Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Julien Bathory    19/03/2014    0 recensioni
Un piccolo gruppo di ragazzi, una manciata di personaggi di fantasia. Un'avventura, ogni settimana, li fa fremere. Basterà il loro desiderio a rendere reale tutto ciò, a far sparire le loro pene?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Make It Real – Chapter 2: “Pagliuzze d'ambra nel verde marino”

Era passato un anno da quel piccolo scorcio di vita quotidiana fra Marco ed una delle sue creazioni. Adesso lui fissava lo schermo del computer accoltellando svariate volte la tavoletta grafica con i rapidi gesti della mano. Nonostante ci provasse da tutte le sere, da un mese a quella parte, non riusciva minimamente a riprodurre quegli occhi.

"Non assomigliano nemmeno ad una loro triste parodia.."

Vagheggiò, silenzioso.

Da quando il loro gioco da tavolo aveva preso luogo, molto tempo prima, gli avvenimenti si erano accavallati come le tessere del domino, una volta colpite. Marco aveva conosciuto Matilde e Serena una volta entrato al Liceo, ed adesso aveva cambiato persino scuola, aveva trovato un lavoro, frequentava gli ambienti universitari come se fosse uno studente stesso, ed andava a far compere in Corso Italia, la via principale di Pisa, almeno due volte a settimana.

Aveva purtroppo però diminuito la frequenza con la quale chiacchierava con i suoi personaggi. Niente aveva però interrotto la sequenza di incontri fra lui, la Mathy e la Serena, ma sembrava tutto così superato..

«Come se fosse finito un libro»

Gli disse una volta Matilde.
Ed aveva colto in pieno tutto il succo di quella strana ed orrida sensazione: quell'anno era passato trascinando via tutto ciò che era accaduto prima, e lasciando una scia di ricordi frammentati ed a tratti irrecuperabili.
Quel ragazzo aveva bisogno di aria nuova, di un nuovo sogno.

Quell'obiettivo non tardò ad arrivare, ed anzi, quel tentativo di disegnare una coppia di bulbi oculari dalla strana tinta si era trasformata in una tragica ossessione ed era la prova inconfondibile di quello che lui si rifiutava di catalogare come "amore".
Lui trovava abusata e troppo catalogata quella parola, perciò si fermava ad una semplice "Cottarella" per un ragazzo che aveva visto una sola volta.

Una sola giornata era bastata infatti al ragazzo per mettere in dubbio tutte le sue nozioni basilari sui sentimenti e sulle tempistiche di questi ultimi: questa cotta era piombata un giorno, per una simpatica casualità (Marco era incaricato di aiutare questa persona a distribuire dei questionari ad una manifestazione), e da quel momento non si era più separata da lui.
Avevano passato la giornata assieme, e dopo quattro chiacchiere, il nostro stordito giovanotto si era accorto che le parole provenienti dalle sue labbra uscivano lente e calde, come un cucchiaio di latte e miele, e lo lasciava basito, quasi in forma ebete.
Ironia della sorte, era la prima volta che questo capitava nei confronti di un ragazzo.
Per tutta la giornata, Marco condivise informazioni preziose con Luigi (appunto il nome del malcapitato), cercando di carpirlo per la notte o di invitarlo a tornare; lui era stato così gentile da accettare la sua proposta, ma il ritardo sulla tabella di marcia riguardo al suo dottorato imminente gli aveva fatto cambiare idea, e così si ritrovarono entrambi alla stazione, pronti per dirsi addio.

«Ti lascerò andare».

Sentenziò il sedicenne, davanti alla biglietteria automatica.

«Ma non voglio lasciarci entrambi con questo peso»
Continuò.

«Condivido pienamente»

Iniziò sornione, Luigi, che invece di continuare con una frase di incoraggiamento, lo prese per il colletto della camicia e lo baciò, lasciandolo ad occhi velati da una patina bagnata, incredulo.

Se ne andò davvero, quella sera, ma gli lasciò il suo numero.

Così, da quel giorno erano passati due mesi esatti, e forse quel cavaliere dagli occhi verde marino con quelle singolari pagliuzze d'ambra sarebbe tornato a trovarlo di lì a poco, verso la metà di quel mese.
Matilde e Serena sapevano già tutto, e facevano il tifo per lui da non so quanto tempo.
Ma ora Matilde era in vacanza, e Serena al lavoro. Adesso era tempo per un confronto serio.
Marco rinunciò a disegnare i suoi occhi, che erano ormai trattati come una reliquia, e si mise a fissare la televisione, che trasmetteva un cartone animato, uno dei suoi preferiti.

«Vedo che finalmente ti sei svegliato dal tuo torpore»

Gli fece una ben nota voce.

«Lieto di riaverti con noi»

Il ragazzino riconobbe nel ragazzo alle sue spalle il suo primo personaggio:

Julién.

Erano tornati.


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Julien Bathory