha qualcosa di meglio da fare adesso...lo assilleremo una volta uscito da quella stanza okay?- 
Tutti annuiscono alle parole di Jimmy, mentre io mi avvicino alla camera ma qualcosa mi blocca.
Mentre sto per armeggiare con la maniglia della porta, mi volto velocemente verso James, correndogli incontro.
Abbraccio il mio migliore amico, sentendo il bisogno di porgergli le mie scuse più sincere.
-Mi dispiace...- Gli sussurro.
-E' acqua passata.-
-Ti voglio bene James.-
-Anche io te ne voglio coglione di merda.-

Sciolto l'abbraccio, posso osservare gli altri nascondere qualche emozione di troppo.
Cazzo...allora è vero...per colpa di quella ragazzina stiamo diventando tutti dei santi!
La cosa non può far altro che preoccuparmi...Fran è riuscita davvero a tirar fuori il meglio di me?
Deciso, posiziono finalmente la mano sulla maniglia della porta, entrando nella camera dov'è stata portata Fran e vedendola distesa sul letto mentre continua a fissare la finestra.
-Posso entrare o...-
-Entra.-
Faccio come mi dice Fran, sedendomi accanto a lei e prendendole la mano.
-Come ti senti?-
-Come se fossi stata investita da un treno in corsa...ma...non mi lamento.-
-Hai bisogno di qualcosa?-
-No...sto bene così, grazie.-
-Vuoi...restare un pò da sola?-
-Fai decisamente troppe domande. Odio le persone che fanno troppe domande.-
Mi scappa un sorriso.
E' quello che le dicevo sempre io...
-Che strano...mi ero ripromesso di farti sorridere ed invece...ora sei tu che fai sorridere me.-
-Io non ci riesco...-
-Hai un sorriso così bello e contagioso...vorrei vederlo ancora una volta.-
-Brian...sto parlando sul serio.-
-Anche io.-
-Tu...non capisci.-
-In effetti, vorrei provarci...cosa c'è che non và adesso?-
-Nulla...quando nascerà il bambino ti manderò delle pratiche.-
-Non ti seguo.-
-Prenderò io la custodia di nostro figlio cosicchè tu possa continuare a fare tutto ciò che vuoi. Ti conosco, sò che un  bambino non è ciò che vuoi
e sò anche che non avresti mai voluto averlo. Quindi, evitiamo di far soffrire il piccolo...non importa se crescerà senza padre io...sono in 
grado di sbrigarmela da sola.-
-Fran, stai dicendo un sacco di stronzate.-
-Sò già che vuoi convincermi ad abortire ma io...-
-Frances ti prego, smettila di dire cazzate! Non potrei mai uccidere un bambino e poi...lui sarà il NOSTRO bambino.-
-Ma...io pensavo che...-
-Pensavi male. Ricordi le cose che ti ho detto all'aereoporto? Bene, adesso ficcatele bene in testa perchè è quello che penso. Voglio
viverti Fran...dammi la possibilità di farlo. Ti prometto che uscirò dal giro e dall'organizzazione e che vivremo una vita serena proprio
come hai sempre voluto tu...-

-Brian...io potrei vivere qualsiasi tipo di vita...l'importante è che tu sia qui con me.-
-Ci sarò per sempre. Mi dispiace di aver capito troppo tardi quanto significhi per me.-
-Questo è già un qualcosa di positivo...credevo di non riuscirci sai? Sembravi così irraggiungibile.-
-Ma adesso sono qui e per restarci. Niente più sangue, dolori, droga ed altro...adesso contiamo solo noi due.-
-Vorresti dire noi tre.-
-Si...noi tre.-

Ed eccolo qui finalmente...il suo sorriso.
-Sono riuscito a farla sorridere signorina Haner.-
-Credevo di non riuscirci più...-
-Eppure, ce l'ha fatta.-
-Non darmi del tu...sono cambiata, ricordi?-
-Già...sono riuscito a tramutare un'aristocratica in una delinquente.-
La vedo sorridere ancora. Dio...ci morirei in quei sorrisi così...pieni.
-Ed i ragazzi?-
-Sanno già tutto.-
-E come l'hanno presa?-
-Diciamo che Jimmy è il più felice di tutti solo perchè sà di diventare zio.-
-E' incorreggibile!-
-Frances...-
-Si?-
-Ti amo.-












NOVE MESI DOPO...






FRANCES POV'S

-Brian! Esci subito da questo bagno prima che non ti venga a rasare tutti quei capelli che ti ritrovi!-
-Amore, dammi solo un minuto!-
-E' sempre e solo per colpa tua se facciamo tardi ai ricevimenti più importanti!-
-Dammi altri cinque minuti!-
-Che si tramuteranno presto in venti!-
-Quanto sono bello!-
-La smetti di specchiarti e fare il buffone?-
-Dovresti vedermi!-
-Quando uscirai da questo bagno, la prima cosa che farò è darti un bel ceffone!-
-Tu dici?- 
Brian esce dal bagno, incollando con agilità le sue labbra alle mie.
Che stupido che è...
-Sei stupenda amore...ma io lo sono di più.-
-Non ti sopporto quando fai così!-
-Credevo mi amassi anche per i miei stessi difetti!-
-Ci sto un pò ripensando sai com'è!-
Vedo Brian sorridermi ed ecco che non riesco più ad arrabbiarmi con lui.
La sua faccia da cucciolo spaesato è epica.
*Din don*
Il suono del campanello, mi fa sussultare, così decido di andare ad aprire.
-Allora aveva ragione Violet, siete ancora qui!- 
-Jimmy!-
-Fammi indovinare...Brian, alle prese con i suoi capelli?-
-Si...vivere con lui ed i suoi capelli è una cosa terrificante.-
-Posso immaginare! E come stanno i gemelli di zio Jimmy?-
-La pancia sta crescendo a dismisura...-
-Vedo, vedo! Cazzo, sei incinta di due gemelli!-
-Diciamo che quando Brian l'ha saputo, stava per
morire d'infarto.-
-Si, me lo ha detto. Mi ha anche raccontato di aver passato una giornata intera in un negozio che vende accessori per bambini.-
-Rev!- Esclama improvvisamente Brian alle mie spalle, salutando Jimmy.
-Figlio di puttana, ti stavamo aspettando!-
-Beh, ora possiamo andare.-
Brian mi prende per mano, portandomi verso la sua auto mentre Jimmy e Violet ci fanno strada.













Ed è proprio così...siamo appena arrivati dinanzi alla Chiesa.
Questo posto mi fa venire in mente brutti ricordi, ma questa volta, sono qui per un motivo più che accettabile.
Io e Violet ci avviciniamo a Nishelle, vedendola nascondersi dietro alla limousine che l'ha appena portata qui.
-Dici che...si sta facendo prendere dall'agitazione del momento?- Mi domanda Violet, indicando Nish.
-Io credo che dovremo fare qualcosa.-
Per fortuna, Violet si è ripresa al meglio. E' bello vedere che finalmente, le cose stanno andando per il verso giusto.
Io e la ragazza dai capelli viola, ci avviciniamo a Nishelle che appena ci vede, non fa altro che abbracciarci.
-Ragazze...io...non credo di farcela.- Borbotta Nish, posizionandosi una mano sul cuore.
-Woo, calmati baby, prendi un bel respiro profondo e rilassati!- 
-Lo dicevo io che Jimmy non è una buona influenza per te!- Ghigna Nish rivolgendosi a Violet e cercando di distrarsi.
-Non cambiare argomento Nish e cerca di tranquillizzarti.- 
-E' facile a dirsi Fran...e se alla fine dovesse dire di no...?-
-Ma sei impazzita forse? Lui non lo farebbe mai e poi...ci avete pensato bene no?- Continua Violet.
-Si ma...cazzo, sono orribile con quest'abito!-
-Hey...adesso basta Nish. Zacky ti ama, tu lo ami...non c'è niente che può ostacolarvi oggi. E' il vostro giorno.- Sussurro alla mia amica,
tenendole il viso tra le mani.
-Oh...ragazze...che cosa farei senza di voi?- Nishelle ci abbraccia mentre proviamo a darle tutto il conforto di cui ha bisogno.
Ed ecco che la musica nuziale, annuncia l'inizio della cerimonia.
Io e Violet torniamo all'entrata della Chiesa vedendo Jimmy e Nishelle cominciare ad entrare nell'edificio.
Tutti applaudono alla sposa che indossa un abito bianco a dir poco stupendo che risalta il colore acceso dei suoi occhi.
Ovviamente...io e Violet siamo le testimoni nuziali di Nish mentre quelli di Zacky...beh, probabilmente già avete capito chi sono.
Ben presto, entriamo tutti in Chiesa osservando Zacky tirato a lucido per l'occasione.
Capelli laccati e smoking nero con uno dei suoi soliti papillon coordinati.
Alla fine della canzoncina iniziale, Jimmy lascia Nish a Zacky che le prende la mano, stringendola a più non posso.
Il prete dà il via alla cerimonia mentre Brian non fa altro che osservarmi.
Dovrebbe smetterla di mettermi a disagio dinanzi a tutte queste persone.
Dopo un bel pò di tempo...ecco arrivato il momento dello scambio delle fedi e quindi della fine della cerimonia.
-Vuoi tu... Zachary James Baker prendere la qui presente Nishelle Effy Edwards come tua leggittima sposa finchè morte non vi separi?-
-Si...lo voglio.-
-VAI COSI' CAZZO!- Urla improvvisamente Jimmy, beccandosi uno sguardo abbastanza preoccupante da parte del prete.
-Ehm...si...mi scusi.- Continua James imbarazzato, mentre tutti ridiamo sotto ai baffi.
-E vuoi tu... Nishelle Effy Edwards, prendere il qui presente Zachary James Baker come tuo leggittimo sposo finchè morte non vi separi?-
Io e Violet ci teniamo le mani, nella speranza di dare tutto il coraggio che serve alla nostra più cara amica.
Ed eccola che si volta verso di noi in tutto il suo splendore.
Io e Violet le facciamo un cenno con la testa, facendole capire che non si dovrà sentire mai più sola e che dev'esser felice di
sposare l'uomo della sua vita.
Non che lei non lo sappia di esser felice con Zacky ma a volte è così timida ed impacciata.
-Altro chè se lo voglio!- Urla improvvisamente Nish, buttandosi tra le braccia di Zacky che la prende con prontezza di riflessi.
Alcuni degli invitati si alzano, scoppiando a ridere ed altri come me e Violet...stanno piangendo per la gioia.
Il prete se ne va via, non riuscendo più a dire altro e Nish e Zacky, si baciano con passione regalando a tutti delle emozioni terribilmente profonde e sincere.
Allora è vero quello che si dice...l'amore trionfa su tutto.
Vedendo Zacky portare via Nish tenendola sempre tra le sue braccia, continuiamo ad applaudire, seguendoli al di fuori della Chiesa.
Nishelle scende dalle braccia di Zacky, per poi lanciare il bouquet che prendiamo sia io che Violet.
Adesso...non ci resta da fare nient'altro che festeggiare.














La festa sta per terminare e a momenti credo di poter quasi scoppiare. Ho mangiato decisamente troppo e riso come 
non credevo di poter più fare in tutta la mia vita.
Infondo...è bello vedere che le cose, stanno migliorando per tutti.
Johnny è con la sua nuova dolce metà, Lacey...ovvero, una ragazza dolcissima che ha conosciuto qualche mese dopo esser uscito dal giro.
Insieme, sono davvero una coppia perfetta. Lacey sembra una ragazza terribilmente timida e riservata ma migliora quando riesci
a conoscerla. 
Matt invece, sta ballando con Susy...la sua nuova fidanzata dai capelli neri e gli occhi chiari. Ricordo ancora quando si sono conosciuti
il mese scorso. Eravamo al supermercato ed io ero intenta a comprare pannolini ed altra roba per l'arrivo dei gemelli ma Matt si era
scontrato accidentalmente contro di lei, facendola cadere a terra.
Lei era infuriata ma quando si guardarono...i due, non riuscirono a capire più niente. Susy però...è sempre stata brava a camuffare questa cosa,
dato che dopo l'accaduto, ha versato un'intera bottiglia di latte sui capelli del nostro Shads. E' stata una scena a dir poco divertente per
non parlare poi di Jimmy e Johnny che avranno preso in giro il povero Matt per settimane.
Ovviamente, i Sevenfold sono ufficialmente usciti dal giro. Inizialmente è stato difficile abbandonare il locale ma tuttavia, loro stessi, ne 
guadagneranno sempre qualche percentuale, senza dovervi lavorare all'interno e concludere affari loschi. Qualche sera fa, alcuni uomini sono venuti
alla villa per poter parlare con Brian ma lui stesso, è riuscito a sviare la situazione, offrendo il controllo dell'organizzazione stessa ad alcuni soci.
-Terra chiama Frances!-
La voce di Violet, mi distoglie dai miei soliti pensieri mentre ci sediamo tutti di nuovo al solito tavolo.
Il tavolo è rotondo ed è composto da me, Brian, Violet, Johnny, Matt, Jimmy ed infine Nish e Zacky al centro.
Il resto degli invitati invece, sono seduti ad altri tavoli sempre adiacenti al nostro. 
Sento la testa quasi scoppiare, ma provo a restare tranquilla nonostante i dolori atroci provenienti dalla mia stessa pancia.
-Un attimo di attenzione prego!- Urla improvvisamente Brian, alzandosi dalla sedia e continuando a battere un cucchiaino accanto ad un bicchiere
in vetro.
In un attimo, tutti gli invitati smettono di parlare tra di loro e la musica viene letteralmente fermata.
-Vorrei proporre un brindisi...- Continua Brian, alzando poi in aria il bicchiere in vetro colmo di spumante.
Tutti gli sguardi sono rivolti verso di lui, mentre Zacky continua a stringere la mano alla sua amata.
-...a tutti coloro che sono riusciti a trovare un proprio posto nel mondo accanto alla persona amata...a tutti coloro che hanno creduto in
qualcosa e l'hanno vista realizzarsi dinanzi ai propri occhi...e a voi due...che come prima pazzia d'amore...avete deciso di sposarvi!- 

Tutti scoppiano a ridere alle parole di Brian mentre Zacky e Nish decidono di alzarsi dalle proprie sedie per poter alzare i propri bicchieri
e brindare.
-Adesso però tocca a me teste di cazzo!- Urla Jimmy, pronto per uno dei suoi soliti discorsi.
Violet prova a fermarlo ma non ci riesce. E' quasi impossibile fermare Jimmy quando è intento a fare qualcosa.
-Per prima cosa, volevo ringraziare i miei migliori amici con cui ho vissuto una vita intera...poi, volevo dire a questi due ragazzi
che oggi è il loro giorno...il giorno che tanto aspettavano per poter unire per sempre i loro cuori...beh adesso basta con tutta
questa dolcezza...quindi, auguri teste di cazzo!- 

Ed ecco che le risate ricominciano a farsi sentire nella sala del locale.
-Sempre il solito Rev!- Ride Susy, contagiando poi tutti.
-Ma adesso tocca allo sposo! Discorso, discorso, discorso!- Urla Johnny, come impazzito.
Insieme a lui, cominciamo tutti a convicere Zacky che finalmente si decide a parlare e a dire qualcosa.
-Oh...bene...ehm...voi sapete che non sono mai stato bravo con le parole ma...questa volta voglio dire una cosa. Prima di tutto vorrei
rinraziare tutti voi che siete qui stasera e...-

-Avevi detto una cosa!-
-Ah ma chiudi il becco Brian!-

Povero Zacky, è già abbastanza imbarazzato di suo!
-...e...vorrei dire a tutti voi che...siete la mia famiglia. Lo siete sempre stati e...sono felice che in questa famiglia siano rientrate
anche altre persone speciali come Violet, Frances, Lacey, Susy ed infine la donna della mia vita.-

Tutti applaudono al discorso di Vee, mentre Nishelle rischia seriamente di diventare tutta rossa da un momento all'altro.
Brian ne approfitta per darmi un bacio mentre aspettiamo tutti insieme la torta nuziale.

























Conclusi i festeggiamenti, entro velocemente nell'auto di Brian, allargando le gambe e sentendo quel solito dolore atroce
premermi nella pancia.
Brian si posiziona velocemente al volante, cominciando a guidare con tranquillità. Menomale che l'ho convinto a non bere troppo...Jimmy, Zacky e 
Johnny si sono sbronzati come al solito!
Per non parlare poi di Violet e Nishelle che si sono tuffate in piscina come se non ci fosse un domani.
Cominciando a tremare, decido di respirare a fondo, nella speranza di regolarizzare il mio povero battito cardiaco ormai impazzito.
-Brian...ci vuole ancora molto per tornare a casa?-
-Abbastanza...perchè? Che succede?-
-Perchè...non mi sento molto bene.-
-Cos'hai?-
-Ho una nausea assurda mentre la pancia continua a farmi male come non mai.-
-Vuoi che mi fermi?-
-No...ma ti prego, portami subito a casa.-
-Okay, calmati adesso. Respira a fondo e...andrà tutto bene.-
-Brian...-
-Mh?-
-Io sento che...a momenti...potrebbero rompersi le acque.-
Brian sbarra gli occhi cercando di guidare con prudenza ma ecco che comincia a preoccuparsi anche lui.
-Oh merda...-
-Brian...portami subito all'ospedale! Presto!-
-Cazzo si! Fran, cerca di resistere.-
-Non ce la faccio...- 
Non riuscendo più a sopportare il dolore, comincio ad urlare, sdraiandomi sul sedile dell'auto nella speranza di poter evitare questi assurdi
crampi alla schiena.
Vedo Brian preoccuparsi e guidare con più velocità, sorpassando ormai delle macchine che continuano a suonare il proprio clacson.
Io continuo ad urlare, sentendo le due anime dentro di me cominciare a sbizzarrirsi.
Sto per dare alla luce i miei bambini...e ancora non mi sembra vero.
-Resisti.- Mi sussurra ancora Brian, mentre continua a sudare.
Io invece, respiro a fondo, cercando di tranquillizzarmi in tutti i modi possibili ed inimmagginabili ma qui c'è ben poco da fare. 
Sento che da un momento all'altro...potrei quasi scoppiare. 
-Siamo arrivati.- Mi annuncia finalmente Brian, parcheggiando l'auto nel retro dell'ospedale.
Con velocità, mi lascio aiutare da lui a scendere dall'auto nella speranza di poter partorire il più presto possibile. 
Brian continua a rassicurarmi, ma io continuo ad urlare, tenendomi la pancia che non riesco più a sopportare.
Con l'aiuto di Brian entro nell'enorme edificio, sentendolo poi chiamare alcuni dottori che mi soccorrono con velocità e prontezza.
I dottori, ben presto, mi portano in una camera grazie all'aiuto di una sedia a rotelle.
-Posso entrare con lei?- Domanda Brian ad un dottore che sta indossando alcuni guanti.
-Potrà farlo dopo che la ragazza avrà partorito.- 
Alle parole del dottore, una sensazione di vuoto mi colpisce il cuore, facendomi crollare,metaforicamente parlando.
Brian prova ad opporsi alle parole del dottore ma nessuno gli dà il permesso di entrare mentre io mi ritrovo ormai su questo lettino, in
lacrime.
-La prego...io ho bisogno che lui sia qui...- Sussurro con debolezza ad una dottoressa che non mi degna neanche di uno sguardo.
Entro in panico, vedendo la porta della camera chiudersi e sapendo di non poter affrontare tutto questo senza la persona che amo.
Io ho bisogno che Brian mi dia la sua forza...o temo di non potercela fare.
-Bene signorina...adesso mi stia ben a sentire...non si faccia prendere dal panico perchè lei sà che andrà tutto bene.-
Ricomincio a piangere, entrando in panico. Non ce la farò...sono troppo impaurita dalla situazione per farcela.
Ho solo diciotto anni e sto per mettere al mondo i miei primi bambini...
-La prego, faccia entrare il padre dei miei figli o credo di poterne morire...-
-Non è consentito signorina mi dispiace...adesso stia calma...andrà tutto bene.-
-Mi dice come faccio a stare tranquilla se...se...-
Sento altre lacrime rigarmi il volto, sentendomi allo stesso tempo così sola ed abbandonata dal resto del mondo.
-Respiri a fondo signorina!- Mi urla un dottore ben presto, cominciando a preparare tutto l'occorrente per il mio parto.
Ed ecco che i miei respiri soffocanti, ricominciano a farsi sentire.
Con il cuore in gola, ricomincio ad urlare ben presto, sentendo ancora quel solito dolore lacerarmi dentro.
Alcune dottoresse mi tengono ferma, mentre provano a tranquillizzarmi, asciugandomi alcune lacrime che non smettono di cadere.
A momenti, credo di poter svenire vedendo il dottore avvicinarsi a me, intimandomi di aprire le gambe poggiandovi sù un asciugamano.
Vedo il dottore sussurrare qualcosa ad una dottoressa e la cosa, non può far altro che intimorirmi. Sembrano preoccupati...che ci sia qualche problema?
-Stia tranquilla signorina...-
-No! La prego...la prego...-
-Signorina, le assicuro che se solo proverebbe a rilassarsi...filerà tutto liscio.-
-No dottore io...io...io non ce la faccio!-
-Respiri profondamente!-
-Io ho bisogno di Brian! La prego, ho bisogno dell'amore della mia vita o credo di poterne morire!-
-Signorina io...-
-La prego...la supplico dottore...-
Continuo singhiozzando e soffocando nel mio stesso pianto.
Vedo il dottore sospirare, uscendo poi dalla stanza.
Le dottoresse continuano a tenermi le mani ferme, intimandomi di respirare profondamente.
Ed ecco che le mie rula, ricominciano a farsi sentire nella stanza mentre la luce accecante che illumina il corridoio, riesce a 
riempirmi gli occhi.
Il dottore ritorna nella stanza, questa volta accompagnato da Brian che corre verso di me, stringendomi forte la mano.
-Amore mio...sono qui.- Mi sussurra con dolcezza e con degli occhioni lucidi a cui non credevo di poter assistere.
-Brian...io...non ce la faccio.- Borbotto con debolezza, urlando poi per il dolore causato dai gemelli.
-Hey...adesso basta piangere. Ho chiamato tuo padre e tra un pò sarà qui...-
-Brian...se non dovessi farcela...ricordati che ti ho sempre amato.-
-Perchè mi stai dicendo queste cose!? Cazzo Fran, tu...devi farcela!-
-Io...-

-Signore...c'è la possibilità che lei non possa più rivedere la ragazza dopo il parto...- Ribatte il dottore, facendo sussultare sia me che Brian.
Che cosa significa tutto questo? 
-Che cosa...- 
-Lei è...troppo giovane per partorire due gemelli ed il suo corpo non potrebbe farcela. Il suo corpo signorina non è formato del tutto...parliamo
dunque di costituzione fisica.-
Mi sussurra ancora l'uomo con il camice bianco, abbassando poi la testa.
-Che cosa cazzo significa tutto questo!?- Urla Brian, ormai in preda al panico almeno quanto me.
-O i bambini o lei signorina...non c'è via d'uscita.- 
Le parole del dottore, provocano una fitta al mio povero cuore ed un respiro mancato per quanto riguarda Brian che sta cercando di non lasciarsi
prendere dal panico anche se gli riesce difficile.
-Oh cazzo...- Sussurra Syn, mettendosi una mano sulla fronte con disperazione mentre si siede accanto a me.
-Procedo?- Domanda ancora il dottore, facendomi tremare a più non posso.
E così...la mia vita potrebbe finire nel momento stesso in cui partorirò i miei bambini.
Ma non m'importa...non posso lasciar morire dentro di me queste povere anime innocenti...anche loro hanno bisogno di vivere la propria vita.
Io non l'ho fatto del tutto...ma almeno, posso dire di aver conosciuto l'amore e di aver amato.
Forse, in un'altra vita, io e Brian riusciremo a stare insieme senza problemi...ma non in questa.
-Io sono pronta.- Borbotto con sicurezza, vedendo poi Brian sbarrare gli occhi.
-Che cazzo credi di fare? Non ti permetterò di...-
-Brian, è ciò che voglio.-
-Non posso perdere anche te...-
-La vita è fatta di scelte...ed io ho appena scelto.-
-Fran, io non posso lasciare che tu muoia proprio qui, dinanzi ai miei occhi!-
-Non è semplicemente il nostro momento...-
-Non dire cazzate...-
-Brian...ascoltami...-
-No, mi rifiuto di ascoltarti...non posso sopportare che tu possa abbandonarmi così.-
-Brian...va bene così. Comunque vada, ricordati che sarò sempre al tuo fianco...anche quando non riuscirai più a vedermi o
a sentirmi.-
-Frances...-
-Ti prego, rispetta la mia decisione. Sarai un padre perfetto per i nostri bambini...ne sono sicura.-

Vedo gli occhi di Brian riprendere vita, mentre alcune lacrime cominciano a riempirli.
-Non piangere...è con il sorriso che voglio ricordarti.-
Brian si volta, non riuscendo più a guardarmi.
In cuor mio...sò che sta combattendo contro se stesso per non scoppiare in lacrime. Dopotutto...lui resterà sempre Synyster Gates...ha una
reputazione da difendere.
-Solitamente signorina...noi salviamo sempre la madre e non...-
-Dottore...faccia il suo lavoro.-
-Ma...ne è proprio sicura? Voglio dire, la mia premessa potrebbe anche esser errata quindi...-
-Non sono mai stata più sicura di così dottore. Basta perderci in chiacchiere e...proceda.-

Vedo Brian stringermi la mano con più forza ed il dottore cominciare ad operare.
-Brian...ho paura...-
-Io...sono qui con te amore mio. Ci sarò fino alla fine.-
-E' una promessa?-
-Si...è una promessa.-

Sorrido alle parole del mio più grande amore, respirando ancora a fondo ed urlando a più non posso.
-Spinga! Spinga!- Mi urla il dottore, mentre continuo a stringere con forza la mano di Brian.
Brian accanto a me, prova a darmi tutto il sostegno di cui ho bisogno ma io non riesco più a trattenere il dolore dentro, scalciando.
-Spinga...continui così!- 
Faccio ciò che mi dice il dottore, piangendo a dirotto e voltandomi verso Brian come se potessi vederlo per un'ultima volta.
Il solo pensiero di dimenticare...quei suoi meravigliosi occhi color nocciola e di non poter mai più rivivere il suo solito sguardo da duro,
mi fa star male.
-Ti amo piccola...ti amo come non ho mai amato nessun'altra.-
-Ti amo anch'io.-
Urlo, sentendo le parole così dolci e soavi di Brian.
Adesso si...che posso morire come merito.
-Ci siamo! Signorina ci siamo! Spinga!- 
Le mani di Brian si intrecciano ancora contro le mie dandomi tutta la forza di cui ho bisogno.
All'improvviso però...il dolore sembra essersi stranamente dissolto nel nulla.
Le ultime lacrime rigano il mio viso mentre vedo Brian sorridere con dolcezza alla creatura che è appena nata.
Il dottore anche mi sorride, alzando le mani e mostrandomi un meraviglioso bambino che sta riempiendo la mia mente con il suo pianto
soffocante.
Inarco la testa all'indietro più esausta che mai mentre provo a regolarizzare il respiro.
-E' nato!- Annuncia il dottore, mentre Brian si avvicina alle mia labbra per baciarmi.
-Amore...è...nostro figlio...- Borbotta ancora Syn, mentre una dottoressa mi porge il bambino il cui corpo cade tra le mie braccia.
Mi sento come se stessi sognando, stringendo tra le mie braccia il frutto dell'amore che abbiamo vissuto io e l'uomo che amo.
Vedo il volto di Brian diventare sempre più allegro mentre i nostri occhi si soffermano su questa meraviglia ormai concepita.
-E'...il nostro bambino.- Continua l'uomo della mia vita, baciando sia me che il piccolo.
-Signorina...è pronta per...-
Oh...
Avevo quasi dimenticato il secondo bambino.
Un'altra dottoressa, prende velocemente il bimbo tra le sue braccia, portandolo via dalla camera.
Brian riprende con velocità la mia mano,tenendo i suoi occhi incastrati nei miei.
Sarà questa la fine? Ahimè...sono davvero pronta per tutto questo?
Ricomincio a respirare e ad urlare ben presto, sentendo la seconda anima muoversi dentro di me.
-Brian...il mio futuro è in questi piccoli angeli...quando li vedrai crescere, ricordati di me. Non dimenticarmi.-
-Amore...tu...non morirai cazzo! Non devi morire!-
-Temo che questa sia la fine...-

Vedo delle lacrime rigare il volto di Brian, ma il dolore troppo forte proveniente dalla mia povera pancia e dalla mia vagina non mi permette
di fare ciò che vorrei.
In realtà...desidero solo di baciare queste labbra per un'ultima volta.
-Sta uscendo! Coraggio signorina...un ultimo sforzo!-
Riprendo a spingere, sentendo le parole dolci di Brian accompagnarmi in questo vicolo cieco così buio e stranamente freddo.
-Amore...puoi farcela.-
Urlo a più non posso, sentendo una strana leggerezza, pervadermi il cuore e la mente.
Il mal di schiena sembra essersi finalmente azzerrato e il dolore che ho provato fino a pochi istanti fa...è appena scivolato via.
Ad un tratto, mi sento leggera, come se stessi camminando tra le nuvole ed abbracciando il cielo mentre altre urla questa volta più
squillanti, mi fanno rabbrividire.
-E'...una femmina!- Urla Brian gioioso, perdendosi tra le lacrime e stringendomi a più non posso.
Chiudo gli occhi per un istante, respirando con affanno e prendendo la piccola tra le braccia.
-Ce l'hai fatta amore.- Mi sussurra Brian, disegnando un sorriso sulle mie labbra.
Sento la pelle della piccola, schiantarsi contro la mia mentre i suoi pianti non smettono di saziarmi.
Anche Brian questa volta, prende tra le braccia il frutto del nostro amore, cercando di nascondere le lacrime ma neanche questa volta...sembra riuscirci.
Sorridendo per un'ultima volta, chiudo gli occhi, sentendo il mio cuore voler quasi cedere a tutto questo.
-Fran?- 
-Frances?-
-Amore? Amore...Oh no...-











...









...












...














-Cazzo Jimmy, la smetti di fare queste faccie? La spaventi!- 
-Ma che cazzo dici Christ! Questa bambina ha il piacere di avere uno zio a dir poco formidabile!-
-Ma sta'zitto James!- 
-Che vuoi tu pallone gonfiato!?-
-Pallone gonfiato a me!?-
-Ragazzi, si è svegliata!-
Apro gli occhi con debolezza, osservando Jimmy tenere un neonato tra le sue braccia tatuate e gli altri guardarmi con felicità.
Che cosa ci fanno qui anche mia madre, mio padre e Linda?
-Ma...dove sono?- Domando con debolezza, cercando di fare mente locale e ricordare.
-Ti ricordo che qualche ora fa, sei riuscita a partorire due splendidi gemelli!- Esclama Nishelle, avvicinandosi a me con allegria.
Oh mio Dio. Ma io...sono viva! 
-Nishelle...ma tu e Zacky non dovevate partire per il viaggio di nozze?-
-Appena abbiamo saputo del parto, io e Zacky non abbiamo resistito e abbiamo deciso di rimandare la partenza a stasera.-
-Ma...che ore sono?-
-Le otto del mattino!- Annuncia poi Zacky, avvicinandosi anche lui al mio letto.
-Ma che cosa mi è successo io non...-
-Sei solo svenuta...- La voce di Brian, mi lascia senza fiato.
-Brian...-
-Tranquilla, sono qui.-
-Ed i bambini come stanno?-
-Sono in perfetta forma,non vedi?-
Caccio un sospiro di sollievo, osservando poi Jimmy continuare a fare delle facce strane alla mia povera bambina e Brian tenere stretto a sè
l'altro bambino.
-Saresti perfetto come baby sitter Rev, dico sul serio!-
-Vaffanculo Shads.-
Tutti scoppiamo a ridere, mentre Brian continua a cullare il maschietto tra le sue braccia.
In un attimo, vengo travolta da una valanga di emozioni. Brian mi porge il corpo del bambino ed io lo prendo tra le mani, sentendomi
come se stessi per nascere anch'io.
-Sono i nostri bambini...- Borbotta ancora Brian più emozionato che mai, mentre continua a darmi tanti baci sulla guancia.
-Ciao piccolo uomo...- Sussurro al mio piccolo, vedendolo sbarrare gli occhi sempre di più.
Ha un volto così buffo!
Dopo aver sorriso al bambino, sposto il mio sguardo contro quello di mio padre che dinanzi alla porta, sta piangendo come un bambino 
mentre Linda prova a consolarlo.
Mia madre non sa come comportarsi e non sa neanche cosa fare...così si è messa in un angolino a guardare la scena dinanzi a sè.
Ancora non posso credere al fatto che io sia viva e che sto stringendo mio figlio tra le mie braccia.
-Un maschietto ed una femmuccia...avrete tanto da fare ragazzi!- Sorride Violet, che sta provando inutilmente a fermare Jimmy con quella povera
creatura tra le braccia che si sta spaventando.
Ed ecco che il dottore, rientra nella stanza, salutandomi con un gran sorriso stampato sulle labbra.
-Bene signorina...si è finalmente svegliata.-
-Dottore ma io...-
-Lo sò cosa sta pensando e si...lei ha davvero una forza incredibile. Per quanto riguarda i suoi bambini invece, noterà che sono in ottime
condizioni e se vuole...può già cominciare ad allattarli.-

Tutti i miei amici, cominciano ad applaudire mentre Brian si sta lasciando letteralmente divorare dalle emozioni.
E chi l'avrebbe mai detto...Synyster Gates, colui che era considerato il ragazzo di strada più pericoloso della California...è diventato
padre di due splendidi gemelli.
Con emozione, scopro il mio seno per poter allattare il piccolo che mi guarda con stupore.
-Ma guardalo! E' appena nato ed è già un capellone!- Annuncia Johnny, sorridendo a più non posso.
-Ma chissà perchè...- Continua Zacky, facendoci voltare tutti verso Gates.
Brian imbarazzato, comincia a ridere, restandomi accanto.
Il dottore se ne va ed io comincio ad allattare il mio piccolo che con dolcezza, porta le sue labbra contro il mio stesso seno.
Mentre allatto il piccolo, vedo Matt coprire gli occhi a Johnny.
-Matt! Ma io voglio guardare!-
-Non puoi nanetto, sei troppo piccolo per guardare i seni altrui!-
-Se è per questo, dovreste uscire tutti dalla camera con un bel calcio nel culo!- Continua Brian, facendomi ridere ancora una volta.
-Tutto è bene quel che finisce bene...no?- Borbotta Violet, che mi porge ben presto l'altro bambino che sembrerebbe essere una meravigliosa
femminuccia.
-Eccola...la nostra bambina...- 
Le parole di Brian mi fanno rabbrividire ogni volta. E' incredibile quanto sia emozionato!
Più felice che mai, allatto anche la piccola, osservando poi il mio papà venirmi incontro e sorridermi.
-Sei appena diventato nonno papà...- Sussurro, vedendo l'uomo accarezzare le manine della piccola che sono posizionate sul mio seno.
Queste manine così piccole e cicciottelle, fanno crescere in me un bisogno essenziale di stringerle.
In un attimo, si avvicina a me anche mia madre che si lascia travolgere dall'emozione del momento.
-Puoi accarezzarla se vuoi...è pur sempre tua nipote.- Sorrido a mia madre che ricambia  all'istante ogni mio sorriso.
-Avete già pensato al nome da dare a questi marmocchi?- Domanda poi Susy, la fidanzata di Matt.
-Ehm...-
Brian non riesce a dire niente, mantenendo uno sguardo abbastanza pensieroso.
-La piccola si chiamerà October.- Annuncio con gioia e determinazione.
Brian si volta verso di me, come scosso.
-Non è così che si chiama tua madre?- Gli domando, vedendolo emozionarsi ancora una volta.
-Si...-
Ed ecco che Susy, la fidanzata di Matt, comincia a piangere. L'ho sempre detto io che è una ragazza  estremamente sensibile proprio come
Violet che è già da qualche ora che sta piangendo.
-Ed il piccolo si chiamerà Adam...proprio come si chiamava il Signor Edwards. Un uomo saggio, tormentato ma pur sempre innamorato della
sua unica e sola donna.-

Vedo Brian impossessarsi con velocità delle mie labbra, mentre tutti gli altri si limitano ad applaudire.
-Adesso...siamo noi quattro contro il mondo...questo lo sai vero?-
-Fran...l'ho saputo dal momento in cui ho cominciato a stringere la tua mano.-
-Mi amerai per sempre...?-
-Adesso ho altre cose per la testa.-
-Cioé?-

-Sposarti.-



















"Non smettete mai di sognare o di credere in ciò che fate. 
Un giorno, vi renderete conto di quanto l'amore possa cambiare la vera natura di una persona
e quanto noi esseri umani sbagliamo a giudicare. Il giudizio...bel problema anche al giorno d'oggi che dovrebbe
essere semplicemente abolito.
Ma ricordate bene che...agli occhi di qualcuno...un giorno verrete apprezzati per quelli che siete realmente.
Piercing e tatuaggi non fanno di voi dei mostri...anzi, fanno di voi semplicemente ciò che siete.
Scavate all'interno delle persone che avete accanto...troverete la luce giusta. E quando vi innamorate...non fatelo mai per metà.








-SynysterIsTheWay o semplicemente Gates."













NOTE DELL'AUTRICE.

Ebbene si lettori, questa è proprio la fine.
Mi dispiace se vi ho fatti salire il crimine in questi ultimi periodi e mi dispiace se la fine non sia stata
delle migliori. Forse, alcuni di voi si aspettavano ben altro...altri saranno rimasti delusi ed altri invece si lamenteranno
per la lunghezza del capitolo. Sò che starete già sbadigliando ma credetemi...ho scelto questo finale perchè mi sembrava il più
giusto. Un finale finalmente felice e che vi abbia lasciati con il dubbio fino alla fine.
Credetemi...ho fatto del mio meglio e se non è bastato, vi chiedo scusa. Sò che forse vi aspettavate qualcosa di più...alla "Gates" Ma spero
che in qualche modo, abbiate capito cos'ho voluto darvi con questa ff.
Giorno dopo giorno...ho cercato di mandarvi dei messaggi particolari e vedo che molti di voi hanno capito bene il senso della storia
e ne sono felice. In qualche modo, il mio lavoro grazie a voi, non è mai sprecato.
Detto questo, adesso ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno sempre creduto in me, che hanno atteso con impazienza ogni mio aggiornamento,
che mi hanno sempre convinta a far del mio meglio e che mi hanno sostenuta anche quando l'ispirazione stava davvero per scarseggiare.
Grazie a coloro che hanno recensito ogni mio singolo capitolo e non si sono lasciati divorare dalla timidezza...ma un grazie va anche
ai lettori silenziosi che pur non aver recensito nessun capitolo, non hanno mai smesso di seguire ogni mio aggiornamento.
Grazie alle persone che mi scrivono constantemente su twitter e alle persone che mi scrivono nella pagina fb...grazie a chi preso dai troppi
impegni non è mai riuscito a leggere subito i capitoli ma lo ha fatto appena ha trovato un pò di tempo libero.
Grazie a coloro che continuano a mettere la storia tra i preferiti, chi la tiene tra i seguiti e chi la tiene semplicemente tra le storie
da ricordare.
Grazie perchè soprattutto...ESISTETE.
Ah quasi dimenticavo...grazie anche per avermi sostenuta e capita. 
Se le mie storie un giorno saranno riconosciute e capite...sarà soprattutto grazie a voi. 
Ringrazio di cuore anche le persone che mi hanno rivolto delle critiche costruttive perchè in realtà mi hanno aiutata davvero...purtroppo,
non mi sono mai sentita una vera e propria scrittrice ma l'idea di darvi delle emozioni particolari, che sento anch'io, mi dà sempre
la forza per scrivere qualcosa di nuovo. 
Perdonate i miei errori di ortografia...e di battitura soprattutto ma non sempre trovo il tempo di revisionare il tutto.
Comunque sia...adesso la smetto altrimenti tra un pò scoppio a piangere e nulla...spero che seguiate anche "Nymphetamine" E "She's got you somehow"
Che sono le mie nuove ff. 
Ovviamente adesso...se volete, potrete seguire anche quelle dato che mi dedicherò interamente a loro.
Quindi lettori...fatemi sapere cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo e spero che anche i lettori silenziosi riescano a farsi sentire
questa volta. 
Scusate anche per il linguaggio poco consono ma è solo per rendere "reali" Le varie vicende.
Come al solito, vi dico che queste ff sono il semplice frutto della mia immaginazione e che i fatti non appartengono alle vite reali dei
personaggi reali, appunto.
GRAZIE ANCORA DI CUORE <3
CON AFFETTO...



-SynysterIsTheWay.








                                                                    
   
 
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