Capitolo venticinque "Il Sentiero delle Fate" Lucia.
Lou. “Prinsessa…” Spesso
nella sua memoria riaffioravano i timbri
delle voci di ognuno di loro, la cadenza, la dolcezza e
l’affetto con cui
avevano pronunciato il suo nome.
“Prinsessa…” C’era
una sola voce che teneva chiusa in fondo alla
memoria, in fondo a quella enorme scatola di ricordi. Soltanto
per una persona lei era stata “Prinsessa
”.
“Prinsessa…”
*******
Quando
la loro passione si era placata e i
respiri tornati normali, Ville l’aveva guardata intensamente
e a lungo. «A
cosa pensi?»
– la voce di Ville le
suonò
strana.
Nonostante
tutto Lou sbottò a ridere.
Bisbigliando. Un
lampo squarciò il cielo, illuminando la
stanza.
Quanto
tempo ci sarebbe voluto prima che si
stancasse di lei, per tornare alle donne cui era abituato? Ville
sollevò un
sopracciglio. «Mi
chiedevo… - mormorò Lou stiracchiandosi
pigra su di lui - se ora sei abbastanza riposato per riprendere il
discorso.
Vorrei che la tua lista dei ricordi delle volte in cui hai fatto
l’amore con me
si arricchisse.»
«Ti guardavo… - bisbigliava lui infilando le mani tra i suoi capelli, facendovi scorrere le dita lunghe ed eleganti – E vedevo solo il bagliore dei tuoi capelli. Era come se ogni volta che tu apparivi da quella finestra il sole spuntasse improvvisamente… anche se era un giorno di pioggia o c’era la nebbia o neve e ghiaccio ovunque. Non sapevo il tuo nome e non conoscevo neanche il tuo viso… eppure ogni volta che guardavo fuori, speravo di vederti.» Lou
afferrò una delle sue mani e portandola
al viso si strofinò lentamente su di essa ad occhi chiusi. ****** «Lilly,
torniamo a casa ora.»
– Lou chiuse
gli occhi facendo un profondo respiro. Avrebbe
scotennato Simone per tutte le
cavolate che le raccontava. Respirò
a pieni polmoni l’aria densa di
profumo salmastro portato dalla brezza leggera che veniva dal mare, gli
alberi
imponenti che formavano quasi una cupola chiusa sopra la testa e
cespugli di
more selvatiche ovunque. Lou
amava quel posto per la sua bellezza
selvaggia e semplice. Dopo la morte di Mara ci veniva spesso da sola,
in
qualunque ora del giorno e a volte anche di sera tardi, quando non
riusciva a
dormire. Sorrise al pensiero di lei che vagabondava tra le lapidi anche
di
notte. Dopo,
era l’unico posto in cui trovava il
coraggio di lasciarsi andare al dolore senza che qualcuno provasse a
consolarla
o le dicesse di calmarsi; era l’unico posto in cui
c’era il vero silenzio e la
vera pace. L’unico in cui sapeva che qualcosa di Mara ancora
aleggiava intorno
a lei. Aveva
chiamato quel posto “Il sentiero
delle fate”. Quando
stava per arrivare l’estate quel posto
di sera era illuminato soltanto dalle minuscole luci intermittenti
delle
lucciole. La prima volta che si era ritrovata circondata da quelle
creature
così brutte e anonime se le si vedeva da vicino ma che
nell’immaginario della
Lou bambina era piccole fate, angeli custodi dei bambini di tutto il
mondo, era
stata anche la prima volta che aveva pianto per Mara. E
per Ville. E per la sua vita che aveva
preso una direzione completamente sbagliata. Improvvisamente
davanti a quello spettacolo
magico e silenzioso, interrotto solo dal sonnolento frinire delle
cicale e il
respiro del mare, era crollata. «Luly?» «Dimmi.» «Ora torni a vivere a casa nostra? Non te ne vai un’altra volta, vero? Avevi detto che tornavi presto e invece è passato tanto tantissimo tempo.» Lou
si fermò inginocchiandosi all’altezza
della bimba. «Te l’ho spiegato il perché non sono tornata presto, vero? O te ne sei dimenticata?» Lilly
scosse la testa facendo oscillare i
boccoli scuri. «Me lo ricordo, però mi annoio quando sto da sola.» «Ma
non sei da sola, c’è il papà con te. E
Mister Jingle e Calzetta…»
- le disse Lou
sorridendo. «Sì ma anche papy è triste quando tu non ci sei e Mister Jingle non parla e neanche Calzetta! Io voglio parlare con te! Sei la mia amica preferita.» «Tesoro…
- Lou la prese tra le braccia
affondando il viso nei capelli soffici e profumati di fragola, dandole
piccoli
baci sul collo come quando era piccolissima – Non era
Valentina la tua amica
preferita?»-
le chiese ridacchiando. «No. Abbiamo litigato. – borbottò scura in viso - Ha detto che io non posso andare alla festa del suo compleanno perché non ho la mamma che mi accompagna. Lei però non ha il papà, ma al mio compleanno ci è venuta!» Quanto
potevano essere crudeli i bambini
nella loro innocenza? «Non
dovresti litigare con la tua migliore
amica, sai? È una cosa brutta…»
- il
pensiero corse subito a Nur, provocandole
il solito magone in gola. Lilly
abbassò lo sguardo a terra muovendo
avanti e indietro il piede, a metà fra l’
arrabbiato e il pianto. «Lo so, ma io non ho la mamma.» Lou
rimase senza fiato, non sapendo che dire. «Tu
ce l’hai la mamma… solo che non la puoi
vedere come fanno tutti gli altri bambini.»
– disse
accarezzandole il nasino. «Lo
so questo ma alla festa non posso andarci
lo stesso!»
– spiegò caparbia
incrociando le braccia sul petto come suo solito. «Senti e se alla festa ci porti tua zia Lou? Pensi che vada bene lo stesso? Lo vuoi chiedere a Valentina, eh? Ti va?» Lilly
la guardò socchiudendo gli occhi
dubbiosa. «Va bene. Ci andiamo ora?» «Certo! Andiamo!» «Andiamo!
Muovi le chiappe!»
– urlò Lilly
ridendo. «Lilly! Dove l’hai sentita questa?» «Non
te lo dico!»
– scoppiò a ridere Lilly
tirandola per le dita e facendole un male cane. Avrebbe
preso a calci Simone nelle sue chiappe
marmoree quanto prima.
******
«Lou!
Che bello rivederti! Quando sei
arrivata? Karl non mi ha detto nulla!»
– le sorrise
stupita Katia aprendole la
porta con le mani sporche di farina. «Valeeee,
vieni qui subito: c’è Lilly!
Martinaaaaa, abbassa quella musica!»
–
urlò in direzione del giardino sul
retro, cercando di sovrastare la musica che proveniva da qualche angolo
della
casa. «Hanno
bisticciato, lo sai? – le chiese Katia
sottovoce con aria dispiaciuta – Non so come le sia venuta
quell’idea, mi dispiace.
Ne ho parlato anche con Karl…»
-
arrossì improvvisamente Katia schiarendosi la
voce. «Lo so, Karl me lo diceva ieri sera… - spiegò Lou sedendosi sullo sgabello che le stava indicando Katia – Sono bambini dai… non si rendono conto. Che stai cucinando? C’è un profumino delizioso…» «Torta
di rose, salata e dolce, muffin,
crostate… e una marea di altre cose che ho dimenticato
perfino di aver impastato!»
– disse ridendo Katia scostandosi con il braccio una ciocca
di capelli biondi
dal viso, indicando il caos che regnava in cucina. Katia
le era sempre piaciuta: era una mamma
single da qualche anno e cercava di cavarsela da sola senza chiedere
l’aiuto
dell’ex marito, che come nelle più classiche e
scontate delle storie si era
invaghito di una giovane donna tradendo sua moglie e mollandola su due
piedi
per andare a vivere con l’altra. Aveva
sempre sospettato che avesse una cotta
segreta per Karl, così gentile e sempre disponibile ad
aiutare lei e le due
bambine per qualsiasi cosa avessero bisogno. Non
era sua madre e Karl non era suo marito. Aveva
sperato che la sua assenza avrebbe
accelerato le cose tra Katia e il suo amico, ma entrambi erano timidi e
di
poche parole… un po’ come lei del resto. Valentina
fece capolino dalla porta, tutta
imbronciata. Lou
sorrise alla bimba bionda dagli occhi
castani come la mamma. «Saluta Lou, te la ricordi vero?» «Sì – borbottò questa, sbirciando Lilly che si era nascosta dietro le gambe di Lou – Ciao!» «Ciao
Valentina, come sei cresciuta… e che bei
capelli lunghi che hai…»
- disse Lou sorridendo
sotto i baffi nel vedere la
bimba illuminarsi per il complimento. Katia
le strizzò l’occhio, ridacchiando. «Perché
tu e Lilly non andate a giocare in
giardino? – chiese Katia mettendo nelle mani della
figlioletta due muffin,
spingendola senza tanti complimenti verso Lilly – e
dì a tua sorella di
abbassare la musica o le stacco la connessione internet!»
– urlò in direzione
del giardino, dove presumibilmente si trovava la figlia maggiore. Lou
osservò le due bimbe che lentamente si
avvicinavano. Valentina
porse il muffin a Lilly che lo
prese dopo qualche secondo. «Vieni,
ti faccio vedere il nido con gli
uccellini piccini piccini!»–
disse Valentina
sorridendo alla sua amichetta
ritrovata. Se
solo anche tra gli adulti le cose
potessero risolversi con un muffin e un nido con delle uova appena
schiuse. Lilly
si girò verso Lou facendole
un occhiolino sbilenco, storcendo tutto il faccino nello sforzo. «State
attente.»
– rimbeccò Katia, tornando ad
impastare con foga. «È stata l’intera giornata di ieri a piangere – disse Katia sorridendo – Se non foste venute voi, l’avrei accompagnata io fra qualche ora… MARTINAAAAA!» «Giuro che prima o poi le butto via quei cd: non fa altro che ascoltare quella musica del diavolo tutto il santo giorno! Ma anche noi eravamo così insopportabili alla loro età?» «Non
ne ho
idea, non mi sembra neanche di aver avuto l’età di
Martina a dire la verità.»
-
sospirò Lou, interrotta dall’ingresso di una
ragazza imbronciata in short di
jeans microscopici, maglietta nera tagliuzzata ovunque, innumerevoli
braccialetti colorati alle braccia e Converse rosse slacciate ai piedi. Lou
sbattè
le palpebre non riconoscendo quasi la piccola Marty di qualche mese
prima. Aveva
lasciato una ragazzina con i riccioli biondi e il viso pulito e ora si
ritrovava davanti una nuova Martina, con i capelli lisci e ciocche
colorate qui
e là, gli occhi truccati pesantemente di nero e
l’aria annoiata. «Ciao
Lou.»
– borbottò questa, lanciando
un’occhiataccia alla madre. «Signorinella,
è inutile che mi guardi storto: ti ho detto di abbassare il
volume e non
fiatare!»–
aggiunse quando la figlia
aprì la bocca per controbattere. Martina
si
girò verso di lei roteando gli occhi. «Di
certo non
da te.»
– sputò Martina sedendosi
scomposta sul secondo sgabello di fianco a
Lou.
«Sì, ne ho sentito parlare.» “Chiudi quella cazzo di bocca ed
esci da questa casa. ORA!” «Lo
hai mai
visto? Lo conosci, sai chi è? Ti prego dimmi di
sì, dimmi che esiste davvero e
che è così come lo si vede nei video e nelle
foto! È stupendo, è bravissimo,
ha degli occhi meravigliosi e la sua voce…»
– Martina continuava il suo monologo
con occhi sognanti e lucidi, esattamente come Katia che continuava a
prendere
in giro sua figlia, scuotendo poi la testa.
«Mi dispiace
Martina, non l’ho mai visto.» ******
"Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! Eccomi di nuovo... stavo vedendo solo ora che proprio l'8 marzo di due anni fa ho iniziato a postare eu EFP e mi sembra stranissimo. Da un lato sembra passato pochissimo tempo, mentre dall'altro in questi due anni sono successe tante cose che sembrano molti di più! Ma bando alle ciance. Ho poco da raccontare stavolta se non che la Musa fa le sue brevi apparizioni quando meno sarebbe opportuno, ma tant'è: la cogliamo al volo per quanto sia possibile! ^.^ Ergo attendo le vostre impressioni e commenti, sapete che ci tengo! Ringrazio come sempre le mie due Beta: Deilantha e eleassar . Grazie infinite, donne che sopportate ogni mia pignoleria! :D Poi come sempre le mie affezionate lettrici che hanno commentato l'ultimo capitolo: __Ary___, LaReginaAkasha, Soniettavioletstarlet, Cyanidesun, LilyValo, Enigmasenzarisposta, Lady Angel 2002, FloHermanniValo, cla_mika, Izmargad, renyoldcrazy, katvil, arwen85, apinacuriosaEchelon. E un grazie anche alle nuove lettrici: Infernal_Offering, Soheila, Layla_Morrigan_Aspasia, The_Gamer_Girl 92, DrawingLady, ValonEnkeli. PS: Grazie anche a Katvil per avermi prestato il suo nome e quello della piccola HIMster Marty! XD E pure alla mia Crabs _TheDarkLadyV_ per aver usato il suo senza chiederlo!! XD :V Alla prossima! Baci baci, *H_T* |