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Autore: BellaSwan95    30/06/2008    2 recensioni
"Avevo amato la mia vita. L’avevo apprezzata più di qualsiasi altra cosa. La mia vita con mia madre,Phil … La mia vita nella calda e soleggiata Phoenix … Ma la mia vita si era interrotta all’improvviso …"
Genere: Romantico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Black, Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Whoa … ma ci pensate che sono arrivata all’ottavo capitolo??

Cioè … è un miracolo!!

Con qualsiasi altra fanfiction mi sarei già fermata … a corto di idee. Beh,per il momento l’ispirazione ancora c’è … già già …

Comunque,volevo ringraziare quelle persone che continuano a recensire [per l’ultimo capitolo : MoonlessNight e Inuyasha__girl92 ]

,mi fa davvero tantoooooooooo piacere!!!!!

Comunque,spero che chi continuerà a leggere questa ficcy voglia commentare e farmi sapere cosa ne pensa … ne sarei davvero molto felice =) =)

-Sara

[ah, questo capitolo è raccontato da Bella e oramai non ci sarà quasi più di mezzo la guerra vampiri vs licantropi ... ora dedicherò i prossimi capitoli a questi due piccioncini ... e aspettatevi di tutto ....muahahahahaha ...]

 

“L’addio a casa Black”

(Bella)

 

 

 

Bella

 

Restammo avvinghiati l’una all’altro  per un tempo interminabile,finché sentii la sua figura allontanarsi dalla mia con estrema delicatezza. Alzai lo sguardo sul suo volto,impaurita,chiedendomi cosa fosse accaduto.

-Nulla … - mi tranquillizzò,- Non cominci a sentire freddo veramente?-

-Mm-mm … - annuii sovrappensiero e stringendomi ancora di più nella mia giacca.

Possibile che la mia temperatura corporea,di solito intorno ai quaranta gradi,fosse diminuita così velocemente e inaspettatamente?

-Andiamo allora … - mi aiutò ad alzarmi ed insieme raggiungemmo casa Black.

Non riuscivo a guardare il suo volto,quasi imbarazzata per ciò che era accaduto poco prima.

In fondo era stato lui a dare inizio alle scintille,quindi non avevo nulla di cui rimproverarmi ..

E poi,anche se fossi stata io,non me ne sarei pentita affatto …

Era stata una sensazione mai provata prima di allora e ne avrei conservato per sempre il ricordo.

 

Temevo che non sarebbe accaduto nuovamente,perciò avrei davvero fatto meglio a non dimenticare …

Edward mi aiutò a distendermi sul letto,indolenzita com’ero,e solo pochi minuti dopo,senza pronunciarsi,uscì velocemente dalla stanza,lasciandosi dietro una scia di … tensione,preoccupazione.

Non me ne curai,ma passandomi la lingua sul labbro inferiore riuscii ad avvertire nuovamente la sua essenza …

 

Essenza? No,forse era solo un’illusione … io non riuscivo a cogliere il suo fetore,così come accadeva nei licantropi nei confronti degli altri vampiri, ma non aveva importanza …

 

Nulla in quel momento contava veramente,

desideravo solo abbandonarmi ad un sonno profondo.

 

 

                                                                                           ***

La mattina dopo aprii debolmente gli occhi e fui accecata dall’inconfondibile brillio della sua pelle,così simile ad un diamante dalle mille sfaccettature … Indugiai per un momento sulla luce del sole che filtrava attraverso le tendine della camera di casa Black,poi mi voltai a guardarlo. Un’espressione angelica dipinta sul volto,i bei capelli ramati più scompigliati del dovuto; rammentai di averlo sognato quella notte,ma l’immagine che mi ero figurata nella mente non gli aveva ovviamente reso giustizia.

-Ben svegliata … - mormorò,elargendomi un ampio sorriso.

In tutta risposta mi limitai a sorridere e ,con le gambe piuttosto intorpidite,mi rizzai dal letto.

-Allora? Sei andato a caccia? Notizie sulla battaglia?-

Al suono di quelle parole lo vidi rabbuiarsi in viso. Lo scrutai a lungo,mentre si alzava a sua volta e prendeva a misurare la stanza a grandi passi.

-Vorrei davvero sapere cosa sta succedendo . – rispose in un sussurro,rifilandomi una fugace occhiata.

-Che intendi dire?-

Scosse impercettibilmente la testa ed evitò la mia domanda,-  Avevo in mente .. qualcosa per questa mattina.-

Sorrisi compiaciuta,e l’idea di dover raggiungere i combattenti scomparve immediatamente dalla mia testa.

-Ah si?-

-Già .. – rispose,sorridendo a sua volta,- Pensavo di … ecco,volevo farti visitare un posto.-

-Uhm … e dove si trova?- domandai per non sembrare troppo entusiasta della risposta.

-Nei boschi.- rispose. Mi irrigidii e i miei pensieri volarono subito ai licantropi del branco che erano stati assegnati a quelle zone.

-Non ti preoccupare … - mi rassicurò,quasi mi avesse letto nel pensiero ,- Sembra che ognuno abbia abbandonato la zona al quale era stato assegnato. Anche Forks sembra … innocua.-

-Scherzi?-

-Come potrei se si tratta di qualcosa di così importante?- rise divertito.

-Okay … quindi in teoria,potremmo anche abbandonare questa catapecchia?!- gridai entusiasta,e non mi sforzai di non lasciar trapelare l’entusiasmo dalla mia voce.

-Esatto. Perciò … che ne dici di visitare la casa dei terrificanti succhiasangue?- domandò,passandosi una mano tra i capelli.

Oramai non stavo più nella pelle.

Avrei risposto sì con tutto il fiato che avevo in gola,ma  sarei potuta risultare sovreccitata,quindi mi limitai ad annuire con il capo.

 

 

                                                                                                        ***

Arrivammo a casa Cullen nel tardo pomeriggio,visto che avevo trascorso quasi tutto il giorno a raccattare tutte le mie cianfrusaglie nella dimora dei Black. Dissi addio a quella casa con ben poco nostalgia,che scomparve definitivamente quando mi ritrovai di fronte alla maestosa,nonché magnifica, abitazione dei Cullen.

Fu necessario uno strattone di Edward per costringermi ad entrare,incantata com’ero a rimirare quella costruzione. Mi scortò sin nel garage,dove potei notare con una punta di gelosia,che tutti,e dico proprio tutti,i componenti di quella famiglia possedevano un auto di gran lusso. A partire dalla Volvo tirata a lucido di Edward alla Porsche 911 Turbo di Alice.

L’interno della casa era luminoso,spazioso e arioso … mi sembrava impossibile che esistesse un luogo così .. perfetto.

Ma che si addiceva pienamente alla natura della persona che mi era accanto in quel momento.

Depositai i miei bagagli nella camera stessa di Edward e non potei fare a meno di avvampare debolmente quando notai il grande letto nel mezzo della stanza … Assurde immagini comparvero nella mia mente,ma mi affrettai a cancellarle,temendo che Edward potesse intuire qualcosa.

Quando ebbi terminato il giro turistico della dimora,mi accomodai sul tappeto della camera in cui ci trovavamo,e guardai al di fuori dell’ampia vetrata che correva lungo una delle pareti: era il crepuscolo,e la luna cominciava a far capolino.

Restammo in silenzio a lungo,mentre Edward faceva scorrere le dita lungo alcuni dei tanti cd contenuti dagli svariati scaffali lì presenti. Fui quasi sul punto di domandargli che genere di musica amasse ascoltare,ma mi bloccai appena lui stesso fece partire un brano … musica classica,un autore che non avevo mai udito. Forse mi suggerì anche il nome,ma ero fin troppo concentrata a seguire il tono melodioso e armonico di quella composizione … Era dolce,e quasi mi stupii del fatto che una persona come Edward ascoltasse quella roba.

Passarono forse due o più minuti,ma il brano non sembrava voler terminare .. e a quel punto vidi la mano di Edward allungarsi fino a sfiorare la mia e afferrandola mi costrinse ad alzarmi. Lo fissai con aria interrogativa ma lui mi rivolse semplicemente un ennesimo sorriso e cingendomi la vita con le braccia,cominciò a muoversi a passo di danza …

-Edward … io non … -

Ma lui si affrettò a portarmi un dito alle labbra e ricominciò con quei movimenti che non riuscivo minimamente a seguire. Cercai di rammentare una sola volta in cui avessi danzato in vita mia,ma le uniche possibilità che mi si erano presentate erano stati i balli di primavera e fine anno a Phoenix,ai quali mi ero rifiutata di partecipare. Mi chiesi cosa stesse pensando Edward in quel momento,così assorto .. concentrato sul mio volto. Tentai di sorridergli,ma ero troppo a disagio … sentivo i miei piedi che urtavano i suoi,ma lui si limitava semplicemente a sorridermi incoraggiante  ….

La musica continuò ad echeggiare nella stanza,nella mia mente,per diversi minuti,ed anche quando terminò,Edward non cessò di volteggiare,trascinandosi dietro tutta la mia goffaggine.

Odiavo pensare,sapere  …. Che non riuscivo a muovermi a passo di danza con la stessa naturalezza con cui effettuavo la mia trasformazione in licantropo … possibile che lui fosse tanto perfetto?

Già … a quanto pareva era possibile.

Oramai anche la stanza sembrava volteggiare,e quell’improvvisa sensazione di vertigini che iniziai a provare,mi spinse ad appoggiare il capo contro il petto di Edward … lui mi strinse ancora di più a sé con una delicatezza innaturale,e lasciò scorrere le sue dita lungo la mia schiena .. Era un contatto piacevole,unico … Gli cinsi il collo con le braccia e inspiegabilmente lacrime amare cominciarono a rigarmi il volto.

Cercai di nascondergliele,affondando ancora di più nella sua camicia. Non riuscivo a comprenderne la causa …

Ma alzando leggermente lo sguardo sul suo volto,vidi chiaramente la risposta … la lessi nei suoi occhi,nella sua espressione: era lui,lui la causa delle mie lacrime.

Era una sensazione che non provavo da tempo,forse mai davvero provata …

Sentivo che non volevo perdere la causa delle mie lacrime. Avrei lasciato che continuassero a scorrere solo se la causa fosse stato lui. Ciò sarebbe significato che  lo .. amavo più di ogni cosa,lo consideravo ciò che di più importante avessi mai potuto ricevere.

Forse non era lo stesso ciò che lui provava nei miei confronti … Ma i miei sentimenti,in ogni cosa,non sarebbero cambiati.

-Bella?- mi richiamò preoccupato. Intuii immediatamente che si fosse accorto delle lacrime.

Cercai di evitare il suo sguardo,ma una sua mano arrivò a sollevarmi il mento,e allora fui costretta  a guardarlo in viso.

-Cosa c’è? –

-Niente,niente ... – risposi,scuotendo vigorosamente la testa.

-Qualcosa non va? Vuoi tornare ... –

-No,no Edward.- lo interruppi,cercando di risultare il più calma possibile.

-E allora ... queste?- continuò,asciugandomi alcune lacrime con un dito.

-Bella,- sospirò,- non voglio che tu abbia problemi ... parlami,dimmi quello che ... –

-Edward,smettila.- lo zittii,rifilandogli un’occhiata disperata.

-Se ho fatto qualcosa,voglio saperlo. Voglio esserne messo al corrente. Non voglio assolutamente che te .... –

Sospirai rumorosamente e affondai nuovamente il volto contro il suo petto freddo e duro come il marmo.

-Sul serio Bella,se sono io la causa di queste lacrime ... –

Perfetto. Aveva intuito tutto. Non nel senso desiderato,ma ci era andato vicino.

-No ... Edward,falla finita ... –

-Bella,ti prego ... mi stai facendo impazzire. Posso stare tranquillo se so che ogni tanto potresti scoppiare a piangere ... inaspettatamente?-

-Certo che puoi ... –

-No invece.-

 

-Ok Edward.- mi rassegnai,alzando nuovamente lo sguardo ed incatenandolo al suo.

-Sì?-

-Dimmi,cosa provi per me?-

 

  
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