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Autore: pallina1    16/03/2014    1 recensioni
Katniss, a distanza di quattro anni dalla morte del padre, si lascia convincere ad intraprendere una vacanza di famiglia con sua sorella e sua madre, per andare a trovare un amica di quest'ultima che vive in California. Nella stessa cittadina vive Peeta, ragazzo festaiolo e bellissimo, che sotto l'aria da duro nasconde comunque le sue insicurezze. Peeta metterà tutti i mezzi per far battere il cuore di Katniss, ma sarà lei così disponibile a lasciarlo fare?
Spero che la storia vi piaccia, è ambientata in un contesto più leggero di quello che conosciamo dai libri della saga, il che spero renderà la lettura rilassante e piacevole. Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

POV Peeta.
Ecco, ci risiamo, la solita storia. Lavoro quattro volte a settimana nella panetteria della mia famiglia, e sono di nuovo arrivato in ritardo di dieci minuti. Il  mio turno inizia alle tre del pomeriggio, non è un ritardo così grande, ma la solita scena si sta ripetendo davanti ai miei occhi. Il turno precedente toccava al secondo dei miei due fratelli più grandi, Bred, che sta sbraitando perché non gli va di passare qui dentro nemmeno un minuto in più del previsto, e quando ha finito con la sua serie infinita di lamentele, lascia il posto a mia madre, che continua il lungo discorso spargendo qua e la un “ sei una delusione” e un “non farai mai niente di buono nella tua vita”. In questo ridicolo teatrino petulante mio padre se ne sta sempre nel solito angolo del laboratorio, spendendo sempre una parola a mio favore, che però viene puntualmente troncata sul nascere da mia madre.
In effetti, a casa mia la situazione è stata sempre così. Siamo in tre, io e i miei fratelli. Il più grande, Todd, ha già 28 anni e lavora a New York come giornalista, Bred invece ne ha 26, lavora part time come assistente nello studio di un dentista e quando ce ne è bisogno, come oggi, fa qualche turno in panetteria, cosa che però odia. Io ho 19 anni, ed è questa differenza notevole di età con i miei fratelli, accompagnato dalla mancanza perenne di affetto di mia madre, che non si verificava mai nei confronti dei miei fratelli, che mi ha portato a credere da molti anni di essere nato per errore.
La signora Alana Mellark, ha davvero un figlio preferito, Bred. In realtà non mi interessa per niente essere il preferito di mia madre, non mi interessava nemmeno da piccolo, l’unica cosa che volevo era solo ricevere un po’ di affetto materno, solo quello di mio padre,Robert, non mi è mai bastato.
Mio fratello Todd, è comunque molto più simile a mio padre, questo spiega perché vado sinceramente d’accordo con lui, cosa che non  succede assolutamente con Bred.
Una volta ho detto a mio padre quello che pensavo, spiegandogli che credevo di essere un errore, che mia madre aveva accettato di tenermi solo per lui, che mi voleva davvero. Lui non ha confermato ma non ha nemmeno smentito. Avevo 14 anni, e da allora non ho  ancora smesso di domandarmi perché mia madre sia da sempre così ostile nei miei confronti.
“hai sentito cosa ho detto?” mia madre che si avvicina tempestosa e minacciosa a me mi fa rinvenire dai miei pensieri. Mi rendo conto che effettivamente non ho ascoltato nemmeno una parola del suo lungo predicozzo, ma che importa, infondo il copione non cambia.
“si mamma, mi dispiace”
“ti dispiace, ti dispiace, certo! Adesso mettiti a lavoro se vuoi la paga!” e detto questo esce guardandomi ancora con disapprovazione con al seguito Bred che cammina con un’ aria molto offesa.
Mio padre mi guarda un attimo negli occhi, e riesco a scorgere finalmente un po’ di comprensione, poi esce anche lui, ma prima mi poggia una mano sulla spalla con espressione triste e stanca
Lo guardo uscire dalla panetteria, e rifletto su quanto paradossalmente io non gli assomigli per nulla.
I miei fratelli, gli assomigliano molto, hanno gli stessi occhi verdi e gli stessi capelli castano chiaro, lo stesso fisico slanciato. Io invece, non assomiglio a loro neanche un po’. Sono la copia di mia madre. Gli stessi capelli biondi e ondulati, gli stessi occhi azzurri, di quell’azzuro che colora i cieli primaverili, lo stesso corpo caratterizzato da un altezza non notevole, che ho cercato di mettere in ombra con la palestra, ingrossando un po i muscoli delle braccia e allargando un po’ le spalle.
I miei pensieri, decisamente troppi per un pomeriggio solo, vengono interrotti dal suono del campanello che segnala l’arrivo di un nuovo cliente.
Sorrido, è una mia regola sorridere sempre ai clienti, e dopo aver impacchettato velocemente i biscotti richiesti dalla signora dall’altro lato del bancone, gli porgo il resto salutandola educatamente. Purtroppo, neanche tutti i clienti che entrano durante il mio turno riescono a distrarmi dai pensieri che oggi affollano la mia testa.
Quando il mio turno è finito, chiudo la panetteria e salgo a casa, che si trova sopra il negozio, concedendomi una doccia rilassante.
Mentre mi vesto mi fermo davanti alla finestra della mia camera, ad osservare un aereo che sta per atterrare all’aereporto che si trova appena fuori Newport Beach.
Mi ritrovo a pensare che questa cittadina, con la sua gente sempre allegra e la sua vita vivace, è perfetta per un ragazzo come me, e che questo, insieme alla panetteria e a mio padre siano gli unici motivi che mi trattengono ancora qui nonostante tutto. Un giorno spero di prendere la gestione della panetteria, e mio padre è totalmente favorevole alla cosa. Ma adesso ho solo 19 anni, sarà ancora questa la vita che vorrò tra 10 o 15 anni? Questo pensiero mi spaventa terribilmente.
 
 
POV Katniss.
La casa di Effie è grandissima e bellissima, troppo grande per solo due persone.
Lei è ancora eccentrica come quando è andata via dal Tennessee. Ci ha accolti con una maglia fuxia costellata di farfalle stilizzate e dei bermuda argentati; accoppiamento abbastanza strano, ma indosso a lei è gradevole da vedere. Ha dei tacchi vertiginosi nonostante siano solo le sei del pomeriggio. Il trucco eccentrico mi fa sorridere.
Il marito, Haymitch, sembra davvero un tipo burbero ma Effie ci assicura che non lo è davvero, che è un uomo dal “cuore d’oro”. Lavora come allenatore  di boxe, infatti è un ex lottatore professionista e, stando alla grande quantità di targhe e coppe esposte nel suo studio si direbbe che era davvero bravo. Effie invece lavora come PR, e anche lei deve essere molto brava nel suo lavoro.
Dopo un tour della casa che a Effie sta tanto a cuore, affinchè possiamo sentirci totalmente a casa nostra, ci sistemiamo nelle case della grande casa a noi assegnate. Le pareti della mia sono color lavanda, e al centro della stanza, c’è un letto a due piazze pieno di cuscini, che lo rendono davvero invitante.
“Katniss, sei diventata davvero una bellissima giovane donna. E tu, Primrose, assomigli ogni giorno di più  a tua madre.” Effie ci elogia con la sua voce squillante e allegra, interrompendosi solo per ripetere al marito di non alzare troppo il gomito con il vino. Lui in tutta risposta le fa un sorriso innocente e le scocca un bacio rumoroso sulla guancia.
“grazie Effie” rispondo io con un sorriso prima di portare alla bocca un pezzetto di pollo.
“allora ragazze, cosa volete fare in queste settimane? Mare sole e relax?” chiede Haymitch.
“si. Nell’ultimo periodo siamo molto stanche. Katniss fa ancora due lavori, nonostante le dica che adesso uno basterebbe, e Prim studia molto, a scuola è veramente brava.” Mia madre ci sorride dolcemente.
“Katniss, due lavori? Non avrai molto tempo per fare altro” si acciglia Effie.
“Non molto in effetti. Ma non ho molto altro da fare.” Rispondo cauta.
“e non esci con degli amici? Non posso credere che una ragazza bella come te non abbia un fidanzato” mi fa un occhiolino complice e mia sorella scoppia a ridere divertita.
“Katnissi con un ragazzo? Non succederà mai! Lei ha solo un amica: Magde ma non la vede nemmeno cosi spesso da quando ha finito le superiori” Prim continua a ridacchiare e io la fulmino con lo sguardo.
“avere un ragazzo non è una grandissima priorità Prim.” Ribatto io irritata.
“Prim, tua sorella ha ragione. Però, Katniss, anche Prim non ha tutti i torti, dovresti divertirti di più” mia madre sorride con la solita diplomazia con cui tratta questo argomento.
Taglio la conversazione semplicemente con il silenzio e con mio grande sollievo anche mia sorella fa lo stesso.
Finita la cena mi congedo velocemente e, dopo aver indossato il pigiama, mi infilo tra le lenzuola. Il discorso del tempo che passo a lavoro e quello che non passo a divertirmi con gli amici o con un ragazzo e frequente a casa. Ma io resto della mia idea. Non voglio un ragazzo, non voglio innamorarmi, perché so che la morte di mio padre, e la depressione seguente di mia madre mi frenerebbero, avrei paura di perdere il mio ipotetico innamorato in un qualsiasi modo. Forse è un pensiero irrazionale, ma non riesco a controllarlo.
E così, con questi pensieri che affollano la mia mente sprofondo nel sonno, rivivendo per tutta la notte la morte di mio padre,
 
 
Angolo autrice:
ciao! Allora, so che questo secondo capitolo potrebbe risultare un po noioso, perché molto introspettivo, ma avevo bisogno di inserire questo momento di riflessione, soprattutto da parte di Peeta per proseguire la storia. Spero che vi sia piaciuto comunque. Chiedo scusa, se ci sono delle discordanze temporale, perche non so esattamente se ci sia un fuso orario tra Tennessee e California o le ore di volo necessarie e non sono riuscita nemmeno a trovare risposta su internet ^^’’. Fatemi sapere che ne pensate se vi va! Al prossimo capitolo!

 
  
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