Allora
…
Devo
dire che questa volta mi avete fatta veramente feliceee!
Ho
battuto il mio record personale di 4 recensioni …
Questa
volta ne ho ricevute 5!! Whoooo!! [ovviamente continuate ad aiutarmi a battere
questo penoso record … ugghhh…. ]
Comunque
grazie a tutte voi che avete commentato,cioè:
Ok,ora
vi lascio alla lettura di quest’altro capitolo,ancora una volta raccontato da
Bella …
-Sara-
=)
Infinito
(Bella)
-Beh,piacere di conoscerti.-
continuò lui con disinvoltura,curvando le labbra in un ampio sorriso. Lo
ricambiai,mentre la mia mente veniva invasa da un numero di domande a cui non
seppi trovar risposta.
-E così i tuoi amichetti ti
hanno assegnato La Push,eh?- non era ovviamente una domanda,bensì una
constatazione,e lo osservai prendere a camminare su e giù per il piccolo
giardino di casa Black. Notai quanto la sua figura,bellissima nonché
dall’aspetto delicatissimo, fosse in contrasto con quel luogo,quasi …
squallido.
-Non pensavo … - borbottò,-
che potessero affidare un compito tanto difficile ad una fragile ragazza come te
… -
-Sono molto più forte di
quanto tu creda.- ribattei prontamente,e le parole mi uscirono così velocemente
che non mi resi conto di aver ripreso il perfetto controllo dei muscoli della
bocca.
-Ah,- sogghignò,voltandosi
nella mia direzione,- allora è una provocazione ciò che serve per farti
parlare?-
Avvampai fino alla radice
dei capelli,ma riuscii comunque a mantenere il suo
sguardo.
-Sei testarda.-
osservò,incatenando quei suoi occhi dorati ai
miei.
-Sì.- risposi,in un
sussurro,cercando di mantenere un tono di voce
neutro.
-Lo avevo capito ….
–
-Da cosa?- sbottai,mentre
riprendeva ad avanzare in mia direzione.
-Tu non accetti la tua
natura.- constatò,oramai a pochi centimetri da
me.
Aveva evitato la mia
domanda,ed io ero il tipo di persona che odiava gli atteggiamenti evasivi.
Decisamente. Indugiai con lo sguardo sul suo volto perfetto,per poi abbassarlo e
imbarazzata,presi a fissarmi i lacci delle
scarpe.
-Non c’è nulla di cui
vergognarsi.- continuò,e il suo tono di voce era così profondo che sembrava
stesse parlando a se stesso.
-Nemmeno te,vero?-
domandai,notando quel vago senso di rammarico che la sua espressione
esprimeva.
-Più o meno … -
rispose,indifferente,- Mi sorprende il fatto che tu non mi abbia ancora
ucciso.-
Quel cambio repentino di
discorso mi disorientò per un momento,ma ripresi immediatamente il controllo di
me stessa,anche se quel volto perfetto davanti ai miei occhi sembrava non
smetterla di ipnotizzarmi ..
-Nemmeno te lo hai fatto.-
replicai,incrociando le braccia sul petto,ed incontrando nuovamente quei
bellissimi occhi color topazio.
-Già … - borbottò,- E
stranamente la cosa non mi sorprende.-
-Cosa?-
-Beh … non ho voglia di
attaccare una giovane signora.- rispose,elargendomi un altro dei suoi
sorrisi.
-Sono pur sempre un
licantropo.-
-Lo sei … ma non nel
profondo.- sussurrò.
-Ma che vai dicendo?!-
gridai inorridita,voltandogli le spalle,e avviandomi verso la dimora dei
Black,decisa ad evitare il suo sguardo incantatore.
-E’ inutile fingere. Lo
sappiamo entrambi.-
Mi sorprese la rapidità con
cui mi aveva raggiunto, e pensare
che mi ero sempre considerata la creatura più veloce del mondo.. Cominciai a
rimuginare sul fatto che forse ero sempre stata un po’ troppo orgogliosa di me
stessa …
-Bella.-
Un mormorio. Una dolce
parola che mi giunse alle orecchie con la stessa delicatezza di una carezza. Mi
voltai,oramai a pochi passi dalla porta di casa Black,e lo vidi ancora una volta intento a
scrutarmi.
-Come mi hai
chiamata?-
-Bella,sbaglio forse?-
domandò,fingendo un’espressione preoccupata.
Scossi la testa
impercettibilmente,chiedendomi come facesse a conoscere il mio … nome.
Insomma,io mi ero presentata semplicemente come
Isabella.
-Come devo chiamarti,io?-
risi,cercando di eliminare la tensione scesa tra noi due,- Ed?
Eddino?-
-Edward.- rispose,in un
sussurro.
-Okay … - ghignai,questa
volta determinata a sostenere il suo sguardo.
-Ehm,ti sembrerà stupido … -
riprese a parlare,- ma … te senti,il … il .. mio
odore?-
Esitai, chiedendomi se
stesse mettendo in atto uno sporco trabocchetto o non so cosa per uccidermi ..
ma che diavolo andavo a farneticare?
Probabilmente era il suo
volto a mandarmi in trance … Forse avrei dovuto rischiare di mostrarmi meno
coraggiosa,ed evitare il suo sguardo per potermi concentrare
…
-No.- risposi,forse dopo
un’attesa di un minuto o due ..
-Pensi che io senta il
tuo?-
-No.-
-Perché?-
-Mi avresti già uccisa,suppongo.-
osservai,- Quindi,alla fin fine … quando mi hai vista poco fa,non mi hai attaccato perché non hai percepito il mio incredibile e
fetido odore,e non perché sono una signora.- e pronunciai l’ultima parola con
una certa enfasi.
-Forse … - rispose
semplicemente,- Ma una giovane signora lo sei di
sicuro.-
-Se lo dici te … -
sospirai.
Restammo in silenzio per
diversi minuti,un silenzio imbarazzante rotto solamente dal lontano infrangersi
delle onde sugli scogli di First Beach.
Ad un tratto cominciai a
sentire che le gambe rischiavano di cedere sotto il mio stesso
peso,probabilmente per il troppo tempo trascorso in una posizione a dir poco
eretta (visto che avevo cercato di sostenere lo sguardo di quell’Edward,ben più
alto di me di una decina, o giù di lì,di centimetri) e quindi mi accasciai a
terra, in prossimità della finestra che dava sul salotto di casa
Black.
-Dovrei aiutare il branco …
- mormorai,pervasa improvvisamente da un vago senso di
colpa.
-Perché … devi?- domandò,e
notai la sua perfetta figura sedersi a pochi centimetri di distanza da
me.
-Perché mi è stato assegnato
un compito. Un compito importante. E … e non voglio deluderli,visto il fatto che
alcuni di loro mi considerano addirittura debole per questa battaglia.-
sbottai,irritata.
-Debole?-
rise.
-Sì,cosa c’è di tanto
divertente?!- sbottai,voltandomi a fissarlo.
-Sei la creatura più
pericolosa che abbia mai incontrato.-
-Ah si?- sogghignai,- e come
fai ad esserne certo, se non ti ho ancora attaccato? Che ne dici,un piccolo
scontro – me e te – e poi potrai anche rimangiarti le tue
parole.-
-Non intendo battermi.-
rispose deciso, fissandomi con sguardo
inquisitore.
-Ok … era solo un’idea …
-
-Pessima idea.
-
-Andiamo … non dirmi che da
perfetto vampiro che sei,non oseresti attaccare un licantropo indifeso per
portare a casa un po’ di quella gloria che tutti desidererebbero
conquistare?-
-Dipende dal licantropo.-
borbottò,guardandomi severo.
-E allora … che genere di licantropo saresti
disposto ad uccidere?-
- Al momento non lo so … -
rispose,pensoso- ne conosco solo uno che non oserei
toccare.-
Mi chiesi a chi si riferisse
… Non potevo di certo essere io,in fondo non mi aveva attaccata semplicemente
perché non aveva percepito il mio orribile odore .. Forse cominciava addirittura
a dubitare che fossi un licantropo.
-Ah.-
-Ne sei sorpresa?-
domandò,inclinando il capo di lato per potermi
osservare.
Rimasi nuovamente incantata
da tanta bellezza,ma riuscii a riprendermi, e distogliendo lo sguardo,annuii
impercettibilmente.
-Io non lo sarei,al tuo
posto.-
-Perché non hai intenzione
di uccidere questo licantropo?- proseguii,intimandolo ad andare
avanti.
-Percbè … Sa che in questo
dannato mondo c’è una vita migliore per lui,ma che non avrà mai la possibilità
di goderne i privilegi … Non apprezza perciò quello che è,o meglio … è
diventato. Ma non vuole deludere chi gli sta intorno,quindi cerca di convincere
anche se stesso che in fondo deve accettare e andare fiero della sua natura … .
– concluse,in un sospiro.
-Come hai saputo cogliere
tanti particolari della mia vita in così pochi minuti?- domandai,cercando di non
mostrarmi sbigottita. Lo ero,eccome se lo ero.
Io ero il licantropo di cui
parlava.
E quella che aveva appena
terminato era la perfetta descrizione della mia stessa
vita.
-Sai … spesso anche
un’espressione,una parola .. possono farti intendere molto.-
rispose,sorridendomi con disinvoltura.
-A me sembra che tu possa
fare molto di più. – replicai,con aria pensosa.
-In che
senso?-
-Beh … è come se io fossi
stata .. voglio dire,come se io sia un libro aperto per te. – risposi,cercando
di spiegare ciò che frullava nella mia mente con le parole più semplici che
riuscii a trovare.
-Vorrei fosse così … -
sospirò,rivolgendo lo sguardo al cielo plumbeo.
-Cosa intendi
dire?-
-Nulla .. – si affrettò a
rispondere,- niente di cui preoccuparsi.-
E gettando il capo
all’indietro esplose in una fragorosa risata,tanto divertita e sincera che
riuscì a contagiare anche me. Lo guardai di sottecchi,chiedendomi cosa volesse
dire con il suo discorso di poco prima …
Era strano,essere così
vicina ad una creatura che mi avevano insegnato a definire pericolosa,un
assassino. Ed era altrettanto difficile capacitarsi che quell’Edward potesse
avere la forza,il coraggio di commettere azioni condannate dalla
legge.
Eppure aveva appena detto
che avrebbe deliberatamente ucciso un licantropo
…
… ma non
me.
Tutto ciò riusciva a rassicurarmi,anche se in realtà avrei
dovuto temere per i restanti componenti del branco,continuamente minacciati dal
fatto che un vampiro potesse ucciderli.
-Bella?-
-Sì?-
-Non puoi immaginare quanto
vorrei che questo momento si prolungasse all’infinito.-