Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Leanansidhe363    21/03/2014    2 recensioni
Sherlock e John sono stati insieme per dieci anni. Sei dei quali come una coppia sposata. Sull'orlo di un brutto divorzio, Sherlock ha un incidente e l'ultima cosa che ricorda è diciotto mesi prima, proprio prima che il suo matrimonio cominciasse a cadere a pezzi. John ora è di nuovo fidanzato e sta cercando di rifarsi una vita. Ma, come al solito, nulla è come sembra con il Consulente Investigativo e la coppia si rende conto troppo tardi che l'amore potrebbe essere la dipendenza più letale di tutti.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci giunti all’ultimo capitolo uscito fin ora,adesso non resta che aspettare i prossimi aggiornamenti da parte dell’autrice,sperando arrivino presto :) Intanto ringrazio tutti coloro che stanno leggendo questa storia,anche se non l’ho scritta io mi fa piacere condividere una storia che mi piace e che mi sto impegnando a tradurre :) Arrivederci al prossimo capitolo :)


 

Capitolo 8: Questa Non E’ La Prima Volta, E Non Sarà L'Ultima, Che Il Mio Cuore Si Sta Spezzando



 
             John aveva proposto il matrimonio in una mattina d'estate, proprio mentre i primi raggi di sole facevano capolino attraverso le tende della camera da letto e gettavano un caldo bagliore sulla pelle d'alabastro di Sherlock. Erano distesi aggrovigliati nelle lenzuola, l'emozione di un caso risolto e una tenera notte li aveva lasciati esausti e appagati nella santità del loro letto.
            «Hai considerato di chiedermelo per mesi, John." Sherlock aveva detto. «Che cosa ti ha fatto decidere di farlo, infine?"
            «Lo dici come se avrei potuto non farlo."
            Sherlock aveva scrollato le spalle: «Avresti potuto non farlo."
            "Volevo farlo. Lo sto, infatti, facendo adesso. "
            «Inoltre hai considerato che sarei potuto essere inorridito dall'idea di un tale noioso rituale."
            John non aveva potuto negarlo. Aveva avuto paura che Sherlock avrebbe rigettato completamente la sua idea del matrimonio. L’aveva detto un migliaio di volte; i matrimoni non erano sua area, non aveva alcun interesse per le cose stupide.
            "Hai considerato di portarmi in un ristorante e chiedermelo durante la cena. Hai poi respinto l'idea in base alla mia generale preferenza per ristoranti economici. Hai considerato di portarmi dov’è situata la mia tomba e poi hai respinto l’idea in base al fatto che è troppo morboso per entrambi per essere di nostro gradimento. Hai inoltre considerato… »
            «Sì, e in tutti questi scenari, alla fine mi ha dato una risposta."
            Sherlock finalmente aveva aperto gli occhi e gli occhi azzurri incontrarono gli occhi color nocciola nella luminescenza del sole nascente, "In tutti gli scenari, ho detto 'no'. Ti ho rifiutato. E hai pensato che questo avrebbe rovinato l’intero nostro rapporto se avesse portato alla luce che tu volevi sposarmi e io non ero interessato. Pensi che avrebbe indicato uno squilibrio di considerazione. Che avrebbe in qualche modo significato che ti amo meno di quanto tu mi ami. E questo ti ha impedito di chiedermelo per almeno tre mesi. Quindi chiedo di nuovo, cosa è cambiato? "
            "Niente," John aveva ammesso, "ma ho capito che ho bisogno di sentirlo di persona se il rifiuto rovinoso è nel mio futuro".
            "Idiota." Sherlock si allungò verso il comodino e aprì il cassetto. Da esso tirò fuori una scatola di velluto blu e la gettò sul petto del suo compagno. "Mi sono reso conto, quando sei venuto a casa la prima notte in cui hai considerato questo, che stavi per avere alcune stupide idee sbagliate che avrebbero trascinato la cosa il più a lungo possibile."
            Si girò e si mise in ginocchio, il lenzuolo cadde lasciandolo nudo e a suo agio con se stesso. Prese l'anello dalla scatola e lo tirò delicatamente sulla mano di John finché il dottore l’assecondò e si lasciò guidare in esso.
            "John, è stato del tutto stupido da parte tua rimandare questo." Il detective lo rimproverò, "Se tu avessi avuto anche solo un briciolo di potere d'osservazione, avresti saputo che siamo stati sposati dal giorno in cui ci siamo incontrati. Come hai potuto dubitare che io fossi disposto a dire o firmare o indossare qualsiasi cosa che ti renderebbe altrettanto mio come io sono tuo?" Infilò l'anello al dito del suo amante e baciò il suo polso," Completamente e inequivocabilmente tuo . "
           Anche John aveva, ovviamente, preso un anello per Sherlock. Il dottore e il detective giacquero a letto insieme, anelli abbinati che adornavano le dita e sorrisi stupidi sulle labbra che si incontravano spesso.  
            "Dovremmo farlo oggi,"  Sherlock rifletté, "andiamo a procurarci una licenza di matrimonio,la firmiamo e siamo sposati."  Strofinò il viso nella clavicola di John  e piantò un bacio sul collo del dottore.
            "Possiamo andare a richiedere la licenza, ma non possiamo realmente sposarci oggi, amore". Baciò la parte superiore dei capelli corvini di Sherlock, "inoltre, io piuttosto voglio l’intera faccenda."
            "Vuoi dire gli abiti e la chiesa e la festa e la breve vacanza per il sesso che conduce all’ inevitabile tornare indietro e vivere insieme esattamente come abbiamo fatto prima dell’intera faccenda?" C'era una punta di disprezzo nella sua voce che aveva fatto tirare indietro John, ovviamente ferito dal brusco rigetto del suo amante delle tradizioni del matrimonio.
            "Ti ho detto che i matrimoni non sono la mia area, John. Le persone si sposano - e successivamente divorziarono - ogni giorno. L'intero rituale è inutile. Sarò giuridicamente e religiosamente, e pubblicamente tuo e tu sarai mio e sarà ugualmente vero senza una cerimonia noiosa ".
            John aveva spostato il suo compagno lontano da lui e si era messo a sedere. Non sembrava arrabbiato, come Sherlock aveva temuto; sembrava deluso e piuttosto ferito. Un secondo dopo, quello sguardo era scomparso dai suoi occhi e un'espressione più morbida - del tutto falsa – l’aveva sostituito. In qualche modo, era peggio della vera delusione.
 "Quindi, nessuna cerimonia," aveva annuito con un sorriso forzato, "Okay. Solo tu e io e una celebrazione. Suona bene. Voglio ancora la vacanza per il sesso - che, tra l'altro, è in realtà chiamata luna di miele ".
            "Vuoi un vero e proprio matrimonio." Non era una domanda.
            "No - beh, sì. Dicevo sul serio. Credo che mi fossi sempre e solo aspettato un matrimonio tradizionale… "
            "-Completo di una sposa tradizionale."
            "Non è importante. Se lo vuoi tranquillo, lo faremo tranquillo. Finché accade, non mi importa. "
            «Tranne che, ti importa."
            "Davvero, no."
            «Invece sì."
            "Per l'amor di Cristo, Sherlock!" John aveva perso velocemente le staffe, "Bene, sì. E’ importante per me. Intendo sposarmi una sola volta nella vita, e voglio che quella persona sia tu, e mi piacerebbe che sia qualcosa che celebro con te e la signora Hudson e Greg e Mike e Molly e anche Mycroft. Voglio che sia un giorno che possa organizzare e ricordarlo come più di qualcosa da spuntare dalla lista della mia vita. Andare in guerra? Fatto. Venire colpito?Fatto. Incontrare un uomo che elude completamente il mio giudizio migliore, la sessualità e il senso? Fatto. Innamorarmi? Fatto. Sposarmi? Ehm ... " Mise una mano sulla spalla di Sherlock, la rabbia scomparsa così rapidamente come era venuta ," Ti amo, Sherlock Holmes. Io voglio un matrimonio tradizionale, o il più vicino ad un matrimonio tradizionale quanto noi due potremmo avere, ma allo stesso tempo non voglio farti fare qualcosa che non vuoi. Se per te è importante farlo tranquillo, lo faremo tranquillo. "
            Sherlock venne colpito ancora una volta dalla profondità insondabile con la quale amava John Watson. Era meno , senza John.Era stato meno prima di incontrarlo. Sherlock aveva capito quello che alcune coppie intendevano quando uno si riferiva all'altro come la sua 'metà migliore'. John era più che solo la sua metà migliore, era il pezzo di lui che rendeva tutto il resto degno. John Watson era la sua salvezza.
            Lui apparteneva al modesto piccolo Dottore dell’esercito; cuore, corpo e anima… era in suo possesso. Non poteva negargli questo; questa stupida cerimonia che era insignificante per Sherlock ma molto importante per John. John l’avrebbe avuta, avrebbe avuto qualcosa di pianificato al minimo dettaglio e perfetto. Persone di gran lunga inferiori a Sherlock Holmes in intelletto e progettazioni organizzavano matrimoni continuamente - Sicuramente non sarebbe stato un compito noioso per il solo Consulente Investigativo al mondo.
            "Anch’io ho intenzione di sposarmi una sola volta," disse il detective, "e mi piacerebbe piuttosto vedere lo sguardo sul volto di Donovan quando scoprirà che l'uomo che maggiormente si aspettava che fosse un serial killer ha in realtà sposato l'uomo che maggiormente si aspettava che fosse la mia prima vittima. "
            "Sì, beh, lei è una stronza inutile". John e Sally non la vedevano allo stesso modo su nulla e la parte del Sergente nell’assenza di due anni di Sherlock lontano da John aveva solidificato per sempre il posto di lei nella lista molto corta del dottore delle persone che detestava senza riserve. L'opinione di Molly su di lei non era più alta.
(Tre giorni dopo che Sherlock era saltato verso la sua finta morte, Molly Hooper aveva fatto irruzione a New Scotland Yard con una scatola piena di prove e documenti e risultati di laboratorio dal loro instancabile lavoro su quelle raschiature di scarpe durante il Caso Hansel e Gretel come lo chiamava Molly.
            La mite dottoressa l’aveva rovesciata sulla scrivania di Donovan e aveva preteso di sapere quale parte di essa aveva così sconcertato l'ufficiale che aveva scelto di ignorarla del tutto e invece basare i suoi interi sospetti sulle urla terrorizzato di un bambino traumatizzato invece del concreto lavoro di laboratorio.)
            "Aspetta ..." Gli occhi di John cercarono il suo volto, a malapena osando sperare, "stai dicendo ... voglio dire, tu sei - tu davvero ... davvero?"
            «Conciso come sempre, amore."
            "Scherzi a parte, Sherlock. Davvero? "
            "Sì." Lo sguardo di pura gioia sul volto del dottore era stato sufficiente per Sherlock  per sapere che aveva fatto la cosa giusta. Aveva dato a John qualcosa che voleva veramente. E, si rese conto, era stato molto felice di farlo. Non era stato un sacrificio per lui, non si poteva considerare uno svantaggio. Stava, invece, confermando un vantaggio. Ed era stato... bello.
            "Ti amo, lo sai."
            "Sì".
 

            "No."

            "Sherlock ..." John sospirò, rassegnazione a combattere e irritazione scritte sul suo viso. Si appoggiò contro l'arco della cucina, braccia piegate ostinatamente sul petto mentre considerava suo marito (in senso tecnico).

            "No." Il detective non si mosse, "No. Non avrei potuto. Non avrei potuto. "

            "Ero lì, Sherlock. Ricordo molto chiaramente che mi è stato detto di andarmene." La sua voce era dura, ma Sherlock vide i punti di tensione nella sua espressione. John era arrabbiato, era ferito, ma amava l'uomo. Lui non avrebbe potuto nasconderlo al detective, neanche se avesse voluto. C'era un pozzo di emozioni negli occhi di John; Sherlock lesse rammarico e rabbia e stress e senso di colpa alterato con preoccupazione e una mezza dozzina di altri sentimenti che fecero attorcigliare dolorosamente lo stomaco di Sherlock.

            "Stai iperventilando," John afferrò il suo gomito, fermando il detective mentre si allontanava dal dottore con una drammatica roteazione, "Vuoi sederti prima di cadere? Cristo ".

            "Me lo rimangio."

            Le sopracciglia di John si piegarono quasi fino ad unirsi alla dichiarazione brusca del suo ancora-marito-per-un-tecnicismo-giuridico.           

            Sherlock gli lanciò uno sguardo assolutamente feroce "Non essere stupido. John. Non ti si addice. Mi rimangio la rottura. Hai detto che l’ho voluta io, la sto annullando. Me la rimangio. Per quanto ne so, questo non è mai accaduto. Così. Non è mai accaduto. "  

            John sospirò, le spalle si afflosciarono e sembrava così teso che il detective voleva trascinarlo a letto e avvolgersi intorno al corpo più piccolo fino a quando tutto il mondo sarebbe scomparso tranne loro.

            "E '..." La sua voce s’incrinò sotto il peso del suo dolore, "Non è così semplice, Sherlock. Non è possibile. "

            "Perché no?" Sherlock chiese, "Ti amo. So che mi ami. Qualunque problema abbiamo avuto non è andato più indietro degli ultimi dodici mesi. Qualunque cosa sia accaduta prima dell'incidente, non ... non mi importa! Mi importa di questo momento. Ho detto che mi dispiace. Dico sul serio. Non possiamo solo - cazzo, io ... - non possiamo solo andare a letto e capire il resto domani?" Stava balbettando e forse supplicando e semplicemente non aveva l'energia per curarsene. Si sarebbe immolato sull'altare della dignità e avrebbe offerto se stesso in sacrificio se questo avesse significato non dover vedere un altro pezzo di carta su cui John avrebbe cercato di firmare la sua uscita dal loro matrimonio.
            "Sherlock, io non posso ! "il timbro della voce di John disse a Sherlock che stava disperatamente cercando di trasmettere qualcosa al detective alla quale lui non riusciva a dare effettivamente voce.

            Sherlock guardò il suo dottore – lo guardò sul serio - per la prima volta.

            John: sapone sconosciuto, detersivo sconosciuto, shampoo sconosciuto. John si era trasferito circa un anno fa, era molto improbabile che stava dormendo sul divano di un amico. Ma perché mai avrebbe dovuto cambiare i prodotti che aveva usato da prima che Sherlock lo conoscesse?

            La risposta era così semplice, così dolorosamente ovvia che Sherlock si odiò un po’ per non averla individuata nel momento in cui era entrato nella stanza d'ospedale quella prima notte.

            John non era colui che faceva la spesa.

            John: capelli appena tagliati. Maglietta stirata, jeans consumati ma puliti. Era appena arrivato da un qualche tipo di evento sociale. Pranzo con gli amici, anche se non amici suoi. Persone che erano state presentate di recente. La tensione nella sua spina dorsale e i crampi della sua mano sinistra indicavano che si era annoiato. Ma, era rimasto; lealtà e obbligo erano la vita di John.
            Ed ora era lealtà e obbligo verso di lei.
            Tre virgola ottantuno centimetri di tacchi. Capelli biondi. Grandi occhi azzurri e bei lineamenti. Buona altezza per John, più bassa di un paio di centimetri. E lei era a disagio nella camera con Sherlock.
            "Credo di aver affermato il dolorosamente ovvio sbagliato", il detective ringhiò, "Avrei dovuto dirle di smettere di frequentare il mio uomo sposato. "

            "Sherlock, non.."

            "Quanto tempo?" Sherlock non poté impedire alla sua voce di assumere un tono quasi minaccioso, e non ebbe proprio voglia di curarsene "Quanto tempo dopo che io ho lasciato te hai iniziato a scoparti qualcun altro? "

            Il dolore fece stringere gli angoli degli occhi di John, "quattro mesi".

            Sherlock rise duramente e si guardò intorno nell’appartamento, occhi vivaci che acquisivano ogni dettaglio perché non poteva sopportare di guardare John. "Ti sei trasferito dieci mesi fa - il calendario in cucina non è stato cambiato da allora. Io non tocco mai l’oggetto, evidentemente tu non eri in giro per continuare a sfogliare le pagine. Ci sono messaggi sparsi per la cucina, li ha presi la signora Hudson perché chiaramente io non rispondevo al cellulare - riconosco un numero tra i primi; Lestrade. Il suo numero di casa. I messaggi erano da parte tua, ma il numero è cambiato dopo circa un mese – ti sei trasferito in un appartamento e stavi utilizzando la linea fissa. Perché hai preso una linea fissa? Nessuno ha più i numeri fissi oltre Lestrade e la signora Hudson." Sogghignò: "Non volevi farmi sapere che eri tu che stavi chiamando. Hai pensato che avrei risposto al telefono se non avessi riconosciuto il numero. Naturalmente, non potevi sapere che non stavo prendendo nessuna chiamata al momento - il mio cellulare ha una casella piena di messaggi che mi dice proprio questo.

            «E sei mesi fa, hai iniziato a dormire con Mary . Se avessi continuato a farti da solo il tuo bucato del cazzo, probabilmente non sarei stato avvisato da quel particolare aspetto della tua nuova vita. Ma hai cambiato il sapone e il detersivo. Non l’hai mai fatto prima. Ciò suggerisce che non ti stai facendo il bucato da solo, ma piuttosto stai lasciando che lo faccia qualcun altro. Volevi fortemente averlo pulito, perché preoccuparsi? Quegli orribili maglioni potrebbero sopravvivere a cose peggiori della centrifuga. Meno di un fottuto anno dopo che il tuo matrimonio di sei anni era finito, ti sei fidanzato con qualcun altro."
            Sherlock incontrò gli occhi di John e per la prima volta in tutti gli anni in cui si conoscevano, lui quasi lo odiò sul serio. "Dimmi, John, quanto male lasciandoti potrei averti fatto? Chiaramente, non eri esattamente distrutto dalla cosa".

            John, che era rimasto rigido come una statua durante tutta la diatriba del detective, mascella serrata e mani chiuse dolorosamente a pugno, guardò Sherlock e annuì una volta prima di girare sui tacchi e camminare verso la porta. Se c’era una lieve zoppia nel suo incedere, si rifiutò di riconoscerlo.

           "Dove stai andando?"

           John sbuffò una risata completamente priva di gioia, "A casa. Venire qui è stata una cattiva idea. Io - cazzo. Avrei dovuto saperlo bene".

           "Non puoi semplicemente andartene . "Sherlock fece una mossa per seguirlo, interrotta quando John si voltò di scatto.
           "Sei un fenomeno, Sherlock. Lo sai? Tu - dio, è così facile per te! Non ti ricordi quei sei mesi prima che finalmente me ne sono andato. Credimi quando ti dico che andarmene è stata la cosa migliore per entrambi. Era o quello o ti avrei fottutamente ucciso. "

           "John-"

           "Mi hai fatto passare l'inferno , pazzo del cazzo! Cosa pensi che avrebbe potuto indurmi a lasciarti, Sherlock? Davvero. Sono passato attraverso i tuoi peggiori umori neri assoluti, pensavo di aver visto il peggio di te, allora. "La sua voce s’incrinò, spezzando un'ottava in un modo che spezzò il cuore di Sherlock," Mi ero proprio sbagliato. Eri praticamente abusivo per il momento in cui finalmente me ne sono andato. Tu ci hai smantellato, e ci ..."

           Sherlock si alzò, impotente e congelato mentre John tremava. Qualsiasi altra persona diversa dal dottore avrebbe pianto. John ricacciò indietro l'umidità nei suoi occhi e fece sentire male fisicamente Sherlock vedere il dolore inciso in profondità in ogni parte del suo volto.

           "... ci godevi . Catalogavi ogni parola come una sorta di esperimento. 'Cosa posso dire per fargli del male questa volta? Come posso toccarlo in una parodia di amore? Se lo fotto in modo clinico quanto umanamente possibile e poi lo ignoro per il resto della giornata, mi chiedo se lui si nasconderà in bagno a piangere sotto la doccia come una fottuta ragazza. '. E poi facevi una totale inversione di rotta. Eri di nuovo tu ed era quasi peggio ".
            Meglio di qualsiasi cosa avessero mai osato sognare. Sherlock e John erano rimasti a letto insieme, stretti così inestricabilmente che potevano quasi credere di essere una cosa sola. Era la notte dopo il loro matrimonio e Sherlock si era gettato nel processo con il tipo di ossessione a senso unico che di solito riservava solo ai casi di livello nove e al corpo di John.
            "Ci siamo sposati", John lo disse con una sorta di stupore, mentre le sue labbra sfioravano la clavicola di Sherlock.
            "Avevi ragione," Sherlock aveva brontolato con la faccia mezza sepolta nei capelli di John "in questo modo è stato molto meglio."
            C'erano stati la famiglia e gli amici e il bere e il ballare e il cibo e il vino e i discorsi e gli aneddoti e un valzer scritto da Sherlock per John che aveva avuto come effetto forse la prima volta in assoluto in cui la coppia che aveva pomiciato nell'armadio era stata, in effetti, quella che si era appena sposata.
            "Mi è stato detto che dovevo scrivere i voti," Sherlock aveva detto mentre stava accanto a John sull'altare, "Non ho mai fatto un voto in vita mia. Le promesse sono troppo facili da rompere e l'amore è un cattivo motivatore e la combinazione di promesse non mantenute e di amore tendono a portare ad alcuni omicidi piuttosto interessanti, che è divertente e tutto, ma preferirei che nessuno di noi finisse in un caso da stanza chiusa a chiave dall'interno... " Sherlock aveva alzato lo sguardo per trovare una chiesa piena di gente che lo guardava con espressioni che andavano dal divertito allo scandalizzato. John l’aveva guardato come se fosse un miracolo. Sherlock avrebbe voluto che lo guardasse sempre in quel modo.
            Si schiarì la gola goffamente, "bene. Sì. Comunque. John, io non sono molto bravo ad amare le persone. Né Mrs. Hudson o Mycroft o persino Lestrade. I miei amici più cari sono poco più che colleghi. Ma John, ti amo. E prometto che passerò il resto della nostra vita scoprendo esattamente che cosa significa farlo, amare un'altra persona senza riserve. E cercherò di non deluderti. "

 
           «Hai rinunciato," disse John, "Dopo che lui si è fatto vedere, sei cambiato. E quando ti ho detto che me ne stavo andando, hai detto 'allora smettila di annoiarmi, e vai'. Quindi no, Sherlock, non posso proprio dimenticare. E non posso tornare indietro. E non sono nemmeno sicuro che posso perdonarti. "

           «Indossi ancora il tuo anello," arrampicandosi sugli specchi, stava annaspando per un ancoraggio che gli impedisse di spezzarsi. Stava già immaginando cerotti alla nicotina e il pizzico agrodolce di un ago immerso nella sua pelle. Sette per cento, liquido puro sparato dentro accompagnato da una striscia di polvere bianca e una sigaretta. Qualsiasi tipo di veleno, uno disponibile in qualsiasi mercato rionale come un cancello per il meglio - e molto più difficile da ottenere – lo sballo. Omicidio, incendio doloso e attraversamento pedonale in modo spericolato.

           La mano di John andò istintivamente ad arricciarsi attorno al dito anulare della mano sinistra, "Sì", disse."Lo indosso per ricordare a me stesso ... quello che avevo e quello che ho perso. Quando il divorzio sarà definitivo, lo toglierò e lo metterò in una scatola, e non lo guarderò mai più. Perché guardarlo farà male. E non sarò mai in grado di perdonarti se fa ancora male .. "

           "John," Sherlock disse con voce stridula, la bocca secca e la lingua dolorosamente gonfia con tutto quello che non sapeva come dire. John, mi dispiace. John, ti amo. John, se mi lasci, brucerò Baker Street intorno a me. Riempirò ago dopo ago finché non potrò più sentire di nuovo nulla. Io - "cosa vuoi dire con 'quando lui è tornato'?"

           La mascella di John si strinse e gli occhi si indurirono, "Che cazzo importa? Chiaramente, voi due non avevate chiuso. Sono stato un idiota a pensare ... Non importa quello che ho pensato. Senti, io vado." Si girò verso la porta, le spalle rigide con rabbia," Buona notte, Sherlock. "

           Sherlock afferrò John intorno al gomito, tirandolo indietro contro il suo petto, "di chi stai parlando?" Il suo cuore diede un battito involontario al contatto, e non importava quello che aveva fatto, lui semplicemente non poteva trattenersi dal godersi la sensazione dell'uomo più piccolo contro di lui.

           Si chinò e la punta del suo naso sfiorò i capelli biondo-grigi dietro l'orecchio di John, "John, dimmelo. Ti prego . "

 
           "Ti prego," Sherlock disse con voce stridula, supplicando e non curandosene affatto. John premette un caldo bacio a bocca aperta sulla clavicola di suo marito mentre il calore innescò un bip dietro il suo osso pelvico. Il sudore scese a goccioline lungo la schiena mentre afferrava il ginocchio di Sherlock e lo issava su, cambiando l'angolo e spingendo di nuovo dentro. Essi rabbrividirono in tandem, vicini al culmine e inseguendo il piacere dell’altro.
           Era la prima notte della 'vacanza per il sesso', come Sherlock l’aveva con poco tatto chiamata. Mycroft aveva inviato la nuova coppia alle Seychelles per due settimane come dono di nozze. Sherlock non aveva capito l’utilità dei regali di nozze e John gli aveva detto di smettere di parlare prima di ringraziare suo cognato (e non era strano?) sinceramente.
           "Ti amo, ti amo," John ringhiava mentre Sherlock si dibatteva sotto di lui, ogni nervo un indicazione che stava sfrecciando sul punto dell'orgasmo, sentendosi come se il suo cuore stesse per saltare fuori dal suo petto e rifugiarsi accanto al suo compagno.
            John gli aveva fatto perdere il controllo per ore, le mani e la bocca che tracciarono ogni centimetro di pelle come se stesse riscoprendo Sherlock Holmes. Non come amico o ragazzo o fidanzato, ma come marito.
           Come l'inesorabile altra metà di lui.
           Come l'amore legalmente documentato della sua fottuta vita.
"Per sempre," Sherlock aveva detto entusiasta, lunghe dita sepolte nei suoi corti capelli biondi, "per sempre". Era venuto con un singhiozzo soffocato, gli occhi in lacrime dalla pura intensità della loro connessione. Si era sentito spezzato e restaurato e emotivamente svuotato,sfinito e sazio e a pezzi e tutto.
            John lo seguì nel culmine e si accasciò sul petto di Sherlock, respirando alito caldo e affaticato sul collo del suo amante. "Porca... vacca". Strofinò il naso sulla pelle umida del detective e raccolse l'uomo più alto tra le sue braccia, non volendo spostarsi mai più. "Dimmi che non ti sei mai sentito così con nessuno tranne con me".
            Sherlock fece praticamente le fusa come avvolse un ginocchio intorno al fianchi di John e baciò la cima dei suoi capelli, "nessun altro," mormorò, "prima o mai più. Nessuno ".

 
            "Qualcuno ... solo. Merda, guarda, non è affar mio." Si sciolse dalle braccia di Sherlock e fece un passo malfermo per allontanarsi."Non più." Si raccolse, avvolgendo il suo orgoglio a brandelli intorno al suo dolore e facendosi forza da bravo Capitano.

            "No, John, solo. Smettila." Non era stata una cosa ragionevole da dire, ma John lo stava lasciando e forse per sempre. Sherlock sentì un vecchio prurito sotto la pelle, gli occhi ambra di una pericolosa ex-amante [1] che voleva essere di nuovo tra le sue braccia. Lei lo chiamava, lo seduceva, e John era la sua unica speranza. Fedeltà. Non avrebbe tradito John con un ago, non importa quali dure minacce aveva fatto in un lontano passato.

            "Io non - non posso discutere con te, Sherlock. Per favore, non posso. Non ho avuto la fortuna di dimenticare." Si seppellì più a fondo nel suo cappotto leggero, "immagino scoprirai la storia in un modo o nell'altro." I suoi occhi divennero duri come aprì con forza la porta, la rabbia che era stata in gran parte contenuta divampò con scioccante facilità, "Forse lo porterai in un'altro fottuto appuntamento ." Senza ulteriori spiegazioni, il dottore fu fuori dalla porta e giù per le scale e nella notte d'estate.

            Sherlock venne lasciato con più domande che risposte.

            Di nuovo.
 



Note dell’autrice:

Il titolo di questo capitolo è preso dalla canzone chiamata " Heart Failure " dei Sixx AM. Il riferimento all’eroina come un’"amante dagli occhi d'oro" è anch’esso preso in prestito da una loro canzone, "Girl With Golden Eyes". Potete sostanzialmente interpretare questo capitolo con il libro The Heroine Diaries.
Grazie a tutti i miei fantastici lettori (soprattutto alcune persone su tumblr che mi mantengono in riga con le loro risposte positive e le ottime recensioni. (VENITE FUORI MERAVIGLIOSI ANONIMI!)
Questo capitolo è senza beta, tutti gli errori sono miei, e  probabilmente ci tornerò su con un pettine a denti fini domani, ed estirperò tutte le frasi che non mi piacciono.
Mi sono divertita a scrivere questo capitolo, e spero vi divertiate a leggerlo (anche se, mi dispiace per le due persone che hanno detto che le ho fatte piangere. Giuro, questo è un colpo di tosse, non una risata!)
 
 

Note della traduttrice:

[1] Come spiega l’autrice nelle sue note,qui Sherlock non sta parlando di un’amante umana ma dell’eroina. Ora che John lo sta lasciando,Sherlock teme di ricadere nella tossicodipendenza,la tentazione è forte e solo la fedeltà verso John lo aveva fermato in passato.

 
  
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