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Autore: Mikayla    01/07/2008    6 recensioni
Dopo tutto quello che avevano vissuto assieme, Hotaru, Setsuna, Michiru e Haruka erano una vera famiglia.
Anche se Hotaru non era più un infante, loro tre erano ugualmente i suoi genitori.
Quei tre anelli gemelli che avevano sancito quel patto brillavano ancora al dito delle tre donne, ed uno nuovo aveva fatto capolino anche alla mano di Hotaru.
Erano una famiglia, e nessuno avrebbe mai potuto negarlo...
[ Della serie Tales of True Life. ]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Setsuna/Sidia
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cotta, non Bruciata



Hotaru socchiuse la porta e sbirciò all’interno.
Non c’era nessuno.

Via libera!

Sgattaiolò nella stanza come un gatto silenzioso, con passo felpato.
Con altrettanta cura, ben attenta a non farsi sentire, la ragazza recuperò ciò che le serviva.

« Questo, questo e… quest’altro! »

Volteggiava da una parte all’altra, aprendo ante e cassetti.

« Ma dov’é…? Trovato! »

Mise il tutto sul tavolo e ricontrollò un paio di volte.
Enumerò sulla punta delle dita tutto ciò che le doveva servire.
Soddisfatta annuì e si legò un grembiule attorno alla vita.




Hotaru socchiuse piano la porta e sbirciò all’interno.
Deglutì ed avanzò, palesando la propria presenza.

« Hota-chan! Ma che hai fatto? »

Michiru si alzò dalla scrivania e controllò meticolosamente le condizioni della figlia.

Tomoe aveva i capelli completamente bianchi.
Il naso sporco di marrone.
Una foglia tra i capelli - ma dove l’aveva presa?
Un dito con un cerotto rosso e giallo, altre due dita fasciate in un fazzolettino.
Inoltre il grembiule era strappato all’altezza del ginocchio.

« Hai combattuto contro un mostro? »

La domanda preoccupata della madre depresse di più la ragazza.
Capo abbassato e mani in tasca Hotaru lasciò la stanza seguita da Michiru.

Tre minuti dopo erano in cucina.

Tre minuti dopo erano in un campo di battaglia.

Tre minuti dopo Michiru svenne, vedendo com’era ridotta la sua cucina.

Mezz’ora dopo Hotaru riuscì a far rinvenire la madre.

« Hota-chan ma… cosa…? »

La ragazza sospirò.
Se possibile chinò ancora di più il capo.
Poi recuperò dal forno quello che doveva essere un vassoio di biscotti.

Neri.
Carbonizzati.
Più neri del carbone.

Michiru le passò una mano tra i capelli, scollando un po’ di farina.

« La prossima volta che vuoi cucinare, avvertimi. »

Hotaru annuì, mentre le sue guance si arrossavano senza pudore.
La madre dovette farsi violenza per non sfiorarle la fronte in cerca della febbre che di certo doveva avere.

Kaiou reclinò il capo e cercò di fissare la figlia negli occhi.
Non ci riuscì, dato che Tomoe stava letteralmente cercando di sprofondare e diventare un tutt’uno con le piastrelle del pavimento.
Allora scrollò le spalle e le alzò il viso con due dita della mano.
Anche così, comunque, non incrociò gli occhi della ragazza.

« Dimmi tutto, Hota-chan, ti ascolto. »

Appena un mormorio uscì dalle labbra di Hotaru.
Fu però sufficiente a far sorridere Michiru.




« Sono tornata! »

La squillante voce di Haruka interruppe la pace della villa.
La risposta venne dalla cucina, attutita.

Quando entrò nella stanza e vide Michiru intenta a pulire quello che pareva un campo di battaglia spalancò occhi e bocca, incredula.

« Che è successo?! »

« Hotaru. »

Rispose, sorridendo.

« Una cotta. »

Tenou si lasciò cadere sul pavimento.
La bocca ancora più aperta, la preoccupazione dipinta negli occhi.

« Sta bene? Come ha fatto a bruciarsi? »

Michiru rise di gusto.

« Non si è bruciata, si è presa una cotta! »

Dopodichè ci fu solo un tonfo.
E Haruka distesa per terra.





Parla l’autrice, di nuovo:
Okay, stiamo sfiorando la demenzialità, ma non abbiamo potuto resistere XDDD
Era troppo caruccia come idea quella della prima cotta di Hota-chan! XD
Giusto per chiarezza la nostra amica dovrebbe avere sui quindici anni, forse anche meno XD

Riguardo al capitolo precedente, visto che ci è stato chiesto chiariamo un punticino:
Hotaru ha sempre odiato educazione fisica, e una delle cose che più non sopporta sono le maratone.
Il fatto che sia imbranata, poi, si nota in tutto il manga: non corre mai! XD
Eppoi ho conosciuto gente con l’insufficienza in ed fisica, gredetemi! XD È possibile averla! X°°DDD

However, passiamo alle cose serie: i ringraziamenti.
Ci prostriamo riconoscenti ai piedi di Chiarucciapuccia, mononoke, Nemo TheNameless, Athanate e kalos per le bellissime recensioni lasciateci. Siamo tutte orgogliose di sapere che il capitolo vi è piaciuto! *inchino*

Au Revoir!
   
 
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