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Autore: Blueyes0907    07/03/2014    12 recensioni
Tratto dalla Storia
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“Ehi, tutto ok?”
“Sì… sto bene. Tornatene da Julie.”
“Non potrei mai stare insieme a un’altra persona sapendo che qui ci sei tu e che stai soffrendo…”
“Mh… Strano, Harry Styles normalmente mi avrebbe chiesto con tono strafottente se per caso non sono gelosa…”
“Forse Harry Styles ha deciso di cambiare, perché non sopporta l’idea di essere odiato da te…”
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“Che... che succederà dopo?”
“In che senso?”
“Dopo. Io tra una settimana tornerò a Manchester... che succederà quando torneremo ognuno a casa sua?”
“Ci potremo sentire via Skype. E potrò venirti a trovare appena potrò. Tra qualche mese faccio diciotto anni e prenderò la patente. Potrò venire a Manchester... una volta al mese.”
“Se... se ti capitasse di trovare un’altra a Londra...”
“Non potrà mai esserci un’altra Dia. Sei entrata nella mia vita in modo doloroso... E non ne puoi più uscire. Sei diventata parte di me, e so che sembra dannatamente da romanzo d’amore, ma questo non potrebbe essere più vero."
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STORIA CONCLUSA :D
Genere: Erotico, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Oh, you always exaggerate, Dia!
 
 
“Bene, Diamond... sono certa che ti piacerà passare due settimane in questo campus. Ha un’aria molto da campeggio e da serate sulla spiaggia con gli amici, non trovi?” disse mia madre, abbassando il finestrino della macchina e guardandomi allegra. Posai a terra la mia valigia e guardai il campo estivo alle mie spalle. L’insegna, un tempo rossa, era sbiadita, e le casette che si vedevano in lontananza avevano un che di profondamente squallido.
 
“Tu dici? Perché secondo me ha un’aria da ‘ho scelto questo campus per pagare di meno’…” le risposi, continuando a guardare quel posto con un sopracciglio alzato.
 
“Oh, tu esageri sempre, Dia…” rise mia madre. Sarà che io esageravo sempre, ma a quel posto mancava solo la scritta ‘ARBEIT MACHT FREI’ e mi sarebbe sembrato un campo di concentramento in tutto e per tutto.
 
Tua madre ha ragione, esageri sempre…
 
Nessuno ha chiesto il tuo parere, Rick!
 
“Beh, tesoro io vado. Divertiti!” mi salutò mia madre, mandandomi un bacio volante. Cominciò ad allontanarsi sulla sua Nissan Note rossa.
 
“Lo sai che quello che hai detto è molto ipocrita, vero?” le gridai sarcasticamente, mentre si allontanava. Beh, come puoi dire a tua figlia sedicenne “Divertiti” se la stai lasciando in uno schifoso campus estivo mentre tu te ne vai in vacanza per due settimane a Los Angeles con il tuo compagno?
 
Non state capendo nulla, vero? Ok, ora vi spiego come sono andate le cose: io sono Diamond Collins, ho sedici anni e sono una ragazza di Manchester. Mia madre è una quarantenne che si crede ancora giovane che, dopo aver divorziato con mio padre, ha iniziato a darsi alla pazza gioia. Ha voluto quindi soddisfare il suo grande capriccio di girare l’Inghilterra come una ventenne in cerca di nuove esperienze, finché non è incappata in una piccola città chiamata Holmes Chapel, dove ha incontrato un uomo chiamato Des, di tre anni più grande di lei, anche lui divorziato. Inutile dire che tra i due è esplosa la passione e senza neanche presentarmi quest’affascinante uomo che le aveva rubato il cuore, mia madre è partita alla volta di Los Angeles con lui, per passare una vacanza da sogno. Lasciando ovviamente la sottoscritta in uno stupido campeggio per ragazzi a una trentina di chilometri da Londra. E quindi eccomi qua, in questo luogo estraneo, sola soletta senza nemmeno un amico pronto a confortarmi.
 
Sei una frignona, Diamond. Devi avere sempre da ridire su tutto.
 
Oh, già… non sono sola… c’è anche Rick, la mia fastidiosissima coscienza parlante. [Aridaje con le coscienze parlanti! Perché non avevano ancora rotto abbastanza…]
 
Comunque non mi andava di restare ferma a deprimermi davanti a quello squallore, quindi decisi di muovermi; presi il mio borsone e la mia valigia, con l’intenzione di andare a cercare la segreteria di quel posto, per capire a quale catapecchia sarei stata assegnata. Stavo appunto girovagando per il campus quando una voce alle mie spalle mi fece voltare. Due ragazzi, uno accanto all’altro mi guardavano, sorridendo maliziosi. Il meno alto (perché non era esattamente basso) aveva un ciuffo ribelle di capelli castani, due occhi di ghiaccio e le labbra sottili. Era magro e leggermente muscoloso, indossava una maglia bianca con delle righe blu scure, dei jeans chiari con il risvolto e delle Vans blu. L’altro, quello più alto, era il ragazzo più bello che io avessi mai visto: due labbra rosee, circondate da due fossette sulle guance, messe in evidenza da un sorrisetto malizioso e divertito. I capelli erano castani e ricci, tirati su dal gel. Le braccia erano piene di tatuaggi e, sotto la maglietta a maniche corte bianca, se ne intravedevano altri. Indossava anche un jeans scuro con le ginocchia leggermente consumate e delle Converse bianche. Ma la cosa che più mi colpì di lui furono i suoi occhi verdi giada, in cui mi sentii sprofondare.
 
“Ma guarda un po’ questa bella bimba…” aveva commentato il riccio, avvicinandosi leggermente. Frenai la voglia di lanciargli contro una bomba atomica.
 
“Come, scusami?” chiesi facendo qualche passo verso di lui, con la voce un po’ più alta del solito, a causa della rabbia. Odiavo quando i ragazzi usavano nomignoli stupidi come bimba, baby, piccola, dolcezza… cavolo, ce l’ho un nome, o no?
 
“Harry. Harry Styles.” disse con nonchalance, porgendomi la mano. Notai che il ragazzo dagli occhi azzurri rimase un po’ indietro, intento a godersi la scena. Ignorai senza ritegno alcuno la mano del riccio tesa verso di me e iniziai ad allontanarmi in grande stile. Però il riccio mi bloccò per il braccio e mi tirò a sé.
 
“Dove scappi, bimba? Non mi dici il tuo nome?” sussurrò a pochi centimetri da me. Alzai gli occhi al cielo, ripensando a quei sei mesi di autodifesa che avevo fatto l’anno precedente. Con uno scatto gli diedi una ginocchiata nei coglio… nelle parti basse, e appena lui si fu allontanato gli diedi una gomitata nello stomaco, forse con un po’ troppa potenza. Harry crollò a terra senza fiato, tossendo e gemendo allo stesso tempo.
 
Dia, hai decisamente esagerato!
 
Dici?
 
“Il mio nome è Diamond.” sussurrai, abbassandomi leggermente, accanto al suo viso. Lui alzò lo sguardo, per incontrare i miei occhi azzurri. “Non chiamarmi più ‘bimba’, ok?” continuai facendogli l’occhiolino, prima di alzarmi e andarmene in grande stile, portandomi dietro i miei bagagli.
 
Diamond 1… Harry 0
 
Sentii il ragazzo dagli occhi azzurri ridere sguaiatamente. Mi girai leggermente per seguire la scena e mi resi conto che aveva raggiunto il suo amico riccio e, ridendo, lo stava aiutando ad alzarsi.
 
“Amico…” disse tra una risata e l’altra. “Ti ha conciato per le feste!” Harry si alzò, reggendosi i gioielli doloranti.
 
“Mi… mi ha colto di sorpresa…” si giustificò con voce leggermente acuta. “Cacchio, spero di non cambiare voce!” disse aggiustandosi gli attributi. Feci un verso disgustato, ma a quel punto l’altro ragazzo mi affiancò.
 
“Non so chi tu sia… ma sei stata epica! Lo hai… letteralmente abbattuto!” esclamò ridendo come un pazzo. Mi lasciai sfuggire un ghigno. Sì, beh… ero abbastanza soddisfatta del risultato ottenuto. “Comunque piacere, io sono Louis. E tu sei…?” mi chiese, spronandomi a continuare.
 
“Diamond. Molto piacere, Louis.” Dissi, stringendogli la mano. Era decisamente più simpatico del suo amico. Scrollai la mia chioma rosso fuoco; era un gesto automatico, che ero solita fare quando mi presentavo alla gente. I miei capelli, insieme ai miei occhi azzurri erano il mio “marchio” e mi era sempre piaciuto sbandierare un po’ questi lati del mio aspetto.
 
“Il piacere è mio.” rispose lui con un mezzo sorriso. Che ci stava provando era ovvio, e non mi dava di certo fastidio. Mi era sempre piaciuto sedurre, essere sedotta, era un gioco a cui mi piaceva sempre giocare.
 
“Senti, Louis, io sono appena arrivata qui, non conosco bene il posto. Non è che sapresti dirmi dov’è la segreteria, o almeno un posto dove posso farmi dire dove andare e cose simili?” chiesi, facendo vagare lo sguardo sull’area circostante. Per me quelle casette erano tutte uguali.
 
“Sì, devi andare in quella casetta là in fondo… quella con la bandiera rossa accanto.” disse indicando un punto alle mie spalle. Mi girai e cercai con lo sguardo la casetta che mi stava segnalando e la trovai. “Se vuoi ti accompagno.”
 
“No, grazie…” rifiutai gentilmente con un sorriso. “Penso di potercela fare da sola. Magari ci becchiamo in giro, eh?” proposi ammiccando.
 
“Perché no? Stasera, nell’anfiteatro del campus organizzano una discoteca per Under 18. Ci potremmo vedere là.” suggerì lui sorridendo.
 
Uh, diretto il ragazzo…
 
Non è nemmeno male. Oggettivamente parlando, ovviamente.
 
Sta zitto, Rick, tanto so che sei gay!
 
Sono una coscienza! Non posso essere omosessuale!
 
‘Omossessuale’… da quando usi termini così colti?
 
“Mmh, bella idea. Allora ci vediamo stasera. Ciao Louis!” lo salutai, dirigendomi nella direzione che prima mi aveva indicato. Passai davanti a Harry, che ci stava ancora reggendo il pacco dolorante. “Ciao Harry…” gli sussurrai tra il divertito e il malizioso.
 
“Ciao, rossa.” ringhiò lui di rimando. Mi voltai verso di lui con uno scatto. Istintivamente lui si coprì le parti basse con le mani. Sorrisi divertita per questa sua reazione.
 
“Non ti avevo per caso detto il mio nome?” gli chiesi stringendo gli occhi, fingendomi arrabbiata. Il riccio annuì fulminandomi con lo sguardo. “E allora usalo. Forza, riccio: salutami come si deve.” ordinai, puntandogli contro l’indice, come si fa per sgridare il proprio cane.
 
“Ciao, ’iamond…” borbottò a bassa voce. Scossi la testa.
 
“Non ci siamo, Harry. Scandisci bene le parole, dai!” lo incitai strafottente.
 
“Ciao Diamond.” ripeté Harry sbuffando. Gli feci pat-pat sulla testa, sorridendo sorniona.
 
“Bravo, cucciolo.”
 
Sai una cosa, Rick? Questa permanenza si preannuncia più divertente del previsto…


COMMENTI DELL'AUTRICE :'3
Io... non ci credo! Sto veramente pubblicando il primo capitolo della mia nuova storia! Questo è un ritorno in grande stile (si spera). Forse la maggior parte di voi non si ricorda di me, perchè ho cambiato nickname. Sono Niallsfood98 (la scrittrice di Let it Be Love), tornata con una nuova storia e un nuovo nickname ^.^
Vi dico sin da subito che per il secondo capitolo voglio minimo 5 recensioni, altrimenti non aggiorno e.e sono cattiva? Sì, lo so e me ne vanto.
Bacioni, la vostra Blinkah!
   
 
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