Eccomi quì! Stressata,stanca,intrattabile e con un'altra storia pronta per voi. Scrivere in terza persona non è il mio forte ma dopo aver passato molto tempo con la mia amicona 3mo Temari_88 e le sue storie,mi sono detta "ma si! proviamo a scrivere questa storia,tanto se non va...si può sempre cambiarla!" e allora eccola quì con questa!!!
Capitolo 1 _Paura_
Quella notte…
Nessun
rumore,né il minimo bisbiglio ad interrompere la strana quiete che si era
creata.
Un ombra
minacciosa avanzava lenta per la strada,prendendo riparo nei vicoli,per non
essere scorta.
Non produceva
nessun suono,neanche un rumore di passi.
Silenzio.
All’improvviso
l’ombra si blocca ed assiste ad una scena.
Un uomo alto
cammina sul marciapiede,un lungo mantello che lo copre del tutto,il cappuccio
abbassato per la fretta rivela dei capelli lunghi,bianchi,e la mano stringe
convulsamente un bastone di legno finemente lavorato,l’impugnatura d’argento
con la forma di un serpente. Camminava frettoloso con la sua andatura
zoppicante.
E dietro di
esso vi era una ragazza,i capelli blu facevano contrasto con la
notte,confondendosi nel buio. Una maschera d’odio,segnava il viso asciutto
della giovane.
Con un ghigno
perfido,rincorreva l’uomo senza farsi sentire e vedere,come il leone silenzioso che
balza da un momento all’altro sulla preda.
E l’uomo non la
sentiva. Non riusciva a sentirla.
Poi,colto da
una sensazione improvvisa,l’andatura dell’uomo si fa incerta e man mano
rallenta,fino ad arretrare in un vicolo.
Una vera fortuna.
Pensano nello
stesso istante la ragazza e la figura nascosta.
Allora la
ragazza si mostra davanti all’uomo. E sul volto di esso compare la paura.
Paura di essere ucciso.
Paura di
morire.
Paura di perdere tutto
quello che aveva.
“t..tu sei…”
balbettò all’improvviso. Un’azione vana nel tentativo di farsi coraggio.
“io sono
niente,e questa notte Lucius Malfoy verrà ucciso in silenzio…” sussurrò con
voce ferma e colma di odio.
L’uomo
indietreggiò contro il muro,sussurrando frasi senza senso,chiedendo aiuto al
suo vecchio padrone.
“Voldemort non ti aiuterà questa
volta,quell’uomo è morto per mano di
Potter!” sfoderò un coltellino dal manico d’argento,passò l’indice sulla
lama e alzare gli occhi perfidi incontrando quelli grigi del vecchio Lucius
“allora Malfoy…chi ti aiuterà adesso?”
La ragazza si
voltò di scatto facendo roteare il coltellino.
Un lembo di
stoffa cadde a terra,seguito dallo sguardo della giovane.
Un secondo
dopo,ricaddero sulla figura di fronte a lei,l’ombra
minacciosa che si era nascosta.
La stoffa
tagliata,adesso scopriva una testa bionda,i
capelli troppo bianchi per ritenere biondi,brillava alla luce della luna.
Due occhi
grigi. Quegli occhi accusatori che aveva odiato.
Quegli occhi che le ricordavano il suo
passato.
La lama brillò
mentre cadeva a terra. La ragazza non aveva forze davanti a quegli occhi.
Si piegò in
ginocchio in un urlo strozzato. Portò le mani alla testa,in un gesto di pazzia.
Cessare quei
ricordi che man mano le inondavano la mente.
Soffocò un
gemito di dolore,mentre stringeva gli occhi per non vedere.
La figura
davanti a lei la fissava impassibile,o almeno così voleva dimostrare.
Un ghigno nacque
sul viso pallido del ragazzo. “ti ho trovata Iril,non scapperai un’altra volta”
E tutto divenne
nero attorno a lei.
FLASHBACK
La sala Grande colma di
studenti,riluceva della luce delle candele. Il tetto dell’enorme sala,quella
sera appariva come un cielo limpido,milioni di stelle che vagavano in quel velo
blu scuro.
Allora il preside di
Hogwarts si alzò in piedi e calò il silenzio nella sala.
Dietro le lenti a
mezzaluna,due occhi azzurri come il cielo osservarono tutti gli
studenti,soffermandosi specialmente su un ragazzo,sulla cui fronte spiccava la
leggendaria cicatrice a forma di saetta. Harry Potter ricambiò
il sorriso,per poi voltarsi verso i suoi due migliori amici: Ron Weasley e
Hermione Granger.
La professoressa Mc
Granitt era una donna alta e magra,fredda come cristallo,ma dolce come una
torta. Il problema era che non riusciva a trattenere la propria scrupolosità
verso gli altri,per questo era temuta dagli studenti,o almeno tutti tranne la
Granger.
Essa,aspettava impaziente
l’arrivo dei nuovi studenti e di un personaggio in particolare.
Il preside l’aveva
avvertita che quell’anno sarebbe venuto un nuovo studente,di cui non si
conosceva poi molto,in fondo. Persino Albus Silente non era al corrente della
vita passata di esso,eppure era riuscito
a ricavare preziose informazioni su Tom Riddle ed il suo passato.
Dopo poche e semplici
parole,la Capocasa Grifondoro accolse i primini e li fece mettere in riga
vicino allo sgabello. Sopra di esso il Cappello Parlante aspettava anch’esso il
momento di assegnare alle quattro case i nuovi studenti.
Dietro la numerosa fila di
undicenni,una chioma blu spuntava tra tutti e la propria altezza faceva
intendere che non era una giovane undicenne. Tutti gli sguardi si puntarono
verso il gruppo ma soprattutto sulla strana figura.
La professoressa prese la
pergamena e la srotolò per poi cominciare a leggere i nomi sulla lista.
“Carmen Grenbyck” una
bambina timorosa mosse alcuni passi verso lo sgabello e ricevette la nomina di
Tassorosso dopo le varie riflessioni del cappello magico.
“Giace Bentroud…Mildred Frales…”
altri Grifondoro,Corvonero,l’unica cosa che mancava era uno studente
Serpeverde. Quell’anno per la casata verde-argento non era andata molto bene.
“state perdendo colpi eh?!”
urlò un Grifondoro ghignante mentre i professori lo
ammonivano con lo sguardo.
Finalmente mancavano solo
due studenti ad essere smistati e poi la cena avrebbe avuto inizio.
“Iril Blackblood” la
professoressa trattenne il respiro mentre quella ragazza avanzava.
Minerva Mc Granitt non
aveva mai abbassato lo sguardo davanti a nessuno,neanche davanti ad un mangia
morte,oppure ad Albus Silente. Per questo si mostrava terribilmente forte
davanti a tutti.
Però…in quel momento dovette abbassare lo
sguardo.
Non capiva perché lo aveva
fatto,forse era stato quel corpo freddo che si muoveva come comandato da
qualcosa,una forza oscura,troppo innaturale.
Oppure erano stati quegli
occhi,anch’essi innaturali. Aveva alzato un momento lo sguardo per far
incrociare i suoi con gli occhi della professoressa.
E un brivido di paura era
arrancato lungo la schiena dell’anziana donna.
Quegli occhi,anche solo
per un secondo,erano stati capaci di cancellare e distruggere ogni minima
fortezza che la donna si era costruita intorno a sé.
Coraggio e decisione erano
stati buttati al vento con un solo colpo d’occhio,la determinazione era
vacillata all’improvviso,denudandola. Ora vagava nel baratro della dipendenza,si sentiva come un pesce fuor d’acqua.
La figura camminò
lentamente verso lo sgabello,si sedette su di esso e fissò
con lo stesso sguardo penetrante che aveva assunto con la donna. E il ronzio,le
risate e i piccoli sussurri erano cessati al minimo accenno verso la nuova
studentessa.
La professoressa alzò
il Cappello Parlante,fece un passo e poi lo calò sulla chioma blu scuro.
“non c’è bisogno che io
esplori la sua mente,ho già preso la mia decisione” la voce gracchiante del
Cappello Parlante fece rabbrividire l’intera sala,come se fino ad allora fossero vissuti in un lungo ed odioso silenzio.
“SERPEVERDE” urlò per poi spegnersi come se non si fosse mai
animato.
Iril Blackblood si sedette
al tavolo dei Serpeverde sotto lo sguardo dei suoi nuovi compagni.
Quello era il sesto anno a Hogwarts,da
quando Harry Potter vi aveva messo piede,e sarebbe cambiato molto in quell’anno.
FINE
FLASHBACK