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Autore: needlukeshug    04/03/2014    1 recensioni
Ci sono due cose da cui sono dipendente.
L'eroina.
E la seconda, forse ne sono dipendente anche più della seconda: Luke Hemmings.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Claire.

"Claire." risposi alla sua domanda gelando.
Forse tremavo più per il fatto che l'eroina che avevo stava nel cappotto e il biondo lo aveva posato non so dove, che per il freddo. L'idea di aver perso la mia dose mi spaventava e mi gelava il sangue.
"Hai freddo, Claire. Vuoi una coperta?" chiese poi.
"Voglio dormire." non volevo chiedergli di portarmi il cappotto, avevo paura che scoprisse l'ero e che la buttasse.
"Non vuoi sapere come mi chiamo prima di andare a letto?" 
"No."
mi guardò un secondo e poi abbassò lo sguardo indicandomi la stanza.
Non vedevo quel ragazzo come un aiutante ma solo come un ostacolo tra me e la mia eroina e lo odiavo, odiavo i suoi occhi e il suo sorriso, odiavo tutto ciò che fosse lui, così puro e pultio e buono.

La notte mi svegliai e a punta di piedi entrai nel salotto, lui dormiva nel divano senza una coperta, quella l'avevo io.
Mi chiesi dove potesse essere il mio cappotto.
Lo trovai e Cristo quanto ero felice quando trovai quel bianco.
Non feci molta fatica a trovare una siringa, presi un cucchiaio e un limone e mi infilai l'ago nelle vene con tutta la forza possibile.
Ero sballata e mentre mi alzavo dalla sedia ne feci cadere un'altra.
"Claire.." sentii dal divano.
Porca la puttana.
"Claire cosa cazzo stai facendo?" si alzò e mi raggiunse. Toccò la siringa, mi prese il braccio e notò la puntura, mi guardò negli occhi un sacco spaventato e gli risi in faccia.
Si mise le mani tra i capelli e mormorò qualcosa.
"Amico, cos'è che ti preoccupa?" mi accomodai sul divano e accavallai le gambe. "Non sei tu sul punto di morire" dissi e non so perché iniziai a piangere dopo che lo dissi, piangere fino a scoppiare.
Lui si avvicinò senza dire una parola, mi strinse forte, appoggiai la testa sul suo petto e mi addormentai.
"Tu non morirai, Claire." disse piangendo.

La mattina dopo mi sentivo relativamente bene, mi alzai dal divano e trovai lui ai fornelli. 
Mi chiesi se avessimo dormito insieme e sperai di no.
Mi misi a sedere vicino a lui, stava cucinando delle uova.
"Come stai, Claire?" mi chiese.
"Abbiamo dormito insieme stanotte?" dissi subito.
"Oh. No, Claire, appena hai chiuso gli occhi, ho aspettato un po' e mi sono alzato, non ho dormito io."
"Quanto un po'?"
"20 minuti, che ne so, Claire."
"Mi hai guardata dormire?"
"Cristo. Non sono uno psicopatico! Me ne sono andato nella mia stanza e ho letto dei libri lì."

Stetti in silenzio. Ma mi piaceva farlo innervosire, lo sentivo mio, lo sentivo come una delle mie pedine.
"Comunque stasera devo tornare al Soft e comprare altra ero sennò rischio di andare a rota, lo so."
"Non sei ancora dipendente fisicamente. Ti prego pensaci. Prova a disintossicarti."
disse neanche guardandomi.
"Ma porca puttana, ma tu chi sei che mi vuoi aiutare? Voglio diventare dipendente e andare a rota e poi provare quella sensazione magnifica di iniettarmi l'ero, quant'è bello."
"Non resterai qua se ti buchi ancora."
disse questa volta guardandomi negli occhi. E che occhi.
"Mi dici perché ti importa?"
"Ho un amico, lui sta provando a disintossicarsi, per adesso è in un centro e ho combattuto tanto per riuscire a mandarlo lì, non voglio che lui muoia. E non voglio che muoia nessun'altro, non solo tu."

A me quella storia commovente non toccò per niente, mi fece solo pensare a Michael che s'aggirava per la città da solo perché solo lo avevo lasciato io, cazzo.
"Quanti anni hai?" 
Mi disse 20 e allora gli chiesi di aiutarmi a cercare Clifford e lui obbedì.

Lo trovammo alla stazione completamente fatto d'hashish come sempre.
Salì in macchina e lo portammo a casa, a casa del biondo.
Quando arrivammo a Michael l'effetto dell'hash era già passato e riusciva a comprendere.
"Michael resta qua." affermai mentre salivamo le scale.
"Sei pazza? Questo non è un rifugio di tossicodipendenti, non se ne parla."
"Se va Michael, vado anch'io." il biondo annuì e gli diedi un bacio in guancia, non so perché ma sia io che lui arrossimo e ci sbrigammo a raggiungere il piano.
Dissi a Michael che lui e il biondo avrebbero dormito insieme perché io volevo essere comoda e lui mi prese per il braccio e si avvicinò.
"Ho un regalino." aprì la mano e aveva tipo tre quartini di ero.
"Così tanta?" chiesi tremando dall'emozione.
"Questa volta mi buco pure io, Claire." mi incazzai un sacco per quell'affermazione. Solo io potevo farmi del male, gli altri no. 
"Sei pazzo? Non se ne parla." presi la roba e la posai in un cassetto.
Michael non osò contraddirmi e mi seguì in cucina.
Aprì il frigo e prese delle birre.
"Molto educato il tuo amico." disse il biondo che stava al cellulare sul divano, mi misi accanto a lui e ogni tanto leggevo i messaggi che scriveva.
"Volete?" chiese poi Michael.
Io dissi che se avessi accettato, avrei vomitato mentre il biondo accettò senza indugi.
Mi capitò un attimo di chiudere gli occhi e mi addormentai, come facevo quando ero a casa e stanca.

Cari! Questo capitolo fa schifo, ma un sacco ma insomma avevo voglia di scrivere che neanche c'ho riflettuto molto a quello che dovevo scrivere di preciso così ho buttato quello che serviva perché il prossimo sarà una bomba e pieno di sorprese, awi. Insomma vi prego recensite almeno questo perché sennò che senso ha continuare? Vi amo, baci.
 

 

  
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