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Autore: ImOnlyHuman_    10/03/2014    10 recensioni
Il destino. Mentre mi rigiravo nel letto ripensavo alle parole di Zayn: destino. Davvero c’era un qualcosa che decideva cosa far accadere nelle nostre vite? Ed ora aveva scelto di farmi incontrare Zayn e di farmi rimanere chiusa nell’ascensore con lui? Davvero poteva esistere una forza simile? Se fosse così non dovevo fidarmi di questo destino, mi aveva già ferito una volta e continuava a farlo ogni giorno presentandomi il conto di quella fottuta notte.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AllisonPov
 
Doveva essere mattina perché la luce che filtrava dalla finestra mi svegliò. Sentivo il dito di Louis percorrermi la schiena nuda, avrei potuto girarmi, baciarlo e infine avremmo rifatto l’amore, ma non lo feci. Finsi di dormire e cercai di imprimermi nella memoria quel momento: lui mi stava ammirando, mi stava amando in silenzio.
Rimasi sdraiata in quella posizione per parecchio tempo, beandomi del dito di Louis a contatto con la mia pelle. Mi godevo tutto l’amore che mi stava dando in quel momento. Me lo immaginavo sdraiato su un fianco con una mano sotto la testa per tenerla su, con il petto lasciato scoperto dal lenzuolo bianco, con gli occhi addormentati e con la sua barba che era da radere. Io, con gli occhi chiusi, ripercorrevo nella mia mente tutti i nostri momenti. Sicuramente quando Madison me lo aveva presentato, al liceo, non mi aveva colpito. I suoi capelli erano più lunghi di ora e il suo viso era più da bambino che da ragazzo. La sua simpatia, invece, era la stessa. Però ora sinceramente non so cosa mi abbia portato ad innamorarmi di lui così tanto. Quel giorno in aeroporto l’ho visto sotto una luce totalmente diversa e poi vivendo insieme è scattato qualcosa. E’ senza alcun dubbio la cosa più bella che mi potesse capitare.
“Ma sei sveglia!” sorrise avvicinando il suo viso al mio.
“Ebbene sì, - risposi sedendomi sul letto e coprendomi con il lenzuolo – mi stavo godendo le tue coccole e stavo pensando”
“A cosa?” disse avvicinandosi a me per baciarmi dolcemente sulla guancia.
“A noi! – feci una pausa e lo guardai negli occhi – E a quanto sono fortunata ad averti incontrato”
Lui sorrise appena, inarcando le sue labbra sottili. Guardai i suoi occhi azzurri e brillanti e cerca di leggerli.
“ Allie, - sospirò aggiustandosi i capelli – io sono stato fortunato! Ero un vero e proprio disastro e tu mi hai reso un disastro migliore. Tu non puoi nemmeno immaginare quanto mi senta felice al tuo fianco, quanto adori svegliarmi e trovarti qui nel letto accanto a me, quanto mi piaccia pulirti i lati della bocca quando mangi la nutella o quanto mi piaccia la tua espressione interessata quando sfogli attentamente le pagine dei libri e quando prendi appunti. Potrei stare qui per delle ore ad elencare tutte le cose che amo di te, ma posso assicurarti che non sei tu quella fortunata. Sono io”
Non diedi a Louis il tempo di finire la frase che subito mi fiondai sul suo petto caldo e accogliente. Lasciai che mi stringesse forte a se e che mi baciasse i capelli con le sue labbra sottili e delicate.
“Io vado a fare la doccia” dissi con un sorriso malizioso, balzando in aria ancora completamente nuda.
Louis tenne i suoi occhi fissi su di me, come incantato, poi si alzò anche lui.
“Mi sa che vengo pure io” disse in tono malizioso, seguendomi in bagno.
“Ti amo” sussurrai baciandogli il collo.
“Ti amo anch’io” disse lui, chiudendo poi la tenda della doccia.
 
MadisonPov
 
“Allora che farai?” chiese Harry, approfittando di quel momento di calma da Starbucks. Se ne stava lì accanto a me dietro al bancone, con le braccia conserte, i ricci disordinati e gli occhi verdi che mi guardavano in attesa di una mia risposta.
“Sinceramente non lo so, - sospirai appena – mi farebbe davvero piacere andare in California, ma non so se riuscirei a lasciare tutto quello che ho   qui a Londra”
“Tutto o qualcuno in particolare?”
“Harry, ti prego non ti ci mettere anche tu!” sbottai infastidita, iniziando a pulire il bancone scuro.
Lo vidi sedersi sul bancone, davanti a me, beccandosi un’occhiataccia da parte di Mark a cui però non diede peso. Mi impedì di continuare a pulire tenendomi fermi i polsi e costringendomi a posare i miei occhi sui suoi.
“Scusa, non volevo. Però è anche normale che mi venga il dubbio!”
“E’ normale si, viene pure a me il dubbio e se non avessi alcun dubbio resterei qui. Ma i dubbi ci sono e questo vuol dire che forse non devo stare qui, devo andarmene di nuovo”
“Perché per questa volta non provi a restare invece?”
“Perché per restare dovrei essere sicura, non dovrei nemmeno pensare per un secondo ad andarmene. E invece io ci penso, spesso!”
Mi lasciò i polsi e scese dal bancone, sistemandosi il grembiule verde scuro.
“Sai che dovrai dirglielo, vero?”
Abbassai lo sguardo e tornai a concentrarmi sul bancone. Sospirai e sentii i miei occhi bagnarsi e subito li strinsi per impedire alle lacrime di uscire.
“Maddie? – mi richiamò Harry – Sai anche tu che non puoi lasciarlo così, senza dire niente. Quello che è successo tra voi è troppo importante, gli devi almeno un ultimo saluto e una spiegazione”
“Harry, non lo so.. io ..”
“Madison Kyle, non trovare scuse! Te ne vuoi andare, va bene, ma abbi almeno il coraggio di dirglielo in faccia”. Il tono di Harry era sicuro e autoritario. Lo guardai allontanarsi da me per rivolgersi ad una coppia di amiche appena entrata.
Sapevo che aveva ragione, non avevo alcun dubbio, ma avevo paura che se fossi andata a dirlo a Zayn poi non avrei più avuto il coraggio di andarmene. Non avrei avuto il coraggio di guardare i suoi occhi scuri e intensi e dirgli che me ne sarei andata.
 
“Professor Jonhson?” dissi portandomi il telefono all’orecchio.
“Signorina Kyle, ha deciso?” sentii rispondere subito dall’altro capo del telefono.
Esitai un attimo, ma sapevo che se avessi risposto di si al mio insegnante, una volta davanti a Zayn non avrei avuto più via di scampo. Me ne sarei andata, a prescindere dagli occhi di Zayn.
“Si, signor Jonhson, parto! Vado a Berkeley”
 
 
Suonai con decisione il campanello, aspettando con una calma relativa che la porta davanti a me si aprisse. Avevo deciso, ero convinta, dovevo parlargli.
Appena la porta si aprì vidi Zayn. Indossava i pantaloni di una tuta e una semplice maglietta bianca a maniche corte che mostrava le sue braccia tatuate. Il suo sguardo indicava stupore nel vedermi lì e, forse, anche una certa curiosità. Rimasi per un po’ sulla soglia della porta, aspettando che Zayn mi invitasse ad entrare.
“Maddie?” disse flebilmente guardandomi.
“Devo parlarti” risposi con un tono talmente sicuro che stupii anche me stessa.
Indietreggiò appena per invitarmi entrare e poi chiuse la porta alle mie spalle. Mi fece accomodare sul divano e rimase a guardarmi come se volesse intuire qualcosa.
“Volevo chiederti scusa per ieri, ho detto cose che non pensavo e che non volevo dire. Tu non sei un errore, non sei sbagliato. Sono io quella che è sbagliata, sono io l’errore. Non mi sono pentita di essere venuta a letto con te, è stata la cosa migliore che mi sia capitata in quest’ultimo anno. E…”
“E ora sei venuta qui a dirmi se ti posso perdonare? Io ti ho già perdonata, da quando mi hai mollato solo sul pianerottolo. In quel momento io ti avevo già perdonata!” disse avvicinandosi a me.
“No ti prego, non dire così. Rendi solo le cose più difficili”
“Difficili?” rispose non capendo il mio discorso.
“Io me ne vado!” sbottai alzandomi da quel divano che ormai mi era fin troppo famigliare.
Zayn sbatté le palpebre più volte, come se le mie parole fossero solo frutto della sua fantasia.
“Cosa?” sussurrò, forse più a se stesso che a me.
“Il mio insegnante mi ha proposto di andare a Berkeley a studiare medicina per un anno”.
“E quindi hai avuto la brillante idea di venire a sbattermi in faccia la tua partenza? E sentiamo, quando te ne vai?”
“Domani sera, ho un aereo che parte alle 21.00”
“Immagino che tu voglia liberarti di me il più presto possibile”
“Non voglio liberarmi di te, voglio liberarmi una volta per tutte della vecchia me! Tu sei l’unico di cui non vorrei liberarmi, tu mi ha salvato Zayn, tu sei stato la mia cura”
“Ero la tua cura. Tu eri la mia malattia. Io ti salvavo mentre tu mi uccidevi”
Le sue parole mi spiazzarono. Davvero avevo fatto così male a Zayn? Mi sentii subito in colpa, il discorso che mi ero preparata, la mia voglia di mantenere la calma e di spiegare fermamente le mie ragioni crollarono in quell’istante. Volevo solo uscire da quella casa, ma non potevo scappare, non di nuovo. Zayn non meritava questo, Zayn non meritava me.
“Non dire così, ti prego!”
“Cosa dovrei dire, allora?”
Dopo quella domanda da parte di Zayn calò il silenzio nel suo salotto. Per la seconda volta in quella giornata sentii che i miei occhi si bagnavano di lacrime calde. Non avevo la minima intenzione di piangere davanti a Zayn e quindi cercai di ricacciarle di nuovo dentro. Io ero immobile, con la giacca aperta che tenevo ancora addosso. Zayn, invece, teneva lo sguardo basso e con la mano destra si toccava la nuca nervosamente.
“Ti amo Madison!”
“Cosa?”
“Credo che dovrei dirti questo. Dovrei dirti che ti amo! Credo di essermi innamorato di te fin dal primo momento”
“Zayn, ti prego, non..”
“Io ti amo. Resta, ti prego! Se davvero dici che ti ho salvato, che sono la tua cura, resta Madison. Resta”
“Tu mi hai salvato, si, ma ora sono io che mi devo salvare da sola”
“Ma…”
“Non dire altro! - dissi interrompendolo – Spero solo di vederti domani sera all’aeroporto, vorrei salutarti”
Non aspettai nemmeno la sua risposta, mi incamminai verso la porta e uscii da quella casa. Una volta che sentii la porta chiudersi lasciai libero sfogo alle mie lacrime.
 
 
ZaynPov
 
Il suono della sveglia mi fece svegliare di soprassalto. La spensi nervosamente e rimasi sdraiato con lo sguardo fisso sul soffitto. I pensieri vagavano sul discorso di Maddie della sera precedente. Mi convinsi che, come aveva detto lei, non ero io quello sbagliato. Però non riuscivo a togliermi dalla mente l’idea che avrei potuto fare di più per farla restare, o forse avevo fatto tutto quello che potevo, o forse ancora con il mio ti amo l’avevo semplicemente accompagnata alla porta spaventandola maggiormente. Da quando l’avevo conosciuta sapevo perfettamente che la sua situazione non era affatto facile, ma aveva un qualcosa che mi attraeva. Era come se fossi stato destinata ad incontrarla per poterla salvare. E,  a detta sua, ci ero anche riuscito. Però ora lei voleva andarsene, e forse lasciarla andare era la cosa più giusta. O forse no.
Non potevo affrontare quella confusione da solo, così mi alzai dal letto e mi convinsi che dovevo parlare con qualcuno.
 
“Ciao! – salutai non appena lo porta si aprì – Disturbo?”
“Ciao, no no, entra”
Mia sorella Doniya mi fece entrare e mi abbracciò calorosamente. Era dal compleanno di Safaa che non la vedevo. Viveva negli appartamenti dell’università destinati agli studenti, che condivideva con alcune sue compagne di corso. Per fortuna in quel momento era da sola. Non avremmo avuto distrazioni.
“Tutto bene, Zayn?” mi chiese facendomi accomodare sul piccolo divano al centro del salotto.
“Insomma” sospirai buttando la testa all’indietro.
“Altri problemi con la droga? Lo sai che non abbiamo bisogno di quei soldi per andare avanti e poi tu…”
“No no no, fermati! – la bloccai subito guardandola negli occhi – La droga non c’entra niente. Ormai ho chiuso con quella gente. Sono qui per parlarti di Madison, te la ricordi?”
Mia sorella si soffermò un attimo a guardarmi e poi annuì con decisione.
“Si, era al compleanno di Safaa, giusto?”
Io annuii con veemenza e ripensai a quanto fosse bella quel giorno nel suo vestito bianco e con i suoi lunghi capelli intrecciati.
“Vuoi qualcosa da bere?” mi chiese mia sorella, riportandomi alla realtà.
“Una birra!”
“Zayn! – protestò Doniya – Sono solo le undici di mattina”
Io sbuffai sonoramente. “Allora dammi un succo di frutta”. Mia sorella sparì dietro la porta della cucina e dopo qualche minuto tornò con due bicchieri colmi di succo di frutta che appoggiò sul tavolino in legno chiaro davanti a noi.
Io presi un bicchiere e lo portai alla bocca, bevendone la metà.
“Avevi sete, eh! – sorrise Doniya – Allora che volevi dirmi? Vi siete fidanzati finalmente? Si vedeva lontano un miglio che eravate pazzi l’uno dell’altra”
“Veramente no! Dopo che ha passato la notte da me ha deciso di partire. Va negli Stati Uniti a studiare medicina, a Berkeley”
Mia sorella iniziò a tossire, probabilmente il succo di frutta le era andato di traverso.
“Cosa?” disse con una voce strozzata, continuando a tossire.
“Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a stare insieme. Se ne va!”
“Zayn…”. Mi guardò dispiaciuta mettendomi una mano sulla spalla e sorridendomi tristemente.
Finii il mio succo tutto d’un sorso e posai il bicchiere ormai vuoto sul tavolino.
“Ora capisci perché volevo una birra?”
“Torno subito!” rispose sorridendo.
Poco dopo uscì dalla cucina con in mano una bottiglia di birra, la mia marca preferita. Era incredibile come mia sorella mi conoscesse alla perfezione.
“E’ proprio necessario che parta?” chiese mia sorella dal nulla, riferendosi a Maddie.
“No”
“E allora perché non la fermi?” continuò lei.
“Io non posso fermarla! Se proprio vuole andare che vada, io posso solo dargli una ragione in più per tornare”
“Quindi l’aspetterai?” chiese finendo anche lei il suo succo.
“Non lo so!” risposi io portandomi alla bocca la bottiglia di birra fresca e bevendone un lungo sorso.
 
 
MadisonPov
 
Sospirai lasciandomi sprofondare su quelle sedie dell’aeroporto un po’ troppo scomode.
“Quando devi andare?” chiese mia madre sedendosi vicino a me e porgendomi un cappuccino caldo, preso dallo Starbucks di fronte a noi.
“Tra un po’, credo” risposi atona portandomi alla bocca il bicchiere bianco di cartone.
“Sei proprio sicura di voler partire?” chiese mio padre che se ne stava in piedi di fronte a me con le mani nelle tasche, segno che era davvero molto agitato.
“Si, papà, è la cosa migliore da fare!”
“Ma Zayn...”
“Non parlate più di Zayn, per favore” dissi interrompendo mia madre e alzandomi nervosamente.
Mi avviai verso la grande finestra dell’aeroporto. Guardavo quella grande pista di asfalto e il cielo notturno di Londra. Tra un’ora avrei preso quell’aereo e avrei cominciato una nuova vita. Ma l’unico desiderio che mi premeva in quel momento era salutare Zayn per un’ultima volta.
“Tutto bene?” la voce squillante e calma di Allison mi riportò alla realtà.
“Si” risposi continuando a guardare fuori.
“Allora parti? Te ne vai?”
“Sai anche tu che è la cosa più giusta da fare, per me, per il mio futuro e per Zayn”
“Lo so, io ti capisco Madison! Lo so che devi andartene, lo so. So anche che è giusto così, che devi inseguire i tuoi sogni, e prendere la tua strada. Sono felice per te e per la tua scelta, ma posso dirti che mi mancherai? – gli occhi della mia migliore amica cominciarono a diventare lucidi e il loro colore azzurro brillava ancora di più – Posso dirti che penserò a te, a quello che mi hai lasciato e a quello che ti sei portata via?” ormai le lacrime  scivolavano veloci lungo il suo viso tondo.
“Puoi dirmelo Allie, perché io farò esattamente lo stesso!”.
Avevo iniziato anche io a piangere, stringendola forte a me. Lei c’era sempre stata, mi era stata vicino in ogni momento e mi dispiaceva più di ogni altra cosa lasciarla, ma era la cosa più giusta da fare in quel momento.
“Tieni, – dissi togliendomi la collana con il mio nome – voglio che per quest’anno la tenga tu!”
“Ma era un regalo di Luke” rispose lei asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
“Lo so, ma è ora che mi lasci Luke alle spalle una volta per tutte! E poi ti servirà per ricordarti di me” dissi facendola sorridere.
Mi abbracciò di nuovo, stringendomi forte a se. E ricominciammo a piangere singhiozzando.
“Basta lacrime, vi prego. Non voglio vedere le mie ragazze piangere!” intervenne Louis, facendoci sorridere.
“Lou” mormorai scompigliandogli i capelli castani.
“Maddie” sorrise lui, abbracciandomi.
“Ti affido Allie, trattamela bene o tornerò solo per dartele di santa ragione!”
Feci ridere i miei migliori amici e mi staccai controvoglia da Louis.
“Devo andare!” dissi andando a salutare i miei genitori, che erano rimasti seduti a parlottare tra loro.
“Già?” rispose Allison, con gli occhi ancora lucidi.
“Già!” affermai convinta. Mi girai ancora una volta, guardandomi in torno in cerca di due occhi scuri.
“Stai cercando Zayn, vero?” disse Allison, guardando nella mia stessa direzione.
“Si, ma non credo che verrà!”
“Maddie, dovresti iniziare ad andare al gate! Hanno scritto il volo sul tabellone” mi fece notare mio padre, mettendomi un braccio attorno alle spalle.
Lo strinsi forte a me, si unì a noi anche mia madre che potevo sentire singhiozzare.
“Mamma” sussurrai appena.
“Tranquilla Maddie, va tutto bene” rispose sorridendomi e accarezzandomi la guancia.
Mi voltai e abbracciai anche Louis e Allie.
Appena mi staccai, lasciai Allison fra le braccia di Louis. Era davvero belli vederli insieme, mi sentivo responsabile del loro amore e vederli insieme mi rendeva felice.
Mi allontanai da loro e seguii le indicazioni per raggiungere il gate d’imbarco.
Mi voltai un’ultima volta, Zayn non c’era. Salutai gli altri ancora una volta agitando la mano e poi mi girai continuando a camminare imperterrita seguita solo dal rumore delle ruote del mio bagaglio a mano.
Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano. Una volta arrivata davanti al gate mostrai i miei documenti sorridendo appena.
Salii sull’aereo, sistemai il bagaglio a mano sopra di me e mi sedetti al mio posto guardando fuori dal finestrino. Il cielo ero scuro, forse più del solito,  e per questo si notavano ancora di più le stelle luminose.
Appena l’aereo decollò una morsa strinse il mio stomaco per il dubbio: avevo fatto la cosa giusta?





Ed eccoci arrivate a questo ultimo capitolo.
Avrei aggiornato prima, ma non riuscivo a entrare su EFP.
E’ stranissimo pensare di essere arrivata alla fine. Mi sembra ieri che mi facevo convincere dalla mia migliore amica a pubblicare la fan fiction e ora siamo già al capitolo finale. Mi scuso se questo ultimo capitolo non è un granché e se non è come vi aspettavate, ma la storia deve fare il suo corso tenendo anche conto del continuo. Non so come commentare il capitolo, posso solo dire che ho cercato di dare uno spazio a tutti per una sorta di “arrivederci”. Quindi abbiamo lasciato Louis e Allison completamente innamorati, invece per Madison e Zayn le cose sono un po’ diverse ma Zayn ha confessato a Madison di amarla e forse potrebbe anche aspettare il suo ritorno. Ovviamente non potevamo non concludere con un dubbio della nostra Madison, visto che ci ha assillato per ben 27 capitoli.
Volevo anche dirvi che il continuo sarà diverso da questa storia. La trama in sé sarà molto diversa, cambieranno parecchie cose e alcune proseguiranno da dove si sono interrotte. Ma non dico altro! Appena pubblicherò il primo capitolo vi avviserò!
 
Momento dei ringraziamenti finali: non so come ringraziarvi, voi non avete idee di quanto siate state fondamentali per me durante questa storia. Con una sola parola avete cambiato il mio umore, mi avete fatto commuovere con parole bellissime e avete continuato sempre a seguirmi.
Quindi vi ringrazio per tutto! Senza di voi questa storia non sarebbe stata assolutamente niente. Ringrazio anche le lettrici silenziose che, anche se non si sono mai fatte sentire, hanno letto ogni capitolo.
Vi voglio bene e sono felice di avervi conosciuto, alcune meglio di altre!
Siete state davvero tutte importanti per me, dalla prima all’ultima!
Sono curiosa di sapere le vostre opinioni a questo ultimo capitolo, magari anche chi non si è mai fatto sentire fino ad ora. Visto che è l'ultimo capitolo consideratela come un'ultima occasione ahahah :)
 
Vi chiedo un ultimo favore molto importante per me! Passate da questa meravigliosa ragazza? Si merita davvero tutto il vostro affetto e le vostre parole! Made for one another
 
Ora vi saluto davvero, ci sentiamo quando pubblicherò il continuo. Grazie ancora tutte, vi voglio bene ♥


 




                   




                   
 



 
  
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