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Autore: mikaela    06/03/2014    2 recensioni
Klaine!Frozen con accenni Finchel. Kurt!Elsa e Rachel!Anna
(si può leggere anche senza aver visto il film, ma ovviamente contiene spoilers su di esso).
Kurt è il principe, nonché futuro erede al trono, del regno di Arendelle. Apparentemente è un principe come tanti altri, ma cosa succede quando è spaventato o arrabbiato? e perchè le porte del suo castello sono chiuse da anni?
Kurt custodisce un segreto difficile da controllare, che lo porta ad allontanarsi da tutte le persone che ama di più per non ferirle.
Riuscirà un gesto d'amore a scongelare un cuore di ghiaccio?
Buona Lettura!
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Jessie St. James, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Jessie/Rachel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Queste sono le due canzoni presenti nel capitolo: oggi per la prima volta e let it go. Quando arriva il pezzo di let it go consiglio di mettere la canzone perché rende decisamente meglio la lettura.
Piccola ma doverosa precisazione: in questo “mondo” non ci sono problemi con l'omossessualità. È un posto purtroppo inesistente dove si potrebbe, ad esempio, vedere una ragazza che invita un altra ragazza a ballare e sono solo amiche e non interessate l'una all'altra (come accade nel nostro “mondo” tra un ragazzo e una ragazza)e nessuno avrebbe nulla da ridire. Ad un certo punto capirete il perché di questo avviso.
Buona lettura!


Let it Go ~ Frozen



0.2 “Well, now they know. Let it go, let it go, can’t hold it back anymore”

Sentì qualcuno bussare alla porta e si rigirò nel letto, borbottando incoerentemente.
-Vostra Altezza, dovete prepararvi- disse l'uomo al di là della porta.
-Prepararsi? Si si, certo- borbottò in risposta, mettendosi a sedere con un po' di bava alla bocca e i capelli spettinati -pre...prepararsi per cosa?- chiese poi, con gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno.
-è il giorno dell'incoronazione, Altezza- rispose la guardia di fuori, con una nota divertita nella voce.
-oh si certo...- borbottò lei, ancora addormentata-... incoronazione... oggi è il giorno dell'incoronazione!- esclamò poi, saltando giù dal letto.
La principessa iniziò a correre per la stanza, pettinandosi i capelli, togliendosi la veste da notte, cercando dei nastri per l'acconciatura fino a che non indossò il suo bellissimo vestito di raso verde e i suoi capelli furono in ordine.
Spalancò la porta della sua camera, guardandosi intorno con un sorriso a trentadue denti, uscì e iniziò a girare per il castello in fermento per i preparativi.
Il giorno dell'incoronazione, quanto lo aspettava! Suo fratello maggiore sarebbe diventato Re, e finalmente le porte del castello sarebbero state aperte.
E forse, proprio come nelle favole, avrebbe incontrato il suo principe!
Per la felicità, mentre si aggirava tra i camerieri e le sale addobbate, iniziò a cantare

Oggi per la prima volta
proprio come per magia
ho la vita che sognavo
per una notte in mano mia...

Il principe camminava avanti e indietro per la stanza, preoccupato. Era pronto, la giacca verde con ricami bronzei, i pantaloni scuri, gli stivali neri, la spilla con lo stemma del suo Paese, il mantello violaceo, i guanti celesti, i capelli perfettamente acconciati con il solito ciuffo che gli ricadeva fastidiosamente sulla fronte e infine la sua coroncina che sarebbe stata sostituita con quella di suo padre.
Era nervoso, poteva sentire le sue mani sudare sotto i guanti, e aveva il terrore di perdere il controllo.
-Kurt, sei pronto?- chiese la voce di Blaine fuori dalla porta.
Il principe sussultò, ancora non ancora abituato all'idea che Blaine fosse le guardie. Dopo la morte dei suoi genitori aveva allontanato anche lui, chiudendo definitivamente i contatti con una delle due persone più importanti della sua vita. Non c'era stato un giorno in cui non aveva desiderato di aprire quella porta, cercarlo e chiedergli scusa, ma non l'aveva mai fatto perché si era reso conto che era troppo importante e non avrebbe sopportato di perderlo per colpa della sua stupida maledizione ghiacciata. Il principe preferiva mille volte saperlo lontano da lui ma al sicuro, proprio come Rachel, piuttosto che averlo accanto e perderlo per sempre, come i suoi genitori.
-Si, arrivo- rispose, prendendo un profondo respiro. Qualche mese prima, inaspettatamente, aveva aperto la porta per andare ad un incontro politico e lo aveva visto, bellissimo e affascinante nell'uniforme e con gli occhi nocciola spalancati. Blaine si era concesso di squadrarlo dalla testa ai piedi e Kurt non aveva potuto biasimarlo: mentre lui lo poteva guardare dalla sua grande finestra, come quando erano piccoli, Blaine non lo vedeva da troppo tempo. Il principe scosse la testa, e iniziò a canticchiare nel tentativo di allentare la tensione.

Non dire mai la verità,
se sei bravo nessuno lo saprà!
Celare, domare...
perché io so che è un segreto
e lo proteggerò!

Rachel si guardò intorno estasiata: aria pulita, tante persone allegre, il sole che le accarezzava la pelle e i passanti che le rivolgevano un sorriso gentile. A passo svelto si diresse verso il molo finché, presa dal momento, la camminata non divenne una corsa a braccia aperte.
Corsa che terminò dopo poco, non appena andò a sbattere contro un cavallo e cadde dentro una barca in meno di cinque secondi, che venne prontamente sorretta dal cavallo perché altrimenti sarebbe caduta in acqua.
Era pronta a lanciare le peggiori maledizioni finché una voce le chiese se stava bene e lei posò lo sguardo su uno dei ragazzi più affascinanti che avesse mai visto.
-oh io ecco... si insomma, ehm, tutto bene-rispose lei, distratta dalla bellezza del ragazzo, che le rivolse un sorriso meraviglioso.
-sicura?- chiese il ragazzo, scendendo preoccupato dal cavallo. Rachel scattò in piedi imbarazzata, cercando di lisciare la gonna e sistemare una ciocca dietro l'orecchio.
-Ehm, si si, grazie- rispose, facendo un timido sorriso. Quel giovane era davvero bello, non c'era alcuno dubbio. I capelli castanti, gli occhi chiari e il portamento elegante avevano subito catturato la sua attenzione.
-Principe James, della contea St. James- si presentò poi, inchinandosi.
Forse aveva appena trovato il suo principe azzurro.

~_~

Dopo l'incoronazione Kurt, con il portamento regale che gli avevano insegnato, si diresse verso il salone delle feste, accompagnato da Blaine e il resto delle guardie. Fortunatamente era andato tutto bene, Kurt aveva tenuto i guanti tutto il tempo, ripetendosi in testa di non provare emozioni e di non perdere il controllo. Aveva avuto un piccolo problema quando, secondo la tradizione, aveva dovuto prendere lo scettro e la sfera rigorosamente senza guanti mentre lo proclamavano re. Una piccola patina ghiacciata stava avvolgendo i due oggetti che teneva in mano e Kurt fremeva per buttarli via e rimettere i guanti, tanto che appena potè li rimise malamente sul tavolo e indossò nuovamente i suoi guanti azzurri. Per fortuna nessuno sembrava essersene accorto.
Nel salone da ballo Rachel gli si avvicinò con un sorriso timido che non poté evitare di ricambiare, mentre lui osservava la bella donna che era diventata col passare del tempo. Lei passava raramente per il cortile e si era arresa dal bussare alla sua porta, quindi non la vedeva da un sacco di tempo. Il vestito verde con il corpetto nero le stava benissimo, e la postura un po' goffa e imbarazzata gli misero stranamente allegria.
Gli invitati applaudirono per poi tornare a ballare e mangiare, mentre la principessa teneva lo sguardo basso e si torturava le mani.
-Salve- le disse Kurt, con un sorriso.
-Salve, a me?- chiese lei, parecchio stupita -aehm,voglio dire, salve-.
-sei davvero  bella- continuò allora Kurt, divertito dall'imbarazzo della sorella.
-grazie! Tu sei spaventosamente bello. Ma non spaventoso da spavento! Solo più bello- cercò di spiegarsi lei, parlando velocemente.
-grazie- disse lui, ridacchiando. Dopo di che rivolse lo sguardo verso gli invitati davanti a loro e commentò- allora, è così un ricevimento! E cos'è questo profumino invitante?-
Entrambi inspirarono per capirlo per poi esclamare “cioccolato!” insieme e mettersi a ridacchiare.
Rachel stava per aggiungere qualcosa quando un duca di cui non ricordava il nome (forse Waferton?) invitò suo fratello a ballare e lui, dopo aver declinato l'invito, suggerì al duca di portare sua sorella a ballare, cosa che fece senza battere ciglio.
Rachel lo guardò supplicante e lui mormorò un “scusa” per niente convinto, mentre la vedeva sparire tra gli invitati che ondeggiavano nella sala. Quando la rivedette poco dopo aveva i piedi doloranti e lui ridacchiò divertito.
-Sei tutta intera? Parecchio agile per essere un uomo- commentò.
-già, e aveva pure i tacchi!- esclamò con il fiatone.-comunque si, e non mi sono mai sentita meglio. È così bello, vorrei tanto che fosse così sempre- gli disse con un tono carico di aspettativa, riferendosi al loro scambio giocoso di battute.
Era così ovvio che si volessero sempre un mondo di bene, nonostante non parlassero più tra di loro, esattamente come era ovvio che erano migliori amici oltre che fratelli e così sarebbe sempre stato.
-Anch'io- fece lui, ma poi il ricordo dell'incidente di anni fa si fece prepotente nella sua mente e girò la testa dall'altra parte -ma non posso-.
-perché no? Insomma se...- iniziò Rachel cercando di prendergli un braccio.
-non posso e basta- disse Kurt dandole completamente le spalle e liberandosi dalla sua presa.
A quell'ennesimo rifiuto Rachel rimase enormemente ferita, e dopo aver borbottato un “con permesso” se ne andò via. Lui sospirò, sistemò il ciuffo sulla fronte e riprese la sua posizione composta e quasi immobile.
-Stavo pensando di invitarti a ballare, però ho sentito in giro che non balli. Un vero peccato- disse una voce dietro di lui. Kurt si voltò trovando Blaine a un passo di di distanza.
-Sarebbe stato inappropriato- ribatté Kurt, sentendo il cuore battere più velocemente.
-Forse perché io sono solo una guardia e tu sei appena diventato il mio re?- chiese lui, con un sorriso.
Kurt stava per ribattere ma la sua frase lo colpì così tanto che si ritrovò senza parole. Re, lui era appena diventato re. Era accaduto tutto così in fretta che non l'aveva ancora realizzato.
-Ehi non volevo rovinarti la festa. Lo hai appena realizzato?- chiese allora, con un tono più preoccupato.
-dovresti tornare al tuo lavoro Blaine- disse, cercando di non far capire quanto fosse colpito. Come faceva a leggerlo così facilmente? Perché era sempre un libro aperto per lui?
-il mio lavoro è proteggerti- ribattè prontamente.
-puoi farlo anche se non mi stai a mezzo metro di distanza-
-perchè, mi vuoi più vicino?- chiese con sfrontatezza facendo un passo verso di lui, lasciando Kurt ancora una volta a bocca aperta.
-Blaine, lasciami in pace- disse debolmente, abbassando lo sguardo.
-non ci penso nemmeno. Non so quanto tempo passerà prima che mi sia altrettanto facile parlare con te, non intendo sprecare l'occasione. Non ho mai capito perché hai smesso di passare il tempo con me e non mi hai mai dato una spiegazione, ma io non rinuncerò a te. Io ci sarò sempre perché so che infondo è quello che vuoi anche tu- disse con sicurezza.
Kurt non ribatté, perché Blaine aveva perfettamente ragione, lui lo voleva vicino a se, sempre. Senza un perché, senza un motivo, si sentiva davvero felice solo quando il ragazzo gli stava vicino.
Così si voltò completamente verso i suoi ospiti che sembravano non aver notato lo scambio di parole tra lui e Blaine, probabilmente avevano pensato a una questione sulla sicurezza e nulla di più, era più che normale che il Re parlasse con una delle guardie.
Rimasero un po' in silenzio a guardare gli altri ballare, chiacchierare e mangiare, senza battere ciglio in una posizione composta ma forse un po' scomoda. Blaine non accennava ad andarsene e Kurt dopo un po' di tempo cedette.
-hai ragione...- ammise senza guardarlo, ma poté giurare di averlo sentito trattenere il fiato-... ma questo non cambia le cose. E ora ti sarei davvero grato se tornassi al tuo posto-
-ma..-
-niente ma, non disubbidire al tuo Re- ribatté con una freddezza che non credeva di possedere.
-quindi dopo anni passati a trattarmi come un tuo pari decidi di darmi ordini? Non ho intenzione di permetterti di allontanarmi ancora, e perché non capisci che io...- e Blaine avrebbe finito la frase se non fosse stato per la brusca interruzione di Rachel, a braccetto con un ragazzo sconosciuto.
-Kurt devo assolutamente chiederti una cosa!- trillò con un gran sorriso e l'aria sognante.
-con permesso- disse Blaine prima di inchinarsi e allontanarsi, come che non fosse successo nulla. Kurt seguì la sua figura con gli occhi, fino a che non sparì tra gli invitati e gli fu impossibile distinguerlo. Quello scambio di parole lo aveva agitato parecchio, cercò di prendere dei respiri profondi per controllarsi.
Niente emozioni Kurt, niente emozioni si ripetè mentalmente.
-aehm, Kurt? Mi stai ascoltando?- chiese ad un certo punto a Kurt , che scosse la testa per scacciare il pensiero di Blaine e volse il suo sguardo confuso a Rachel e il ragazzo misterioso.
-Scusa, dicevi?-
-Lui è il Principe Jesse della contea St James- disse per presentare quel ragazzo misterioso, sempre con la mano avvolta al suo braccio e la testa poggiata sulla sua spalla -e vorremo chiederti un permesso, il permesso per...- si interruppe un attimo per l'emozione e poi entrambi continuarono -per sposarci- concludendo con una risatina timida e uno sguardo complice.
-cosa?- chiese Kurt, spalancando gli occhi -Sposarvi? Rachel vieni, devo parlarti in privato- chiese Kurt, allungando la mano verso di lei.
-no- rispose lei, un po' confusa- quello che vuoi dire, puoi dirlo ad entrambi.-
-D'accordo. Non do il permesso per questo matrimonio, non puoi sposare un uomo che hai appena conosciuto!-
-si se è vero amore!- ribattè Rachel.
-non è vero amore-
-tu non sai niente del vero amore, Kurt!-
E Kurt provò davvero a non essere colpito da quelle parole, ma la verità  che fecero davvero male. Tutta la solitudine sofferta in quegli anni, tutto il dolore di non poter stare vicino a lei e Blaine, tutto per tenerli al sicuro, per proteggere le persone che amava. Lui sapeva perfettamente cosa significasse amare davvero, era stata l'unica cosa ad averlo mandato avanti per tutto quel tempo, con quelle responsabilità troppo grandi per lui. Rachel non poteva credere davvero una cosa simile su di lui, non poteva.
-non avete il permesso, la questione è chiusa- ribattè, allontanandosi mentre ripeteva il suo mantra mentale.
Non aveva fatto due passi che qualcosa aveva tirato la sua mano destra, facendo scivolare il suo guanto.
Cercò di recuperarlo, ma Rachel lo teneva fuori dalla sua portata e continuava a blaterare sul suo stupido matrimonio. Kurt non ce la faceva più, l'ansia e la preoccupazione si fecero sempre più forti, finché non perse totalmente il controllo delle sue emozioni. Era arrabbiato con Rachel che faceva pressioni per una cosa così stupida, con Blaine che lo disorientava anche solo con uno sguardo, con il principe Jesse che voleva sposare sua sorella, ma soprattutto con i suoi poteri che erano la causa di tutto.
-basta, Rachel...- chiese Kurt, stanco di quella situazione. Ma lei continuò a parlare e parlare, e lui non capiva più nulla. Voleva solo tornare nella sua camera e far finire tutto.
-... di cosa hai così tanta paura?- proruppe alla fine Rachel, a voce alta e disperata perché non ce la faceva più, non poteva più vivere in quel modo, così sola e triste.
-HO DETTO BASTA!- gridò Kurt facendo contemporaneamente un ampio gesto con il braccio e, prima che potesse anche solo pensarlo, il ghiaccio comparve dal pavimento e si espanse per l'arco descritto da Kurt con il braccio, concludendosi in aste appuntite, che quasi arrivarono a colpire la sorella.
Il Re si guardò intorno spaventato, mentre dei mormorii confusi si mossero tra gli invitati. Nessuno ballava o mangiava più, gli sguardi erano tutti per il re e il ghiaccio appuntito davanti a lui, mentre Rachel aveva indietreggiato con un sguardo scioccato e il braccio destro alzato davanti a sé, quasi a proteggersi.
Kurt fece la prima cosa che gli venne in mente: si girò e corse il più veloce che potè. Corse fuori dalla sala, tra i corridoi del castello, lontano dalle voci che gli chiedevano di tornare indietro, quella di Rachel per prima.
Arrivò nella piazza del castello, quella su cui si affacciava la sua finestra, e venne fermato dai sudditi che, vedendolo così sconvolto, gli offrivano il loro aiuto e delle frasi preoccupate e premurose. Ma l'unica cosa che lui pensava in quel momento era che aveva perso il controllo e non poteva più stare lì, era un pericolo per tutti ormai.
Indietreggiò chiedendo di non essere toccato, fino a che non sfiorò una delle fontane principali della piazza e questa divenne automaticamente ghiaccio.
Le persone che prima volevano aiutarlo si allontanarono da lui, nascondendo i bambini e guardandolo carichi di terrore. Kurt esitò solo qualche secondo ma quello bastò affinché il Duca, Rachel, il principe Jesse e alcune guardie tra cui Blaine, lo raggiunsero in cortile.
-allontanatevi da me per favore, non voglio farvi del male- chiese lui, totalmente in panico. Fece cenno a loro di restare dov'erano, ma un'altra scia di ghiaccio comparve dopo il suo gesto e si propagò dove si trovavano loro e il Duca, che non si era fermato alle parole del Re, cadde rovinosamente a terra.
Se non altro servì a far mettere la gente totalmente da parte e permettergli scappare senza dover rischiare di ferire qualcuno.
Il Re corse più veloce che poté, arrivò fino al porto e scese delle scale che lo portarono alla spiaggia. Si fermò un secondo in riva al lago, sentendosi in trappola. La voce di Rachel che lo chiamava, seguita da quella del principe si fecero più vicine, e pensò velocemente fino a che non gli venne una brillante idea.
Si concentrò e poggiò un piede sull'acqua e, come sempre, uno strato di ghiaccio partì dal suo piede e si espanse creando una zona di appoggiò solida. Kurt iniziò a correre sull'acqua che ad ogni suo passò si trasformò in ghiaccio. Corse e corse nel buio della notte, illuminato solo dalla luna e dal ghiaccio che, probabilmente perché era magico, risplendeva di una luce rossastra.
Dopo un po' riuscì a raggiungere l'altra sponda ma, ancora spaventato, non si fermò e continuò a correre. Corse in mezzo alla foresta, mentre intorno a lui iniziava a nevicare, la temperatura si abbassava, l'acqua si congelava, la terra veniva coperta da uno strato bianco e tutte le forti emozioni provate fino a quel momento iniziavano a scemare.
Non sapeva per quanto avesse camminato, e nemmeno gli importava. Continuava a pensare a tutto quello che era successo, a come era scappato e a cosa stavano sicuramente pensando di lui in quel momento.
-Blaine crederà che io sia un mostro- mormorò con una nota malinconica, stringendosi le braccia al petto -così come Rachel...-.
-ma forse è meglio così- continuò tra sé e sé -io avrei causato solo problemi. Rachel sarà molto più brava di me a regnare, e potrebbe sposare il suo principe anche se spero che lo faccia dopo un po', non può sposarsi con uno sconosciuto!- fece, continuando a camminare. Troppo preso dai suoi discorsi non si accorse del gelo innaturale della foresta e, quando arrivò tra le montagne e si ritrovò a camminare a fatica sulla neve alta, pensò che dipendesse solo dall'altitudine.
-E anche Blaine starà meglio di me. Si prenderà cura di mia sorella, ne sono sicuro. E poi i cancelli saranno aperti e potrà rivedere il suo amico Finn e la sua buffa renna. Spero solo che si ricordi ancora di lui e che non sia troppo tardi, non potrei mai perdonarmelo-.
Quando arrivò sulla montagna del Nord, capì che ciò che aveva fatto era stato meglio per tutti. Nessuno si trovava su quella montagna e lui, dopo anni di costrizione e paura, poteva finalmente essere se stesso senza ferire nessuno.
Così continuò a camminare e iniziò a cantare, immaginandosi di essere accompagnato dalle note di un pianoforte

The snow glows white on the mountain tonight
Not a footprint to be seen
A kingdom of isolation,
And it looks like I’m the King.
The wind is howling like this swirling storm inside
Couldn’t keep it in, heaven knows I tried

La sua camminata si fece più rapida, mentre ricordava tutte le volte che si era dovuto trattenere, tutte le volte che aveva dovuto nascondersi.

Don’t let them in, don’t let them see
Be the good boy you always have to be
Conceal, don’t feel, don’t let them know
Well, now they know

E così, con soddisfazione, si tolse anche l'altro guanto che stava ancora indossando, simbolo della prigionia in cui si era costretto a vivere.

Let it go, let it go
Can’t hold it back anymore
Let it go, let it go
Turn away and slam the door

I don’t care
What they’re going to say
Let the storm rage on,
The cold never bothered me anyway

Agitò le mani e iniziò a creare piccole spirali di neve, guardando con un sorriso ciò che riusciva a fare. Mosse le braccia con grazia e agilità, muovendo la neve a suo piacimento e modellandola come preferiva. Le cose che creava erano sempre più grandi e meravigliose, e per la prima volta in vita sua non ne aveva paura, ma si sentiva fiero e potente. Fece anche un pupazzo di neve, proprio come quello che aveva fatto con Rachel da bambini, e si liberò del mantello viola lungo e pesante che aveva indossato fino a quel momento.
Iniziò a correre con un enorme sorriso sulle labbra, sentendosi eccitato come un bambino di fronte ad una stanza piena di giocattoli.

It’s funny how some distance
Makes everything seem small
And the fears that once controlled me
Can’t get to me at all

It’s time to see what I can do
To test the limits and break through
No right, no wrong, no rules for me
I’m free

Arrivò sulla soglia di una grande spaccatura nel terreno e, senza preoccuparsi, creò una bellissima scala ghiacciata ricoperta di neve; salì le scale di corsa che mano a mano si modellavano e allungavano diventando più lisce, pulite e splendide fino a che non arrivò dall'altra parte.

Let it go, let it go
I am one with the wind and sky
Let it go, let it go
You’ll never see me cry

Here I stand
And here I'll stay
Let the storm rage on

Kurt poteva creare qualunque cosa, Kurt era libero di farlo, Kurt era circondato dal suo vero elemento. Il ghiaccio si creava e modellava secondo ciò immaginava o pensava, e così riuscì a ergere un bellissimo castello fatto di ghiaccio scintillante, con un pavimento simile ad un fiocco di neve, tutto risplendente di un bellissimo blu. Alzò un secondo piano da sotto i suoi piedi, creò i piccoli dettagli, le colonne, il lampadario, le finestre, le porte e le scale, tutto nel suo stile. Era così bello e perfetto che gli sembrava un sogno.

My power flurries through the air into the ground
My soul is spiraling in frozen fractals all around
And one thought crystallizes like an icy blast
I’m never going back,
The past is in the past

Buttò via la sua corona, tirò indietro il ciuffo di capelli che lo aveva sempre infastidito, ricoprì i suoi vestiti di una patina ghiacciata, creò un lungo mantello  leggero decorato con dei ghirigori più scuri e si  guardò con un ghigno soddisfatto.

Let it go, let it go
And I'll rise like the break of dawn
Let it go, let it go
That perfect boy is gone

Si incamminò verso il terrazzo che aveva creato con un passo elegante mentre continuava a cantare e, guardando il paesaggio e il bel posto che aveva creato, Kurt capì una cosa

Here I stand
In the light of day
Let the storm rage on,
The cold never bothered me anyway

Finalmente era a casa, il ghiaccio era la sua casa.


~_~


-andrò a cercarlo- disse Rachel, rompendo l'attimo di silenzio che si era creato intorno a lei.
Il Duca, il principe Jesse, Blaine e qualche membro del consiglio di Arendelle erano tutti lì, nella piazza, a disporre ordini e trovare una soluzione a quell'improvviso gelo. Perchè il Re Kurt, oltre che stupore e panico nel regno, aveva portato un gelo che sembrava essere irreversibile. Il lago era completamente ghiacciato, mentre il resto era ricoperdo da un denso strato di neve.
-non puoi Rachel, è troppo pericoloso- ribattè Jesse, preoccupato per lei.
-ha ragione. E poi siete la principessa, non dovreste allontanarvi- concordò Blaine -andrò io a cercarlo. Posso prendere un po' dei miei uomini e...-
-no, andrò io e la questione è chiusa- disse lei, con tono fermo -è mio fratello, io l'ho fatto arrabbiare ed è mio compito riportarlo a casa- continuò, lanciando uno sguardo arrabbiato a Blaine.
-ma non voglio che vi faccia del male!- protestò il principe.
-non vi preoccupate, Kurt non mi farebbe mai del male. Ha reagito così perché l'ho messo sotto pressione. Basta che io gli chieda scusa, lui tornerà e scioglierà il ghiaccio!- disse sicurissima di sé -e ora portatemi il mio cavallo. Lascio il principe Jesse in carica fino al mio ritorno- ordinò.
Blaine le si avvicinò discretamente, in modo da poter parlare con lei senza essere udito -per favore, lasciatemi andare a cercarlo. Ha bisogno di me- chiese, quasi supplichevole.
-non se ne parla- rispose, secca.-inizio solo ora ad avere una vaga idea di quello che è successo in questi ultimi anni ma comunque sono stufa di vedere mio fratello che mi ignora e passa più tempo con te. Fa male, lo puoi capire questo? E io sono stata stupida perché anzi che lottare e cercare di capire cosa avesse ho pensato solo a essere offesa con lui. Tu sei praticamente cresciuto con lui, io no. E sinceramente ti ho sempre incolpato per questo, e probabilmente lo faccio anche adesso. Però questa è la mia possibilità per dirgli che mi dispiace, e che gli vorrò sempre bene. Quindi lascia che sia io ad andare- concluse lei.
Blaine non era per niente convinto, voleva andare da Kurt e stargli vicino. Però capiva anche i sentimenti che provava la principessa, così annuì debolemente e si fece da parte.
Il cavallo di Rachel arrivò e lei, senza nemmeno indossare abiti più adatti a quel tempo nevoso, si diresse verso la montagna del Nord.
Galoppò per un po' nella foresta innevata, dopo aver attraversato il lago ghiacciato, e si rese conto di quanto avesse sbagliato a non cambiare l'abito o perlomeno prendere un mantello pesante.
Come se non bastasse, della neve cadde da un ramo sotto cui stava passando, la prese in pieno e spaventò il suo cavallo che la disarcionò e corse via.
-ci mancava s-solo questa- disse lei, alzandosi infreddolita dalla neve.
Iniziò a camminnare a fatica per colpa dell'alto strato di neve, mentre borbottava e balbettava che avrebbe preferito se suo fratello avesse avuto una “magia tropicale” per ricoprire tutto di “una fine sabbia bianca”.
Dopo qualche minuto per fortuna trovò una casetta di legno che si rivelò essere un negozio dove vendevano degli abiti adatti a quel tempo innevato e una sauna.
Stava parlando con il proprietario del negozio (che non si sapeva perché continuava a dire “ya” alla fine di ogni frase) quando entrò un ragazzo alto con le spalle larghe e l'aria arrabbiata, probabilmente perché era coperto dalla testa ai piedi di neve, perfino la faccia era completamente ricoperta.
Prese degli attrezzi per arrampicarsi e delle carote, mentre borbottava sul fatto di essere appena tornato dalla montagna del Nord e che la sua renna aveva bisogno di mangiare, ma alla cassa scoprì che costavano più dell'ultima volta e dopo aver inveito con il proprietario venne buttato fuori con pochissim grazia.
-allora, compra i vestiti invernali, ya?- chiese l'uomo sorridendo, come che non avesse appena trascinato fuori quel ragazzo di peso. Rachel guardò i vestiti e la roba che il ragazzo non era riuscito a comprare e le venne una grande idea: forse aveva appena trovato una guida.





Miky's corner
Eccomi qui, sono tornata! Mi scuso enormemente per il ritardo ma ho avuto un sacco di “meravigliosi” contrattempi che mi hanno impedito di scrivere.
Ma parliamo del capitolo! Ebbene si, Kurt ha chiuso i rapporti anche con Blaine dopo la morte dei suoi genitori. Kurt, per quanto volesse passare il tempo con lui, si sentiva a disagio per via dei suoi poteri e di Rachel quindi, dopo un colpo così duro, non ha retto e ha deciso di isolarsi completamente. Ma il nostro Blaine non ha mai smesso di volergli bene ovviamente, così come Kurt. Sono passati circa due/tre anni e i loro sentimenti sono gli stessi se non... più forti? Eh, chissà.
Mentre il rapporto tra Kurt e Rachel si è mosso in modo completamente diverso. Questo perché Kurt le vuole bene in modo diverso. Loro non sono due caratteri affini, non sono fatti per capirsi completamente, ma sono dei fratelli che litigano, che non si comprendono a vicenda e che sbagliano. Per questo trovo realistico il modo diverso con cui Kurt ha trattato entrambi. Ma parliamo di Blaine e Rachel; è ovvio che quest'ultima abbia incolpato Blaine per la lontananza del fratello e sia stata consumata dalla gelosia in tutti questi anni. Questo l'ha bloccata nei tentativi di stare con suo fratello e le ha fatto odiare Blaine, e solo ora che i poteri di suo fratello sono stati rivelati inizia a capire cosa stia succedendo davvero e anche dove hanno sbagliato entrambi.
Quelli che hanno visto il film avranno notato che sto seguendo la trama ma non ciò che si vede nel film. Ho pensato che, visto che il film si può vedere quando si vuole, è noioso ripete le stesse scene cambiando solo i nomi ai personaggi. Io voglio invece darvi delle specie di “missing moments” con qualche piccola aggiunta alla trama. Quindi se non tratto in modo approfondito delle scene è perché si possono vedere benissimo nel film. E anche per questo motivo che la finchel è molto poco sviluppata: loro esistono e avranno delle loro scene già nel prossimo capitolo(non preoccupatevi di Jesse!), ma alcune verranno solo accennate brevemente. Mi dispiace se qualcuno non è d'accordo ma è così che ho deciso di impostare il lavoro ^^
E sempre per fare il confronto con il film, ci sono altre parti che invece ho voluto riprendere perché le ho amate o perché indispensabili alla trama. Ciò mi porta a chiedervi se il pezzo di let it go vi è piaciuto, perché nel film è la mia scena preferita e spero davvero di averla resa bene!
Ah, vi annuncio che credo che la storia avrà 4/5 capitoli (sto sempre aggiungendo xD) perché non penso di concludere tutto nel prossimo!
Infine, ringrazio infinitamente tutte le persone che hanno dato una possibilità a questa storia e mi hanno dato dei commenti positivi :) grazie mille, se non fosse per voi non avrei mai continuato!
Al prossimo aggiornamento!
Ed è così che Miky vi dice ciao.
   
 
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