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Autore: merty_chan11    13/03/2014    1 recensioni
Sono arrivate le vacanze estive. Ma queste saranno vacanze un po' particolari. Perché Rika può fare il bello e il cattivo tempo. E sconvolgerà la vita di tutti. Sopratutto quella di un povero innocente. Come farà? Lo scoprirete!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                     Lmorte smisura iore passate a fare shopping


“Uff! Ma dove saranno?” Ichinose era disperato. Le lancette del grande orologio si muovevano velocemente, come se volessero essere contro di lui in questa lotta disperata. Mancavano poche zone per cercare le ragazze, ma nonostante tutto ci sarebbe voluto tantissimo tempo. Ichinose e Domon decisero di provare con l’entrata nord della stazione. Continuarono a correre e a correre, fino a quando non le videro: erano sedute ad un tavolo del bar vicino e stavano bevendo un frappé. “E’ un miraggio.” pensò Ichinose. Ma mano a mano che si avvicinava si accorse che quelle due ragazze erano proprio Rika e Touko! Doveva essere felice, ma tutto si era trasformato in un incubo. Il sorriso speranzoso si spense sul volto di Ichinose. Rika era in piedi, davanti al tavolino, con un espressione tutt’altro che allegra, con una mano sul fianco e l’altra che indicava il grande orologio appeso alla parete. Undici e un quarto. Uno stra-mega ritardo. Pessimo inizio. -Dove. Eravate. Finiti.- chiese Rika, squadrando prima Ichinose e poi Domon. -Ehy Rika, possiamo spieg- ma il povero Ichinose non fece in tempo a finire quella frase che Rika esplose -UN’ORA E QUINDICI MINUTI DI RITARDO! COME AVETE POTUTO! SIETE IMMATURI, IRRESPONSABILI E AVRESTE DOVUTO PREVEDERE OGNI MINIMO CONTRATTEMPO! POTEVO CAPIRE PER 5, 10, 30 MINUTI, MA UN’ORA E UN QUARTO!?!?- Rika era nera di rabbia, e nel frattempo le persone attorno allo strano quartetto si girarono e iniziarono a fissarli come se fossero esseri arrivati da un lontano pianeta. Touko, che fino a quel momento era rimasta in disparte, si sentì minacciata dagli sguardi di quegli estranei -Rika! Abbassa la voce ti prego…ci stanno fissando tutti…- implorò. -COSA!? Ah, oh…ehm….scusate scusate! Non era mia intenzione creare questo trambusto…ehm scusi signora…scusate.- Alla fine tutti lasciarono perdere e tornarono alle loro faccende. -Ichinose.- cominciò Rika -Spero che tu ti possa far in qualche modo perdonare. Perché stando al patto, ogni ora persa è da recuperare. Quindi, a meno che tu non riesca a farmi cambiare idea…ti farò pentire di essere nato. Ora però andiamo.- disse Rika, riacquistando il suo sorriso. -Bene, ora noi ce ne andiamo- fece Domon, indicando lui e Touko -Divertitevi- e fece un occhiolino a Ichinose, che ricambiò con una faccia del tipo “Sto per morire”. 
I due se ne andarono e lasciarono Rika e Ichinose soli. -Allora Ichinose. Oggi è il primo giorno delle vacanze. Quindi dobbiamo seguire il punto numero uno.- -E sarebbe?- domandò Ichinose, con scarso interesse e una vaga preoccupazione. -SHOPPING! Qui nella stazione ci sono tantissimi negozi, anzi c’è un centro commerciale intero! Quindi entreremo in tutti i negozi che voglio, e tu dovrai aiutarmi a scegliere i vari capi.- Rika sorrise, mentre Ichinose perse completamente le sue speranze -Ok?- concluse la ragazza. -O…ok- rispose Ichinose un po’ titubante. -Allora andiamo!-  -Rika!- -Si?- chiese la ragazza -Questi fiori sono per te- Ichinose le diede il mazzo di fiori e Rika ricambiò con un bacio. 
Iniziarono a girare vari negozi, ma con una velocità livello tartaruga. Infatti, l'energica Rika, provava circa 30 capi senza poi comprarne neanche uno, suscitando impazienza nel povero ragazzo , che doveva restare per circa mezz'ora a dirle "Si, ti sta bene" oppure "No meglio l’altro”, e scatenando le ire funeste dei commercianti, che toglievano fuori dai cassetti tantissimi capi, senza venderne nemmeno uno. Insomma una cosa un po' monotona per Ichinose, che odiava accompagnare una ragazza a fare shopping. -Dai su- disse Rika verso le due del pomeriggio -Andiamo a mangiare- e i due andarono decisero di andare in un ristorante del centro commerciale. -Ermh-ermh- -Che c'è Rika hai la tosse?- chiese preoccupato Ichinose. -Idiota prendimi per mano- sussurrò Rika con occhi dolci. -Uff, va bene- Ichinose cedette e i due si incamminarono verso la loro meta. Con la coda nell'occhio, Ichinose vide passare lì vicino Mark Kruger insieme ad Haruna Otonashi. La sorella di Kidou. "Che coppia strana" pensò "Eppure sembra che si divertano" infatti Haruna rideva per ogni battuta che Mark faceva e ogni tanto si abbracciavano. Il biondino vide Ichinose e lo salutò allegramente. 
Il ragazzo ricambiò e si mise a chiacchierare del più e del meno insieme a Rika, e infine, dopo essere arrivati al ristorante, mangiarono in silenzio, scambiandosi ogni tanto delle occhiate furtive. Rika guardava Ichinose come una persona strabiliante, sempre disponibile e dal cuore grande. Si era innamorata così, senza neanche rendersene conto, ed era contenta di passare del tempo con lui. Ichinose, invece, vedeva in Rika una grande amica in cui confidarsi, ma senza allentare troppo la corda, altrimenti ne avrebbe approfittato. Sapeva che lui per lei era qualcosa di più, ma lui non voleva dirle ciò che pensava. Così cercava di accontentarla. Finito di mangiare i due tornarono alla carica nei negozi. Rika ci rimaneva tantissimo e Ichinose non ne poteva più di questo girare, di gonne, borse, magliette e camicie. La testa gli doleva e Rika, nonostante provasse decine di milioni di abiti, non aveva ancora comprato niente. Erano le sette del pomeriggio. “Non ce la faccio più!” pensò Ichinose “Come fa Rika ad essere così energica?! Ah le ragazze! Morirò qui e senza neanche essermi sposato!” -Ehy Ichinose-kun! Entriamo qui dai!- Rika si precipitò di corsa nel negozio, riscuotendo Ichinose dai suoi tristi pensieri. Provò ancora altri 20 capi e finalmente, per la prima volta in quella giornata decise di comprare qualcosa. Comprò due magliette, un paio di collant, una camicia e una collana. Dopo aver pagato uscì dal negozio, ma Ichinose si accorse che la placca di metallo non era stata rimossa dalla collana e in tutti i modi cercò di attirare l’attenzione dell’amica. Ma lei uscì dal negozio, e non avendo ascoltato gli avvertimenti di Ichinose, fin’ nei guai. Scattò l’allarme e due guardie furono subito su di lei. -Ehy, ma non capisco- disse la ragazza -Io ho pagato tutto…- -Signorina lei deve venire con noi, ora. E porti anche il suo amico.- -Aspetti- cercò di ribattere Ichinose -Lei non ha rubato niente- -Questa la raccontate alle direttrici del centro commerciale…- I due ragazzi non poterono fare molto. Ichinose aveva visto Rika pagare ogni singola cosa, e sapeva che la negoziante si era dimenticata di rimuovere la placca di metallo. Quello era stato un’altro piccolo inconveniente. Rika era disperata, in primo luogo per aver fatto quella figuraccia, e poi per aver trascinato con lei il povero Ichinose. Non aveva neanche la forza per guardarlo. Finalmente, dopo circa 10 minuti, arrivarono nell’ufficio delle direttrici. -Ecco- disse la prima guardia -potete entrare.- e aprì loro la porta. I due entrarono, un po’ imbarazzati, e sentirono la porta richiudersi alle loro spalle. Si guardarono e poi si misero a dare un’occhiata al posto in cui erano stati trascinati. La stanza in cui si trovavano era piena di fiori. O meglio. Piena di tulipani (la maggior parte di essi rosa) ed era presente un unico mazzo di margherite. Sulla scrivania davanti a loro c’erano due persone sedute. E purtroppo, la malasorte aveva deciso di non togliere il disturbo almeno per quella giornata. Infatti, le direttrici del centro commerciale erano niente meno che…-OH NO! Sono le signore Delacroix!- affermarono i due ragazzi sconvolti. -Esatto!- esclamarono in coro le vecchiette. -Questi giovani non sanno proprio cosa fare in questi tempi. Dovreste evitare di stare al centro dell’attenzione con metodi così poco…consoni al vostro grado sociale.- disse Charlotte, pavoneggiandosi davanti a loro. -Comunque- aggiunse la sorella -Si, noi donne colte ed influenti siamo le proprietarie di vari centri commerciali in tutto il mondo. Ma abbiamo deciso di stanziarci, almeno per quest’anno, in Giappone.- Mary fece un ghigno rivolto ai ragazzi -E ora, voi verrete puniti per tentato furto di una collana. Infatti signorina- disse, strappando dalle mani di Rika la collana -qui attaccata al prezioso gioiello, c’è ancora la placca in metallo. Quindi è ovvio che lei stava cercando di rubarla. Se proprio dovevi rubare, avresti dovuto farlo con più attenzione- concluse. -Aspetti io non volev- -SILENZIO!- esplose Charlotte -Voi due verrete severamente puniti, ma ora dobbiamo decidere come. Fino al momento della decisione, voi resterete qui. Chiaro?- -Chiarissimo- I due ragazzi dovettero rassegnarsi. Comunque sarebbero andate le cose, le signore Delacroix sarebbero riuscite a traumatizzarli a vita e a rovinare i piani di Rika.




Salve gente! Scusate se ho aggiornato solo oggi, ma ieri dopo la 3000 in vasca lunga, avevo voglia solo di vedere il mio amato letto(?)
Bene, basta rovinarvi con la mia vita noiosa.
A presto!
  
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