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Autore: BellaSwan95    02/07/2008    3 recensioni
"Avevo amato la mia vita. L’avevo apprezzata più di qualsiasi altra cosa. La mia vita con mia madre,Phil … La mia vita nella calda e soleggiata Phoenix … Ma la mia vita si era interrotta all’improvviso …"
Genere: Romantico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Black, Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora,eccovi  qui questo decimo capitolo.

Sapete ... è uno degli ultimi. Ancora pochi e la storia terminerà. Grazie comunque a coloro che continuano a seguirmi [MoonlessNight, Inuyasha__girl92 e  gianna88]!!!!!

-Sara

[l’avete visto il trailer di Twilight in italiano?? ^_^]

 

La radura

(Bella)

 

 

-Mi dispiace Bella. Anch’io ci avevo sperato.- furono le sue ultime parole,e nel bel mezzo del mio pianto isterico,lo vidi rizzarsi in piedi ed uscire dalla stanza.

Mi abbandonai alle lacrime,tutte quelle lacrime che non avevo mai pianto in diciassette anni.

Avevo perso metà della mia persona. Non avrei mai più potuto ricongiungere le due metà.

Solo quella mattina mi era parso che il mondo avesse preso a girare nella direzione da me desiderata,con Edward al mio fianco.

Ma quella era stata solo un’altra delle mie tante illusioni. Illusione causa di dolore.

Con la mente ritornai al giorno precedente,quando Edward mi aveva dichiarato i suoi sentimenti.

Ed ora,solo pochi minuti prima,piombava nella cucina di casa Cullen annunciando che era tutto finito.

Tutto. Chissà,forse per rinunciare così presto alla felicità che diceva di aver ritrovato,non si era davvero curato del mio amore per lui ...

No. Forse aveva sempre sperato in un finale del genere.

Ma io ... io .. io non ci avevo sperato. Io mi ero illusa. Esatto,quella parola continuava a riecheggiare incessantemente nella mia testa.

In cuor mio sapevo che alla fin fine quel vampiro che mi aveva distrutta aveva ragione ... non eravamo destinati a vivere insieme.

Mai avremmo potuto. Esattamente come Romeo e Giulietta. Nati per loro disgrazia sotto una cattiva stella.

Ma loro avevano tentato di combattere i pregiudizi di quell’epoca ... perché noi non potevamo?

Eravamo forse così diversi?

“No ... “ pensai tra me e me.

In fondo eravamo due innamorati che non avrebbero mai potuto vivere la loro felice storia d’amore a causa delle divergenze che erano sempre esistite tra le loro famiglie ... tra licantropi e vampiri ...

 

Scossi la testa,e con la mano mi asciugai quelle lacrime reduci del mio pianto,ormai divenuto arido.

Trovando sostegno su di una sedia lì accanto,riuscii ad alzarmi e sperando che Edward fosse ancora nel salotto,raggiunsi la stanza con la maggior velocità che mi era concessa dal mio corpo indolenzito.

Fui sopraffatta da una nuova sensazione di dolore quando notai che tutto era al suo posto,nessuna traccia di un vampiro pallido e perfetto. Cercai di combattere di nuovo le lacrime,e con passi incerti mi diressi verso la porta di casa. L’aprii con mano tremante e quando uscii fui avvolta dall’oscurità della notte.

Sentii la porta richiudersi con un cigolio alle mie spalle,dopodiché,ancora incerta sulla mia meta,mi avviai verso il sentiero che conduceva in strada.

Lo percorsi cercando di non rivivere gli eventi di poco prima,ma soprattutto ciò che era avvenuto nei mesi precedenti,i più belli della mia vita. Tentai di concentrare la mia attenzione sui rami degli alberi,fitti e scuri,che si intrecciavano sulla mia testa.

Finalmente riuscii a raggiungere l’asfalto della strada che cercavo e mi guardai intorno disorientata: sapevo di trovarmi piuttosto fuori Forks,e ben distante da La Push. Da quella postazione non avrei potuto fare un gran che.

Mi chiesi dove si trovasse Edward in quel momento,se stesse di già combattendo ... Forse ciò che dovevo fare era restarmene lì e nient’altro. Lui stesso aveva detto che i licantropi mi stavano cercando. Ebbene,mi avrebbero trovato con una certa facilità.

E tutto grazie a lui ... inizialmente così convinto di potermi proteggere ... E poi divenuto insicuro,incerto all’improvviso,mi aveva abbandonata dicendomi che il nostro destino era quello di combattere l’uno contro l’altra,con le rispettive famiglie.

Stanca ed intorpidita mi accasciai a terra,scrutando tra gli alberi e cespugli in cerca di un qualsiasi segnale che mi avrebbe avvertito dell’arrivo dei licantropi.

Se era davvero quello il compito che il fato mi aveva affidato,allora mi sarei dovuta rassegnare ...

Ma perché essere così crudele? Perché non fare un’eccezione e donare un futuro felice ad una povera ragazza?

A quanto pareva era davvero nata sotto una cattiva stella ... prima la trasformazione in licantropo,l’improvviso trasferimento da Phoenix a La Push,e poi ... lui. L’ultimo evento si era forse rivelato il peggiore.

Già ... avrei preferito non averlo mai incontrato.

“Ma cosa dici ... “ insisteva una vocina dentro di me,e non potei fare a meno di darle ragione.

Non volevo ammetterlo,ma l’aver conosciuto Edward aveva cambiato la mia vita.

Fui ancora una volta sopraffatta da un’orribile sensazione,divorata dal dolore com’ero ...

Ma cos’altro potevo fare se non rimpiangere la felicità che mi aveva donato?

“Stupida domanda retorica ... “

 

Restai in quella posizione per un arco di tempo che parve infinito,finché con mio grande stupore,non avvertii dei ringhi e dei sibili non molto distanti. Mi alzai in piedi,sicura che fossero i licantropi alla mia ricerca, e mi avviai rapidamente verso la direzione da cui provenivano i rumori. Ce ne occorse di tempo prima che mi accorgessi che in realtà non erano le urla del branco che tentava di ritrovarmi ... erano le grida,i ringhi di una battaglia.

Trasalii,al pensiero di trovarmi a pochi passi da un luogo di morte,di distruzione ...

Ma lo stesso pensiero che lì,a poco distanza da me, si trovasse Edward .. mi spinse a proseguire.

Procedevo camminando lungo il ciglio della strada,illuminata solo dalla luce fioca della luna,in direzione di alcuni alberi piuttosto alti che si innalzavano in una zona non troppo distante.

Ogni volta che quei ringhi riecheggiavano nella mia testa, non potevo fare a meno di rabbrividire,ma all’istante una perfetta immagine di Edward ricompariva nella mia mente,e allora mi facevo sempre più vicina.

Finalmente giunsi nel punto esatto in cui era possibile udire perfettamente le grida della battaglia e, dubbiosa,mi inoltrai nella boscaglia.

Inciampai maldestramente in alcune radici,ma aggrappandomi ai bassi rami di alcuni alberi,riuscii a proseguire e impiegando un minor tempo del previsto,giunsi in un punto in cui i rami ed i cespugli erano più fitti,ma alcune fessure mi permettevano di avere una perfetta visuale su quella che era la piccola radura dove si stava svolgendo la battaglia.

Accucciandomi vidi alcuni dei miei,lupi di una certa stazza nella zona più recondita dello spiazzo, che ringhiavano sonoramente contro i vampiri,al momento non visibili ai miei occhi.

Mi sporsi ancor di più e finalmente li vidi: un ragazzo alto,snello e biondo nella mia stessa posizione,ma che presupposi fosse di difesa; una ragazzina dai corti capelli corvini che scrutava la radura ed i suoi avversari con sguardo concentrato; una seconda ragazza,dai lunghi capelli biondi ed un aspetto etereo,sfoggiava un sorriso meschino; e infine un uomo ed una donna a poca distanza l’uno dall’altra, anch’essi in posizione di difesa.

Il mio cuore prese a battere freneticamente quando vidi lui ...

Edward,nella zona più vicina ai licantropi, li osservava quasi incuriosito,ma sul suo viso mi parve di leggere una seconda emozione .. una seconda espressione .. dolore? Afflizione?

Possibile che si potesse essere rattristati anche durante una battaglia?

Sì. Era possibile.

 

Seguii attentamente i movimenti di ognuno,seppur impercettibili,che avanzavano a mano a mano verso i licantropi. Tra di loro intravidi Jacob,Billy,Charlie,Sam,Paul e  ... Leah.

Dovevano essere davvero a corto di risorse se avevano deciso di sfruttare anche lei.

“Ma che egoista che sono ... “ pensai tra me e me,accentuando la repulsione verso il mio atteggiamento con una smorfia.

Mi chiesi se i vampiri percepissero il mio fetore .. forse sì,ma non potevano rischiare di essere attaccati dai licantropi venendo a scovare la sottoscritta. Mi feci quindi ancora più piccola,ed attesi che avvenisse qualcosa.

Ma niente. Erano tutti immobili. Sembrarono restare in quelle posizioni,impietriti,per non so quanto tempo,finché l’azione che attendevo,cominciò nel giro di pochi minuti.

Vidi Edward balzare con un colpo solo sulla figura maestosa di Sam,che riuscì però ad evitarlo. A quel punto si scatenarono anche gli altri,e miei occhi non riuscirono a seguire i movimenti di tutti.

Ma lui ... Edward ... riuscivo a seguire ogni attacco,ogni nuova espressione del suo volto ..

Lo vidi avventarsi contro Jacob,tentare di morderlo.

Mi chiesi perché diavolo me ne stessi lì immobile,senza fruttare nessun aiuto. Forse era meglio così .. se fossi intervenuta avrei peggiorato la situazione.

Continuai a seguire il combattimento dei due,sempre più intenso.

Riuscivo a percepire,con il mio udito piuttosto sviluppato,ogni loro ringhio e sibilo. A volte anche qualche parola ... il che mi sorprese.

-Ti piacerebbe,eh?- borbottò Edward,mentre sfoggiava i suoi affilati canini.

Jacob rispose con una specie di grugnito e probabilmente Edward,con la sua abilità speciale,riuscì a carpire la risposta.

-Sai bene a cosa mi riferisco,cane. – ringhiò,scaraventandolo con forza contro una roccia poco distante.

Resistetti all’impulso di correre nella radura e fermare quel combattimento,e continuai ad udire la loro bizzarra conversazione.

Dopo altri scambi di insulti,vidi il pelo scuro di Jacob rizzarsi,come se le ultime parole pronunciate da Edward fossero state la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Trattenni il respiro,mentre si scagliava contro Edward e lo gettava a terra,imprigionandolo fra le sue zampe.

Sentivo che ora deboli ringhi cominciavano a nascere anche dal mio petto ed un gemito improvviso di Edward mi fece reagire.

Scostai con forza ogni singolo ramo che mi impediva il passaggio e raggiunsi la radura,senza staccare gli occhi di dosso ad Edward.

Sentivo gli altri sguardi dei combattenti puntati su di me,ma l’unica cosa che in quel momento contava era il mio amato.

Nessuno dei due si accorse della mia snella figura che correva imperterrita in loro direzione,e mi chiesi cosa avrei fatto una volta troppo vicina.

Avrei urlato? Avrei tentato di liberare Edward? La seconda opzione sembrava più attendibile.

Ero ormai ad un passo dall’imponente lupo che lo sovrastava e con un solo balzo,sicura delle mie azioni,gli fui sopra.

Lo colsi di sorpresa,scaraventandolo dal lato opposto della radura,ed io con lui.

Era come se avessi spiccato il volo e non ero sicura che l’atterraggio sarebbe stato dei migliori.

Fortunatamente l’impatto con il suolo avvenne prima del previsto e non si rivelò molto doloroso,ma la posizione in cui mi ritrovai non fu a mio favore.

Ero nella stessa condizione di Edward pochi istanti prima.

Imprigionata tra le zampe di Jacob.

Incontrai i suoi occhi,ridotti a due piccole fessure,che mi scrutavano con disprezzo. Faceva bene ... li avevo traditi,tutti quanti.

Era giusto che mettesse fine anche alla mia vita,da vampira acquisita che ero divenuta.

Chiusi gli occhi,sicura che la mio ora sarebbe giunta da un momento all’altro.

Beh .. perlomeno il mio compito lo avevo svolto.

Quella sarebbe stata una morte più che nobile ... avevo salvato la vita del mio amore.

 

E aspettando che Jacob sferrasse il colpo di grazia,chiusi gli occhi e con un sussurro pronunciai ancora una volta il suo nome.

-Edward ... -

 

 

  
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