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Autore: Piccola_Stella_Senza_Cielo    29/06/2008    1 recensioni
Qualcosa stava cambiando... Tutto stava cominciando a riacquistare la forma di un tempo. Ed i nostri eroi erano stati chiamati di nuovo a combattere... Ma questa volta, dalla loro parte, ci sono anche coloro che un tempo avrebbero fatto di tutto per vederli sconfitti! "...A voi serve per difendere il vostro mondo... a me per difendere la mia reputazione!"...
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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cap5 Maggie si rigirava nel letto, senza riuscire a prender sonno. Come tutte le sere i suoi pensieri la tormentavano senza sosta. Erano sempre le stesse orribili sensazioni. Solitudine, tristezza, abbandono... E come tutte le sere, gli occhi le si riempivano di lacrime. Così si premeva il cuscino sulla faccia, per non fare troppo rumore e non svegliare suo fratello che dormiva nella sua stessa stanza. Si girò verso il comodino, verso una fotografia. C'era una donna bellissima. Aveva splendidi occhi verdi e luminosi capelli castani. E sorrideva, contenta!
"Mamma..." bisbigliò Maggie tra i singhiozzi. Prese la cornice e l'avvicinò. L'accarezzò con le dita e sorrise: "Come sei bella..." e strinse a sé la cornice. "Perché te ne sei andata mamma... perché mi hai lasciata sola... io ho bisogno di te!"
"Maggie!" ad un tratto una vocina irruppe nella stanza. La ragazza conosceva bene quella voce, così si tolse il cuscino dalla faccia e cercò di asciugarsi gli occhi umidi.
"Yuri... che ci fai ancora sveglio a quest'ora?"
"Perché stai piangendo?" gli chiese il piccolo
"Chi io? Ma no... che dici?" cercò di sorridere lei
"E' per la tua mamma, vero?... Ti manca!"
Maggie girò lo sguardo dall'altro lato, per nascondere le lacrime che avevano ripreso a scendere.
"Maggie... non fingere con me..." esclamò il bambino arrampicandosi sul letto della ragazza
"Hai ragione, Yuri... con te non ho bisogno di fingere!" gli sorrise, dopodiché aggiunse "Sì mi manca tantissimo... ogni giorno di più!"
"E non c'è nulla che io possa fare per te?"
La ragazza scosse la testa intenerita da quella dolcezza sconfinata del bambino.
"Tu fai già tanto... ed io ti voglio bene proprio per questo!" esclamò abbracciandolo
"Maggie?"
"Sì?"
"Sei la miglior sorella che io potessi mai desiderare!"
"Grazie piccolo... anche tu non sei male. Ed ora fila a dormire, che domani si va a scuola, chiaro?"
"Singnorsì padrona!" e detto questo ritornò di filato nel suo letto
Maggie sorrise tra sé e sé. Quel piccoletto con gli occhi nocciola era l'unica cosa buona che aveva fatto suo padre durante tutta la sua vita. E in un certo senso avrebbe dovuto anche ringraziarlo per questo. ma tanto ormai... non avrebbe più avuto molto senso... I rapporti con suo padre si erano deteriorati a tal punto che, dirsi Buongiorno e Buona Sera risultava già essere un miracolo. Maggie si chiedeva spesso cos'era successo tra di loro... Qual'era stato l'esatto momento in cui il loro rapporto aveva cessato di esistere?

                                                                                                                                                    ***

Londra... 10 anni prima. La pioggia ed il vento facevano come sempre da cornice a quell'ennesima giornata inglese. Soltanto che in quella giornata non c'era nulla di consueto.
Le vacanze estive erano finite e la scuola avrebbe riaperto i battenti come ogni anno per accogliere i poveri ragazzi sconsolati. Maggie, 7 anni fatti da poco, era nella sua camera. Si stava sistemando i capelli. Amava portarli sciolti, solo che per farlo avevano bisogno di molta cura. E così passava interi minuti davanti allo specchio a pettinarli. Ad un tratto però sentì una voce urlare. La riconobbe subito, era quella di sua madre... si avvicinò alla porta e rimase in ascolto...
"Che cosa avresti intenzione di fare a questo punto?" domandava il padre di Maggie
"Cosa credi che possa fare?... Devo andare... Non c'é altra soluzione..."
"Cosa?... non puoi... me l'avevi promesso... ricordi?... mi avevi promesso che non sarebbe successo... l'hai detto tu!"
"Lo so... ma non posso tirarmi indietro... non ora, capisci... loro hanno bisogno di me..."
"E a noi non ci pensi...? Anche io ho bisogno di te... Maggie ha bisogno di te..."
"mi dispiace... ormai ho preso la mia decisione!"
Maggie sentì la porta della camera dei suoi genitori aprirsi. Allora, senza neanche pensarci, spalancò la sua e corse ad abbracciare la madre
"Mammina... che cosa sta succedendo? Dove devi andare?" le domandò piangendo
"Tesoro mio... non posso dirtelo... adesso non avrebbe senso, non capiresti... l'unica cosa che posso dirti, é che devo andarmene... non posso più rimanere qui... non posso!"
"No, no... non é vero! Tu devi stare con me, non devi andare via..."
"Maggie... non posso... devo andare... é necessario!"
"Tornerai presto, vero?" sul volto della donna apparve un sorriso malinconico.
"Sì, tesoro mio... tornerò presto!"
"Me lo prometti?"... qualche secondo, per cercare di bloccare le lacrime
"Te lo prometto!"
Maggie allora si spostò per farla passare e l'accompagnò con lo sguardo, pieno di lacrime, verso una porta, dalla quale non sarebbe più tornata.


                                                                                                                                                     ***

Un bosco buio... era lunico posto sicuro in quel momento. L'organizzazione era raggruppata attorno ad un fuoco ardente, accesso ed alimentato da Axel. A due a duei membri si davano il cambio per fare la guardia.
"Possiamo anche andare a dormire! Qui non c'é anima viva nel raggio di chilometri!" esclamò Demyx appena tornato dal suo turno di guardia
"Mai abbassare la guardia numero IX! Neanche quando intorno a te sembra regnare la calma!" lo riprese Saix. Demyx alzò gli occhi al cielo. Certo che era proprio noioso!
"E tu numero VIII, abbassa un pò le fiamme... sono troppo alte e rischiamo di essere scoperti!" continuò Saix
Axel, allora, avvicinando la mano alle fiamme, raddoppiò l'intensità del fuoco sorridendo. Saix si girò minaccioso a guardarlo. Tutti i membri seduti attorno, tranne Vexen, il freddo accademico, sorrisero e rimasero in attesa della reazione di Saix.
"Non sei divertente Axel... neanche un pò!" gli intimò
"Peccato" disse il ragazzo fingendosi deluso e abbassando le fiamme "C'é chi mi ritiene un vero e proprio spasso!"
Saix girò i tacchi, senza dir nulla, e raggiunse Zaxion, per fare la guardia.
"Continuo a chiedermi perché il capo abbia scelto proprio lui come suo vice..." disse ad un tratto Xaldin
"Perché é odioso e rompiscatole al punto giusto!" esclamò allora Larxene
"Non parlate male di Saix mentre lui non c'è!" li rimproverò Xigbar
"Ma taci, pettegolo... lo sanno tutti che lo detesti anche tu!" esclamò Lexaeus, l'eroe del silenzio
"Come potrei detestarlo? Ricordi... noi Nessuno non proviamo sentimenti!" affermò il numero II sorridendo
"Come ci comportiamo adesso?" domandò ad un tratto Roxas
"In che senso, scusa?" chiese Demyx
"Intendo con quel tipo... che cosa dobbiamo fare? I nostri poteri contro di lui non hanno effetto... però in qualche modo dobbiamo fermarlo!"
"Prima bisognerebbe capire chi é e per chi lavora... e solo allora troveremo una tattica per affrontarlo e magari batterlo!" esclamò Luxord
"Ora che mi ci fate pensare..." esclamò ad un tratto l'unica ragazza dell'Organizzazione "Quando mi ha catturata quel tipo, ha fatto accenno ad una certa organizzazione..."
"La nostra?" domandarono all'unisono il numero II ed il numero III
"No! L'ha chiamata Ordine dei penta e qualcosa... ehm... ah sì... guerrieri! Ordine dei Penta Guerrieri... ha detto che loro avrebbero regnato sui mondi... che loro avrebbero assorbito sia la luce che l'oscurità... e che noi Nessuno non eravamo altro che inutili scarti!"
"Però... simpatico il nostro amico!" esclamò Demyx
"Allora, riassumendo... c'é un'altra Organizzazione... ci sono 5 guerrieri... e a quanto pare... non sono dei Nessuno!" constatò Axel
"Beh, almeno é già qualcosa!" aggiunse Luxord
"C'é un'altra cosa che vi state dimenticando..." iniziò Marluxia
"Cioé?" fecero gli altri confusi
"Il capo... é nelle loro mani... e ora come ora... possono farne quello che vogliono!"
I dieci Nessuno attorno al fuoco si guardarono. Marluxia aveva ragione e purtroppo quella constatazione, non giocava affatto in loro favore.

                                                                                                                                                  ***

Chandler correva per il corridoio del lugubre palazzo, mentre nella sua testa circolavano migliaia di parole. Stava cercando quelle migiori. Quelle da dire al suo superiore. Le parole di giustificazione.
Arrivò nella sala grande ed entrò di filato, senza neanche preoccuparsi di bussare.
"Chandler... si può sapere cosa sta succedendo?"
"Padrone... io..." Chandler abbassò il capo, in segno di vergogna, impotenza
"Parla!"
"I prigionieri... sono scappati... tutti!"
Sul viso dell'uomo seduto sul trono si accennò una smorfia contrariata. Dal fondo della stanza si sentì una risata
"Che cosa ti aspettavi... sono in gamba i miei uomini... non si lasciano mettere i piedi in testa da voi!" esclamò la voce
"Fà silenzio, inutile Nessuno..." gridò "Chandler... manda o tuoi uomini a cercarli. Intanto tu completa la missione. Io ho bisogno di quel potere!"
"Ai tuoi ordini padrone!" e se ne andò un pò più sollevato per via di quell'enorme peso che si era tolto, ma ancora teso per la missione che doveva portare a termine.

                                                                                                                                                  ***

Sora camminava da solo sulla spiaggia, verso scuola. Era assorto nei suoi pensieri, tanto da non accorgersi della presenza di qualcuno dietro di lui
"Non pensavo saresti venuto a scuola, oggi!" Sora si girò di scatto e lo vide. Riku era proprio a qualche passo di distanza, con i suoi soliti occhi verde acqua e la sua apparente aria da duro
"Lo so... E' solo che... voglio godermi fino in fondo questi momenti di normalità.. dato che molto presto quest'armonia lascerà il posto al caos del buio e delle interminabili battaglie!" esclamò il bruno spostando lo sguardo verso l'oceano
"Ti capisco..." disse soltanto l'amico
"Sora! Riku!" i due ragazzi, sentitisi chiamare, si girarono verso l'origine di quella voce. Kairi stava correndo verso di loro, anche questa con indosso l'uniforme e accompagnata dalla cartella.
"Allora anche voi avete optato per il profilo basso!" disse lei scherzando
"Già! Viviamo alla giornata finché ce ne sarà data la possibilità!" esclamò Sora
"Beh... allora andiamo!" e si incamminarono verso la scuola. Bene presto raggiunsero il cancello dell'edificio, già attorniato dagli studenti dell'isola.
"Riku!" il ragazzo si girò intorno. Il richiamo proveniva da un bambino. Un piccoletto di circa otto anni, con i capelli neri e gli occhi color nocciola
"Yuri!" esclamò Riku sorridendo. Il bambino, però, non ebbe modo di raggiungere il ragazzo, perché la mano ferma della sorella lo bloccò.
"Bene, adesso la mia scuola l'hai vista... puoi andare... e vedi di non perderti, chiaro?" gli disse con tono deciso
"D'accordo, Maggie!" e si incamminò verso la sua effettiva destinazione. Maggie intanto raggiunse i tre ragazzi che avevano osservato la scena, ed esclamò:
"Scusate... mio fratello ci teneva tanto, e allora..."
"Ma figurati... è stato un bel gesto da parte tua!" esclamò Kairi sorridendole
"Sì, lo so... E' solo che..." un urlo squarciò l'aria. Ai ragazzi si gelò il sangue nelle vene. Maggie, però, in preda al panico, si girò di scatto verso la direzione dalla quale Yuri era sparito
"No!" esclamò
"Che cos'è stato?" domandò Sora
"Non ne ho idea... veniva da quella parte, presto!" disse Riku iniziando a correre. Ad un tratto, arrivati in un largo spiazzo dal quale si intravedeva il mare, la loro attenzione fu coplita da una figura. Un uomo alto, con i capelli blu e gli occhi di ghiaccio, serrava loro la strada. Al suo fianco c'erano delle sbarre apparentemente immateriali, dietro alle quali c'era...
"Yuri!" urlò Maggie "Lascialo stare!"
"Non ci penso proprio. Adesso che ho trovato anche l'ultimo potere... non ho intenzione di lasciarmelo sfuggire!" esclamò l'uomo sorridendo
"Ma che sta dicendo?" si chiese Riku
"E' soltanto un bambino... non fargli del male!" lo implorò la ragazza
"Sei dell'Organizzazione, vero?" domandò Riku
"Ah... i custodi della luce... mi sono sempre domandato quando avrei avuto il piacere di incontrarvi... e neanche a farlo a posta... eccovi qui! Che sorpresa!" esclamò l'uomo "E non posso che prostrarmi davanti alla principessa Kairi..." e accennò un inchino "La sua bellezza non ha eguali!"
Ma Kairi rimase impassibile, continuava a tenere d'occhio il piccolo Yuri e domandarsi come avrebbero potuto liberarlo.
"Si può sapere chi sei e cosa vuoi da quel bambino?"
"Beh arrivati a questo punto non posso fare altro che gettare la maschera e concedervi una degna presentazione" fece un altro inchino e dichiarò in tono solenne "Il mio nome è Chandler, 1° ufficiale dell'Ordine dei Penta-Guerrieri e sono qui per riprendermi quello che un giorno fu tolto al mio padrone!"
"Ti riferisci a Xemnas?" azzardò Sora. L'uomo scoppiò a ridere rumorosamente.
"Non ti permetto di offendere il mio capo paragonandolo a quella nullità, capito moccioso?" a prì la mano e la portò davanti a sé. Da questa uscì un raggio viola scuro diretto verso Sora.
Maggie in quel preciso istante pensò di essere in un incubo. Un incubo di quelli dai quali ci si sveglia all'improvviso, ancora con la paura addosso che possa essere realtà. Sora sarebbe stato trovolto da quel raggio, proprio davanti ai suoi occhi, e lei non aveva la minima idea di cosa potesse fare per aiutarlo. Era letteralmente paralizzata.
Ma prima che il raggio lo colpisse in pieno, successe qualcosa. Nelle mani di Sora apparve una chiave. Emanava una luce molto particolare, quasi rassicurante. Il ragazzo la usò per farsi scudo, e ripararsi dal raggio. Maggie era senza parole... che cosa stava succedendo?
Chandler chiuse la mano e sorrise:
"Me l'avevano detto... mi avevano detto che eri bravo! Solo che... finché non vedo... non credo!"
"Maggie, ti prego, aiutami!" urlò Yuri aggrappandosi alle sbarre, in tono supplichevole
"Yuri... sta tranquillo... ti porto via da lì!" gli disse la ragazza. Ma soltanto allora se ne rese conto: non aveva la minima idea di cosa avrebbe potuto fare... Si girò dalla parte dei tre ragazzi. Stava cercando di capire se loro avessero già qualche idea in mente.
Riku, che era rimasto in silenzio, cercava di trovare una soluzione. A quel punto azzardò un'ipotesi
"Sora... la gabbia... deve avere una serratura!" al ragazzo bruno furono sufficienti quelle poche parole per capire. Puntò il suo Keyblade verso le sbarre. Dalla punta della chiave partì una luce intensa.Chandler, intese le intenzioni del ragazzo, fece schioccare le dita e la cella che conteneva il piccolo Yuri, sparì
"Yuri!" urlò Maggie "Che cosa gli hai fatto?"
"Ancora nulla purtroppo. Ma stai tranquilla... nelle mie mani sarà... al sicuro!" e accompagnato dalla sua risata, Chandler scomparve
"Maledizione!" esclamò Sora facendo sparire il Keyblade
"Yuri..." sussurrò esterrefatta Maggie. Era successo tutto così in fretta. Troppo in fretta!
"E adesso?" domandò Kairi
"Non lo so... a questo punto davvero non lo so!" esclamò Riku
... L'inizio della nuova battaglia era stato segnato!...


Salve a tutti... eccomi qui, sono tornata con un nuovo capitolo di qst saga di kh... la situazione inizia ad animarsi, e spero che possa suscitare in voi curiosità... mi raccomando fatevi sentire... si accettano anche le critike... a presto... by Piccola_Stella_Senza_Cielo
  
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