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Autore: ingrid85    11/03/2014    1 recensioni
Questa storia rivisita il primo ed il secondo manga.
Visto dal lato del misterioso Mamoru, in questa storia da ragazzo solo e triste presto si scoprirà innamorato e felice, tutto merito di una certa ragazzina dalla pettinatura strana. ;)
Spero vi piaccia è la mia seconda fan fiction.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nel buio e nel vuoto
Cosi trascorrevano le sue “non” giornate, non si capiva mai dove iniziasse il giorno e finisse la notte, era tutto cosi gelido, buio e pieno di malvagità.
Cosi apatico e maledettamente familiare.
Si ergeva minaccioso nei confronti  dei capi a servizio della regina Perillya, duro, intangibile, inarrivabile, impassibile, forte e severo, lui era Endo, il principe del male, promesso sposo della regina!
Un unico ostacolo, lo divideva dal trono, dalla bramosia di potere che sentiva accrescere sempre di più nel suo cuore, uccidere i nemici del regno delle tenebre, in particolar modo uccidere sailor moon.
Inutili e vani erano stati fino ad allora i tentativi di eliminare quelle fastidiose nemiche, ma ora grazie al risveglio di lui, dormiente per secoli a causa del potere del regno argentato ( nd cosi gli era stato raccontato),  le cose sarebbero cambiate, e finalmente il regno delle tenebre avrebbe dominato la terra.
Lui avrebbe ricoperto la carica che gli spettava fin dai tempi più remoti dell’oscurità, principe del male, re di ogni sofferenza.
Prima missione: alla ricerca del nemico
Presso una sala giochi “il crown” avverti una manifestazione del potere sailor, probabilmente era una sede di controllo, decise di indagare.
 Abbindolò con facilità il proprietario, un inetto, che dava confidenza a tutti un certo Motoki, gli fece addirittura credere di essere il suo migliore amico,  tanto da trascorrere tutto il suo tempo in quel posto.
E proprio quando cercava di localizzare la fonte del potere, vide una ragazza bionda, dalla strana somiglianza con sailor moon, le si avvicinò e cercò di ammaliarla con il suo fascino, ma qualcosa lo turbò e fece vacillare le sue certezze, quella ragazza era immune al suo potere.
Ma quello che fecero di più vacillare le sue convinzioni furono i suoi occhi, fantastici occhi azzurri, suscitarono in lui molteplici sensazioni, non odio a lui cosi familiare, non lussuria di lui compagna fedele, niente di tutto questo. Una strana e dolorosa sensazione, lacerò per un secondo una sorta di velo depositato nei suoi occhi incolori, per un secondo vide una luce, ma fu un lampo e quel velo ritornò saldamente a prendere il suo posto.
 Cercò di distogliere questi pensieri incerti e si convinse che forse doveva essere una sorta di pietà per le cose tanto brutti che avrebbe dovuto e voluto cagionarle, ma prima ancora di ottenere delle spiegazioni, qualcuno la allontanò e lui decise di rimandare le ricerche, ma prima di andarsene senti quella ragazzina confidarsi con una gatta e dirle che lui assomigliava ad un certo Mamoru.
Quelle parole lo confusero nuovamente, quel dolore che provava quella ragazza non gli piaceva eppure lui avrebbe dovuto nutrirsi del dolore della gente, ma non fu cosi.
Seconda missione: scoprire la vera identità di sailor moon
Il giorno seguente, quella ragazzina riappari e cosi lui continuò da dove aveva lasciato il giorno precedente, cercò di carpire delle informazioni sul cristallo d’argento illusorio e sull’identità delle guerriere sailor, ma  vennerò nuovamente interrotti, e decise che avrebbe dovuto fare la prima mossa e svelarsi, cosi fece e sferrò il primo colpo.
Usagi cosi si chiamava quella ragazzina, si trasformò in sailor moon, e a suon di pugni, e violenti colpi di potere nero, iniziò ad assaporare il sapore della vittoria.
 La regina Perillya intervenne nella battaglia e lo presentò come il principe Endymion, sailor moon stentava a crederlo ed era sul punto di piangere, corrergli incontro, lui non capi bene le sue intenzioni, ma in quel disordine decise di sferrare un nuovo attacco e rapire sailor venus, portatrice della spada che serviva per l’attivazione  del cristallo d’argento illusorio, da quello che aveva capito,  cosi fece.
Nel regno delle tenebre
Si accorse subito, della presenza di una terza persona in quel folle piano di uccidere sailor venus ed  impossessarsi della spada, era senz’altro lei, lo riconosceva dal profumo, anche se riflettendo un istante non poteva ricordare cosi bene il profumo di una persona che aveva appena conosciuto.
Poi vide in  quegli occhi colore dell’oceano segni di disperazione, tracce di amore perduto, speranza di amore ritrovato , il corpo di lei stava sulla difensiva pronta ad attaccare, ma quegli occhi riflettevano le sue vere intenzioni, ovvero quelle di gettarsi addosso a lui, alla ricerca di un minimo segno di un minimo cambiamento.
Poteva quella ragazzina dimostrargli tutte quelle sensazioni e farle provare anche a lui.
 Confuso cercò di ferirla, prendendola per il collo tentò di soffocarla, ma quegli occhi, cosi profondi, gli comunicavano ancora sensazioni contrastanti, e lui voleva solo che si illuminassero come un tempo, ma sia accorse, nuovamente, perplesso, che effettivamente li aveva già osservati prima, li aveva guardati con ammirazione, in un altro luogo, in un altro tempo, ma non si ricordava nè quando e nè come questo potesse essere successo.
Forse pensò, illuminando il suo volto di odio, era il potere della grande sailor moon, d’altronde aveva già sconfitto altri nemici prima di lui, allora capi che doveva trattarsi proprio di qualche potere che confondendo i nemici li soggiogava.
Strinse allora, ancora di più la presa.
 Ma lei si divincolò, guardandolo per l’ultima volta, lo baciò, e mentre le tracce di quel bacio gli laceravano di nuovo quel velo,  sconvolgendogli la mente, avverti un colpo.
Provò un dolore lancinante nel suo petto e successivamente vide lei con la spada in mano, che senza accorgersene gli aveva sottratto ed ora gli aveva conficcato la lama nel cuore, per poi sfocatamente veder che lei rivolgeva quella lama nel suo cuore per togliersi la vita.
Un breve calore aveva accompagnato quell’attimo, quel velo si era distrutto come pezzi di vetro e lui ora morente, avverti quell’oscurità che gli aveva imbrigliato il cuore, lacerarsi e lasciare il posto alla sua vera vita, ai suoi veri ricordi al suo amore, alla sua Usagi.
Morire sapendo di averle procurato del male era la punizione più giusta, ma morire sapendo che anche lei avesse seguito la stessa sorte era una punizione peggiore della morte.
 Avrebbe fatto di tutto per tenerla in vita, avrebbe patito le pene dell’inferno pur di donarla anche solo un minuto in più, cosi si accorse che dentro di lui brillava un frammento del cristallo d’argento illusorio, depositato in lui da una lacrima di lei, e con quel poco di forze che gli restavano, lo indirizzo verso di lei, sperando nel potere rigenerativo del cristallo. Spirò almeno cosi credette, e si maledi per l’ ultima volta.
Nel limbo
Si svegliò miracolosamente, percependo che non era morto, erano stati i suoi guardiani, i suoi protettori dai tempi del regno argentato, che grazie a dei frammenti di pietre, alias le loro anime, gli avevano protetto il cuore.
  Una nuova vita gli era stata donata ma senza di lei lo sapeva non avrebbe avuto senso,!
Poi udii un lamento, una voce soffocata, speranzosa e rassegnata,
ascoltò lei che chiedeva il potere del cristallo d’argento per sconfiggere il regno delle tenebre, si accertò cosi, tirando un sospiro di sollevo che era viva ed aveva bisogno del suo aiuto.
Avverti,  imminente la sua vicinanza, immobile come fosse un blocco di marmo ma riusci con tutte le sue forze ad impadronirsi del suo corpo e riusci a  toccare una mano a lui tanto familiare, cercando di infonderle coraggio, amore e potere.
Fini tutto in un bagliore accecante che permise alla ragazza di sconfiggere il regno del male e riportare tutto alla normalità.
Ti vedo
Poi finalmente la vide, inginocchiata accanto a lui, ci mise un attimo a superare quella piccola lontananza di spazio, ed abbracciarla più forte che poteva, ad assaporare quella sensazione di amore, toltogli troppe volte, fuggito da lui dalle vite precedenti al culmine della felicità, ed ora non avrebbe più voluto essere nessun altro, ora la sua vita finalmente aveva un senso, ora lui poteva di nuovo amare, poteva di nuovo tornare a vivere e quella vita aveva un nome: Usagi.
Ti vedo le disse, lei con una lacrima di felicità ricambiò quel suo abbraccio , ti vedo rispose e lui liberandosi di tutti quegli anni di solitudine, di tutte quelle mancanze che la vita gli aveva donato, di tutta quella malinconia che lo aveva educato alla infelicità, si senti di nuovo amato come solo lei poteva fare.
Un dolce e lungo baciò accompagnò i due, e consci che sarebbe stato per sempre, continuarono a restare legati in quel fantastico abbraccio.
Ora c’erano solo loro due, e nulla più.
 
Per sempre... Da sempre  
 
  
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