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Autore: T_D_VLm    18/03/2014    3 recensioni
La storia e un proseguo di Twilight.
Cosa succede dopo Breaking dawn?
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Nessie non è pronta per essere adulta, e ha paura dei nuovi sentimenti che prova per Jacob.
Intanto il tempo passa, e la storia gira intorno alla piccola e inesperto Valium.
Bella come una dea e più furba di una volpe.
L'unica persona che riesce a tenerla con i piedi per terra si chiama Charlie Cullen. Ultimo arrivato della famiglia. Bello quando Edward - se non di più- e enigmatico quando basta per far uscire pazzi l'intera famiglia.
Ma il legame che gli tiene uniti e troppo forte.
Riusciranno a stare insieme? E Ness e Jacob?
La sete di pericolo di Valium farà cadere i Cullen nell'ennesima lotta contro i Volturi?
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TRATTO DAL RACCONTO
La vita e dura, ma e solo una. E se è eterna e ancora più difficile.
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ATTENZIONE: il raccontò si divide in due tempi, alternati fra loro, che raccontano la storia di Nessie e quella di Valium.
Vi auguro una buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Clan Cullen, Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga, Più libri/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The moon prohibited'
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Renesmee

Non mi volevo svegliare. Era uno di quei giorni "no".
Stavo sdraiata su un lato, con le coperte fino alla testa.
C'era qualcosa di strano! Le coperte non mi coprivano i piedi! 
Era insopportabile.
Per quanto mi dimenassi, i miei piedi restavano scoperti. 
Quindi mi alzai.
A parte la nebbia in camera -risultato della mia brillante idea di lasciare la finestra aperta al piano terra-, ero più alta, e di molto!
 Okay, riguardo alla domanda del giorno prima, si ero pazza.
La mia camicia da notte mi andava corta sulle braccia e sulle gambe, e mi stringeva sul petto.
Okay, stavo sognando. Avevo un seno, che fino al giorno prima non esisteva!
 Corsi in bagno, e mi guardai allo specchio.
E quella chi è? pensai.
Allo specchio c'era una donna: aveva i capelli lunghi e mossi fin sotto il seno, il viso era ovale ma a forma di cuore, che circondavano due occhi color cioccolato, stranamente profondi per un colore così scuro, che mi restituivano lo sguardo sgomentato. 
«Che diavolo è successo?» mormorai.
La paura si impadronì di me quando sentì quella voce cristallina, ma adulta.
Camminai all'indietro, fino a cadere nella vasca.
Svenii lì. 
Il tubo era chiuso, e con il piede aprii l'acqua.
La sentivo riempire la vasca. L'acqua che avanzava fino a sommergermi.
Ma non riuscivo a svegliarmi. Ritornai in quel posto.
La ragazza mi guardava e urlava «Ness! Ness!Ness!». Qualcuno mi tirò fuori dall'acqua, e io respirai aprendo gli occhi.
Appena in tempo per vedere arretrare i miei genitori. Il loro sguardo era lo specchio del mio. Sbigottiti e sorpresi, si avvicinarono con lentezza assurda.
«Ness, sei tu?» chiese mamma con voce inespressiva e sorprese.
Mi limitai ad annuire.
Si buttò vicino alla vasca e iniziò ad accarezzarmi il viso con fare protettivo.
«Che ti è successo? Stai bene? Hai ingoiato acqua?» chiese con un tono di voce preoccupato.
Guardai papà, e risposi mentalmente: Non risponderò a nessuna delle sue domande finché non sarò sicura che questa cosa sia passeggera.
«Ti rendi conto di quello che hai pensato?» chiese lui con fare severo.
 No! risposi col pensiero.
 Il telefono squillo e mamma andò a rispondere seguita a ruota da papà.Mi lasciarono sola,e io origliai quello che si diceva: Era zia Al.
«Bella, dove sei? Jacob è qui. Vi stiamo aspettando» urlava nella cornetta.
«Si, scusa. Abbiamo avuto una complicazione» spiegò mamma.
«Cos'è successo?» chiese zia Alice preoccupata.
«Capirai quando arriveremo lì» rispose mamma.
Riattacó senza aspettare una risposta. 
Mi diede dei suoi vestiti, e dopo che mi resi conto che erano corti, decisi di lasciar perdere.
Casa Cullen era piena di sussurri di preoccupazione. Tra un «Chissà che sarà successo» di nonna Esme e un «Spero niente di grave» di zia Rose, iniziai ad avere veramente paura di entrare la dentro.
 Mamma bussò alla porta e chiese a zia Alice, che aprì la porta, di chiamare solo nonno Carlisle.
Ma lei insistette che voleva sapere quello che succedeva anche lei.
E ora eccomi, seduta su una sedia, nello studi di mio nonno, con quest'ultimo che mi visitava.
«Non ne posso più!» urlò Jacob da sopra.
Lo sentì correre lungo le scale, e fermarsi davanti alla porta dello studio.
Proprio dov'era posizionato il metro per misurare la mia altezza, con quell'ultima misura.
«Per fortuna non hai ingerito molta acqua»disse nonno Carlisle assorto nei suoi pensieri.
«Nessie» mormorò Jake entrando ma non appena mi vede si blocco guardandomi con stupore.
«Nessie!» esclamò.
Il resto della famiglia si precipitò nella stanza.
Tutti ebberò la stessa reazione. Sgomento, paura e sorpresa.
Ma non prestai attenzione a queste reazioni.
La mia attenzione puntò ad altro: il viso di lui, del mio lui. Era bello come il sole. Proprio come nel sogno di questa notte. Le sensazioni che ora provavo erano diverse da quelle che ho provato fino al giorno prima: guardandolo ora, con occhi da adulta, sentivo le guance avvampare, il cuore esplodermi nel petto e una strana sensazioni nella bocca dello stomaco. E solo una parola mi veniva in mente: amore. Mamma non mi aveva mai descritto quello che provava per papà, ma ora lo stavo vivendo pure io...Ma per Jacob.
E questo mi faceva paura. Il fischio di zio Em mi portò alla realtà.
«Da quando le bambine sono così...».
«Non lo dire» dissero papà e lui all'unisono, cercando di nascondere un'evidente minaccia.
«Quando è successo?» chiese Jacob.
Perché mi doveva fare questo effetto la sua rauca e perfetta voce. «Credi?» chiese zia Rose. Tutti la ignorarono.
Jacob si avvicinò a me, s'inginocchió e mi afferrò le mani.
A quel tocco il mio corpo reagì repentino. Ebbi paura di quella reazione. 
«Come ti senti?» chiese lui. 
Bene, pensai.
«Perché non parli?».
 È complicato, risposi. 
«Ho tutto il tempo» insistette. 
Mi alzai di scatto, facendo cadere la sedia.
Lui si alzò più lentamente. Mi guardò negli occhi - gli arrivavo al mento.
Gli butta le braccia al collo e mi misi a piangere.
Lui mi strinse contemporaneamente. «Tesoro, stai bene?» fece mamma preoccupata. 
Andiamocene da qui, pensai repentina. I mio pensiero arrivò a Jacob, che mi mise un braccio intorno spalle e mi portò fuori. 
«Qui stai meglio?» chiese preoccupato. 
Io mi limitai ad annuire.«Con me puoi parlare» disse.
Attesi un attimo, poi parlai «Ho paura» dichiarai. Mi stupii per la seconda volta di quella voce, dolce ma potente.
Anche lui si stupì, ma si riprese subito «di cosa?».
«Di questo» confessai a voce voce strozzata, e m' indicai contemporaneamente. «Non ne posso più di vampiri, licantropi e quant'altro!» mi liberai da quel peso, e mi sentii meglio.
 «Ma é quello che sei» rispose lui per consolarmi.
«Sono anche un'umana ma non mi pare di vivere una vita da umana» risposi cercando di essere più acida possibile, senza riuscirci. 
«Cosa stai cercando di dirmi?» chiese lui preoccupato e irritato. 
«Che Forks ha una cattiva influenza su di me. Sarà meglio che me ne vada» risposi.
«Perché?» urlò lui.
 «Per tutto questo, per me, per ... te» risposi.
«Cosa intendi con quel per te?» insistette.
Non so cosa mi prese in quel momento: mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai: «Ho paura che se ti starò troppo vicino, non ti resisterei». Mi allontanai senza dargli una spiegazione.
Avevo paura. Paura delle emozioni che mi precoruva quando lui era accanto a me. Paura di non essere all' altezza di quella situazione completamente nuova per me. Insomma, in una notte la mia persona era completamente cambiata e mi ero ritrovata a provare sentimenti completamente nuovi e dispersivi per me che fino s ventiquattro ore prima ero solo una bambina. La figlia della sua amica, che accompagnava al parco o prendere il frullato.
Mentre mi allontanavo sentivo la voce di Jake urlare il mio nome. Ma io non mi girai. Gridava anche del suo imprinting, e io sapevo perfettamente cosa voleva dire ma ero più che convinta di essere la persona più sbagliata per lui.
In fondo sono un ibrido. Una mezza vampira. Licantropi e Vampiri sono nemici naturali. Avrei voluto dirgli tutto questo ma non lo feci. 
Non mi voltai e proseguì per la mia strada.
 Il giorno dopo non mi venne a trovare, e diede inizio alla mia agonia.Alla mia vita senza il mio Jake.
CAPITOLO REVISIONATO con l'aiuto di EmoTrilly_Watanka


spazio all'autrice:
Salve a tutti! Per prima cosa, ringrazio EmoTrilly_Watanka, che ha revisionato il capitolo al posto mio, e che ringrazio ancora -andate a leggere le sue storie, sono fantastiche.
Poi, vorrei pubblicizzare una storia e una scrittrice: Elisa Callen, e Everside. Fantastica storia, originale e creativa dal mio punto di vista! Da lettrice vi consiglio queste due scrittrici fantastiche, e così vi saluto.
Un bacio, V.
   
 
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