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Autore: pikkola_punk    03/07/2008    1 recensioni
Minerva Mc Granitt non aveva mai abbassato lo sguardo davanti a nessuno,neanche davanti ad un mangia morte,oppure ad Albus Silente. Per questo si mostrava terribilmente forte davanti a tutti. Però…in quel momento dovette abbassare lo sguardo. Non capiva perché lo aveva fatto,forse era stato quel corpo freddo che si muoveva come comandato da qualcosa,una forza oscura,troppo innaturale. Oppure erano stati quegli occhi,anch’essi innaturali. Aveva alzato un momento lo sguardo per far incrociare i suoi con gli occhi della professoressa. E un brivido di paura era arrancato lungo la schiena dell’anziana donna. Quegli occhi,anche solo per un secondo,erano stati capaci di cancellare e distruggere ogni minima fortezza che la donna si era costruita intorno a sé. Eccomi con una nuova storia,vi prego questo è una specie di esperimento,e vorrei sapere come la pensate! Per questo vi chiedo di recensire il più possibile!! un bacione a tutti...a presto per il prossimo capitolo pikkola_punk
Genere: Triste, Dark, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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paura

Eccomi quì! Stressata,stanca,intrattabile e con un'altra storia pronta per voi. Scrivere in terza persona non è il mio forte ma dopo aver passato molto tempo con la mia amicona 3mo Temari_88 e le sue storie,mi sono detta "ma si! proviamo a scrivere questa storia,tanto se non va...si può sempre cambiarla!" e allora eccola quì con questa!!!

Capitolo 1    _Paura_

Quella notte…

Nessun rumore,né il minimo bisbiglio ad interrompere la strana quiete che si era creata.

Un ombra minacciosa avanzava lenta per la strada,prendendo riparo nei vicoli,per non essere scorta.

Non produceva nessun suono,neanche un rumore di passi.

Silenzio.

 

All’improvviso l’ombra si blocca ed assiste ad una scena.

Un uomo alto cammina sul marciapiede,un lungo mantello che lo copre del tutto,il cappuccio abbassato per la fretta rivela dei capelli lunghi,bianchi,e la mano stringe convulsamente un bastone di legno finemente lavorato,l’impugnatura d’argento con la forma di un serpente. Camminava frettoloso con la sua andatura zoppicante.

E dietro di esso vi era una ragazza,i capelli blu facevano contrasto con la notte,confondendosi nel buio. Una maschera d’odio,segnava il viso asciutto della giovane.

Con un ghigno perfido,rincorreva l’uomo senza farsi sentire e vedere,come il leone silenzioso che balza da un momento all’altro sulla preda.

E l’uomo non la sentiva. Non riusciva a sentirla.

 

Poi,colto da una sensazione improvvisa,l’andatura dell’uomo si fa incerta e man mano rallenta,fino ad arretrare in un vicolo.

 

Una vera fortuna.

Pensano nello stesso istante la ragazza e la figura nascosta.

 

Allora la ragazza si mostra davanti all’uomo. E sul volto di esso compare la paura.

Paura di essere ucciso.

Paura di morire.

Paura di perdere tutto quello che aveva.

“t..tu sei…” balbettò all’improvviso. Un’azione vana nel tentativo di farsi coraggio.

“io sono niente,e questa notte Lucius Malfoy verrà ucciso in silenzio…” sussurrò con voce ferma e colma di odio.

L’uomo indietreggiò contro il muro,sussurrando frasi senza senso,chiedendo aiuto al suo vecchio padrone.

Voldemort non ti aiuterà questa volta,quell’uomo è morto per mano di Potter!” sfoderò un coltellino dal manico d’argento,passò l’indice sulla lama e alzare gli occhi perfidi incontrando quelli grigi del vecchio Lucius “allora Malfoy…chi ti aiuterà adesso?”

 

La ragazza si voltò di scatto facendo roteare il coltellino.

Un lembo di stoffa cadde a terra,seguito dallo sguardo della giovane.

Un secondo dopo,ricaddero sulla figura di fronte a lei,l’ombra minacciosa che si era nascosta.

La stoffa tagliata,adesso scopriva una testa bionda,i capelli troppo bianchi per ritenere biondi,brillava alla luce della luna.

Due occhi grigi. Quegli occhi accusatori che aveva odiato.

Quegli occhi che le ricordavano il suo passato.

 

La lama brillò mentre cadeva a terra. La ragazza non aveva forze davanti a quegli occhi.

Si piegò in ginocchio in un urlo strozzato. Portò le mani alla testa,in un gesto di pazzia.

Cessare quei ricordi che man mano le inondavano la mente.

Soffocò un gemito di dolore,mentre stringeva gli occhi per non vedere.

La figura davanti a lei la fissava impassibile,o almeno così voleva dimostrare.

Un ghigno nacque sul viso pallido del ragazzo. “ti ho trovata Iril,non scapperai un’altra volta”

E tutto divenne nero attorno a lei.

FLASHBACK

 

La sala Grande colma di studenti,riluceva della luce delle candele. Il tetto dell’enorme sala,quella sera appariva come un cielo limpido,milioni di stelle che vagavano in quel velo blu scuro.

Allora il preside di Hogwarts si alzò in piedi e calò il silenzio nella sala.

Dietro le lenti a mezzaluna,due occhi azzurri come il cielo osservarono tutti gli studenti,soffermandosi specialmente su un ragazzo,sulla cui fronte spiccava la leggendaria cicatrice a forma di saetta. Harry Potter ricambiò il sorriso,per poi voltarsi verso i suoi due migliori amici: Ron Weasley e Hermione Granger.

 

La professoressa Mc Granitt era una donna alta e magra,fredda come cristallo,ma dolce come una torta. Il problema era che non riusciva a trattenere la propria scrupolosità verso gli altri,per questo era temuta dagli studenti,o almeno tutti tranne la Granger.

 

Essa,aspettava impaziente l’arrivo dei nuovi studenti e di un personaggio in particolare.

Il preside l’aveva avvertita che quell’anno sarebbe venuto un nuovo studente,di cui non si conosceva poi molto,in fondo. Persino Albus Silente non era al corrente della vita passata di esso,eppure era riuscito a ricavare preziose informazioni su Tom Riddle ed il suo passato.

Dopo poche e semplici parole,la Capocasa Grifondoro accolse i primini e li fece mettere in riga vicino allo sgabello. Sopra di esso il Cappello Parlante aspettava anch’esso il momento di assegnare alle quattro case i nuovi studenti.

Dietro la numerosa fila di undicenni,una chioma blu spuntava tra tutti e la propria altezza faceva intendere che non era una giovane undicenne. Tutti gli sguardi si puntarono verso il gruppo ma soprattutto sulla strana figura.

La professoressa prese la pergamena e la srotolò per poi cominciare a leggere i nomi sulla lista.

“Carmen Grenbyck” una bambina timorosa mosse alcuni passi verso lo sgabello e ricevette la nomina di Tassorosso dopo le varie riflessioni del cappello magico.

“Giace Bentroud…Mildred Frales…” altri Grifondoro,Corvonero,l’unica cosa che mancava era uno studente Serpeverde. Quell’anno per la casata verde-argento non era andata molto bene.

“state perdendo colpi eh?!” urlò un Grifondoro ghignante mentre i professori lo ammonivano con lo sguardo.

Finalmente mancavano solo due studenti ad essere smistati e poi la cena avrebbe avuto inizio.

 

“Iril Blackblood” la professoressa trattenne il respiro mentre quella ragazza avanzava.

Minerva Mc Granitt non aveva mai abbassato lo sguardo davanti a nessuno,neanche davanti ad un mangia morte,oppure ad Albus Silente. Per questo si mostrava terribilmente forte davanti a tutti.

Peròin quel momento dovette abbassare lo sguardo.

Non capiva perché lo aveva fatto,forse era stato quel corpo freddo che si muoveva come comandato da qualcosa,una forza oscura,troppo innaturale.

Oppure erano stati quegli occhi,anch’essi innaturali. Aveva alzato un momento lo sguardo per far incrociare i suoi con gli occhi della professoressa.

E un brivido di paura era arrancato lungo la schiena dell’anziana donna.

Quegli occhi,anche solo per un secondo,erano stati capaci di cancellare e distruggere ogni minima fortezza che la donna si era costruita intorno a sé.

Coraggio e decisione erano stati buttati al vento con un solo colpo d’occhio,la determinazione era vacillata all’improvviso,denudandola. Ora vagava nel baratro della dipendenza,si sentiva come un pesce fuor d’acqua.

La figura camminò lentamente verso lo sgabello,si sedette su di esso e fissò con lo stesso sguardo penetrante che aveva assunto con la donna. E il ronzio,le risate e i piccoli sussurri erano cessati al minimo accenno verso la nuova studentessa.

La professoressa alzò il Cappello Parlante,fece un passo e poi lo calò sulla chioma blu scuro.

“non c’è bisogno che io esplori la sua mente,ho già preso la mia decisione” la voce gracchiante del Cappello Parlante fece rabbrividire l’intera sala,come se fino ad allora fossero vissuti in un lungo ed odioso silenzio.

SERPEVERDE” urlò per poi spegnersi come se non si fosse mai animato.

 

Iril Blackblood si sedette al tavolo dei Serpeverde sotto lo sguardo dei suoi nuovi compagni.

 

Quello era il sesto anno a Hogwarts,da quando Harry Potter vi aveva messo piede,e sarebbe cambiato molto in quell’anno.

                                                         

FINE FLASHBACK

  
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