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Autore: Meli_mao    27/06/2008    7 recensioni
Kaname sta tornando...ma ad aspettarla non trova più il ragazzo che aveva lasciato, ne trova uno nuovo, più maturo e sopprattutto più esperto della vita!mentre lei è una donna ora! e questo crea una frattura con una discussiona accesa che può dividerli per sempre, o forse no? E' AMBIENTATA DOPO THE SECOND RAID,ma non ci sono particolari spoilet! leggeteeeeee!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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I leggeri raggi del sole che filtravano dalla tapparella cadevano sul cuscino del letto matrimoniale proprio in parte alla fronte di Kaname.
Il giorno prima era stato ricco di emozioni e di nuovi e felici, più o meno, incontri.
Aprì debolmente le palpebre abituandosi alla leggera luce, voltò lo sguardo e vide che erano già le 9.30. il suo buon proposito di svegliarsi alle 8 era sfumato!
Doveva lavarsi, fare un po’ di spesa e prepararsi per il pranzo…con Sousuke..
Ora più che mai sentiva la necessità di vederlo a averlo tutto per se.
Fece una colazione veloce con yogurt e brioche e poi si tuffò letteralmente sotto la doccia.
Asciugatasi decise di mettersi qualcosa di leggero, un vestitino a fiori scollato sul davanti e sopra una giacchetta panna abbinata alle scarpe e il suo solito cappello in testa.
La aspettavano almeno 3 ore di shopping per la casa e anche per lei, la moda giapponese le piaceva molto e si era portata pochi vestiti sicura che il suo soggiorno sarebbe durato non più di qualche giorno.


Nell’appartamento di fronte al sua intanto il sergente il questione era già alzato da un bel pezzo e camminava su e giù per casa in preda a un’ansia terribile: come avrebbe detto a Kaname che, seguendo il suggerimento di Kurts, aveva provato a rifarsi una vita partendo dall’avere una relazione? Se relazione si poteva chiamare…uscivano qualche volta e basta.
Preso da questi pensieri fu interrotto dal suonare insistente del telefono.
Alzò il ricevitore con calma e  annoiato rispose:
“Qui Sagara, chi parla?”
“Sousuke sono io, ciao!” la voce allegra che rispose era in netto contrasto con la sua.
“Yukina?...beh ciao…dimmi..” e in quel momento si rese ancora di più conto che avrebbe voluto sentire Kaname prima di tutti.
“Beh io vado in centro a fare un po’ di spesa, vuoi venire? Pensavo che ti servisse una distrazione, e non l’americana…abbiamo bisogno di stare un po’ insieme e..”
“Yukina non abbiamo bisogno di stare insieme perché non siamo insieme e l’americana, come la chiami tu, è comunque giapponese in tutto anche di nascita” il suo tono di voce suonava brusco e poco gentile e solo dopo aver ascoltato un opprimente silenzio in risposta si rese conto di quanto era stato maleducato.
“Perdonami…sono solo assonnato..”  provò a dire in tono più gentile.
“Ok, immagino che fosse un no…ci vediamo stasera?” chiese azzardando.
“Ne abbiamo già parlato ieri…forse..forse è il caso di non vederci per un po’..” sganciò la bomba e aspettò nemmeno lui seppe cosa.
“Ma non credi che sia il caso di riparlarne? Facciamo a pranzo se alla sera sei occupato..”
“Yukina..”
“Passo alle 12.30 io?” e nella sua voce c’era una nota di speranza.
“No.. a pranzo sono già  impegnato, e forse anche a cena…ne abbiamo già parlato, per favore” implorava??? Sousuke Sagara che implorava? Era proprio peggiorato in questi anni.
“Ok” rispose in tono molto deluso la ragazza.
“Ci vediamo al caffè quando passerai per la colazione..” continuò rassegnata, ma ancora non avrebbe mollato del tutto…avrebbe lottato per lui.
“Si…allora ciao, buona giornata!” e la loro conversazione si concluse così: da una parte il ragazzo più tranquillo per aver almeno sistemato, come sperava, questa faccenda, dall’altra una ragazza ancora più determinata nel suo intento.

Era più di un’ora che girava per quella via alla ricerca di un negozio che vendesse abiti eleganti con tra borse cariche di cibo. Era davvero esausta…barcollando lasciò cadere il tutto proprio davanti a quel negozio che esponeva in vetrina un vestito rosa assolutamente perfetto. Fattasi coraggio entrò.
La commessa fu subito ben disposta nei suoi confronti, le portò almeno altri sei abiti, ma nessuno le stava così bene come quello che aveva attirato la sua attenzione da subito.
“Posso provarlo di nuovo con le scarpe? Quelle li.. ecco..”
“Ma certo signorina, il camerino è tutto suo” e la ragazza sorrise comprensiva.
E mentre usciva e la commessa le sistemava la cintura in vita, stile anni 70, senti qualcosa che non le avrebbe fatto piacere, per nulla.
Al bancone la “ragazza del bar” che aveva servito lei e Sousuke il giorno prima stava animatamente conversando con la proprietaria del negozio di biancheria intima.
“Credo che sia perfetto…lascia poco spazio all’immaginazione…ma è ancora per quel ragazzo?”
“Ha un nome sai? Comunque è per lui…voglio che non abbia dubbi su chi deve scegliere tra me e l’americana” e entrambe scoppiarono a ridere.
Americana??? Ragazzo??? Non le piaceva questa storia. Ma era anche improbabile stesse parlando di Sousuke e lei, lui non era il tipo…continuò a sentirle quando smisero di ridere.
“Beh, il fatto è che è parecchio distratto…lo so che la nostra era una storia senza pretese, abbiamo cominciato ad uscire e lui non era di certo il genere di ragazzo che mi dedicava delle attenzioni, anzi…non credo nemmeno che gli piacessi all’inizio. Me un periodo a questa parte lo sentivo molto più vicino, mi sono persino convinta che mi stesse chiedendo di più per far funzionare la storia..”
“Yukina non per distruggere i tuoi sogni, ma non è che quella che dava più attenzione eri tu? Magari lui non  è per nulla cambiato, solo tu hai cominciato a vederlo in modo diverso, che ne so….più coinvolta…”
“O insomma ti dico che è così…e poi arriva quella li ed ecco che saltano fuori gli altarini di un romantico passato insieme…che sciocchezze…”
“altarini? Non mi avevi detto che avevano una storia..”
“Ma che storia…pare che lei sia partita proprio mentre avrebbe potuto nascere qualcosa…”
“E tu come le sai ste cose? Te ne ha parlato lui immagino..”
“NO no, figurati” e mosse la mano in segno di diniego “Lui non è tipo da parlare del suo passato, è timido..”
e risero ancora ma Kaname giratasi appena per vederle bene in faccia si accorse che quella Yukina aveva un sorriso triste, non spensierato e divertito come si era aspettata di vedere.
“L’ho saputo da una amica di un’amica, erano in classe insieme al liceo, conosce quella ragazza e per caso proprio stamattina l’ho scoperto”
era veramente bella pensò Kaname: aveva dei capelli corti nerissimi che erano più lunghi sul davanti, scalati…portava del rossetto rosso che le metteva in risalto il sorriso splendido e indossava degli occhiali da sole grandi rotondi che le stavano proprio bene. Sulle unghie non troppo lunge portava uno smalto rosso scuro. Era vestita in modo semplice ma a Kaname parve davvero sexy, il genere di abbigliamento da far girare la testa a un ragazzo: un paio di pantaloncini di jeans stretti e anche parecchio corti, una canottiera scollata e un paio di stivali bassi estivi.
Non si era accorta della sua bellezza vedendola al bar con la divisa del locale e senza nemmeno un filo di trucco. Nonostante il trucco pesante aveva dei lineamenti fini e dolci…gentili in fin dei conti.
Quando si tolse gli occhiali Chidori fu incantata persino dal sua sguardo, occhi verdi smeraldo si guardavano attorno scrutando apparentemente tutto. E poi si fissarono su di lei, sorpresi, quasi spaventati e soprattutto imbarazzati.
“Ciao..” sussurrò verso Kaname con voce insicura.
E lei invece le sorrise a 32 denti, forse in modo troppo finto, ma non le importava e con voce tranquilla rispose al saluto.
“La ragazza del bar giusto? Ciao..”
vedendo che quella continuava a fissarla preoccupata, e lo sarebbero stati tutti sapendo che quella di cui fino a poco fa si parlava era vicino a loro, riprese la parola:
“Io devo essere l’AMERICANA  per te…comunque mi chiamo Kaname, piacere..” e sfuggendo alle mani della commessa le andò incontro porgendole la mano.
Sapeva essere troppo espansiva a volte ma era divertente vedere le facce mortificate della gente. Si stava divertendo un mondo a sembrare la cattiva di turno…stare in mezzo a gente che non la considerava l’aveva resa apparentemente immune alle critiche…a Sousuke si decise avrebbe pensato solo fuori di li.
“O mio dio scusami.. io non pensavo che tu fossi…io non avevo l’intenzione di insultarti, non l’ho fatto infatti…era solo che, stavo parlando…”
“Cerchi scuse per il tuo comportamento…Yukina giusto?”
“O si giusto” e finalmente si decise a stringerle la mano
“Sono davvero spiacente..”
ma Kaname nemmeno l’ascoltò.
“Ora che realmente mi conosci puoi permetterti di parlare di me…ma aspetterei a giudicare una persona dopo appena due volte che la si vede, e ascoltare i pettegolezzi non rende migliori nessuno..”
quella rimase pietrificata anche perché Chidori le aveva parlato con il sorriso e il modo tranquillo e disinteressato.
E anche lei si rese conto solo ora contro chi stava competendo: una bellissima ragazza dai capelli  blu raccolti in modo  disordinato in uno chignon con ciocche lisce che cadevano fuori, con un fisico perfetto e abbronzato grazie alla permanenza all’estero, che indossava un abito anni 70 che la rendeva una vera fata…niente trucco, niente complicati occhiali e vestiti firmati…semplice, il suo opposto, ma terribilmente bella!
“Prendo questo con queste scarpe allora, grazie…vado a toglierlo” disse Kaname alla proprietaria, che guardava prima una poi l’altra avendo inteso qualcosa e piuttosto a disagio per l’amica.
Poco dopo stava uscendo dal negozio diretta a casa con mille pensieri e discorsi da fare, e spiegazioni da chiedere…tutti a Sousuke.



AUTRICE:
allora la ragazza l’ho descritta come una che avevo visto una volta sull’atb, ed era bellissima davvero…non so chi sia o cosa faccia ma ero incantata a guardarla, sembrava quasi nana, quella dell’anime..
in ogni caso ringrazio tutti coloro che leggono e che hanno inserito la fic nei preferiti, mi lasciate un commentino???
Grazie di cuore anche a chi a commentato!
Ciao..
   
 
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