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Autore: criceto killer    13/03/2014    1 recensioni
Questa è una storia che realizza il sogno di ogni ragazzo/a.. Ambientato in un contesto dove i bambini-adolescenti si sono ribellati agli adulti riducendoli ad uno stato di schiavitù, tutto sembra andare per il meglio, finalmente liberi, almeno fino a quando il nuovo governatore, un ragazzo di 17 anni fa spargere degli strani e sospetti dischetti bianchi... 5 ragazzi capiscono che c'è qualcosa che non va e stanchi della situazione partono per fare ciò per cui sono nati, ribellarsi..ribellarsi a chi li vuole controllare.. il governatore..
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era come se tutto si fosse fermato, ero terrorizzata e mente guardavo il suolo su cui mi sarei schiantata mi era venta una rabbia pazzesca. Non avrei mantenuto la promessa di portare a termine il nostro obbiettivo. -Leyla!!!!- sentii qualcuno afferrarmi per il polso, nello slancio del salto avevo portato le braccia in alto. Ora tutto scorreva normalmente il che era ancora più tremendo, alzai la testa e vidi due occhi vivaci, di un castano così caldo che bruciava di determinazione -Baka..- mormorai mentre lui, stringendo i denti, mi tirava su. A causa di una turbolenza, almeno speravo fosse questa la causa, ci ritrovammo tutti spiaccicati contro il lato opposto. Io ero caduta sul povero Blake, mi spostai subito, ma fui ritirata indietro -Dove scappi?- mi rimproverò Zakir abbracciandomi -Stai tremando!- ero viva! Ero fottutamente viva! E lo erano anche Zakir, Blake, Baka e tutti i soldati. Iniziarono a scendermi le lacrime mentre loro mi stringevano -Che fai? Piangi?- mi chiese con un sorriso Baka. Io lo guardai, mi aveva salvato la vita sia facendomi infilare quelle stupide scarpe, sia afferrandomi mentre precipitavo dal 14esimo piano -Grazie..- sillabai muovendo solo le labbra abbassando lo sguardo, lui si alzò e si avvicinò al soldato ferito, quello che era ferito al braccio e che noi avevamo salvato, lo stesso che prima di partire ci aveva sfottuti. Era pallido e sudava, Zakir cercava di non guardarlo, aveva sempre avuto lo stomaco di una ragazzina, gli faceva senso anche quando stortavo gli occhi. C'era una cosa, però, che dovevo chiedergli, avevo paura della risposta ma dovevo farlo. Blake mi lanciò un'occhiata d'intesa, per la prima volta nella nostra vita, ervamo "assetati di sapere" -Zakir..- iniziai pesando bene le parole da dire, ma lui mi interruppe, sapeva già cosa stavo per chiedergli, guardava nel vuoto, non sembrava nemmeno più il vecchio arrogante Zakir, pronto a fare a botte anche solo per una discussione nata sul gusto migliore del gelato. Lui alzò lo sguardo, guardandoci dritti negli occhi come se altrimenti non avesse potuto parlare -Matthew è morto, Adara ci ha traditi- sentirgli proferire quelle parole mi fece raggelare il sangue, nella prima parte della frase la sua voce si era leggermente incrinata mentre nella seconda aveva assunto una nota, non leggera, di odio e rabbia era come se, nella sua testa, avesse spiaccicato Adara con una mano, come di solito si fa con un piccolo e insignificante insetto. E Matthew.. non lo avrei più rivisto? Mi sembrava una cosa impossibile. Come può una persona morire? Cos'è, in fondo, la morte? Il tuo corpo rimane lì, inespressivo quasi come se si dormisse. Lui però non si sveglierà mai più, cosa succede quando una persona muore? Bhe si, il suo cuore smette di battere, non respira più e poi? È come se fossimo dei robot, e la morte non è altro che la nostra disattivazione. Solo il pensiero che non potrà più rompermi la mattina perchè non faccio colazione intrattendendo un lungo monologo su pro e contro, non potrà più lanciare occhiatacce a Blake e Zakir che quando cado scoppiano sempre a ridere, non potrà più proteggerci da noi stessi, e noi non potremo più proteggere lui dagli altri. Avevamo fallito. Lui doveva proteggere tre persone, noi eravamo in tre a doverne proteggere soltanto una e avevamo fallito. Come può la morte cancellare una persona, come può una persona uscire così velocemente dalle nostre vite? Come uno di quegli schiaffi che non vedi nemmeno arrivare ma che ti lasciano il segno delle cinque dita sulla guancia, un segno che ti brucerà per almeno due giorni. -Ragazzi.. Dobbiamo scendere- ci avvertì Baka con una strana dolcezza, Blake tirò su col naso passandosi una mano sugli occhi e aiutò Zakir a scendere, io rimasi seduta con lo sguardo perso nel vuoto, volevo alzarmi.. credo.. no non lo volevo, non ne avevo voglia ne la forza -Sii coraggiosa, Pulce, come sempre- lui mi porse la mano, io rimasi a fissarla, magari non volevo più essere coraggiosa, o magari non lo ero affatto. C'era una legge che m'impediva di scoppiare a piangere come una lattante? Tranne il mio orgoglio.. Maledettissimo orgoglio. Afferrai la sua mano e mi alzai, lui fece per incamminarsi ma io lo fermai -Come ti chiami?- lui sorrise -Logan, ma per gli amici Baka- mi fece l'occhiolino e saltò giù dall'elicottero, io mi sporsi -Tranquilla non ti aiuterò a scendere- -Oh tu si che sei gentile!- ribattei con voce sincera saltando giù strabuzzando gli occhi per il dolore alla gamba. -Tutto ok? Non è meglio se ti porto..- non lo lasciai finire -Sei sopravvissuto alla missione, perchè vuoi morire proprio ora?- -Perchè morirei felice?- scoppiammo entrambi in una risata e iniziammo a camminare. Lui non mi mollava la mano così da aiutarmi, almeno, a stare in piedi. Tornammo nella nostra stanza, ma quando aprimmo la porta, ci trovammo davanti una bella sorpresa! Zakir era steso a terra e Blake era seduto a cavalcioni su di lui mentre gli teneva le braccia bloccate al pavimento. Ok o Blake stava tentando di violentare Zakir (e ci stava anche riuscendo) o Zakir era diventato uno zombie e lui era riuscito placarlo -Merda..- bisbigliò l'apparente vittima-zombie -N-non è come sembra!- si giustificò Blake -Perchè come sembra?- domandò preoccupato -Bhe noi vi lasciamo soli, però mi raccomando, usate le giuste precauzioni- disse Baka, -E comunque la frase "non è come sembra" fa sembrare tutto ancor di più a ciò che sembra- io feci di tutto per trattenere le risate ma era una cosa del genere non si era mai vista ne mai più si vedrà. -Voi, piuttosto, perchè vi tenete per mano?- rispose acido Zakir scrollandosi di dosso Blake -La aiuta a stare in piedi, ti crea qualche problema, per caso?- Baka, in fatto di acidità non era da meno, aveva fatto venire voglia di prenderlo a schiaffi pure a me. Ci sedemmo per terra tutti e 4 appoggiando la schiena al muro. Nessuno parlava, c'era un fastidioso silenzio che nessuno riusciva a spezzare, era uno di quei momenti in cui non sapevi cosa dire, non importava se ciò che dicevi fosse giusto o sbagliato, era già difficile abbattere quelle barriere in cui ognuno di noi si era rifugiato. -Dove siamo?- disse infine Zakir - In una specie di base militare che ci ricatta- esordii io -Non è proprio così, vogliono solo che facciamo un bel lavoro, in fondo abbiamo lo stesso obbiettivo, sono loro che lavorano per noi e ci aiutano, ma ancora non lo sanno- specificò Baka, in quel momento mi venne in mente una domanda che gironzolava da un po' di tempo, nascosta dalla nebbia, nella mia vuota testolina. -Ma perché siamo qui?- -Perché è la nostra stanza?- mi misi una mano in faccia, mi ero scordata il motivo per cui avevo iniziato a chiamarlo Baka ma fortunatamente lui arrivava costantemente in mio soccorso. -Io credo abbia a che fare con la nostra montagna di infrazioni alla legge, anche tu Baka hai combinato qualcosa?- Blake aveva salvato la situazione, altrimenti avrei potuto non rispondere delle mie azioni e uccidere quell'idiota. Ci pensò sopra prima di rispondere come se uno non sapesse di aver fatto qualcosa di grosso. Per esempio Zakir, in quinta elementare, era riuscito ad entrare in casa del maestro per riprendere il suo fumetto preferito, il tutto disattivando l'allarme, ed entrando dalla finestra del secondo piano per evitare il cane. Ha 12 riuscì ad evadere da una stazione di polizia senza che nessuno se ne accorgesse. A 14 anni aveva fatto trovare in una banca un piano perfetto per ripulirla con sotto scritto "Ho 14 anni, aggiornatevi.." Blake, invece, era il boss della lotta. Fin da piccolo aveva praticato Kung Ku e MMA senza contare che faceva spesso rissa per strada e aveva creato uno stile tutto suo, la sua fedina penale vantava di 21 denunce per aggressione, la fortuna vuole che riuscisse a cavarsela sempre con dei risarcimenti. Non è che lui andasse in cerca di rogne ma in paese girava la voce che fosse il più forte della regione, e spesso venivano un sacco di ragazzi, a volte anche in gruppo, a sfidarlo, mentre io e Zakir ci facevamo un sacco di risate prendendoli in giro. Adara e Matthew invece erano più tranquilli, la cosa più trasgressiva che avessero fatto era stata rubare uno smalto la prima e dare dello stupido al proprio cane il secondo, quindi dedussi che non facevano parte del subdolo piano del vecchiaccio. Ma ora arriva la parte divertente, io avevo tutti i valori sopra la media. Sapevo combattere discretamente, ero veloce, agile e avevo un'ottima mira, potevo contare sul fatto che il mio avversario mi sottovalutasse, non facevo niente di speciale, non avevo pianificato di derubare una banca, non aggredivo la gente e.. Cosa aveva fatto Baka? Oddio ci sta ancora pensando! -Bhe credo che sia stato quando ho rubato le informazioni di un nuovo prototipo di drone militare, l'ho costruito con qualche miglioramento e l'ho usato per spiare delle ragazze seminude sul tetto di un edificio che faceva set fotografici e riprese per telefilm- e non avevo rubato delle informazioni segrete ai militari o alla nasa, qualunque cosa fosse insomma. Baka iniziò ad arrossire, ora capivo perchè ci aveva pensato così a lungo, in effeti era molto imbarazzante -Scusa andare su internet? Sai, esistono i siti porno..- a quel punto mi censurai le orecchie, si raccontavano fin troppi particolari. Però ora la mia mente era libera di pensare, e su cosa altro avrebbe potuto rimuginare se non sulla scomparsa di Matthew e il tradimento di Adara? Mi venne in mente un ricordo molto bello delle vacanze estive di 5 anni prima, a Matthew era morto il cane, un bastardino pulcioso e vecchio, ci teneva molto e noi siamo andati tutti a casa sua a sorpresa per cercare di tirargli su il morale. Suonammo, per la prima volta, il campanello, senza poi scappare, aprì lui e noi senza perdere tempo lo lavammo da capo a piedi con pistole d'acqua e gavettoni, la vendetta non tardò ad arrivare. Passammo l'intero pomeriggio a bagnarci, prima si creavano piccole alleanze, poi era un uno contro tutti , subito dopo un tutti contro tutti. Almeno per quel pomeriggio ci eravamo divertiti, non avevamo fatto niente di speciale, anzi era qualcosa di davvero infantile ma avevamo saputo divertirci e ora quel ricordo mi regalava un sorriso ebete e delle gelide lacrime.
  
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