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Autore: Alpa    26/06/2008    1 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction. Qui vi parlerò di una ragazza italo-americana di nome Kate, che dopo il divorzio dei genitori si ritrova a trasferirsi -assieme alla madre- nel paese della nonna: Orange County. Non vi rivelo nient'altro. Buona lettura.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la mattina seguente, e io ero già fuori casa per andare a scuola. Vedo che Summer stava già uscendo dal cancello di casa sua con il suo clk e stava venendo verso me.
“Cazzo Summer! Mi sono scordata di avvisarti! Stamattina mi passa a prendere Zack!”
Summer si levò gli occhiali da sole come per squadrarmi meglio: “Poi voglio sapere tutto per filo e per segno. Tu non me la racconti giusta” e andò via.

Summer andò via ed ecco arrivare Zack con il suo bmw x5 nero. Salii in macchina e gli diedi un bacio.
“Ma buongiorno!” disse lui con aria gioviale.
Io gli sorrisi e dissi “buongiorno” anch’io.
“Ieri sera sono stato bene.”
“Sì, anch’io, sul serio.”
Tra una chiacchiera e una risata arrivammo a scuola. Mentre ci dirigevamo abbracciati verso l’entrata di scuola, vidi Hanna: “Ciao Hanna!”
“Ciao.” ma non ricambiò il saluto con il suo solito entusiasmo, con la sua solita allegria che la distingueva dagli altri. A d’un tratto sembrava essersi rattristata, ma non riuscivo a capirne il motivo.
Così domandai a Zack: “Cos avrà fatto Hanna? L’hai vista? E’ scappata subito?”
Ma si limitò a fare spallucce: “Bho!”

Alla prima ora avevo Matematica, così andai in aula. Vidi che c’era anche Hanna nell’aula, così ne approfittai e presi posto accanto a lei. Mi sedetti ma lei non mi rivolse neppure uno sguardo, si sforzava di far finta di star bene, ma si vedeva da un miglio che si sentiva in tutt’altro modo.
“Hanna?”
“Sì?”
“Posso chiederti cos è che non va?”
Hanna mi guardò e si sforzò di sorridermi: “Niente, va tutto bene.”
Ma appena finì di dire questa frase, prese la sua borsa e uscii dall’aula. Io la seguii e vidi che stava andando in bagno. Era lì, con le mani incrociate, appoggiata al muro, se ne stava in silenzio con gli occhi bassi, ma mi accorsi che delle lacrime le stavano solcando il volto.
M’avvicinai e provai ad abbracciarla, e lei si lasciò consolare: “Vuoi dirmi qual è il problema?”
Sputò il rospo: “Non credere che io ce l’abbia con te, è che è ormai da un bel po’ di tempo che Zack mi piace. Credevo l’avesse capito, dopo tutti quei favori che gli ho fatto, dopo tutte le mie gentilezze. Eppure ora mi sembra di aver capito che lui non si sia accorto di niente.” Si asciugava le lacrime e cercava di ritrovare il suo solito sorriso.
Io sinceramente non mi aspettavo che Hanna fosse innamorata persa di Zack, e non sapevo nemmeno come comportarmi: “Io, io non lo sapevo.”
Mi sorrise: “Tranquilla, non dovevo dirti niente, ora penserai chissà cosa di me. In fondo non avrei dovuto metterti in mezzo a questa storia, mi dispiace.”
“Figurati.”
Lei finì di asciugarsi gli occhi e uscì dal bagno.

All’uscita di scuola fu Zack a accompagnarmi a casa: “Possibile che tu non ti sei accorto mai di nulla?”
“Ma era impossibile. Lei è sempre gentile e carina con tutte, non pensavo assolutamente che potesse provare qualcosa per me.”
“Credi che dopo questo possano cambiare le cose tra me e te?”
“Ma non dirlo nemmeno per sogno!”
In un certo senso mi sentii più sollevata, perché ci tenevo un sacco alla storia che stava nascendo fra me e Zack. Non mi ero mai trovata così bene con un ragazzo.

Finalmente tornai a casa: “Si può sapere chi è quel tizio che ti hai appena sbaciucchiato?”
Mamma s’è sempre divertita a sfottermi.
“Eddai! Ora ti metti pure a spiare!”
E intanto faceva i versi dei baci, e non riuscii a trattenere le risate. Era da scompisciarsi dalle risate quando mia mamma faceva così, ma siccome non lo trovavo un atteggiamento carino, le lanciai un cuscino, ma lei si vendicò presto. Infine ci ritrovammo entrambe sul divano a ridere come due pazze.
  
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